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Domani, 25 aprile 2012, sarò a Buongiorno Regione su Rai3 – Puglia. Avrò l’onore di rappresentare il Parlamento Regionale dei Giovani e sopratutto una categoria di cittadini in cerca di futuro e certezze, le giovani generazioni.
Info:
Mercoledì 25 aprile 2012 ore 07:30
su Rai3 Puglia – Buongiorno Regione -
La Seconda Repubblica volge al termine? Forse. Prima di confermare un possibile “cambio di rotta”, è necessario sapere quale sarà quella futura. All’orizzonte, poco si intravede, forse perchè ci si aspetterebbe qualcosa di nuovo, ma l’aria fresca e pulitatarda ad arrivare. Tardare non significa non esistere: la longevità dell’attuale classe dirigente ha causato lo scontro generazionale all’interno della politica con, alle rispettive posizioni di guerra, nonni, padri e nipoti, in parole povere tre generazioni.
I nonni che non vogliono lasciare poltrone e stipendi d’oro, svolgendo, spesse volte, un lavoro disinteressato e poco produttivo.
I nipoti che stanchi nel vedere il proprio Paese andare alla deriva e il proprio futuro cadere a pezzi, con coraggio e convinzione cercano di buttare giù un sistema che mina, quotidianamente, il proprio futuro.
I padri che non sono (stati) in grado di inserirsi all’interno del dibattito, se non come continuità di un modello becero e mal strutturato.
Bisogna affidarsi alle Nuove Generazioni? Forse, sentendomi tirato in ballo, potrei appoggiare con assoluta convinzione questa unica soluzione, indipendentemente da tutto, ma vorrei farvi dei piccoli esempi di “speranza”.
In Puglia, da ormai otto anni, un gruppo di quaranta studenti, provenienti da tutta la Regione, costituiscono il Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, con tutti gli oneri e gli onori, per non parlare della campagna elettorale e delle elezioni che si tengono ogni anno in tutte le scuole superiori.
Il compito? Pensare, progettare e presentare al Consiglio Regionale della Puglia, una proposta di legge su un argomento scelto dal PRGP, come, del resto, è stato fatto fino ad ora. Il DiscoBus? Il pulman che passa per i comuni a raccogliere giovani e portarli in discoteca, per poi riportarli a casa, evitando incidenti? La proposta nacque tra i giovani parlamentari; per non parlare della Legge Regionale contro l’esportazione di ulivi secolari, a favore della salvaguardia dell’ambiente e la preservazione del territorio e delle sue caratteristiche.
Non è un esempio isolato, quello pugliese, che trova un contatto diretto con la Toscanae il suo Parlamento Regionale degli Studenti, anch’esso impegnato nella presentazione di proposte di legge e organizzazione di iniziative per le giovani generazioni.
Sono questi gli esempi che dovrebbero far sperare in un futuro migliore, con gente competente e massima partecipazione democratica dei cittadini. Le nuove generazioni sentono la responsabilità di ridare dignità all’Italia, più di qualunque governo tecnico o partito politico, basti guardare il massiccio aumento di candidati under 30 che, alle prossime Amministrative, si presenteranno ai cittadini con proposte e idee per il futuro. -
Articolo scritto per “The New Deal” per spiegare la mia opinione sugli accorpamenti, a mio parere INUTILI e CONTROPRODUCENTI.
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Così come per un uomo, anche per un istituzione, perdere la propria autonomia, significa perdere metà della propria essenza. È quello che sta accadendo a decine e decine di scuole superiori della Regione Puglia, le quali, per ragioni puramente di stampo amministrativo e quantitativo, in merito alla popolazione studentesca dei singoli istituti, rischiano di perdere la cosiddetta “autonomia amministrativa”, che consiste nel garantire alla scuola la presenza di un dirigente scolastico e di una segreteria, funzionali solo per quell’istituto, e quindi un nucleo operativo di dipendenti che lavorano nell’istituto X per l’istituto X, con successive modalità di gestione autonome e la definizione di una istituzione scolastica distinta.
