Tag: Politica

  • Se dovessi dar vita ad un regolamento per lo svolgimento dei poteri politici, a qualsiasi livello, direi che il primo articolo sarebbe, senza ombra di dubbio, “Rispetto dei Cittadini”, o meglio ancora, “Rispetto dell’intelligenza dei Cittadini”.
    “A che pro?” direte voi, ma io credo che uno dei motivi essenziali per il quale la politica, in Italia, è arrivata a questi livelli di indecenza, è essenzialmente la noncuranza, da parte dei politici (o politicanti, fate voi), delle persone, dei cittadini che popolano il nostro Paese, che votano ogni qual volta ci siano le elezioni, che nonostante tutto, preferiscono “perdere” 10, 15, 20 minuti del proprio tempo per far valere un proprio diritto, quello del voto.
    Ma in Italia il voto è un diritto che non ha diritti: normalmente, il cittadino che sceglie un determinato gruppo, si aspetta che quella scelta possa fruttargli i tanto desiderati servizi, dalla semplice risoluzione delle strade diroccate, fino alla pensione. Ma da decenni, ormai, la politica ha perso la gamba, mentre tentava di fare un passo più lungo di quello che poteva, ed ora i cittadini stanno aprendo gli occhi su uno spettacolo indecente, che merita solo di essere coperto da una colata di cemento armato, lasciando spazio ad aria fresca, pulita, che odori di futuro e di novità.
    Ho imparato, nel corso della mia attività politica, che sognare rende forti, ma che non si può vivere solo di quelli. Interessandomi di politica, non solo a livelli nazionali, ma anche a livello locale, ho proprio esteso un mio pensiero su come il marcio lo si trovi ovunque, anche dietro l’angolo di casa.
    Neo-Assessori nominati dopo un litigioso e capriccioso periodo politico, dove per non fraintenderci, confermo che l’aggettivo “capriccioso” indica proprio la presenza di capricci bambineschi da parte di certa gente, poi accontentata con una bella poltrona, affianco a quella del Sindaco.
    Assessori che sfruttano, con faccia tosta, la loro posizione politica come vetrina del loro volto tumefatto da compromessi politici, ringraziando il pubblico, elogiando eventi nemmeno seguiti, inserendo “noi dell’Amministrazione Comunale” ogni cinque parole dette, a mo’ di campagna elettorale no-stop.
    Se credono di poter andare avanti così, si sbagliano di grosso, non basterà più accusare qualcuno di creare critiche sterili, niente è sterile in questo momento, più di Berlusconi. Siamo ormai alle battute finali di questo teatrino nazionale, regionale e locale. Chi fin’ora ha mangiato, rimarrà a digiuno, chi è rimasto in un angolo, combattendo ogni giorno per i propri diritti e le proprie idee, verrà premiato.
    I poltronisti lascino il Palazzo e andassero a pulire le strade, da loro nemmeno ristrutturate, andassero a raccogliere i pezzi dei fanali delle auto, scontratesi in un incrocio lasciato a se stesso, andassero in bicicletta su le pseudo-piste ciclabili. Ognuno faccia il suo lavoro, la politica non è per tutti, la politica è per i puliti e sani di principio.
    Intanto, se siete nei paraggi, venite a firmare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare a favore delle nuove generazioni. Noi aspettiamo il caro Sindaco, che tanto sbandiera la parola giovani. Vediamo se, anche nei piccoli gesti, dove la faccia non viene messa in risalto, gente del genere ha il coraggio di dire “io ci sono, io vi sostengo”.

  • In questo momento di trasparenza di idee e di apertura verso la cittadinanza, noi Giovani Democratici di Noci, metteremo in chiaro tutte le situazioni politiche presenti sul piano cittadino.
    Argomenti trattati:
    Situazione amministrativa;
    • Analisi centrosinistra;
    • Progetti GD;
    • Tesseramento.

