Dai 101 che affossarono Prodi alla decadenza di Berlusconi. La breve vita del Governo Letta è il simbolo di una classe politica chiusa e affarista.
Ho bisogno di sfogarmi, lo faccio qui, con la speranza di essere chiaro con quanto voglia dire.
La situazione è incresciosa, lo sappiamo tutti e sappiamo anche che ora ci aspettano momenti molto più difficili di quelli fino ad ora prospettati.
In tutto questo c’è dell’insulso gioco della politica, anzi, politichetta, quella politichetta che ha sempre portato avanti un certo gruppo dirigente e che oggi non ha la forza di assumersi le proprie responsabilità e di accettare che la legge sia uguale per tutti come, a mio avviso, non lo riesce ad accettare Berlusconi. Questo è il sunto delle motivazioni per cui il Governo Letta è caduto.
Pensate sul serio che i ministri del PdL si siano dimessi per il rinvio del decreto che avrebbe permesso all’IVA di non aumentare? Suvvia, quando si fa parte di un governo si hanno tutte le carte in regola per poter condizionare i lavori del Consiglio dei Ministri, o comunque discuterne e trovare una soluzione condivisa.
La vera motivazione, secondo me, pare più che scontata ed infatti lo è: B. non vuole decadere da senatore e per questo ha trovato la sua pezza a colori (IVA) e si è lanciato nell’ennesimo attacco terroristico al Governo Letta, prima ancora lo aveva fatto al Governo Monti.
Ci stupiamo di questo? Spero di no, peccato però che c’è chi ancora continua a votarlo e mi chiedo se il voto sia ancora una “questione di testa”. Ma a questo quesito non risponderò, per il momento.
Cerco, ricerco e credo che tutto questo (larghe intese, Governo Letta, oltre che alla rielezione di Napolitano e per ultimo l’aver dato ad un condannato la possibilità di decidere sulle sorti del Paese) sia da attribuire, in larga parte, ai famosi 101 parlamentari del PD che non hanno votato per l’elezione di Prodi a Presidente della Repubblica e che ha sancito il fallimento della politica parlamentare e soprattutto del centrosinistra.
Se ad oggi i 101 non fossero mai esistiti, sono certo che ora avremmo ancora un Esecutivo e magari senza Alfano vice-Premier, e magari più di sinistra.
Poi mi chiedo come non abbiano ragione gli elettori a dire che il PD se le cerca e che non riesce a non essere succube di logiche affaristiche di B. e di molti altri dirigenti (anche e soprattutto nostri).
Ed ora? Cosa facciamo? Andiamo a votare con questa legge elettorale? Beh, certo, Grillo e Berlusconi vorrebbero, sapete perchè? Perchè i candidati del primo, con la preferenza personale per circoscrizione, andrebbero tutti ad affossarsi a confronto con altri candidati; il secondo perchè sa che i suoi candidati alla fine, tranne qualcuno, sono impresentabili e farebbero bene a non parlare e a farsi vedere il meno possibile sul territorio.
Il Partito Democratico deve volere questa nuova legge elettorale, perchè sul territorio abbiamo delle sentinelle che devono essere valorizzate. Io li chiamo “soldati mandati al fronte” e sono tutti coloro che si impegnano nella propria città, nel proprio territorio e riescono a portare a casa dei risultati importanti. Invece poi, come ogni cosa, c’è qualcuno che per ragioni di sopravvivenza questa legge non la vogliono proprio vedere. Sempre all’interno del PD, sia chiaro. Rimaniamo nel pantano, a questo punto. No?
Ecco perchè oggi sono incazzato. Scusate il francesismo.