Con l’accorpamento amministrativo, si ridimensionerà, attraverso un vero e proprio processo di sfoltimento, il settore delle segreterie e degli organi dirigenti, andando a penalizzare tutte le scuole che, per ragioni di numero di studenti, non riescono a mantenere il loro status.
Obiettivo? Creare poli d’istruzione territoriali, con a capo un dirigente che gestisca diverse sedi contemporaneamente, con l’aiuto di vicari, responsabili, ma incentrando la gestione contabile in un unica direzione amministrativa. Così facendo però, per ragioni puramente burocratiche, si verrebbe a rallentare parecchio l’attività scolastica, creando problemi gestionali di non poca rilevanza.
Dov’è l’errore? Nel momento della scelta della scuola a cui accorpare un altro istituto, si dovrebbe forse creare una scaletta di affinità tra istituzioni, in modo da garantire non solo una continuità nella qualità, ma anche la capacità, da parte della dirigenza, di essere a conoscenza dei fabbisogni dell’indirizzo acquisito, magari già presente nell’organizzazione precedente. Mi spiego meglio: se l’I.I.S.S. “Tizio e Caio” fagocita l’I.I.S.S. “Pinco Pallino” e il “Pinco Pallino” è un liceo scientifico e, allo stesso tempo, anche il “Tizio e Caio”, il dirigente di quest’ultimo non avrà problemi nel gestire più classi di un indirizzo già esistente e di cui conosce perfettamente le modalità organizzative. Se questo non dovesse accadere, e a prendere il Polo Liceale “Pinco Pallino” fosse l’ITIS “Epsilon”, il quale non ha mai avuto in gestione un indirizzo liceale, potrebbe trovarsi in difficoltà nell’adempiere ad ogni minima responsabilità o comunque non essere in grado di potenziare al massimo i servizi, rendendo quel percorso di studi sterile e privo di attività integrative importanti e soprattutto interessanti. Del tutto sbagliato non è il criterio di vicinanza territoriale, ma il fatto di tralasciare la questione delle affinità d’indirizzo.
Possibile soluzione? Utilizzare tutti i criteri sopra elencati, ma come unica modalità di scelta. Vicinanza territoriale con, in più, efficienti servizi di collegamento e facendo riferimento inevitabilmente alla natura degli istituzioni scolastiche coinvolte.
Cosa evitare? Un’altra falla del sistema “accorpamento” è quella di incentrare la segreteria in un’unica sede, magari quella in cui risiede la presidenza, causando spesse volte non poche difficoltà, soprattutto se ad averne bisogno sono istituti lontani o impossibili da raggiungere con facilità. È come se la segreteria lavorasse nella sede “A” del nuovo I.I.S.S. “Tizio e Pallino”, per la sede “A”, “B” e magari anche “C” del nuovo polo scolastico. Occorrerebbe aumentare il personale, ma a quel punto a cosa servirebbe un accorpamento di questo genere.
Fatto sta che è importante garantire identità e libertà. Partendo dal proprio ambiente di formazione, per poi trasmetterlo ad ogni studente. Incominciando col preservare la storia di una cittadina, con i suoi ambienti e le sue scuole.
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Il Parlamento Regionale dei Giovani è convocato in seduta straordinaria il 30 gennaio 2012 ore 11.00 presso laSala Consiliare della Regione Puglia (via Giuseppe Capruzzi 204 – Bari) in occasione del “Giorno delle Memoria”.
Programma:
– Saluto Presidente Consiglio Regionale – Onofrio Introna
– Introduzione Vito Antonio Leuzzi – Direttore I.P.S.A.I.C
– Testimonianze, ricordi di militari pugliesi internati (IMI) nei lager tedeschi dal 1943-45 e presentazione dei volumi e memorie di Carla Giacomozzi, Nuccio Carriero, Vitoronzo Pastore, Luigi Di Cuonzo, Dionisio Altamura, Matteo Fantasia.
– Intervento di Giorgio Salamanna, Campo di Concentramento di Zemun (Belgrado)