Viviamo in un periodo difficile, questo è poco ma sicuro. Studenti in piazza a protestare, parlamentari in piazza per vendersi al miglior offerente. Viviamo in un momento di caos, quale sarà la fine? Ma soprattutto, è tutto oro quello che luccica? Con questa frase intendo ricoprire un aspetto, secondo me, cruciale in materia giovanile: “il troppo stroppia, ma certe volte il troppo è degli stroppiati”. Intendo soffermarmi su un aspetto: quando si manifesta, chi organizza manifestazioni e occupazioni è veramente convinto di quello che fa? In quante parti d’Italia ci sono state manifestazioni? Quanti ragazzi scesi in piazza erano a conoscenza della riforma? Quanti erano convinti di ciò che facevano?! Quanti non sono andati a scuola in questi giorni? E quanti assenti a scuola erano nelle piazze? Guardiamo in faccia il vero problema del nostro paese, un problema forte che se si potesse racchiudere in due parole, affiderei la spiegazione del concetto a “indifferenza” e “ignoranza”.
Con questo articolo si avvia un progetto che spero, tempo permettendo, di riuscire a portare avanti: “Le Zirconate”.
“Le Zirconate” saranno un nuovo modo di esprimere idee, lo farò ogni settimana, lo farò tentando di dare un tocco di originalità al tutto. Sarà una sfida, sperando venga accolta.
A cosa serve la scuola? Molti questa domanda, almeno una volta nella vita se la saranno fatta. Beh, anche io mi sono posto questo quesito e devo dire che la prima risposta la ritrovo ancora oggi, come la più adatta: è il luogo delle esperienze di vita, racchiuse in un libro e nascoste dietro un banco.
La vita è un voto? Siamo forse numeri? Credo proprio di no. Quando a scuola prendiamo un voto, se positivo ci rallegra la giornata, se è negativo ci disperiamo, come se ci fosse capitata una sciagura terribile. E cosa sono a confronto le vere sciagure? Una sacrilega sorte che ci fa arrestare al primo passo della nostra vita?
Cos’è la vita? Un percorso ad ostacoli o un sentiero con tanti incroci? Penso tutti e due. Credo che la vita sia come un’autostrada piena di buche, per la gran velocità con cui si divora l’asfalto, non riusciamo a scansarle tutte. Stessa cosa accade nella vita, troppo veloce, troppo movimentata, pensiamo che tutto sia liscio ma alla prima buca sono pochi quelli che riescono a riprendere il volante e continuare a guidare.
C’è chi pensa che poter arrivare a destinazione, per poter arrivare per primi in una corsa a tempo tra i tuoi coetanei, tra tutti gli uomini, bisogna sapere solo guidare. Molte volte quello che serve è l’ingegno, ma soprattutto la personalità.
Cos’è la personalità? E’ il modo con cui guidi e non il sapere meglio degli altri come guidare. E’ il modo con cui giri il volante. E’ il modo con cui spingi il pedale della tua vita. Se a scuola prendi un brutto voto, non deve fermarti, devi correre, sterzare e passare l’ostacolo. Se credi in te stesso nulla potrà fermarti.
Quando facciamo una cosa, non facciamola mai perchè l’abbiamo vista da un altro. Pensiamo sempre con la nostra testa e torniamo a credere che a fare la differenza è il nostro essere e non il nostro apparire. Prendere 110 e lode all’università, molte volte corrisponde con l’apparire, con l’essere bravi solo a studiare sui libri. Ma all’esterno? Come ci comportiamo con il mondo? Pensate che i dirigenti di tutte le aziende siano laureati con 110 e lode? Pensate che per diventare dirigente serva avere nel curriculum una laurea con 110 e lode? O pensate serva l’esperienza? La modalità di approccio con gli altri? E l’intelligenza emotiva? Fondamentale per un leader, per un dirigente, per un manager di tutto rispetto? Pensate la si possa imparare dai libri? I libri sono fogli, pezzi di alberi trattati, con sopra delle lettere che unite danno un senso alla morte di migliaia di alberi. I libri sono solo lo specchio di ciò che siamo. Ma l’essere è dentro di noi.
