Spot elettorale del Partito Democratico per le Elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio.
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Spot elettorale del Partito Democratico per le Elezioni Politiche del 24 e 25 febbraio.
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Si parla molto di trasparenza. C’è chi ha usato questo cavallo di battaglia per offendere politicamente (e non solo) qualche suo avversario, si pensi ai finanziamenti pubblici ai partiti e ai vari scandali che si sono presentati sulla scena politica italiana da qualche mese a questa parte.
Ma la trasparenza è solo riferibile a ciò che si è già fatto e che si vuole rendere noto? Se osserviamo la valenza che tale concetto ha, pare proprio di si, tuttavia, in un mondo che cambia e in una politica che necessita di una scossone, la trasparenza deve essere anche riferita al futuro.
Pensate cosa succederebbe se le diverse coalizioni che oggi sono in competizione fra loro per la corsa al Governo del Paese, presentassero agli italiani la squadra di governo già bella e pronta, in modo che ogni singolo elettore sappia chi si ritroverà come Ministro del Lavoro, Ministro dell’Istruzione e così via, qualora la coalizione da lui votata dovesse vincere, o magari utilizzare questa consapevolezza in più come ulteriore criterio di scelta, oltre che ai vari programmi elettorali.
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Una simulazione su cosa accadrebbe in Parlamento con l’ultima proposta di legge elettorale avanzata in Commissione.
L’11 ottobre il Senato della Repubblica ha licenziato una proposta di modifica dell’attuale legge elettorale, il cui testo può essere scaricato qui.
Per sommi capi e’ una legge elettorale proporzionale, basata sulmetodo d’Hondt con una soglia variabile di accesso alla ripartizione dei seggi indicativamente del 5% a livello nazionale e un premio di maggioranza del 12,5%.
Vediamola piu’ in dettaglio.
Alla Camera, tolti i seggi del premio di maggioranza (76) e quelli assegnati dalle circoscrizioni estere (12), rimangono da assegnare 541 seggi.
Questi seggi vengono ripartiti con metodo d’Hondt tra le liste nazionali che
- hanno superato il 5% a livello nazionale
- qualora coalizzate con altre liste hanno superato il4% a livello nazionale
- hanno superato il 7% in un insieme di circoscrizioni elettorali che assommino almeno 1/5 dell’elettorato
- siano liste rappresentative di minoranze linguistiche conosciute, presentatesi in una circoscrizione in una regione a statuto speciale che preveda la loro presenza
Alla coalizione col maggior numero di voti vengono assegnati poi i 76 seggi del premio di maggioranza e quindi il totale dei seggi viene ripartito in maniera proporzionale nelle singole circoscrizioni.
Il medesimo metodo si applica al Senato della Repubblica che ha un premio di maggioranza di37 seggi, con la particolarità pero’ che il calcolo delle liste ammesse alla ripartizione dei seggi su base regionale avviene su base nazionale e il calcolo dei seggi da assegnare viene fatto con il metodo proporzionale classico. Per esemplificare: se SEL ha più del 5% a livello nazionale ma il 4% nel Veneto, viene comunque ammessa alla ripartizione dei seggi al Senato in Veneto.
Da sottolineare anche come il metodo d’Hondt in caso di ripartizione di pochi seggi favorisca il primo partito a scapito dell’ultimo, producendo alla Camera un lieve effetto distorsivo a favore del PD.
Utilizzando questo metodo abbiamo simulato una tornata elettorale considerando le medie da noi calcolate a inizio settimana. Abbiamo, per semplicità, accorpato i piccoli partiti di centrosinistra e centrodestra, che vanno sotto la voce Altri, al PD e al PDL, mentre abbiamo ipotizzato che le liste del Terzo Polo si unirebbero, come pare, in una lista unica. Abbiamo infine considerato una coalizione PD+SEL e una seconda contenente PDL e La Destra.
Fatte queste assunzioni si può subito notare che La Destra i Radicali e la FdS non raggiungono la soglia di sbarramento e quindi non avrebbero accesso al parlamento. Inoltre, nonostante la coalizione di centrosinistra vinca facilmente le elezioni e si aggiudichi il premio di maggioranza non ottiene la maggioranza dei seggi in nessuna delle due camere, costringendo quindi i vincitori delle elezioni a cercare un accordo in parlamento o con il Terzo Polo o con l’IDV o con il movimento di Beppe Grillo per garantire un governo al paese.
[Fonte: TermometroPolitico.it]
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Le primarie non sono cosa scontata. Perchè ritenere scontato il risultato? Chi si presenterà alle Primarie? Ancora sono pochi i nomi e poche le certezze. Bersani, Renzi e Vendola sono i nomi “ufficiali”, ma è tutto da vedere. Una cosa è certa, chi dice che la coalizione deve essere allargata ai centristi non avrà il mio voto. Bisogna credere in se stessi e tutte le volte che si parla di aprire ai moderati è uno schiaffo alla credibilità del centrosinistra. Il Partito Democratico ha una grossa responsabilità, non solo quella di dover governare il Paese dal prossimo 2013, ma anche quella di ricostruire una nuova immagine del centrosinistra.
Il Monti-Bis? Un chiaro messaggio da parte dell’attuale classe politica di non avere il coraggio di stravolgere l’assetto dell’Italia e ne tanto meno di avere le capacità per fronteggiare la crisi. C’è forse paura di non avere credibilità in Europa? Se così fosse è frutto di un’inerzia che ha accompagnato i partiti fino ad ora. Le Primarie saranno un grande strumento di decisione democratica ed io voglio viverle appieno, senza esiti scontati.