Tag: Puglia


  • Liberalizzare lo sviluppo

    Sul piano delle liberalizzazioni, il Governo Monti sta affrontando un dibattito serio, soprattutto in vista delle diverse proteste che si stanno radicando su tutto il territorio. Dai tassisti ai farmacisti, passando per i servizi pubblici, come, ad esempio, i treni.
    I treni? Liberalizzare i treni? Prima di liberalizzare i treni, bisognerebbe liberalizzare la politica, quella politica che ha messo un veto sullo sviluppo del Mezzogiorno, che impedisce alle popolazioni del Sud di essere fruitori di una linea ferroviaria super veloce, come FrecciaRossa. Come si può parlare di avanzamento della tecnologia, per l’Italia? Quando l’alta velocità si ferma a Napoli? Quando in Puglia è in atto una guerra tra istituzioni locali e Trenitalia, per aver ridotto il numero dei treni a lunga percorrenza? E il resto del meridione?
    Diminuiscono i costi dei biglietti? Migliorano i servizi? Ma i treni? Li mettono i privati? E la manutenzione della rete ferroviaria? Liberalizziamo anche la manutenzione? Oppure l’autorizzazione per avviamento di pubblico servizio, implica che ogni compagnia si debba aggiustare le linee ferroviarie di suo interesse?
    A breve ci toccherà liberalizzare le carrozze e i cavalli, l’assalto al treno, da ora, arriverà dalle diligenze.


  • Il degrado del profitto

    Il profitto ha portato l’uomo a non curare più l’ambiente, quindi a non prendersi cura di casa propria. Pensate voi, come se, per guadagnare, affittasse la vostra casa a qualcuno e quel qualcuno cominciasse a rompere muri e suppellettili.
    A pensarci bene, nulla è più simile ad una devastazione: per nessuna cosa al mondo, il deturpamento dell’ambiente, può essere giustificato.
    Da quanto riportato su delle documentazioni, pare che il petrolio presente nel sottosuolo marino dell’Adriatico, vicino alle coste pugliesi, sia una quantità pari a quella consumata dall’intero Paese, in un solo mese. Inoltre, la qualità del greggio è classificata come “scadente”. A questo punto, mi viene spontaneo, rispondere ai tifosi dell’oro nero: se ci fosse stato un guadagno consistente, e come dite voi, le piattaforme fossero state installate a 20Km dalla riva, come mai, tutte le istituzioni pugliesi, dalla Regione, ai Comuni, passando per le Province, hanno aderito alla manifestazione del 21 gennaio? Una bandiera indegna, quella dell’ecologia? E perché?
    Mettiamo da parte la logica del guadagno e siamo un pochino più lungimiranti, non solo sul piano economico, ma sul piano ambientale ed ecologico.

    IO IL 21 GENNAIO 2012 SARO’ A MONOPOLI, IN DIFESA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO.


  • La Rete del ragno

    La Rete è un immenso contenitore di idee. Le idee sono belle e brutte, quindi anche la Rete può assumere aspetti positivi e aspetti negativi. Quando vedi un gruppo di ragazzi che si impegnano per il sociale, ti rendi conto di quanto sia importante la condivisione istantanea. E’ un arma potente, Facebook e Twitter l’hanno capito in ritardo, ora hanno paura del mostro che sono diventati: hanno favorito la rivoluzione democratica. Sono le nuove navi da guerra della civiltà, come missili hanno le parole, come controlli semplici tastiere qwerty. Il lavoro nella Rete è fantastico, bisognerebbe sfruttarlo al massimo, non sempre questo avviene, ma quando vedi Enti che si impegnano su questo fronte, non puoi che non essere felice.

    La Regione Puglia ha dato vita a FirstLaif, una piattaforma di condivisione con una filosofia di cittadinanza attiva, piena di amore verso il proprio territorio e verso la politica attiva. Ecco una piccola descrizione del progetto:

    Sei stanco di sentirti dire
    “Voi giovani siete tutti bamboccioni”?

    Bene ora puoi dimostrare tutto il tuo valore entrando a far parte del network di pugliesi Creattivi che vogliono esprimere talento, creatività e impegno mettendoli al servizio del territorio.

    Perchè i giovani non sono solo il futuro della nostra regione, ma anche il PRESENTE.

