Ci siamo quasi, mancano pochissime ore e migliaia di gazebo apriranno in tutta Italia per celebrare le Primarie del Partito Democratico, per scegliere il futuro segretario e l’Assemblea Nazionale.
Tra me e me, ho pensato a cosa potervi dire per convincervi, fino all’ultimo, a votare Pippo Civati, domenica. Non è semplice.
Non è semplice, perché quando parlo del progetto di partito che vogliamo, mi sale la voglia di riscatto e di dignità che è rimasto, per un po’ di tempo, assopito dentro di me.
Non è semplice, perché il nostro è un progetto grande, che guarda non solo al PD, ma a tutto il centrosinistra e a tutta l’Italia.
Non è semplice, perché quando senti qualcosa come tuo, cerchi sempre di dirla al meglio e di non lasciare spazio ad errori.
Non è semplice, perché ci crediamo. Crediamo in un partito che con un colpo di reni si rimette in piedi e ricomincia a camminare, forse, per la prima volta, con dignità e lungimiranza.
Apprendo con molta felicità e con un grande senso di pace interiore, la notizia del ripensamento di Romano Prodi. Sono entusiasta che il fondatore del PD abbia deciso di ritornare sui suoi passi e di partecipare alle elezioni di questa domenica. Proprio su Prodi, vorrei incentrare il mio appello al voto.
Il Professore, ha guidato il centrosinistra nelle due uniche tornate elettorali in cui la nostra coalizione, quella dell’Ulivo, ha battuto Berlusconi, nel ventennio che ci precede. L’unico che riusciva a dare al Paese una visione concreta, stabile, arrivando a sconfiggere il populismo che il suo avversario politico alimentava, di giorno in giorno. Una risorsa, un esempio da tenere bene a mente, ma che stavamo per perdere definitivamente, con tutte le nostre responsabilità, quando dichiarò di lasciare tutto e di voltare le spalle al metodo democratico che ha incoronato anche lui, alla guida del centrosinistra.
Però Prodi ci lancia un messaggio importante, chiaro: non bisogna mai lasciar perdere. Il suo gesto non è stato assolutamente scontato, sia ben chiaro.
Non è stato scontato perché il PD, quel famoso giorno di aprile, lo ha ferito a morte, con i 101 franchi tiratori che si sono presi gioco della Democrazia, degli elettori, dei militanti e della Storia.
Ed è questo il mio appello: anche se siete schifati dalla politica, perché magari ha travolto negativamente le vostre vite, vi ha ucciso la speranza, il futuro, non demordete. Sappiate che la politica si occuperà sempre di voi, nel bene o nel male, ma sarà sempre e solo lei a poter migliorare le vostre vite, e a costruire il vostro futuro. Potete voltare le spalle alla politica, ma lei continuerà a decidere su di voi e chi, invece, continuerà a votare e a partecipare, sceglierà per voi.
Mi auguro che ci possa essere un Prodi in ogni casa e che chi è sfiduciato dalla politica venga a votare questa domenica e lunedì si faccia la tessera del PD, una tessera speciale, la Deluxe.
E in tutto questo, Pippo Civati cosa c’entra? Se ve lo siete chiesti, avete fatto una giusta osservazione ed io vi rispondo subito: c’entra alla grande e vi dirò di più, è l’unico che c’entra.
Se volete sapere tutto sulla sua mozione, vi invito ad andare qui, così da poter leggere e riflettere sui temi a voi più cari, anche perché su questi ci si sta confrontando, non nel 100% delle volte, ma abbiamo avuto dimostrazione di come l’unico che ha qualcosa di concreto da dire, sui temi cardine, è Pippo.
Mi piace pensare che Civati sia la chiave per sbloccare quel circolo virtuoso che ridarà moralità alla politica e senso di responsabilità ad una classe dirigente che di responsabilità non ne ha prese neanche un po’. Sono certo che la scelta su di lui sia una scelta calibrata, che ha fino in fondo la coerenza del cambiamento, cosa che, purtroppo, non c’è altrove.
Lo accusano di essere radicale nelle sue affermazioni e nel suo progetto. Io mi chiedo che rivoluzione sia, quella che ha paura della radicalità, della forza travolgente della passione.
Sono più che certo che le cose si cambiano, cambiandole. Senza sconti per nessuno. Per questo, mi appello a voi, affinché possiate votare e scegliere Pippo Civati come Segretario nazionale del Partito Democratico.