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  • Relazione in vista delle nuove elezioni del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, mercoledì 7 novembre 2012. I parlamentari del Collegio BA4, Francesco Romito e Davide Montanaro, rispettivamente, Presidente della I Commissione e Presidente del Parlamento dei Giovani della Puglia, fanno un breve sunto del lavoro svolto per il territorio di riferimento e nel complesso delle attività parlamentari.

    A poche ore dalla prossima tornata elettorale che vedrà coinvolto il parlamento regionale dei giovani Puglia e le scuole pugliesi, ci sembra doveroso dover chiudere un capitolo per poterne riaprire uno nuovo. Il capitolo che chiudiamo ci ha donato una magnifica esperienza che abbiamo vissuto tra gli studenti della Puglia e in quei luoghi che gli studenti spesso sentono troppo distanti dalla loro vita. Tutto ha avuto inizio con una campagna elettorale molto sentita, combattuta e vinta da entrambi. Una campagna elettorale lontana dalle consuete dinamiche politiche, fatta di dialogo vero, di confronto e soprattutto di presenza fisica per creare un legame reale che oggi, a un anno di distanza, e’ ancora vivo. Una campagna elettorale che ha fatto nascere una buona amicizia e che ci ha portato ad unire le forze per combattere fianco a fianco la mediocrità del menefreghismo, l’astensionismo e l’ormaizzazione. Abbiamo compreso il pericolo dell’”ormaizzazione”, una dinamica sociale che porta, individui anche molto giovani, ad accettare delle dinamiche un tempo inaccettabili, ad accettare a priori gli ingranaggi di malapolitica pensandoli inevitabili, indispensabili e impossibili da infrangere. Abbiamo compreso che questi ingranaggi non devono spaventarci e che basta un pizzico di luddismo politico per vincerli. Dopo il buon risultato elettorale che abbiamo avuto nel collegio 4 e’ iniziato il reale confronto con le diverse realtà pugliesi che ci ha portato a ricoprire posti fondamentali nel funzionamento del PRG Puglia, dalla presidenza alla gestione della prima commissione riguardo ambiente, territorio e qualità della vita. Abbiamo preso consapevolezza del peso politico poco sfruttato del PRG e abbiamo sposato subito la causa degli studenti di Monopoli contro le trivellazioni, chiamando a raccolta i ragazzi dei paesi limitrofi. L’attività del Parlamento, si è sviluppata su tre fronti: 1) plenaria nella sede del Consiglio Regionale Puglia; 2) in sedute virtuali, sia generali che di commissione; 3) sul territorio, attraverso l’interazione tra i parlamentari e gli studenti.
    Tale organizzazione del lavoro, ha fatto sì che le 3 commissioni lavorassero autonomamente ma allo stesso tempo a stretto contatto con gli interessi generali del PRGP.
    Diverse sono state le proposte giunte all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza da parte dei colleghi parlamentari, tra questi l’utilizzo di QR CODE per i monumenti e l’incremento dei servizi per disabili nei principali luoghi turistici, dai musei alle spiagge.
    Il Parlamento ha preferito approfondire e studiare la situazione del turismo accessibile, attraverso degli incontri con le associazioni di rappresentanza dei disabili, come Associazione Italiana Sordi per comprendere, attraverso le testimonianze dirette quali sono le grandi barriere architettoniche presenti sul nostro territorio.
    A far da cornice al turismo accessibile e alle varie attività di sviluppo del tema, c’è stato il forte impegno nell’incontrare i colleghi del Parlamento degli Studenti della Toscana, con i quali abbiamo un forte interesse nel stringere accordi di collaborazione per sviluppare e far crescere ancora di più un progetto così importante come il Parlamento.
    Il nostro ringraziamento va in primis a tutte le scuole del collegio 4, ai rappresentanti d’istituto, ai ragazzi, ai docenti e ai presidi che hanno creduto in noi. Un grande grazie va alla regione Puglia che da la possibilità, tramite questo progetto, di coltivare un buon percorso politico sin da subito. Siamo molto fiduciosi nei candidati del collegio 4 che scriveranno un nuovo capitolo nel parlamento regionale dei giovani. Confidiamo in loro, nelle loro idee e nella loro serietà. Confidiamo nella Puglia che cresce.