    (altro…)

  • Entrando su facebook, questa mattina, ho trovato un post di un mio amico della rete, il quale mi segnalava una vicenda a dir poco squallida, tra un deputato PD e alcuni cittadini, sempre sul social network sopra citato.
    Si discute degli scontri in Val di Susa e della presenza dei Black Bloc, confermato dalla polizia e dalla parte pacifista dei manifestanti. Fin qui tutto bene, ma se entriamo nei particolari, troviamo una caduta di stile, che più che caduta, sembra uno sprofondamento abissale, sul comportamento cardine, che ogni parlamentare (almeno), dovrebbe seguire e fare proprio.
    Su “Lettera Viola”, viene riportata la vicenda tra Stefano Esposito, deputato PD del Piemonte, il quale ritiene legittimo offendere singoli cittadini che esprimono il proprio parere su questioni di grande rilevanza, come la TAV e i privilegi parlamentari. Qui l’articolo.
    Se dovessi esprimere una mia opinione sull’accaduto, ritengo inaccettabile un comportamento di questo genere, ne da un parlamentare, ne da un comune cittadino. Qui si parla di difendere i principi della nostra Costituzione: libertà di pensiero e di parola. “Fallito” è chi non ha la capacità di dialogo, pur ricoprendo un ruolo di così grande importanza. La politica, e quindi la persona che esercita questo dovere, deve ritrovare quella grande capacità di mettersi a confronto con i cittadini, ponendo in discussione tutto e tutti, ma senza attaccare nessuno. Dovremmo ritornare a quei principi delle poleis greche, dove le assemblee avevano una disposizione ciclica ed ognuno parlava, senza interrompere nessuno (vedi talk show) e con il rispetto verso chi la pensa diversamente da se.
    Navigando sul sito del parlamentare in questione, saltano fuori, come un pugno in un occhio, i toni polemici che vengono utilizzati su pareri, proposte democraticamente presentate da parte di altri esponenti di partito, come quella di Ignazio Marino, in merito al referendum popolare sulla TAV: “Il Senatore Ignazio Marino deve essersi svegliato da un lungo letargo“, ribadendo la necessità di rispettare la linea di partito, “Sarebbe consigliabile evitare di parlare di cose che non si conoscono o quanto meno informarsi prima sulla posizione del proprio partito“. Come militante del PD e come esponente della giovanile di partito, a livello territoriale, vorrei vedere parlamentari ribadire un rispetto dell’unità su temi di forte rilevanza, più della TAV, come la scuola, l’università e la ricerca, che magari potrebbero contribuire, se sviluppate, la nascita di nuove tecnologie, migliori della TAV, che accontentino tutti. La necessità di trovare una linea unica e condivisa o la si evidenza sempre, oppure no. Non è un optional.
    Con le polemiche non c’è serietà, ma solo protagonismo ossessivo e violento. I cittadini, di questo, se ne stanno accorgendo, faremmo bene a prendere esempio dalla base, anzi, io mi sento alla base.

  • Nasciamo per percorrere un corridoio immenso. Ogni 100 metri ci sono delle scale e lì, cadiamo, ci rialziamo, ad uno ad uno saliamo quei maledettissimi gradini, colpevoli di averci distrutto ma che necessariamente dobbiamo oltrepassare.
    La situazione politica nel nostro Paese è a dir poco fantastica, mi spiego meglio: il berlusconismo sta crollando, dopo ben 20 anni di questa tremenda malattia, il vaccino della “rottur de ball” sta dando i suoi primi frutti. Ieri ho pubblicato un post sul Movimento 5 Stelle di Bolzano, inerente al Consiglio Comunale, e con molto piacere ho visto gente interessata commentare, lasciare delle proprie dichiarazioni in merito, aprendo un dibattito molto interessante.
    Non parlo mai di me, direttamente, sul mio blog; quando pubblico un articolo, inserisco sempre mie riflessioni personali ma, alla fine, devo farlo perchè questo è il mio spazio personale e sono libero di dire tutto quello che voglio, nel rispetto del giusto e delle persone.
    Ho preso delle decisioni molto importanti, perchè sono frutto di una sincera meditazione su ciò che è bene fare, senza tralasciare nulla e nessuno. Il mio compito parte da Noci, il mio paese, in cui vivo e svolgo la mia attività politica, come segretario dei Giovani Democratici e dalla Provincia di Bari, come responsabile scuola dei GD “Terra di Bari”. Se ho aperto questo blog è perchè ho il forte desiderio di creare una rete di dibattiti e di scambio di informazioni, pensieri e progetti sul futuro che tanto sogniamo, ma che credo sia giusto contribuire a sviluppare.
    Ho sempre ribadito e ancora lo faccio, la mia disponibilità ad ascoltare tutti i consigli e critiche costruttive, a patto che lo stesso facciano gli altri con me. Mi pare una cosa sacrosanta. Il mio progetto politico si delinea in semplici passaggi, perchè semplice è l’idea di futuro, un futuro pulito, senza ostacoli per lo sviluppo del Paese.
    Da quando ho iniziato la mia attività politica, sono molto interessato ai dibattiti politici su tutti i livelli, da quelli nazionali a quelli locali, questi ultimi con un interesse maggiore, perchè si è partecipi di vicende, situazioni che ti toccano da vicino.
    Ed è qui che ribadisco il mio impegno per Noci. Dobbiamo avviare il cantiere dell’alternativa, in un momento in cui l’Amministrazione Comunale è incapace di gestire e di garantire una situazione politica dinamica, ma allo stesso tempo stabile. I capricci per delle poltrone da assessori sono l’esempio di come la politica viene vista, da questi signori, come una fonte di arricchimento e di soddisfazione, per i propri interessi, alla faccia degli obiettivi comuni.
    Si riparte dal basso e guai a criticare chi dice questo. Bisogna ridare la voce ai cittadini, senza se e senza ma. Bisogna essere in grado di porsi come ponte, tra la gente e le istituzioni. Cosa ne sarà del mio impegno politico? Tutto dipende da voi. Perchè il vero motore della politica sono i cittadini e se loro riterranno che io sia degno di rappresentarli nelle istituzioni, di poter operare sul territorio con convinzione e soprattutto con risposte vere da parte del mittente di esse, bene, allora sarà il momento di dire “sono aperte le danze”.