Pensiamo a noi. Pensiamo alla nostra vita. Pensiamo alla nostra vita con gli altri. Pensiamo agli altri. Pensiamo a tutto, senza mai perderci per strada. Pensiamo alla vita come una vita piena da ostacoli. Cadrai al primo ostacolo, al secondo, al terzo, al quarto e forse anche al trentesimo, ma l’esperienza ti darà la forza e le capacità per scansare il pericolo. La vita è un gioco, giocaci. La vita è un libro, leggila. La vita è vita, vivila.
Non abbattiamoci. Non soffermiamoci all’apparenza. Siamo noi stessi, sempre!
Oggi nel nostro liceo abbiamo sviluppato quello che considero il modo migliore per crescere: INFORMARSI.
Abbiamo suddiviso l’assemblea in due parti, una al classico e un’altra allo scientifico, divisa in 2 parti in modo da ospitare tutte le classi.
In entrambe le assemblee ho notato molto interesse nell’argomento e soprattutto la voglia di sapere e di conoscere, necessaria per dire con assoluta trasparenza che si vuole manifestare e protestare in merito alla riforma.
Come rappresentanti d’Istituto abbiamo fatto ciò che era meglio per tutti: chiedere il vostro parere, democraticamente.
Abbiamo deciso di fare questa assemblea straordinaria per darvi la possibilità di essere informati, di poter sviluppare delle conoscenze in ambito legislativo e soprattutto di farvi un’opinione in merito.
Siamo stati criticati per non aver sviluppato la cosa prima, mi chiedo con che faccia, chi critica, viene da noi dicendo questo: non poteva evidenziare la cosa LUI giorni prima? Abbiamo tanti di quei problemi amministrativi e pragmatici all’interno della scuola, come rappresentanti d’istituto, che è quasi impossibile farla come si deve, visto che non esiste posto che permette l’ospitalità di almeno 400 persone.
Come già annunciato stamattina, c’è stato QUALCUNO, il quale si è pure contraddetto davanti a tutti, che gioca con il fuoco: sta facendo girare voce che sono stato contraddetto ad ogni singola cosa che dicevo, che le persone si rivolgevano nei miei confronti in modo esuberante, gridando e dicendo che non capivo un c***o, che non abbiamo informato i ragazzi, che ho detto solo ed esclusivamente str*****e.
Lascio perdere tali atteggiamenti, licenziando la cosa con una semplice motivazione “io gli ipocriti li uso come zerbini”.
Da tutto questo è emerso che la maggior parte dei ragazzi riteneva opportuno rivotare, e aggiornare il sondaggio fatto questi giorni, bene: lunedì tutti i rappresentanti di classe faranno questo aggiornamento, ma da quanto è emerso, la situazione non sembra sia cambiata di molto.
Dal classico è emerso che c’è chi vuole occupare, bene: nessuno vi vieta di farlo, ma vogliamo le firme dei maggiorenni.
Soprattutto condanno fortemente l’atteggiamento di qualche rappresentante che, presente da solo, non ha nemmeno considerato i propri rappresentanti e ha portato risultati falsati, solo perchè lui era favorevole alla manifestazione e all’occupazione, senza sapere nemmeno di cosa si stesse parlando e che oggi, confermando quanto appena detto, era presente saltuariamente alla conferenza sulla riforma di oggi.
