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  • Salvini pulisciti la bocca e studia

    Siamo tornati al tempo del celodurismo sfrenato. Il ritorno della volgarità spazza via, persino, l’immagine del dito medio di Bossi durante l’inno nazionale. Matteo Salvini prova a fare di meglio.

    Salvini

    Il segretario di un partito che ha suoi rappresentanti in Parlamento, sia nazionale che europeo, ha attaccato la nostra Costituzione. Ma noi lo lasciamo fare.

    Dire vaffanculo è ormai diventato comunissimo – lo stesso Nichi Vendola, a Ballarò, mandò a fare in culo Maurizio Gasparri (ed in quel momento tutti ci sentimmo vendoliani, ndr) – ma un conto è ad un avversario politico (se pur discutibile), un altro è alla Corte Costituzionale e alla Costituzione della Repubblica.

    La sentenza della Consulta non è stata ancora depositata, ma presto conosceremo le ragioni dell’inammissibilità del referendum abrogativo, che la Lega aveva presentato contro l’articolo 24 in materia di pensioni – decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 22 dicembre 2011, n. 214, meglio conosciuta come Riforma Fornero.
    Se pur non ancora depositata, la base su cui la Corte ha strutturato la sentenza, pare, a mio avviso, evidente: quel referendum era contro l’art. 75 comma 2 Cost.

    “Non è ammesso il referendum per le leggi tributarie e di bilancio, di amnistia e di indulto, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali.”

    Citazione che ci riporta anche ad un altro caso, quale il referendum “No Euro” portato avanti da Beppe Grillo e il Movimento 5 Stelle.

    Perciò, caro Salvini, non dire che questo Paese fa schifo. Non te lo concedo, perché in quello schifo ci sei pure tu e la tua superbia, la tua arroganza e ignoranza. Sai cosa, invece, è davvero uno schifo? La corruzione, la mediocrità dei nostri rappresentanti politici, l’assenteismo dal luogo lavoro e potrei continuare per ore, ma li conosci bene, perché sono ben rappresentati anche (e non solo) dal tuo partito. La Costituzione, invece, no, non è uno schifo. La Costituzione è il detergente con cui pulire la sporcizia che ogni giorno viene prodotta dal becero populismo, come il tuo. E dovremmo ringraziare le nostre Madri e i nostri Padri costituenti per avercela data e con che qualità.


  • Tassiamo le case, non il lavoro (Filippo Taddei)

    Filippo Taddei, ieri, ha scritto sull’Espresso un interessante documento, con il quale spiega quale sia in realtà il vero modo di tassare il Paese, dando uno sguardo al patrimonio, più che al lavoro.

    Esistono in questo Paese 32 milioni di abitazioni residenziali con 20 milioni di pertinenze. Se chiedessimo un contributo medio di 40 euro al mese per ognuna delle abitazioni di questo Paese, avremmo le risorse per tagliare le imposte sul reddito a tutti i contribuenti. Facciamo qualche esempio. Con questa riforma fiscale, una famiglia italiana in cui entrambi i coniugi lavorano e proprietaria di un’abitazione media (114 mq e circa 200 mila euro di valore secondo l’Agenzia del Territorio) pagherebbe una tassa immobiliare di 480 euro e riceverebbe un sostegno al reddito da lavoro per 1.100 euro, cioè un trasferimento netto di più di 600 euro all’anno. Un pensionato con la “minima” e proprietario dell’abitazione dove vive riceverebbe un sostegno al reddito per qualche centinaio di euro, a seconda del valore della sua abitazione.

    Questa riforma si presta a una dettagliata modulazione che tenga conto del valore dell’abitazione, del numero di abitazioni possedute e del fatto che siano o meno messe in locazione. Ma oltre i dettagli c’è un’osservazione centrale: in un Paese fermo non possiamo aspettare ancora di scegliere di stare dalla parte di lavoratori e imprese che, contro tutto ma nell’interesse di tutti, lavorano ogni giorno per rimetterci in moto.

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