  • Quando vengo accusato di essere contro Berlusconi a prescindere, mi incazzo come una bestia. Preferisco essere accusato di essere contro Berlusconi per natura, perchè non è di certo la mia natura, il modo di essere e di fare del ‘tacco trapiantato’. Vorrei spazzare via con un mitra chi difende la sinistra senza se e senza ma, non accorgendosi dei grossissimi errori che ha fatto e continua a fare, forse più gravi di quelli della destra, anzi sicuramente più grandi e problematici. Un esempio? Semplice: non garantisce un’alternativa a Berlusconi, al berlusconismo e alle destre. Più grave di così, si muore.

    Accusiamo personaggi pubblici di criticare tutto il mondo politico, accreditandogli l’anti-politica come obiettivo delle loro azioni e dei loro discorsi, non sapendo che chi fa anti-politica sono gli stessi onorevoli, senatori e segretari di partito, perchè la politica è sempre stata la stessa, in tutto il mondo, ma l’uomo ha perso il senso e l’origine di questa, a mio parere, nobile attività civile.

    Tante sono le incoerenze all’interno dei partiti politici, sono il primo a dirlo, ed è per questo che oltre a difendere le mie idee, piuttosto che difendere il mio partito dalle accuse, cerco di eliminare i problemi all’interno dello stesso, con la speranza di ritrovare un ambiente sano di principi e di valori della legalità.

    Ieri, 15 maggio, ed oggi 16, circa 12 milioni di Italiani sono stati chiamati al voto. Dalla prima giornata, oltre alla bellissima notizia dell’affluenza alle urne in aumento a Milano e Torino, per il resto vedo solamente intere testate giornalistiche cadere dalle nuvole, sbandieratori di titoloni tipo ‘Affluenza in aumento per Milano e Torino. Al ribasso nel resto d’Italia.‘ Ora, a parte le due città sopra citate, dove credo che il merito sull’aumento dell’affluenza la si debba dare a due contesti palesemente riversati su un concetto di politica nazionale, a Milano la sconfitta della Moratti significherebbe rottura totale tra Lega e Berlusconi, e a Torino il caro vecchio Fassino ha trascinato con se un bel po’ di riflettori, curiosi di sapere come sarà il dopo-Chiamparino.

    Da tutto questo traggo delle semplici riflessioni: la prima è che ormai non c’è più differenza tra periodo ‘ordinario’ e periodo di campagna elettorale. I talk show sono strapieni di slogan e di accuse reciproche, finalizzate non alla costruzione di un progetto condiviso di politiche comunitarie, ambientali, giovanili, sociali, economiche, ma al semplice ribadire, sottolineare, marcare nel modo più pesante possibile progetti, possibilità di risoluzione di problemi stagnanti e mai toccati dalla politica. Per non parlare del registro utilizzato dai megafoni umani della ‘cattiva politica’, parolacce a destra e a manca, offese di ogni tipo, una moralità costruita su stecchini bruciati dalla monotonia del panorama politico nazionale. E chiedo scusa per quello che sto dicendo ma, le più violente nel modo di parlare sono, ahimè, le donne ‘rappresentanti’ del PdL nei diversi programmi televisivi, difensori persino con i denti del proprio padrone.