    Perchè è il momento di agire.

    Perchè potrai conoscere tanti nuovi amici e creare la tua squadra perfetta.

    Perchè si vincono tanti premi originali fatti su misura per te.

    Puoi partecipare da solo o in gruppo con un’officina, con i tuoi amici o i con i Creattivi della community.

    Potrai vincere un sacco di premi!

    Prendi conoscienza delle tue idee e inizia questo percorso.


  • Esodo 2011

    L’esodo ha preso il via. Il sud è il forno e il nord la tavola da pranzo. La fabbrica dei cervelli ha cominciato ad esportare pacchi interi di ingegnoso senso del dovere. Il meridione perde, il settentrione vince. Ma ora la deliziosa tentazione di scappar via di casa, non lascia scampo nemmeno prima dell’università. Prendiamo i singoli casi: Puglia -6.425 immatricolazioni in meno rispetto al 2009, Calabria -5.380, Campania -4.411, Sicilia 2.718, Basilicata – 2.455, Sardegna -1.193, Molise -483. La Puglia soffre di più. La Puglia ha più cervelli con le valigie pronte e la voglia di sbancare negli occhi. Sono 7.551 i giovani pugliesi che trovano alloggio e una seggiola all’università. E gli universitari ormai agli sgoccioli? Cosa progettano? Dopo un sondaggio, si è giunti ad un risultato spaventoso: il 50,9% dei ragazzi di età compresa tra i 25 e 34 anni vogliono andare all’estero e la maggior parte di loro ci riesce, perchè negli altri paesi, europei e non, in tempo di crisi economica si investe nella cultura, nella ricerca e non come il Governo Berlusconi ha pensato di risolvere la questione italiana: tagliando sulla scuola, borse di studio, ricerca e cultura. L’Italia è un botteghino per lo spettacolo televisivo, ma una prigione senza finestre per lo sviluppo tecnologico e scientifico. Le università perdono iscritti, sappiamo bene a cosa porta: accorpamento=morte dell’università più piccola. La disoccupazione giovanile è in continuo aumento, nel primo mese del 2011, il tasso di presenza di giovani senza un lavoro è arrivato al 29%, mai così alto. E cosa sono i provvedimenti del Governo? A cosa punta la politica italiana? Ad una modifica costituzionale? Bene, ma cosa? L’art. 41, l’articolo più innoquo del mondo e con cosa? Inserire nell’articolo: “tutto ciò che non è vietato è libero” e quindi? C’era bisogno di scriverlo!? Fatto sta che il Paese è in un continuo affanno, bisogna ringraziare la buona volontà dei cittadini lavoratori. I veri salvatori della Patria sono proprio loro, i lavoratori. Se ci fossimo fermati nell’attesa che la politica svolgesse il suo ruolo, a quest’ora saremmo ai livelli più bassi d’Europa, forse anche sotto la Grecia e il Portogallo. W l’Italia! E il 17 marzo sarà festa nazionale per tutti. Con o senza Lega, anzi, senza Lega che è meglio.


  • Saldi al 70% per la cozza tarantina

    Vi riporto due articolo usciti oggi su TMNews, riguardo gli analisi fatte ai prodotti del Mar Piccolo. Tutto per completare quanto detto nel post di ieri.

    Roma, 13 gen. (TMNews) – Frutti di mare altamente contaminati da diossine e policlorobifenili (PCB) nel Mare Piccolo di Taranto. A lanciare l’allarme sono il Fondo antidiossina e Peacelink, due associazioni ambientaliste che oggi nella città pugliese hanno reso noti i risultati delle analisi fatte svolgere dal laboratorio INCA (Consorzio Interuniversitario Nazionale di Chimica per l’Ambiente di Venezia, un centro altamente specializzato con una lunga tradizione nel campo delle diossine) su alcuni molluschi prelevati nei mesi scorsi nel piccolo golfo di mare sul quale si affaccia Taranto. Si tratta di ostriche, cozze San Giacomo, cozze di fondale e ‘cozze pelose’, le cui vendite incidono poco (tra il 5 e il 10%) sul mercato dei mitili di Taranto. I valori emersi dai risultati superano i limiti di legge: diossine e PCB raggiungono i 13,5 picogrammi per grammo, quando la legge fissa un limite di 8, con uno sforamento quindi del +69%. Vuol dire che mangiando 100 grammi di questi molluschi si supera di 9 volte la dose tollerabile giornaliera di diossine e PCB, se consideriamo una persona del peso di 70 chili. Una donna di 50 chili, invece, supera di 13 volte la dose tollerabile giornaliera. Fondo antidiossina e Peacelink hanno precisato che “le analisi non riguardano i mitili di allevamento su palo e su galleggiante long-line (i più commercializzati, ndr), che godono di una situazione presumibilmente migliore, in quanto non poggiano sul fondale. La diossina non è idrosolubile. Può essere assorbita dai molluschi se i fondali inquinati vengono smossi, essendo organismi filtratori di acque torbide capaci di trattenere il particolato in sospensione nell’acqua”.

