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  • Sono stato per una settimana in Cornovaglia. Non vi dirò tutto, perchè mi rendo conto che potrei solo far invidia a molti di voi (battutona), ma vi racconterò ciò che è successo e mi ha lasciato senza parole.

    Parte prima: sapete quando diventate una sorta di museo vivente? Quando tutti vi guardano, osservano e si domandano quali siano le origini dei reperti di quel museo, che voi siete? Ok, sono rimbambito, ma lasciatemi almeno dire a cosa mi stia riferendo.

    Tutto è incominciato quando, arrivato a destinazione, ho dovuto oltrepassare l’ingresso della Mounts Bay School, una scuola, a mio parere, che merita tutti gli onori, per la buona organizzazione didattica e disciplinare. Entrati a scuola, subito, come ovvio che sia, siamo stati raggiunti da molti studenti inglesi che, visti ragazzi di altre nazioni europee (Italia, Norvegia, Bulgaria, Turchia, Polonia e Germania) hanno subito chiesto nomi e altre cose. Ma dov’è la notizia? Aspettate un secondo e ve la dico: arrivati al gruppo italiano (3 membri: 1 ragazzo – io, 2 ragazze) hanno fatto domande sulla cultura, hanno espresso la loro ammirazione nei confronti del Paesaggio e della Storia che ci portiamo sulle spalle (indegnamente, al giorno d’oggi), ma arrivati all’ultima domanda, la punzecchiatina arriva al dunque: cosa ne pensi di Berlusconi? Ma come fate ad averlo ancora come Primo Ministro? A tal domanda, non sapete come il mio cuore si è aperto in una dirompente scia di emozioni patriottiche (quindi anti-berlusconiane) e lascio a voi immaginare cosa io abbia potuto dire.

    Il motivo per cui ero lì, in Cornovaglia, era per un progetto Comenius, scambi studenteschi finanziati dalla Comunità Europea, che hanno come primi obiettivi lo sviluppo della lingua inglese e della categoria disciplinare in questione (può essere sulle biotecnologie – il mio, sull’architettura e su altri argomenti, inerenti al percorso di studi). Beata Comunità Europea! Meno male che esisti!

    Riprendendo il discorso, mi sono sentito fuori dal mondo lì, ma di certo non per il degrado, anzi, il contrario. Strade pulite, leggi severe, cinture allacciate anche ai sedili posteriori, mai il cellulare durante la guida,  strade non invase da centauri o da macchine parcheggiate in tripla fila, insomma, mi sentivo in Europa.

    E a dire che siamo sempre il Paese numero uno per le leggi, da noi è nata la Storia Romana, il Diritto Romano, un faro del mondo e musa ispiratrice delle leggi e dei codici civili del mondo.

    Questa è l’Italia di Berlusconi. Questa è l’Italia del ritorno al nucleare. Questa è l’Italia senza fondi alla Cultura. Questa è l’Italia del 2011. E nel 2012? Staremo a vedere.