Tag: regione puglia


  • Più diritti e garanzie nei primi 500 giorni di Governo Emiliano

    Qui trovate la slide con tutti i risultati dei primi 500 giorni di Governo della Puglia da parte della Giunta regionale guidata da Michele Emiliano.

    Questo slideshow richiede JavaScript.

    Ho estrapolato ciò che per noi, giovani generazioni, è di fondamentale importanza: i risultati ottenuti sul Diritto allo Studio, la Scuola, l’Università, la Formazione e il Lavoro.

    Finalmente i giovani pugliesi possono ottenere ciò che meritano: tutti gli idonei riceveranno, come è sacrosanto che sia, la borsa di studio. Mai più “idonei-non borsisti”.

    Maggior sostegno all’istruzione e alla formazione professionale: servizi migliorativi per l’alternanza scuola-lavoro; rafforzamento delle competenze linguistiche.

    Messa a norma degli edifici scolastici, con un investimento notevole nell’edilizia scolastica.

    Vertenze su casi delicati di aziende leader del settore in difficoltà, salvando centinaia di lavoratori dal licenziamento.


  • Domani racconteremo la nostra Puglia

    Domani saremo al Multisala Ciaky, a Bari-Palese, per raccontare la Puglia che stiamo costruendo, in questo primo anno di Governo della Regione Puglia, guidato da Michele Emiliano.
    Speranze, progetti, sogni e concretezza. Insieme, per la nostra Puglia.

    14947667_10155979913298084_2600683831747663205_n


  • ReD: cari Comuni, datevi una mossa!

    Il titolo è fuorviante, ma il dato che, lunedì scorso, la Gazzetta di Bari ha riportato sulle proprie colonne rispecchia lo stato dei lavori sul Reddito di Dignità (ReD), in Puglia.

    Il numero di domande presentate, nell’Area metropolitana di Bari, è ancora bassa, in relazione alla popolazione – con una percentuale di accoglimento che non corrisponderà al 100%, in quanto sarà necessario verificare la corrispondenza tra requisiti richiesti e quelli realmente in possesso dagli aspiranti beneficiari. E difficilmente tutti ne saranno provvisti (sul sito dedicato, trovate tutte le info).

    Gli ambiti territoriali – divisione geografica dell’Area metropolitana, con comuni capofila – raccolgono dati sconnessi con il territorio di competenza, soprattutto, riguardo la proporzione tra numero di domande presentate e numero di cittadini residenti in quel territorio e, anche, quella tra numero di istanze pervenute o potenzialmente pervenibili e progetti di tirocinio disponibili.

    Ma ReD non si rivolge soltanto a chi ha bisogno di un reddito. Infatti, la Regione Puglia ha realizzato un tour (ancora in corso) per le città pugliesi, con l’obiettivo di informare i cittadini riguardo ReD, rivolto sia a chi potrebbe beneficiare del reddito (ricordiamo che la domanda è “a sportello”, ciò comporta che non esiste una data limite per la presentazione delle domande, ma vige la regola del “chi prima arriva, meglio alloggia”) e sia, e aggiungerei soprattutto, a chi potrebbe presentare progetti di tirocinio volti alla formazione professionale degli idonei.
    Insomma, i cittadini giocano il loro ruolo centralissimo in questa grande sfida del Reddito di Dignità, ma i Comuni – che dovrebbero sollecitare la presentazione di progetti di tirocinio, addirittura presentandone dei propri – non stanno facendo il loro lavoro, creando moltissimi disagi per i cittadini.

    È importante sottolineare, inoltre, il ruolo dei Comuni nella fase istruttoria – per verificare l’ammissibilità delle domande. Fase che in moltissimi ambiti territoriali della nostra ex Provincia non è ancora incominciata, presentando una percentuale di domande analizzate pari allo zero%.

    Fatta la fotografia, il messaggio pare chiaro: i Comuni devono darsi una mossa. Devono avviare le procedure di istruttoria delle domande; devono sollecitare le proprie comunità a presentare progetti di tirocinio, con l’obiettivo di coprire il 100% degli idonei; devono cogliere l’occasione nel presentare dei loro progetti di tirocinio. In poche parole: devono collaborare e fare rete con la Regione, affinché questo strumento rivoluzionario, quale il Reddito di Dignità, possa consentire a tantissimi pugliesi di tornare a respirare e a sperare in una vita dignitosa.


