Tag: regione puglia

  • Cinque indagati per presunte tangenti e truffa ai danni della Regione Puglia. L’accusa pende sulla testa delle Ferrovie Sud-Est, la linea ferroviaria che collega la Città di Bari con il Sud-Est della regione, fino al Salento. Una situazione grave che merita di essere chiarita subito.

    Tempo fa abbiamo avviato una petizione per sostenere le esigenze dei tantissimi pendolari che, nel giro di qualche giorno, si sono ritrovati i biglietti con un costo maggiorato, per fasce chilometriche, senza ricevere alcuna spiegazione.

    In Regione, l’Assessore regionale ai Trasporti, l’Avv. Gianni Giannini, con massima disponibilità, ci ha illustrato cosa aveva portato all’aumento del costo delle corse, annunciando che molto presto, a programmazione conclusa, la Regione avrebbe incominciato a studiare un progetto virtuoso, positivo per i pendolari, in merito alla tariffazione.

    Quello che apprendo oggi è un colpo al cuore, oltre per la gravità del fatto, ma anche perché rende più difficile poter sperare in un virtuosismo del trasporto nel Sud-Est. Pensare di poter lucrare sulle esigenze della gente è cosa ormai diffusa in politica e, riconfermata ora, anche nella classe dirigente, quella che gestisce i servizi pubblici, se pur con struttura aziendale di stampo privato (per dirla breve, con la partecipazione della Regione, ma con autonomia nelle scelte economiche – vedi il caso Sud-Est).

    Questa bomba ad orologeria arriva qualche ora dopo un altro grande scandalo, questa volta in Lombardia, sempre per tangenti ai danni della Sanità e dell’Expo.

    Ritorno con il dire che possiamo fare qualcosa per ridurre quasi a zero questo fenomeno: maggior controllo delle Istituzioni sulle aziende che gestiscono i servizi pubblici, pene severe e trasparenza assoluta dei capitoli di spesa, a partire dall’acquisto di beni utili (vedi treni, ad esempio) sino ai salari dei dirigenti e dipendenti.

  • Ogni volta che si tenta di digitalizzare la burocrazia, qualcosa va storto. Il problema è sempre lo stesso, il sistema non regge la mole di dati che contemporaneamente vengono inserite al proprio interno da utenti che, ad esempio, partecipano ad un bando, iscrivono i propri figli alla scuola superiore.

    Partiamo dal caso più recente: oggi mi sono imbattuto in una notizia della Regione Puglia che annunciava la chiusura temporanea di un sistema di ricezione dati per un bando di concorso su degli “Interventi a favore delle Pmi nel settore del commercio”, portando il portale sistema.puglia.it a registrare 500 nuovi utenti non più mensilmente, ma giornalmente, almeno così riporta l’articolo che vi ho linkato. Qual è il significato di questo fenomeno? Cosa si può trarre da situazioni come questa? Semplicemente una propensione da parte dei cittadini ad accettare e ad utilizzare con molta positività la “burocrazia” digitale, eliminando, così, non solo inutili scartoffie e magari viaggi in macchina verso la sede dell’ufficio preposto e quindi spreco di benzina, ma anche la diminuzione delle procedure per partecipare ad un bando – come per questo esempio – o in generale, qualsiasi atto che aiuti a sfoltire l’elefantiaca macchina burocratica del Paese.

    C’è un però: alcuni enti pubblici, regioni, province e ministeri, tra queste ricordiamo l’esperienza del MIUR sulle iscrizioni online per gli studenti del primo anno delle scuole superiori, oltre che l’esempio descritto sopra, sono il simbolo di come l’Italia, pur con l’acquolina in bocca per la digitalizzazione della burocrazia, non ha ancora i mezzi per poter sostenere un flusso di dati così elevato e all’apertura degli sportelli sul web, il mondo crolla e il server si prende una vacanza.