    Oggi come sempre al vostro servizio
    Francesco Montanaro
    Davide Romito

  • Che la politica non sia tutta uguale era più che scontato. Che le persone non siano tutte uguali, anche e direi per fortuna. Ma che il modo di intendere il mandato elettorale o un ruolo istituzionale, da quanto sta accadendo in tutta la Penisola, a me sembra essere diventato usuale. Essendo studente, al primo anno, di Giurisprudenza, proprio oggi rileggevo appunti e manuali e la parola “consuetudine” rimbombava nella mia mente. Così come nel Diritto, la consuetudine è “un comportamento costante ed uniforme (diuturnitas), tenuto dai consociati con la convinzione (opinio iuris) che tale comportamento sia doveroso o da considerarsi obbligatorio*nella politica potremmo tradurla in “fanno tutti così, perchè proprio IO devo fare un passo indietro“.

    Il Lazio: unico caso di dimissioni, molto a sfondo propagandistico, direi, (vedi i manifesti comparsi per Roma e dintorni) con la foto ritoccata della Polverini e una frase da CatWoman “Questa gente la mando a casa io. Ora facciamo pulizia!”) ma che diventa un sasso lanciato in un oceano immenso, in cui le merde galleggiano e la gente comune precipita a fondo, come se ad averci traghettato fin qui fosse uno Schettino della politica, o forse è così, anzi, è proprio così, l’Italia ha sempre avuto uno Schettino che la traghettava. Da 20 anni a questa parte abbiamo circumnavigato l’isola dell’illusione, rimanendo impavidi davanti agli abusi della classe politica, fino ad entrare in collisione con la realtà.

    La Lombardia: la fortezza degli inquisiti e incarcerati. Pare che Formigoni stia pensando di ritirarsi in barca, con Cota che lo segue a nuoto, ma queste sono favole, perchè il “Merkel” italiano, non tanto per l’austerity nel sangue, ma quanto per il colore delle giacche, barcolla ma non molla. Niente e nessuno lo smuove da lì, eppure spero in una smentita colossale  leggendo un Ansa, da un momento all’altro (#preparolospumante).

    Torniamo a noi. Che le regioni italiane, ad una ad una, si stiano sfracassando al suolo a colpi di atti giudiziari, poco importa a nessuno se non ai soliti “comunisti”, ma che le aliquote IRPEF diminuiscano o che l’IVA aumenti quello lo percepiamo e anche tanto, visto che ci interessa in prima persona e tocca la nostra quotidianità. Ma il resto? Il resto non fa parte del nostro vivere quotidiano? E beh! Che domande! Certo che no! Se il Consiglio Regionale della Lombardia ha membri che hanno pagato l’ndrangheta per avere voti ed essere eletti, questo poco importa. Poco importa ricordarsi delle autoblu utilizzate per scopi personali, o di elicotteri che principescamente atterrano alla Festa del Peperoncino e da dentro usciva la nuova CatWoman e chi più ne ha, più ne metta. Non mi basterebbe il blog, per elencare tutti gli episodi (scoperti).

    Credere nella politica non è una cosa semplice, se si è osservatori e simpatizzanti di un partito politico o di un movimento, ma credere che ogni nostro singolo contributo possa cambiare le cose, è dovere di ogni cittadino. Credere nel cambiamento, oggi, conviene. C’è chi sale sul carro dei rampolli, c’è chi ha il cavallo a mollo nello stretto e chi invece rimane seduto sul divano, guardando ciò che passa la casa.

    Ma la vera sfida rimarrà quella di fare la differenza, nella storia della politica e nel modo di far politica.

