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Sono passati più di 6 mesi dal Referendum sulla permanenza della Gran Bretagna nell’UE.Era il 23 giugno del 2016 e, ad oggi, si continua ancora a fare spallucce.
L’Alta Corte del Regno Unito (la nostra Corte costituzionale, per intenderci) ha rigettato il ricorso del Governo e ha chiesto, in modo inequivocabile, che ad esprimersi sia il Parlamento britannico sull’attivazione dell’art.50 del Trattato UE (meccanismo di recesso volontario di uno Stato membro).
Siamo tutti amareggiati, ancora, per la scelta assunta dalla maggioranza, se pur risicata, dei cittadini britannici ma è giunto il momento di assumersi le proprie responsabilità.
Si abbia rispetto verso le Istituzioni e i cittadini europei.
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Oggi si vota nel Regno Unito, chi andrà al numero 10 di Downing Street non solo segnerà i prossimi anni di governo della Gran Bretagna, ma potrà essere decisivo anche in Europa.
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Dal nuovo programma studi nazionale si evince l’intenzione da parte del Regno Unito di eliminare ogni riferimento all’Unione Europea come unione politica ed economica, sinonimo di coesione e collaborazione internazionale.
Infatti, pare che dai prossimi programmi di studio, l’Europa rimanga, ma come soggetto esterno alla Gran Bretagna, come sinonimo di una visione ampia delle relazioni internazionali del Regno Unito. (altro…)
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Perchè il Regno Unito guarda con attenzione il giovane leader dei Labour?
Dal suo discorso a Manchester, in occasione dell’annuale conferenza dei delegati del Partito Laburista inglese, Ed Miliband ha lanciato un messaggio lungimirante che, certo, guarda con assoluta convinzione ad una sua candidatura alle prossime elezioni per scegliere l’inquilino di Downing Street, ma l’intento era più grande: far capire agli inglesi che il futuro non è iscritto al Tory di Cameron e che l’inserimento di temi importanti, come l’unità nazionale, il “one nation” ripetuto fino alla nausea, e uno Stato al servizio dei cittadini è la ricetta migliore, assieme ad una maggiore attenzione verso le giovani generazioni e in particolare verso l’istruzione, con un occhio di riguardo verso quella tecnica e professionale, poco valutata, sono la ricetta giusta per ridare slancio alla Gran Bretagna, oggi sotto assedio dalle politiche economiche di Cameron, politiche isolazioniste e poco europeiste.
Ma Ed Miliband, figlio di un teorico marxista, raffigura oggi quell’esempio di classe politica che sa esprimere con le parole e i gesti la passione e lo spirito che può portare il New Labour oltre il New Labour, nato sulle spalle di Tony Blair e che oggi, dopo una breve parentesi “browniana”, si accinge a trasformarsi in un “translator”, usando un termine inglese, delle necessità della gente.
La politica può essere frutto di passione ed impegno, così come un leader di un partito non deve necessariamente avere i capelli bianchi, lo dimostra una delle più grandi democrazie di sempre, la Gran Bretagna.
Guardiamo con attenzione anche oltre la Manica, perchè esempi importanti sono in Europa.