    Se la risposta è quella di questi due esempi e i cittadini sono pronti ad adattarsi ad una nuova frontiera della burocrazia, allora c’è bisogno di nuove attrezzature. Mi chiedo se sia possibile, con i soldi recuperati dalla lotta all’evasione fiscale, potenziare i sistemi che reggono tali servizi sul web ed evitare, la prossima volta, che compaia la scritta “Ops! Qualcosa è andato storto!” durante l’invio di una pratica.

  • Il Presidente del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, Davide Montanaro, a nome di tutti i giovani parlamentari, scrive agli organi dirigenti e a tutti gli eletti della Regione Puglia, per chiedere l’istituzionalizzazione del PRGP, per garantire continuità e un profilo istituzionale ad un progetto, dopo ormai 9 anni.

    Vi scrivo questo messaggio a nome di tutti i giovani parlamentari del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, che ho avuto l’onore di presiedere nell’anno 2011/2012.

    Il sentimento di stima e di profondo affetto verso la nostra terra e verso il nostro status di cittadini, ci ha portato ad analizzare la situazione odierna della nostra Regione, notando che un territorio così virtuoso sulle politiche giovanili, basti guardare Bollenti Spiriti, o Principi Attivi, o le diverse politiche dell’innovazione, pecca, in realtà, in un particolare, direi fondamentale: la partecipazione attiva dei giovani alla gestione della cosa pubblica e un esempio di modalità di partecipazione è proprio il Parlamento dei Giovani, ma affinché esso possa diventare un vero mezzo e non un fine, è necessario che venga istituzionalizzato.

    In un momento così tragico per il nostro Paese, in un momento in cui i nostri coetanei sono spaventati dalla politica, vista come un insieme di malaffare, misto a parole incomprensibili e cattivo costume, lontana dal sentimento comune dei cittadini onesti che mai, quanto oggi, devono essere tutelati e soprattutto spronati a mettersi al servizio della comunità, tutto questo è necessario, vitale. Noi siamo pronti.

    Istituzionalizzare il Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, ecco cosa Vi chiedo, attraverso questa iniziativa, a nome delle ragazze e dei ragazzi che hanno dato un’anima al Parlamento nell’ultima edizione, anche se a noi piace chiamarla “legislatura”, perchè la terminologia è quanto mai importante e va ben utilizzata, soprattutto se la considerazione che si ha di quello che si fa è alta, come è alta la passione di ognuno di noi, assieme alla forte dedizione che abbiamo riversato nei mesi passati nel dare il nostro contributo alla Puglia.

    Avere un organo di riferimento per tutti i giovani della Puglia è qualcosa di emozionante, pensare che attraverso delle elezioni democratiche si possa scegliere il proprio candidato, il proprio punto di riferimento sul territorio per il PRGP è un momento di crescita, non solo del giovane parlamentare, assumendo e percependo delle responsabilità forti, di rappresentanza, che i “veri” parlamentari, oggi, poco sentono sulla loro pelle, ma ancora di più, è un momento di crescita per lo studente che vota, perchè davanti ad una scelta, dare un valore a quella preferenza su un nome anzichè su un altro, non è un semplice atto formale, ma è strumento di democrazia, valore fondamentale per rendere un essere umano cittadino.

    Chi oggi è in formazione presso le scuole e le università è già in moto per prendersi la legittima posizione nella società, una società che poco rappresenta le giovani generazioni, basterebbe uno sguardo alla sua attuale classe dirigente. Noi non faremo gli stessi errori delle generazioni precedenti, non rimarremo indifferenti.

    Con la presente sollecitazione, chiedo, a nome dei giovani parlamentari, un incontro in cui discutere di questa nostra proposta e ci impegneremo, con una delegazione, a presentarci con idee e proposte, facendoci carico di responsabilità nei confronti della nostra generazione.

     

    Davide Montanaro

    Presidente del Parlamento Regionale

    dei Giovani della Puglia e tutti i giovani parlamentari

    della VIII Legislatura.