    Roma, 13 gen. (TMNews) – L’allarme lanciato da Fondo antidiossina e Peacelink sui Frutti di mare altamente contaminati da diossine e policlorobifenili (PCB) nel Mare Piccolo di Taranto trova conferme anche in analisi effettuate dalla Asl locale. Anche l’Azienda sanitaria ha infatti svolto dei campionamenti di mitili in quella zona e i risultati delle sue analisi proverebbero che in ostriche e cozze di fondale pescate nel Mare Piccolo si raggiungono “livelli di attenzione” e una “soglia di allarme” in merito alla presenza di diossine e PCB. Intanto il presidente della Puglia Nichi Vendola ha convocato per oggi alle 19, presso la Presidenza della Regione, un tavolo tecnico con i rappresentanti degli enti locali (Provincia e Comune di Taranto) e i rappresentanti di Asl e Arpa, “per valutare le possibili azioni da porre in essere per far fronte alle criticità emerse in fase di caratterizzazione delle aree a mare ricompresse nel SIN Taranto (‘Area Ovest Punta Rondinella’, ‘Mar Grande I e II Lotto’ e ‘Mar Piccolo’) sia in relazione alla matrice sedimenti che alla matrice biota”. All’incontro parteciperanno anche gli assessori regionali Nicastro (Ambiente), Fiore (Sanità) e Capone (vicepresidente).


  • Diossina su letto di verdure

    In Puglia ci sono 3 personaggi importanti, uno è Vendola, l’altro è Checco Zalone (appena salito sul palcoscenico) e l’ultimo è il sig. Diossina, con residenza a Taranto.

    La diossina sta sconfiggendo l’uomo, il suo creatore, o meglio, il suo guru. A Taranto sono stati abbattuti ben 1600 capi di bestiame, perchè contenenti una percentuale di diossina superiore alla norma. L’ipocrisia dell’uomo spinge a creare sistemi di controllo e di mantenimento, anzichè di eliminazione perenne della produzione ed emissione di sostanze nocive nell’aria.

    I cittadini si ribellano, creano class action per chiedere 3 miliardi di euro di danni, sbandierano il diritto alla salute e ciò che ricevono è una legge regionale che regola le emissioni fino ad un massimo di 2,5 nanogrammi a metro cubo, obiettivo finale, arrivare a 0,4 nanogrammi al metro cubo. Peccato che l’ILVA di Taranto non abbia ancora capito che se c’è la legge, bisogna rispettarla ed evitare problemi come quelli scoperti nei giorni scorsi.

    “Una scoperta senza precedenti”, così il TG Leonardo sulla terza rete, oggi ha annunciato la scoperta da parte delle autorità preposte, peccato però che ad aver scoperto l’acqua calda, prima o poi si rimane scottati. La diossina a Taranto c’è da sempre, almeno da quando l’ILVA ha aperto i battenti.

    L’ILVA, si proprio lei, la vera Taranto, la vera città, quello che chiamano città, oggi, in realtà è la periferia. L’acciaieria è grande il doppio di Taranto e le sue polveri arrivano dappertutto. Da casa mia, Noci (BARI), in lontananza si vedono le luci della bestia, nel balcone trovi cumuli di polvere, made in ciminiera.

    Nella città pugliese, una delle più invivibili d’Italia, dove il rapporto spazi verdi/uomo è pari ad una foglia d’insalata, la diossina ha raggiunto il cuore dell’economia tarantina, le cozze.