Tutto questo è servito, almeno per noi è sembrata una iniziativa che sicuramente ha dato i suoi frutti. Non mi sono mai lamentato di nulla e tengo a precisare che tutte quante le diffamazioni accese da parte di qualche gruppo presente sia allo scientifico ma soprattutto al classico, non farà altro che evidenziare quanto di scarno ci sia nei loro pensieri e nelle loro opinioni, perchè fronteggiare una persona sulle falsità significa che l’oggetto della diffamazione si sta comportando esattamente al contrario di quanto sostenuto da queste persone. Noi rappresentanti abbiamo il dovere ma soprattutto abbiamo la voglia di mettere sullo stesso piano i due plessi, ma gli studenti ce lo permetteranno? O continueranno a mettere benzina sul fuoco? O saranno gli antagonisti di questo accorpamento? O avranno risentimenti nei confronti dei loro compagni dello scientifico? Sappiate cari diffamatori, che qualsiasi cosa voi diciate non riuscirà a schernirci e ne tanto meno a schernirmi personalmente, anzi, mi rafforza e mi fa capire che non devo mollare e andare avanti, per non lasciare che la scuola degeneri. Come? Attraverso una grande dose di democrazia e di capacità nell’ASCOLTARE, molto importante per un ruolo di questo genere.
Concludo con una frase di Dino Basili “Non è scandaloso avere una verità oggi e una domani. È scandaloso non averne mai”.
Grazie a tutti coloro che hanno reso prezioso il nostro lavoro, grazie!
Oggi al senato un gruppo di studenti ha tentato di entrare nell’edificio, con l’intento di sfondare la porta d’ingresso. Un atto del genere va condannato, senza se e senza ma, perchè mina la credibilità degli studenti e delle manifestazioni studentesche.
Le organizzazioni studentesche e i singoli dovranno lavorare per dare credibilità al senso di appartenenza ad un numerosissimo gruppo di malcontenti e di disgrazie sociali. La scuola pubblica italiana sta subendo un forte trauma a causa dell’incapacità da parte del Governo di affrontare il discorso dello sviluppo e dell’investimenti nella ricerca, vera fonte di futuro del nostro Paese.
Mi auguro che queste azioni violente siano SEMPRE isolate e, quando possibile, bloccate dagli studenti stessi.
Se in sole tre settimane di vita, siamo riusciti a portare 250 ragazzi circa in Piazza Umberto I a Bari, vuol dire che qualcosa di buono la stiamo facendo. Abbiamo partecipato con convinzione e con la speranza di essere intesi come forza rinnovatrice di un mondo immerso dalla disdicevole mancanza di fiducia, tra i ragazzi e soprattutto tra le diverse organizzazioni giovanili e studentesche. Nei giorni scorsi, abbiamo discusso su come improntare il nostro impegno all’interno della manifestazione. Abbiamo cercato di mediare e di trovarci faccia a faccia con le altre organizzazioni, perchè prima di tutto, per noi è importante il dialogo. Un dialogo ormai simbolo di una generazione passata e strumento ormai accantonato, mai più rispolverato, dalle nuove generazioni. La manifestazione di oggi ha riguardato anche i trasporti, l’edilizia scolastica e la legge regionale sul diritto allo studio, argomenti importanti che dovrebbero interessare tutte le parti presenti al corteo. Arrivati alla Regione Puglia non abbiamo ricevuto notizie, come organizzazione, se Introna, Vendola o chi per loro hanno ricevuto degli studenti per discutere di SCUOLA e di DIRITTO ALLO STUDIO, fatto sta, che siamo stati tagliati fuori da qualsiasi cosa.
Il concetto di democrazia è ormai distorto tra i giovani studenti. Organizzazioni politiche, oggi, hanno strumentalizzato la manifestazione, hanno reso un avvenimento che riguardava gli studenti, come un palco di bandiere, simboli e prevaricazioni. Riusciremo ad essere liberi e privi di strumentalizzazioni politiche e sindacali? La scuola è fatta da studenti e non da organizzazioni. Non confondiamo il numero con l’importanza, ricordiamoci che le ragazze e i ragazzi partecipano all’evento di protesta senza un simbolo, ma con la speranza di una scuola diversa e soprattutto migliore.