  • Anche se non c’entra nulla con quanto voluto fortemente da Casini e il minestrone del Terzo Polo, dalla settimana prossima parte MontyBis, il mio programma radiofonico su RadioJP, nata dalla passione di un gruppo di ragazzi che mi hanno coinvolto e trasmesso il loro obiettivo, fare radio con passione e dedizione. Il resto è scontato: politica, giovani, sociale e sviluppo. Questi i temi, mancano solo gli ascoltatori.

  • Tornato sul mio blog in maniera effettiva. Sono stato assente per un problema tecnico del mio computer e per la mole di lavoro che in questi giorni stiamo affrontando a scuola, in vista degli Esami di Stato.
    È un periodo tutto sommato non negativo, finalmente vedo determinati risultati venire a galla, anche se ancora insufficienti per risolvere la situazione della nostra generazione, ma credo che oggi più che mai, la “generazione 2.0” o direi quasi “3.0” deve scoprire i suoi obiettivi attraverso esempi che giungono non dall’alto, né tanto da qualcuno lontano dal nostro modo di pensare e di agire, insomma, dobbiamo prendere come punti di riferimento i casi migliori TRA i nostri coetanei.
    La politica non può essere fattore di degrado morale di un giovane di belle speranze che, con passione e voglia di fare, si avvicina alla Cosa Pubblica per poi cadere nel vortice degli scandali e dello stile del malaffare.
    Non appena saranno conclusi gli esami di maturità, ci saranno dei risvolti importanti. Sarà proprio in quel momento che tutto ciò che fino ad ora abbiamo costruito, avrà i suoi frutti e comincerà un cammino importante. Io spero in tutto e in tutti. Spero sia lo stesso per loro, nei miei confronti e in quello che mi prefiggo di fare: dare credibilità alla mia generazione.

  • La vicenda di Grillo ha interessato l’opinione pubblica, è da irresponsabili e, soprattutto, inutile nasconderlo.
    Ma un fondo di falsità c’è in quello che il comico genovese afferma sul suo blog, sui giornali e nei diversi video in cui commenta i risultati ottenuti alla prima tornata elettorale di queste Amministrative (si attendono i ballottaggi, soprattutto a Parma, roccaforte del centrodestra che, questa volta, vede scontrarsi al secondo turno, centrosinistra e Movimento5Stelle) ed è quella di considerarsi come l’espressione dell’antipolitica. Ora, siccome lo stesso guru a 5 stelle denuncia l’uso improprio delle parole, partendo da “operatori di pace” per chiamare i soldati in missione all’estero e “rimborso elettorale” per camuffare dei veri e propri finanziamenti ai partiti, anche lui commette un tragico errore.
    Lasciando sottinteso il revanscismo che muove le fila del movimento nato dal blog beppegrillo.it, gli eletti, i candidati e tutti coloro che militano e supportano a loro modo l’evoluzione delle vecchie “Liste Civiche a 5 stelle”, con la loro Carta di Firenze, non fanno altro che politica, con un loro programma, delle idee che, purtroppo, sono frutto di uno solo (sempre lui): basti osservare attentamente il dibattito tenuto negli studi de “L’UltimaParola“, da parte di una delegazione di eletti M5S, per sentire citazioni fedelissime di Beppe Grillo.
    A differenza di molti, impegnati in politica e nei partiti, io rispetto questo gruppo, perchè ha riacceso il dibattito del cambiamento, necessario per dare speranza all’Italia e ad intere generazioni che, non solo non hanno futuro, ma che non riescono ad occuparsi della Cosa Pubblica, perchè i posti sono tutti occupati da vecchie figure della Prima e della Seconda Repubblica. La Terza Repubblica non può iniziare con le stesse persone, c’è bisogno di svecchiare le idee e i protagonisti del dibattito, uno svecchiamento non per forza anagrafico, ma capace di dare voce a chi ha ancora molto da offrire al proprio territorio e alla propria nazione.