    Nella cozza tarantina è stata trovata una presenza di diossina superiore alla norma. La diossina è autorizzata nelle cozze fino ad un certo punto, poi suona l’allarme “abuso”. Ora andiamolo a dire a tutti gli amanti della cozza, del pesce crudo. Diciamolo ancora di più ai pescatori, a chi coltiva le cozze.

    L’economia ha la stessa legge della giungla, il più grosso mangia il più piccolo. L’ILVA pur di campare, preferisce ammazzare la gente e l’economia tradizionale del Mar Piccolo.

    Il Ministro Fazio, sentinella della sanità nazionale, blocca l’importazione di uova e carne dalla Germania, ma evita di fare controlli sul territorio nazionale, lasciando che i cittadini siano, relativamente, più tranquilli.

    Prepariamoci a gustare un ottimo trionfo di cozze alla diossina, su letto di verdure contaminate, contornate da tagliata di vitello morto avvelenato, tutto in salsa rosa.


  • La Via Lattea dei Partiti

    Questa mattina, mentre facevo il giro degli auguri su facebook, contattando i miei amici lontani o che magari conosco solo per web, mi sono soffermato, con un mio amico del Movimento 5 Stelle di Bari, a fare una chiacchierata sulla politica locale e sulla situazione attuale in Italia. Lui mi ha posto delle domande provocatorie che io vorrei riportare qui e dare una risposta, spero esauriente, su ciò che penso io in merito a questi argomenti (sperando di ricordamele tutte, visto che ho perso la conversazione).

    I partiti sono morti. All’interno del partito non sei libero di dire quello che vuoi. Non puoi dire che D’Alema è un vecchiaccio attaccato alla poltrona e che Fassino e consorte devono andare a casa, visto che sono in parlamento da 30 anni.

    Non penso che i partiti siano morti, specialmente il Partito Democratico che, a mio giudizio, è in continua ebollizione. Nel PD, ora ci sono le primarie per le varie segreterie, ora ci sono le assemblee nazionali, regionali e provinciali, ora ci sono le primarie per il centro-sinistra nei comuni dove si voterà nel 2011, ora si sta pensando alle primarie del centro-sinistra per le Politiche del 2013 (forse 2011), ora si pensa alle alleanze. Di lavoro ce n’è tantissimo. Penso però sia necessario mettere in chiaro una cosa: io sono un ragazzo di 17 anni, ma ho un pensiero ben definito su ciò che dovrebbe essere la politica, oggi. La politica deve necessariamente essere composta da partiti, da gruppi organizzati che, ogni giorno, sfornano idee comuni, idee per il bene della società e per il riformulamento del sistema socio-economico del nostro Paese. Il Movimento 5 Stelle è un partito a tutti gli effetti. Quanti sono stati i partiti (attuali) che, fino a poco tempo fa, erano considerati dei MOVIMENTI? Tanti, uno di questi è il partito di Di Pietro, l’Italia dei Valori. Il pensiero politico deve essere sviluppato intorno ad un sincero dibattito politico-culturale, ma per farlo, i cittadini devono entrare nei partiti, per poter fare politica attiva. Se un partito non funziona come desideriamo, allora è arrivato il momento di salire in politica (dico salire perchè la politica è un’arte nobile e deve essere al di sopra della società e dei problemi umani, ma allo stesso tempo deve risolverli). I movimenti, come quello 5 Stelle di Beppe Grillo è un movimento di tutto rispetto, con un ottimo programma di riformulazione sociale, in chiave economica, ambientale e culturale, ma penso sia necessario scendere, prima o poi, dal cavallo di battaglia, dalla carrozza armata delle proteste e invece rimboccarsi le maniche per cambiare il nostro Paese. Il Partito Democratico è un partito in cui credo, non metto in dubbio che chi ha tentato e tenta di dirigerlo ha molto di cui fare mea culpa, ma è anche vero che nessuno, e dico nessuno, può scagliare la prima pietra, sappiamo bene a chi mi riferisco. La Libertà (con la L maiuscola) all’interno del partito? Bene, forse non è chiara una cosa: quando si è in un partito, è come se si venisse a creare un legame forte, fortissimo con tutti coloro che ci vivono all’interno di quell’organizzazione, ma ancor di più si crea un legame forte verso le sorti di un simbolo, di un programma e di tutti i militanti, perchè è come se si creasse una seconda famiglia, in cui credere, con cui lottare nei momenti di più difficoltà, con la quale condividere idee e progetti, insomma, la protesta è nel nostro animo, ma è una protesta rivolta al senso del partito e alla buona riuscita di un’azione degna di questo nome, su ogni fronte. Coloro che sono sulla poltrona da troppo tempo? E’ arrivato il momento di cambiare dirigenti e cambiare aria, sono il primo a dirlo. Io mi rifaccio al regolamento del PD, 3 mandati e poi a casa, niente di più, ma se non troviamo individui in grado di prendere il posto di queste persone come facciamo? Chi mettiamo al loro posto? Persone incompetenti? E forse peggio di queste? Se non formiamo la nuova classe politica, come potremo avviare il cambio generazionale? Di persone in gamba ce ne sono, evoglia, io ne conosco molte, dovremo solamente lavorare all’interno del partito per “sbocciare” definitivamente.