    Come andrà finire dopo le Amministrative? Chi vincerà? Io di certo dalle 15 di oggi non mi staccherò più dalla TV fino all’ultima percentuale. Non siamo indifferenti alla politica, alla fine è colei che muove le nostre città, le nostre provincie, le nostre regioni, il nostro Paese, il Mondo.

  • Guardo dalla finestra e mi chiedo se tutto questo sia utile. Mi guardo allo specchio e mi chiedo se questa faccia potrà essere utile alla società. Esco di casa e mi chiedo se un giorno tutto sarà diverso. Sono queste domande che mi tormentano, che mi tartassano il cervello, a spingermi nello scrivere questo comunicato politico, il secondo, a dir la verità.

    La situazione in Italia è a dir poco traumatizzante: l’economia traballa, nuovi tagli arriveranno per i servizi dello Stato e non sappiamo come e dove arriveremo, ci sentiamo pieni di spazzatura, da ogni angolo delle città esce del marcio, siamo stanchi di vedere un Paese come l’Italia, soggiogato da una miriade di politici in doppio petto che distruggono la dignità della nostra Nazione. Ma la questione si fa più interessante quando, a mo di addizione algebrica, i giovani vengono messi da parte, tracciando un forte senso di smarrimento generazionale.

    Le Amministrative sono ormai alle porte, i candidati hanno avviato la loro campagna elettorale, e i ragazzi non mancano mai nelle liste. Ma qual’è la funzione della loro presenza? Riempire le liste? Portare voti? O garantire il diritto all’impegno politico, di chi, pur con un’età giovane, ha deciso di impiegare il suo tempo al “noioso” compito di amministratore locale.

    Noi dobbiamo garantire l’ingresso in politica a tutte quante le generazioni, palesemente dichiarandoci favorevoli ad un cambio generazionale, a tutti i livelli. Gli studenti, i giovani lavoratori e precari, hanno il diritto di essere attivi politicamente, non solo all’interno del partito, ma anche all’interno delle istituzioni, lasciando un messaggio ben chiaro: lì dove le vecchie generazioni hanno fallito, le nuove riusciranno a ridare speranza. Io credo in questo messaggio e mi faccio portatore in prima linea.

    Cos’è il 2023? E’ un anno qualsiasi? Adesso si, per l’attualità è un anno come tutti gli altri, forse con scadenze, forse con altri problemi, ma al momento è una data da destinare al futuro. Per me invece, il 2023 è un anno importante, un anno che spero di prelevare dal futuro presente e consegnarla alla storia. Non chiedetemi cosa sarà quell’anno, ma vi posso assicurare che i preparativi sono già incominciati e nessuno dovrà tirarsi indietro, perchè i protagonisti siamo tutti noi.

    Sono stanco di guardare il mondo dalla TV, sono pronto per scrivere assieme agli altri un nuovo copione, una nuova società.

  • Sono stato per una settimana in Cornovaglia. Non vi dirò tutto, perchè mi rendo conto che potrei solo far invidia a molti di voi (battutona), ma vi racconterò ciò che è successo e mi ha lasciato senza parole.

    Parte prima: sapete quando diventate una sorta di museo vivente? Quando tutti vi guardano, osservano e si domandano quali siano le origini dei reperti di quel museo, che voi siete? Ok, sono rimbambito, ma lasciatemi almeno dire a cosa mi stia riferendo.

    Tutto è incominciato quando, arrivato a destinazione, ho dovuto oltrepassare l’ingresso della Mounts Bay School, una scuola, a mio parere, che merita tutti gli onori, per la buona organizzazione didattica e disciplinare. Entrati a scuola, subito, come ovvio che sia, siamo stati raggiunti da molti studenti inglesi che, visti ragazzi di altre nazioni europee (Italia, Norvegia, Bulgaria, Turchia, Polonia e Germania) hanno subito chiesto nomi e altre cose. Ma dov’è la notizia? Aspettate un secondo e ve la dico: arrivati al gruppo italiano (3 membri: 1 ragazzo – io, 2 ragazze) hanno fatto domande sulla cultura, hanno espresso la loro ammirazione nei confronti del Paesaggio e della Storia che ci portiamo sulle spalle (indegnamente, al giorno d’oggi), ma arrivati all’ultima domanda, la punzecchiatina arriva al dunque: cosa ne pensi di Berlusconi? Ma come fate ad averlo ancora come Primo Ministro? A tal domanda, non sapete come il mio cuore si è aperto in una dirompente scia di emozioni patriottiche (quindi anti-berlusconiane) e lascio a voi immaginare cosa io abbia potuto dire.