  • Copertura totale delle borse di studio? Merito dei GD pugliesi

    Copertura totale delle borse di studio? Merito dei GD pugliesi

    Bene ha fatto la Rete della Conoscenza pugliese a scendere in piazza, come ogni anno, per manifestare le proprie posizioni su diversi temi.
    Con LINK – parte della Rete – abbiamo, come Giovani Democratici Terra di Bari, stretto un patto di collaborazione sull’università, durante le ultime elezioni universitarie. Un patto declinato in rappresentanza e sinergia.

    Ma la Rete, a fine giornata, pubblica un video con annesso post su Facebook, nel quale viene evidenziato come l’Organizzazione studentesca abbia ottenuto, da parte della Regione Puglia, la certezza della copertura totale delle borse di studio.

    Schermata 2016-10-07 alle 22.30.57

    Per correttezza politica, oltre che di cronaca, è opportuno che si rettifichi quanto riportato in tale post.

    1. La Giunta regionale aveva dato certezza della copertura totale delle borse di studio dei servizi Adisu 2015-2016 a maggio scorso (Repubblica Bari – 20 maggio 2016) attivando un sistema di sostegno concreto al Diritto allo Studio da parte della Regione che non si sarebbe fermato a quel momento;
    2. La copertura totale delle borse di studio è una battaglia che come Giovani Democratici pugliesi portiamo avanti da anni. Infatti, durante le Sagre del programma, che hanno consentito la definizione del programma di governo della Regione Puglia, come GD ci siamo impegnati affinché venisse inserita, nelle azioni prioritarie della Giunta regionale, la copertura totale delle borse di studio. Come dimostra il programma di governo sul sito istituzionale (pag. 9 e 10).
      Quella battaglia l’abbiamo vinta con quell’impegno assunto dal Presidente Emiliano, durante la campagna elettorale delle scorse Elezioni regionali, e realizzato attraverso l’impegno del Governo della Regione puglia.

    Una nota polemica? No.
    Un Post Scriptum? No.
    Semplicemente, un voler porre le cose in chiaro e dare a Cesare quel che è di Cesare.

    I Giovani Democratici lavorano costantemente per porre all’attenzione delle Istituzioni, ad ogni livello, le problematiche dei cittadini pugliesi. Lo facciamo in ogni momento e lo facciamo con forza.

    Solo chi ha lavorato per quel programma elettorale e partecipato ai tavoli tematici in cui se n’è discusso sa cosa significhi l’importanza di quella proposta accolta e resa reale, dalle Sagre al Governo regionale.

    Per questo, permettetemi, non posso accettare che non venga riconosciuto ai Giovani Democratici pugliesi questo risultato. Un risultato di una generazione che fa politica con impegno, ogni giorno.


  • Il Governo regionale più amato d’Italia è pugliese!

    Il Governo regionale più amato d’Italia è pugliese!

    Unknown-3

    Michele Emiliano è il Presidente di regione più amato del Paese.

    Il sondaggio pubblicato da Piazza Pulita, su La7, nella puntata di questa sera, 6 ottobre, parla chiaro: il 57,4% dei pugliesi gradisce il Presidente Emiliano e l’operato del suo governo, diventando il primo Governatore per popolarità.

    Una grandissima soddisfazione.
    Complimenti a Michele, alla sua squadra e a tutti coloro che lavorano, ogni giorno, per una Puglia all’avanguardia e locomotiva del Sud e del Paese.


  • Taranto non può morire ancora

    Taranto non può morire ancora

    Ho letto il rapporto, presentato ieri a Bari, commissionato dalla Regione Puglia circa l’incidenza della presenza del polo siderurgico ILVA sulla presenza di casi di tumori tra la popolazione, in particolar modo di quella infantile.

    Dati allarmanti, su cui dobbiamo riflettere. Bene ha fatto, a mio avviso, la Giunta regionale ad impugnare il decreto ILVA.


  • Un silenzio assordante

    Un silenzio assordante

    Michele Emiliano ha firmato la delibera che sblocca i finanziamenti al Reddito di Dignità, uno strumento di contrasto alla povertà che vedrà coinvolte più di 60mila famiglie pugliesi, i cui destinatari riceveranno 600 euro per 12 mensilità in concomitanza alla partecipazione a corsi di formazione o a lavori socialmente utili.

    Una misura importante che ci consente di affermare come la Puglia sia una Regione capofila nella lotta alla povertà, con misure concrete, diventando un vero laboratorio politico sul tema (e non soltanto su questo).

