Fate la scelta che più ritienete opportuna. Ma fatela.
Dopo averla fatta, siatene consapevoli e, soprattutto, assumetevi le vostre responsabilità. Perché il voto non è lanciare la palla dall’altra parte del campo, dando ad altri il compito di portarla alla meta. Serve un senso comune della Politica e dell’impegno quotidiano di ognuno, nei ruoli che ci spettano e che abbiamo conquistato.
Ho visto una campagna elettorale sottotono sul piano dei programmi, difensiva sotto altri e, purtroppo, anche degenerata in violenza.
Non ho sentito mia questa campetizione elettorale e, come potete ben immaginare, non le sento mie da un po’. La politica di oggi non mi rispecchia, per i suoi modi, per le sue scelte, per le sue caratteristiche (anche le più intrinseche).
Sono tornato in Puglia per votare e domani farò la mia scelta. Cosa voterò è evidente a tutti e non è mia intenzione, in questo momento, darvi suggerimenti. Tranne uno: andate a votare senz arabbia ma con lucidità, senza odio ma con passione, senza vendette latenti ma con voglia di guardare al futuro come bene comune.
Le persone, in questo momento, sono la chiave di volta per un cambio di rotta o, quantomeno, per avviare un processo di miglioramento del panorama politico nazionale. Serve una classe politica rappresentativa, sincera e preparata.
Non ho visto di buon occhio candidature calate dall’alto. Persone nate e cresciute in zone diverse rispetto a quelle in cui sono candidati, in barba al principio di rappresentanza politica e territoriale che la legge elettorale vigente voleva ristabilire. Un terno al lotto che porterà solo ulteriore sfiducia verso i rappresentanti in Parlamento. Tutto solo per garantire l’elezione di chi, in questi anni, esponendosi ha generato antipatie, disprezzo e rifiuto.
Volendo estendere quel concetto di responsabilità accennato prima, forse anche gli eletti dovrebbero assumersela. Non solo gli elettori.
Detto questo, cari lettori, altro da aggiungere non c’è. Perché questo Paese lo fanno i cittadini e, a dirla tutta, siamo sicuri che questi siano cambiati? Pretendiamo cambiamento dalla Politica ma la questa chi la sorregge? Chi dona la vita a tutto ciò se non gli stessi che vorrebbero staccare la spina?
Ed ecco che ritorna il concetto di responsabilità: non il “voto utile” ma l’utilità del pensiero associato al voto. Il pensiero antecedente e posteriore al voto, per scegliere con cura chi e cosa votare e, dopo, comprendere come le nostre scelte possono influire sulla nostra vita quotidiana, bene o male che sia.