    Il motivo per cui ero lì, in Cornovaglia, era per un progetto Comenius, scambi studenteschi finanziati dalla Comunità Europea, che hanno come primi obiettivi lo sviluppo della lingua inglese e della categoria disciplinare in questione (può essere sulle biotecnologie – il mio, sull’architettura e su altri argomenti, inerenti al percorso di studi). Beata Comunità Europea! Meno male che esisti!

    Riprendendo il discorso, mi sono sentito fuori dal mondo lì, ma di certo non per il degrado, anzi, il contrario. Strade pulite, leggi severe, cinture allacciate anche ai sedili posteriori, mai il cellulare durante la guida,  strade non invase da centauri o da macchine parcheggiate in tripla fila, insomma, mi sentivo in Europa.

    E a dire che siamo sempre il Paese numero uno per le leggi, da noi è nata la Storia Romana, il Diritto Romano, un faro del mondo e musa ispiratrice delle leggi e dei codici civili del mondo.

    Questa è l’Italia di Berlusconi. Questa è l’Italia del ritorno al nucleare. Questa è l’Italia senza fondi alla Cultura. Questa è l’Italia del 2011. E nel 2012? Staremo a vedere.

  • Documento politico dell’Esecutivo dei GIOVANI DEMOCRATICI DELLA PROVINCIA DI BARI.

    Pretendiamo rispetto. E se non lo riceviamo, ce lo prendiamo. Siamo Giovani sì, ma pure Democratici. Vogliamo, quindi, rispetto per il Partito Democratico. Per noi stessi.
    I recenti fatti che hanno unito politica e giustizia, dal livello nazionale a quello locale, hanno mostrato ancora una volta la difficoltà del nostro Partito a prendere coraggio nel dire che nel particolare momento storico che stiamo vivendo chi è anche solo accostato a un reato importante debba fare un passo indietro. Il principio di non colpevolezza sancito dalla Costituzione è un punto fondamentale di dignità di qualsiasi individuo, ma in un periodo di tale scollamento tra partiti politici e cittadini è necessario che chiunque, accusato, faccia un passo indietro per dimostrare la propria estraneità ai fatti ascritti, per poi tornare a rappresentarci più forte di prima.
    Per non subire ricatti politici, il Partito Democratico dev’essere in grado di fare a meno dei tanti, piccoli e grandi, conflitti di interessi di cui numerosi suoi iscritti, candidati o eletti si fanno portatori. Viviamo le elezioni a tutti i livelli come protagonisti da diversi anni e sappiamo riconoscere coloro che si candidano per portare il loro contributo di idee e proposte alla causa della pubblica amministrazione e chi, di contro, è solo un «reuccio» capace pure di portare vagonate di voti (a primarie o consultazioni politiche vere), ma privo di qualsiasi apporto positivo. La logica secondo cui tali soggetti siano irrinunciabili per il pacchetto di voti portato in dote alla propria candidatura ci sta stritolando, lasciandoci senza idee serie per migliorare il partito e spesso senza quei soggetti stessi, pronti ad abbandonare la nave se non ottengono immediatamente quanto richiesto. È per questo che vogliamo continuare a puntare sulla formazione, sulla preparazione e sull’esaltazione delle nostre professionalità e nuove idee: solo così potremo fare a meno delle incompetenze, delle “macchine da voti” e dei collusi. Pertanto è necessaria un’autentica “selezione all’ingresso” di candidati e rappresentanti, con interventi decisi, seri e puntuali della segreteria provinciale quando le sezioni si trasformano in “califfati”. Altrimenti dimostreremo sempre di non essere alternativi a un modello che ha portato il nostro Paese alla totale implosione.
    Siamo sempre stati leali nei confronti del Partito, cercando di incidere, senza metterci di traverso rispetto a scelte anche poco condivise. Lavando i panni sporchi in casa, insomma. Chiediamo un’inversione di tendenza notevole, adesso, in un momento così difficile per noi e per la politica. La conseguenza di una giovanile a muso duro rispetto alle mancanze dei propri omologhi adulti sarebbe un inequivocabile segno di spaccatura politica. Noi lo vogliamo evitare. Voi?