    Cosa ne pensa il Partito Democratico dell’acqua pubblica? La vuole privatizzare? In Puglia ha bloccato il DDL per l’acqua pubblica? Per quale motivo? Tu cosa ne pensi dell’acqua? Pensi debba essere pubblica o privata?

    Vi riporto un pezzo del comunicato uscito all’indomani dell’assemblea nazionale del PD del 21-22 maggio 2010: L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene essenziale e insostituibile per la vita.
    L’acqua è un bene pubblico e deve essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al massimo livello di qualità, secondo principi di equità e solidarietà e con criteri di sostenibilità per preservarne la qualità e la disponibilità per le future generazioni e sono beni pubblici le infrastrutture del servizio idrico integrato.
    L’acqua è un bene scarso e va preservata attraverso la cura del territorio, la manutenzione dei bacini idrografici, la tutela dei corpi idrici e delle aree di salvaguardia. […] Il Partito democratico ha condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata dell’acqua imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente. […] Il Partito democratico è perciò vicino a quanti combattono la battaglia per contrastare la privatizzazione forzata imposta dal governo anche attraverso lo strumento referendario. […] Lo strumento referendario richiede in ogni caso un intervento legislativo di riforma complessiva del settore che possa assicurare il raggiungimento di obiettivi irrinunciabili come la tutela delle acque, l’accessibilità per tutti, un uso razionale della risorsa garantendo l’equità delle tariffe e la massima qualità ed efficienza del servizio. Va garantita inoltre la copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e la gestione sostenibile della risorsa acqua, eliminando dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

    Afferma che per realizzare tali obiettivi è necessario un quadro normativo chiaro e coerente fondato su alcuni elementi chiave:
    – acqua bene pubblico e proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture;
    – gestione industriale del servizio idrico integrato;
    – una forte regolazione e controllo pubblico sulle gestioni istituendo una autorità nazionale di regolazione, compartecipata dallo Stato e dalle regioni;[…] [
    continua qui].

    In un partito democratico di tutto rispetto, l’Assemblea Nazionale è quell’organo supremo che decide e regola la linea politica da adottare in ogni argomento ordinario e non, quindi anche il PD Puglia, come gli altri PD di tutta Italia, hanno collaborato alla raccolta firme per il referendum sull’acqua pubblica, ma ancora di più c’è stata un’azione da parte di Bersani in merito all’attività legislativa: il PD non ha aderito ufficialmente al Referendum, pur essendo una cosa nobilissima e di alto consenso, perchè riteneva opportuno svolgere la sua attività all’interno dei luoghi cardine del problema, il Parlamento. Ma la cosa è risultata frutto di un semplice ragionamento: se il Referendum – richiesto da tutti i firmatari d’Italia, non superasse il quorum necessario per avere validità, il Governo avrebbe preso tale risultato per accelerare la privatizzazione e, magari, affermare che la scarsa partecipazione alle votazioni referendarie sono state frutto di un parere contrario dei cittadini all’acqua pubblica. Cosa c’è di diverso? E soprattutto cosa c’è di errato in questo? Cosa si chiede ad un partito? Se non quello di attivarsi all’interno dei luoghi comuni della politica, come appunto la Camera ed il Senato? Per poi ovviamente toccare i diversi Consigli Regionali? Per me l’acqua? Pubblica al 100%! Ho anche dato il mio contributo lavorativo al Comitato Referendario, quindi sono più che convinto delle mie posizioni.

