Il Partito Democratico è di tutti. Pensare minimamente che la vittoria di uno comporti la soppressione dell’altro è un concetto che non ci appartiene. Invito tutti coloro che la pensano così, di guardarsi alle spalle e di vedere se tutte le primarie che si sono svolte nel centrosinistra italiano, non abbiano costruito un senso di responsabilità interna al gruppo, compattandolo e dando maggiore forza a chi ha portato avanti le proprie idee. Ho sostenuto Pierluigi Bersani, perchè credo in una politica che sappia raccontare alla gente un’Italia migliore e che sappia trasformare CONCRETAMENTE le esigenze in azioni di governo. Molti pensavano che avrei supportato Matteo Renzi, perchè l’ho sempre seguito, perchè è un giovane che vuol cambiare la politica, ebbene, io non ho scelto lui NON per una questione di tifoseria o interessi di partito, ma perchè le sue idee non sono uguali alle mie e perchè è ora di smetterla di far scegliere alla nostra pancia. Renzi è stato un ottimo, e lo è ancora oggi, esponente del Partito Democratico, ma politicamente e intellettualmente mi sento distante dalla sua visione del Paese. La sua idea di Università, la sua concezione del Sud, un Sud che è chiuso in se stesso e che non vuol cambiare, quando basterebbe poco per rendersi conto di tutti quei ragazzi che combattono nella propria terra, con le idee e con la speranza di far sorridere il proprio paese, la propria città. Ora non bisogna far polemiche, è giunto il momento di lavorare tutti insieme, come lo stesso Patto dei Progressisti afferma, con un senso di responsabilità. Oggi non ci sono stati brogli, i volontari sono gente comune, gente per bene al servizio della politica partecipativa. Dubitare dei volontari, significa non credere in chi fa vivere il Partito Democratico e tutti gli altri partiti, la gente comune.
Esistono momenti in cui bisogna decidere da che parte stare e per quali valori lottare. Le primarie del centrosinistra rappresentano uno di questi momenti perché ricorrono nel momento più doloroso di questa lunga crisi economica, che vede migliaia di giovani lavoratori e lavoratrici perdere il proprio posto di lavoro e molti altri smettere pure di cercalo. È la nostra generazione che sta pagando il conto più salato delle politiche scellerate delle destre, di quelle politiche figlie di una visione di società classista e quanto mai basata sulla ricchezza finanziaria che indebolisce i soggetti dell’economia reale ( lavoratori, consumatori, famiglie). Crediamo che la competizione tra le imprese si giochi sul terreno dell’innovazione e della ricerca e non sulla cancellazione dei diritti dei lavoratori. Ma, nonostante l’alto prezzo che stiamo pagando, abbiamo deciso di non arrenderci allo sconforto e di continuare a credere nell’impegno politico come strumento indispensabile per risollevare il destino dell’Italia.
Abbiamo scelto di sostenere alle primarie del centrosinistra Pierluigi Bersani, perché condividiamo un’idea di Italia più equa, capace di difendere le categorie più deboli e che vede nella diffusione della cultura e del sapere lo strumento fondamentale per il riscatto sociale degli individui.
Un’Italia protagonista delle scelte europee dopo anni di isolamento nel contesto politico internazionale. Un’Italia che vorremmo tornasse ad avere un ruolo di rilievo nelle difficili situazioni che coinvolgono il bacino euro-mediterraneo.
Pensiamo che il rinnovamento delle classi dirigenti di questo Paese sia fondamentale per ridare slancio all’economia, ma riteniamo offensivo dover battagliare per una mera questione d’età. È offensivo perché ognuno di noi vuole essere valutato per quello che fa ogni giorno per la propria comunità, all’interno dei suoi luoghi di vita, dei propri luoghi di studio e di lavoro finanche all’interno della propria organizzazione politica.
Siamo fortemente convinti che Bersani saprà dare alla nostra generazione uno spazio adeguato nell’agenda di governo per combattere la moltitudine di problemi che ci attanagliano.
Crediamo che per il bene dell’Italia sia necessario costruire una coalizione che metta insieme tutte le forze progressiste e riformiste di questo Paese e che abbia come primario obiettivo la stabilità di governo e la capacità di non perdere il contatto con gli elettori. Siamo sicuri che la figura di Pierluigi Bersani rappresenti in questo momento la migliore garanzia per tutte le forze che si riconoscono nel grande progetto del centrosinistra.
Il 25 novembre 2012 si scriverà una pagina importante per la nostra democrazia, noi abbiamo scelto da che parte stare. Se anche tu condividi la nostra idea sottoscrivi il Manifesto mandandoci una mail a [email protected] specificando il tuo nome cognome e cosa fai nella vita. Una politica diversa e una Italia diversa dipende anche da te !
PROMOTORI
Andrea Bracciale – Addetto Alenia Brindisi
Mauro Curci – Giovane Imprenditore Bisceglie
Davide Montanaro – Presidente Parlamento Regionale Giovani Puglia
Chiara Pappadà – Studente Giurisprudenza Università del Salento
Il Partito Democratico sta affrontando un periodo difficile. Pierluigi Bersani decide di candidarsi alle primarie per le Politiche del 2013. È una sorpresa? No. Perché dovrebbe esserlo? Nichi Vendola, da Roma (specifico, da ROMA e non da BARI), annuncia la sua scesa in campo, anche lui per la scelta del candidato premier. È una sorpresa? Nemmeno questa. Ma allora quale può essere la “novità” del momento? La più fresca tra tutte riguarda Beppe Fioroni. Direte voi: cosa c’entra Fioroni con la “novità”, quando è lì da 16 anni e 35 giorni (OpenParlamento). La novità, meglio ancora la news, o per meglio dire la notizia, è che in un partito riformista, progressista e di centrosinistra, ci siano ancora dubbi sulle libertà individuali, in particolar modo per quelle degli omosessuali. Il Partito Democratico non può rimanere indietro su questi temi, ne tantomeno dar retta ad una piccolissima parte dell’attuale classe dirigente. C’è bisogno di Costituzione, c’è bisogno di uguaglianza e pari dignità. Chi pretende di bloccare tali idee, si riconosca egoista.
Il video, allegato a questo articolo, vede un Fioroni-baluardo della buona politica. Per l’ennesima volta, non abbiamo capito nulla. Posso essere critico nei confronti del mio partito, ma credo che la mia critica attacca una piccola parte del PD, perché non è possibile poter gettare tutti nello stesso calderone. Dobbiamo capire che discorsi pieni di aneddoti, esempi e belle parole, da persone che hanno avuto tutto il tempo a disposizione per poter fare la loro parte, senza dare un reale contributo, incisivo, capace di evitare una situazione disastrosa come quella in cui oggi, quotidianamente, sguazziamo, non devono essere più tollerati. L’ipocrisia deve abbandonare la politica, o sarà la politica ad abbandonare gli ipocriti.
1- Politici del “vecchio millennio”, se non avete altro da dare al vostro Paese, andate in pensione;
2- Politici del “nuovo millennio”, se non vi date da fare, quelli del “vecchio millennio” rimangono lì;
3- Corrotti e corruttori, autoespelletevi dalla vita pubblica;
4- Partito Democratico, purifica le tue file, allontanando i volponi;
5- Pierluigi Bersani, attento al lupo;
6- Giovani Democratici, buon congresso a tutti;
7- Lega Nord, come si suol dire, ride bene chi ride ultimo;
8- Umberto Bossi, si predica male e razzola malissimo;
9- Silvio Berlusconi, le “orgie” politiche non ci piacciono;
10- Lettori, non date retta a quanto ho scritto nei 9 punti precedenti.