Che il mondo possa essere salvato dalla bellezza o dalle buone azioni, e che tale auspicio provenga da Dostoevskij o dall’ultimo creatore di meme, in realtà non c’è alcuna differenza di sostanza: hanno ragione entrambi. E certo, sicuramente le sfumature interpretative sarebbero decisamente più numerose delle righe utilizzate per spiegarle in un post di un blog, eppure la sensazione che si stia perdendo il senso di quelle parole è forte ed oggi, più che mai, c’è bisogno di bellezza e di buone azioni.
Vi dirò la mia, senza pretese alcune, certo di essere l’ennesimo a riversare parole sull’argomento. Eppure, credo che le sensazioni mutino al mutare delle esperienze che le generano. Pensateci: cosa succede quando due persone, con esperienze diverse ed emotività diverse, provano a descrivere lo stesso identico concetto? Entrambi racconteranno il tutto con proprie parole, ponendo l’accento su ciò che li ha più colpiti o che più ha suscitato il proprio dolore o la propria felicità. Ad esempio, una mela rossa può essere descritta in tanti modi: un frutto prodotto da un albero, il simbolo della tentazione, un frutto avvelenato da una vecchia invidiosa, ciò che toglie il medico di torno, ecc.
Ciò detto, come posso descrivere – io – quella “mela”? Beh, innanzitutto: sforzatevi, ogni giorno, di trovare buoni esempi da seguire e seguiteli. Qualsiasi cosa facciate, qualsiasi parte del mondo stiate calpestando, circondatevi di positività e di ciò che vorreste diventare.
Ebbene, ecco la mia declinazione di bellezza e buone azioni: ciò che riteniamo di voler diventare, l’irraggiungibile che si trasforma in desiderio, in un fascio di luce che vogliamo raggiungere a tutti i costi e che, proprio perché tanto desiderato, può diventare realtà. Basta impegnarsi. Basta volerlo.
Qualsiasi cosa facciate o desideriate fare, ricordatevi che il modo migliore per migliorarsi e crescere è di circondarsi di buoni esempi, di figure – non necessariamente in carne ed ossa, ma anche idealizzate – che rappresentino l’apice della rappresentazione del vostro ideale. Eliminate la mediocrità. Questo ho provato e continuo a fare io.
È un po’ come fare running: migliori la tua resistenza, incrementi le tue performance di giorno in giorno e, allo stesso tempo, elimini le tossine gettando sudore per strada. Cosa succederebbe se tale formula venisse applicata alla nostra vita quotidiana? Più idee positive, una via maestra da seguire e che noi stessi abbiamo scelto, meno relazioni nocive, meno problemi da risolvere ma più condizioni da migliorare. Insieme.
Vi ho detto che l’ho fatto anche io, no? Ecco, sì. È un percorso graduale, fatto di piccoli passi quotidiani che creano quello che Darren Hardy ha chiamato the compound effect (l’effetto composto). Non posso di certo dire di aver raggiunto l’obiettivo, ma ho cominciato a correre.
Circondatevi di persone più brave di voi che, sul posto di lavoro, a scuola o all’università, possano essere uno stimolo quotidiano a fare sempre più e a migliorarsi. A diventare i migliori.
Evitate coloro che vi osannano, che dicono “quanto sei bravo” e magari osservano di voi solo la parte più superficiale, senza neanche interessarsi alla vostra totalità.
Circondatevi di persone che non vi chiedono nulla ma che, senza un’apparente ragione, vi donano un gesto di amicizia e vicinanza, una parola in più e un sorriso.
Evitate coloro che non perdono occasione di puntare l’indice contro di voi, provando a demolire ogni vostra idea, ogni progetto e ogni desiderio.
Circondatevi di chi ha poche risposte e tante domande, perché non si è mai troppo sicuri di essersi posti i giusti quesiti prima di qualsiasi cosa.
Evitate coloro che hanno una risposta a tutto e che non mettono mai in discussione nulla, se non le idee degli altri.
Circondatevi di persone che trovano un momento per voi, che sia un messaggio, una telefonata o un caffè.
Evitate coloro che spariscono per mesi, anche a fronte di vostri solleciti, per poi tornare come se nulla fosse.
Circondatevi di coloro che sanno ascoltare ma che non mancano di proferire parola. Solo i muri e le montagne generano l’eco della nostra voce.
Ma soprattutto, trattate gli altri come voi vorreste essere trattati. Agite come se tutto dipendesse dalle vostre scelte.
Un elenco che si presterebbe ad una infinita interpretazione di ciò che sia da evitare e cosa no. Questo lo lascio a voi, ovviamente, e alla vostra sensibilità.
Ciò che deve essere chiaro è che non basta circondarsi di bellezza ma bisogna mettersi a correre. Agire per suscitare nel prossimo uno stimolo positivo a fare altrettanto. Agire significa anche fare delle scelte di fondo, come quella di dare o meno spazio, visibilità e potere a chi calpesta la dignità, a chi è agli antipodi di quella bellezza e di quelle buone azioni di cui sopra.
Una società avvelenata può trovare il proprio antidoto solo lì dove ciò che nuoce ha trovato la propria origine. Bellezza e buone azioni sono la mappa e il piccone per trovare quel tesoro inestimabile che si chiama etica.
Che l’etica possa essere l’elemento mancante e che tutti noi possiamo diventare un collettivo di ricercatori di bellezza e pionieri di buone azioni.