  • Sarò anche un po’ ripetitivo, sul fatto che la politica debba essere riformata, per non dire totalmente abbattuta e ricostruita ex-novo. Penso che non si potrà mai definire la situazione attuale, una volta per tutte, con una semplice e dettagliata descrizione, sintesi e mappa concettuale, capace di essere dinamica e, perennemente, di estrema attualità.
    Ogni giorno leggo cose sconcertanti sui giornali, a partire da un affannato governo tecnolitico (tecnico+politico, anche se, in realtà, -tecnico+politico) che, con i suoi professori, cercano in tutti i modi di raggiungere il pareggio di bilancio, pur trovandosi davanti ad un burrone, mentre dall’altra un ex-comico o comico in piena attività, non saprei come definirlo, viste le sue dichiarazioni da giullare di corte sulla mafia e lo Stato, considerando la prima MENO dannosa della seconda, tenta di sbaragliare. Soffermandomi su quest’ultimo personaggio, vorrei mettere nero su bianco alcune mie riflessioni scettiche e critiche nei suoi confronti e verso quello che si prefigge di costruire.
    Partiamo dal presupposto che il Movimento5Stelle stenta ancora a non definirsi partito – quando la funzionalità di questo dovrebbe essere: comunanza di idee e costruzione di una rete di sinergie per l’attività amministrativa ad ogni livello, ma soprattutto per la costruzione di una prospettiva del Paese; Grillo e il suo Movimento strumentalizzano ogni “attacco” nei loro confronti, affrancandolo come sintomi di paura, di gemiti di mummie ammuffite che scosse nel loro sarcofago di palazzo, gettano fango su un “movimento di cittadini con l’elmetto”, sia ben chiaro: io critico Grillo e il suo Movimento, ma non mi sento affatto una mummia o parte di un partito morto e sepolto. Messaggio a Grillo:chi dissente da te non è morto, il qualunquismo è una brutta malattia, sarebbe meglio guardare in faccia la gente che ti contesta, prima di mettere tutti sullo stesso livello, magari non considerandosi come il guru della “nuova” classe politica“. Su quanto rilasciato dal comico genovese, su mafia e Stato, permettetemi di non commentare un’uscita squallida e da immediata denuncia (questo in un paese civile), sarebbe scontata la mia reazione, ciò basta per confermare quanto di marcio e incosciente ci sia nell’auto-nominato eroe della finta antipolitica.
    Ma torniamo a cose più serie. La fiducia dei giovani nella politica è ai minimi storici, una sfiducia che genera disinteresse, che a sua volta distribuisce un’ignoranza tale, da non sapere chi sia il Presidente della Repubblica o chi sia il Ministro dell’Istruzione (tema molto vicino alle giovani generazioni) o il titolare del dicastero più menzionato degli ultimi mesi, quello del Lavoro.
    Vogliamo lasciare così, il futuro del nostro Paese? Formulo meglio: VOLETE LASCIARCI COSI’? È QUESTO IL SEGNO CHE L’ATTUALE CLASSE DIRIGENTE VUOLE LASCIARE NELLE GENERAZIONI FUTURE E NEL DESTINO DEL PROPRIO PAESE? – Usando formule di linguaggio web, da chat, il MAUISCOLO, significa GRIDARE: bene, immaginatele così!
    Il resto, è tutto un gran bazar. Tutto a metà prezzo, pagano le generazioni future.

  • Io sono stanco di sentire sempre le solite cose. Non posso più aprire un sito d’informazione che subito balzano agli occhi foto di veline e letterine in tailleur, su una poltrona di consigliere regionale, con titoloni al seguito, tipo: “B. è un culo flaccido”, “B. e il suo harem”. BASTA!
    Capisco che la cronaca ha bisogno anche di argomenti per attirare attenzione, magari guadagni da vendite e quant’altro, ma non penso affatto che in un momento del genere, si possa pensare all’aspetto delle chiappe dell’ex-Presidente del Consiglio. Siamo un Paese in difficoltà, ma a quanto pare preferiamo mettere in secondo piano la “questione generazionale”, in cui riversano quotidianamente tutte le giovani generazioni del nostro Paese, per lavoro, istruzione e FUTURO!