    Peccato che il Movimento 5 Stelle pugliese, che tanto aveva sbandierato il Reddito di Cittadinanza, oggi pare colpito da amnesia improvvisa su quanto accaduto oggi e non abbia speso una parola, sui social network (e quindi con il suo “popolo”), sulla decisione della Giunta regionale.

    Forse c’è Reddito & Reddito: quello di cui ci si può vantare in campagna elettorale e quello, invece, che è bene nascondere, per pericolo che qualcuno si accorga che la parabola del “sono tutti uguali” sia in realtà un’iperbole.


  • Sulla Direzione regionale di ieri, sul PD di oggi e quello di domani

    pd-rotto

    Questa mattina mi sono svegliato diverso dal solito, avevo l’amaro in bocca, un amaro che mi portavo dietro da ieri, dopo la conclusione della Direzione regionale del mio partito.

    Noi Giovani Democratici pugliesi, proprio in quella sede, abbiamo ricevuto un doppio sputo in pieno volto, un gesto che non dimenticheremo, che cambierà gli atteggiamenti, il modo di vivere il partito, la politica.

    Ieri, il PD pugliese ha approvato le liste per le prossime Regionali. Nella lista della Provincia di Bari è stata candidata Anita Maurodinoia, la più suffragata alle scorse elezioni Amministrative a Bari, nella lista di Schittulli (candidato del centrodestra alla Regione); una persona che diceva di essere “più amata di Tatarella“, storico esponente dell’MSI. Uno scempio, politico e umano. Politico per aver, ancora una volta, attaccato fortemente un progetto politico che nulla ha a che vedere con quello che si sta cercando di realizzare. Umano, perché non si da peso alle storie personali, alle scelte del passato, a quelle del presente. Una memoria storica ormai in frantumi, utile solo per le commemorazioni, per prendere qualche applauso.

    A Foggia, c’è un altro caso gravissimo: il PD di Capitanata ha estromesso la candidatura, nella propria lista, del Segretario provinciale dei Giovani Democratici, Francesco Di Noia. Un ragazzo capace, onesto e soprattutto che ha dimostrato negli anni di porre l’interesse comune a quello personale. Anche questa candidatura era frutto di un interesse comune, di un territorio che chiedeva rappresentanza, di una generazione che chiedeva rappresentanza. Una volontà disattesa, per far fronte ad interessi personali della classe dirigente del partito di quella provincia. Questo gravissimo errore costerà caro.

    Il caro prezzo è questo: vogliono metterci all’angolo? Si sbagliano di grosso, hanno ottenuto esattamente il contrario. Ci offrono di candidarci in una lista civica? Non è mai stato il nostro obiettivo quello di candidarci per forza. La nostra candidatura era un modo per suggellare un impegno già chiaro, un impegno che mira a far crescere il partito, a dare rappresentanza degna a tutti quei militanti che vengono presi a schiaffoni ogni giorno da una classe dirigente incapace di sostenere gli interessi della collettività.

    La nostra casa è il PD. Se pensavamo di poter convivere con chi, anche velatamente, poneva veti su di noi, sul nostro progetto, ora non hanno ben compreso quale sia il risultato ottenuto: non cambieremo casa, la ricostruiremo, magari cominciando ad accompagnare alla porta i coinquilini maleducati, poco rispettosi. Il Partito Democratico non è di un segretario provinciale, né di qualsiasi “big”. Il Partito Democratico è di chi fa vivere il Partito Democratico, nei suoi valori, nei suoi propositi. Quelli siamo noi, giovani generazioni impegnate in politica, che dalla sera alla mattina aprono i circoli, i comitati elettorali, fanno volantinaggio, organizzano iniziative, si confrontano con i cittadini – diventando i volti veri ed onesti del PD sul territorio.

    Franco Balbis – soldato, ucciso dai nazifascisti perché partecipò alla Resistenza – nella sua ultima lettera scrisse

    Possa il mio sangue servire per ricostruire l’unità italiana e per riportare la nostra Terra ad essere onorata e stimata nel mondo intero.

    Ieri, i responsabili di questo scempio, hanno sputato anche in faccia a Balbis, hanno offeso il suo sangue, il suo gesto di amore e di speranza verso un Paese capace di saper guardare oltre i propri errori, difendere a spada tratta il bene comune. Penso a ieri e penso a quante volte, Balbis, sia morto invano. Ieri è stata l’ennesima volta.