    All’interno di un partito, le lotte interne, soprattutto indirizzate ad un rimodernamento dell’organigramma, in termini di età cronologica e mentale, ma soprattutto di una lotta indirizzata alla scelta condivisa della linea politica, beh…penso sia la cosa più bella del mondo. Le lotte ci sono ovunque, ci sono nel PD, ci sono nell’IdV, ci sono in SeL, ci sono nell’UdC, in ApI, ci sono ovunque, tranne nel PdL, lì c’è il padrone e i restanti sono esecutori del volere del potere al comando.

    Vogliamo cambiare la società? Prima di farlo cambiamo noi stessi e la politica, il vero motore del cambiamento è il cambiamento stesso.


  • Il tallone d’Achille del Premier Governatore

    A marzo scorso, Nichi Vendola ha ricevuto il bacio da parte dei suoi elettori: più voti delle sue liste. Giravi per le strade nel periodo della campagna elettorale e sentivi gli anziani dire “non vado a votare da tanto, ma adesso devo dare il voto a Vendola“, si respirava aria di speranza, di felicità, di possibile rimonta delle classi sociali più disagiate. A soli 7 mesi di distanza da quei meravigliosi giorni, il Governatore della Puglia si presenta al Popolo Italiano, assetato di rivincite sociali e politiche, come possibile candidato Premier per la prossima tornata elettorale (non dico del 2012 perchè tutto dipende da come Bossi si alza la mattina, dito medio destro “appoggiamo il Berlusca riccone”, dito medio sinistro “elezioni subito”), a parte che Maroni sta già progettando le elezioni e  ci sono delle possibili date, risalenti a marzo 2011.

    Ma cosa è cambiato? Il caro vecchio Nichi è stato avvolto da un lenzuolo di fumo? A mio parere si, anche perchè non si spiegherebbero le tante uscite “osè” contro NON i leader di centro-destra (su Fini parla soprattutto bene…mah), ma sui leader di centro-sinistra. In fin dei conti, “chi è senza peccato scagli la prima pietra” diceva Cristo ed infatti nessuno degli attuali o passati leader può criticare l’altro, senza prima guardarsi allo specchio (sempre se ne sono in possesso, anche perchè il narcisismo di molte persone porta al rifiuto dell’autocritica).

    Un senso di onnipotenza e presunzione che, prima o poi, si ritorcerà contro. Il senso del fare politica leaderisticamente è un senso sbagliato e ipocrita di chi, in modo insistente, sbandiera il nome del Popolo come unico sovrano di questo disperato Paese.

    Definisce D’Alema, Fassino e Bersani anime morte: ora, si che molti elettori del centro-sinistra vorrebbero che, soprattutto D’Alema, si allontanasse dal panorama politico attivo e lasciasse spazio ai (veri) giovani, non solo di età. Accusa i leader democratici di fare politica da più di vent’anni e a questo proposito mi chiedo da quanti anni stia lui, in politica: da quando aveva 15 anni. Perciò il motivo per cui, girando per le stesse strade di 7 mesi fa, senti “Vendola sta facendo chiudere l’ospedale e adesso?”, “Vendola non sta pensando proprio alla Puglia, mannaggia a me che l’ho votato” oppure “Ormai Vendola se n’è andato…pensa all’Italia”, ci dovrebbe far riflettere sulle potenzialità che il Terlizzese, dalle mille parole barocche, ha nei confronti dei suoi elettori e degli elettori del centro-sinistra, ma soprattutto nei confronti di chi è rimasto scontento dal centro-destra, percentuale grande che, non trovando un’affidabile alternativa a sinistra, deciderebbe, molto probabilmente, di votare il cosiddetto “terzo polo” di Casini e Lombardo (e Fini?).

    Penso che Dante sia l’ideale in questo momento:

    ahi quanto a dir qual era è cosa dura

    esta selva selvaggia e aspra e forte

    che nel pensier rinnova la paura.

    La politica è una foresta piena di pericoli, il ramo robusto su cui poterci aggrappare per salvarci la pelle da un attacco feroce, può dimostrarsi fragile. Facciamo attenzione.