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  • Che fossimo tornati indietro, non era una novità. Ma pensare che oggi le istituzioni si avviino ad un complesso metodo di baratto politico è nella normalità tragica degli eventi della politica nazionale.
    Su Idea Giovane, oggi, è stato pubblicato un articolo che parla di questo e di quello che potrebbe essere il risvolto istituzionale nei prossimi mesi.
    Eccovi un assaggio.

    dopo le larghe intese, siamo anche arrivati al baratto semipresidenzialismo contro doppio turno, che completa il quadro del rinnovamento al contrario. Io credo che alla fine il baratto si farà e questa mia convinzione nasce anche dalle ultime dichiarazioni di Letta che da Governo a termine adesso parla di Governo di Legislatura. Lo ripeto, se queste “convergenza parallele” di antica memoria ci porteranno fuori dalla crisi, turiamoci il naso, certo che una maggiore trasparenza verso gli elettori era dovuta, ma tanté. Ma subito dopo andiamo a votare con una nuova leggere elettorale dove chi vince governa senza dover ricorrere ad alleanze contro natura e dove il voto degli elettori conti ancora.

  • Nicola Zingaretti è l’ennesimo che oggi riporto sul mio blog, per continuare il dibattito in merito alle correnti e alla composizione della nuova Segreteria Nazionale del PD.

    Il PD è come un arcipelago di gruppi senza identità che hanno solo l’ossessione di mettere qualcuno in un posto. Il problema del congresso non è cambiare correnti vecchie con correnti nuove, ma rifondare la cultura politica unitaria del partito. Le risorse ci sono: tanti nuovi parlamentari eletti dalle primarie e quindi più liberi, tanti amministratori e militanti che resistono all’ossessione di far parte di un gruppo per contare, ma che scommettono sul loro valore.

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    Ieri sera, sfogliavo l’Unità alla ricerca di qualche notizia sulla Direzione PD di martedì scorso.
    Nell’articolo riguardante la composizione della nuova segreteria, mi ha traumatizzato l’elenco, non tanto per i nomi, quanto per le parentesi accanto: Enzo Amendola (dalemiano), Fausto Raciti (giovane turco), Cecilia Carmassi (bindiana), Matteo Colaninno (bersaniano), Alfredo D’Attore (bersaniano), Antonio Funiciello (liberal), Luca Lotti (renziano), Andrea Manciulli (dalemiano), Katiuscia Marini (dalemiana), Roberta D’Agostini, Alessia Mosca (lettiana), Pina Picierno (areadem), Debora Serracchiani (areadem), Simone Valiante (fioroniano), Davide Zoggia (bersaniano).

    Il PD rinascerà solo quando dentro quelle dannate parentesi ci saranno qualità personali, professionali, e non il nome del capo spirituale.
    Io continuo a dirlo. Sarà che a battere il ferro si spezzerà il martello? Ma andiamo avanti, fino al Congresso.

  • Ora lo dice anche Civati, sul suo blog.
    Ve lo riporto qui.

    Alessandro Mitola, diventato segretario del Pd della mia città nei giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica (il pericolo è il suo mestiere) ha promosso una “due giorni” di tesseramento al partito per questo fine settimana, con una particolare attenzione ai delusi di ogni età, genere e motivazione.

    Mi dice che molti si sono tesserati “ancora una volta” e altri si sono tesserati “per la prima volta”, giocando in contropiede. Entrambe le categorie si aspettano qualcosa di buono, secondo Alessandro, “nei prossimi sei mesi”. Anzi, lo fanno capire chiaramente. Soltanto se nei prossimi sei mesi ci sarà qualcosa in più di un banale segnale, questa non sarà l’ultima tessera.

    Teniamolo in considerazione, prima di spostare congressi e cambiare le regole. Perché i prossimi mesi non siano gli ultimi. Sarebbe un peccato.

    Poi ditemi se non è così. Questa è la sfida che deve vederci tutti protagonisti. E dico tutti.

  • Ieri sera ho visto un film traumatico. Visto per caso, perchè non c’era una sala disponibile (tutto pieno): Solo Dio perdona di Refn (il regista di Drive, per intenderci).
    Vi risparmio la mia critica sul film che, a quanto pare, sarebbe conforme a quella di molti altri, pur non essendo per niente esperto di cinema. Il sangue a fiumi non mi è mai piaciuto.
    Ma mentre guardavo il film, sorridendo (per non vomitare), ho associato tutte quelle teste spaccate, gole sgozzate, braccia tagliate, al prossimo Congresso del PD e a qualche testa che rotolerà (in senso figurato, sia chiaro) e ai migliaia di schiaffoni che l’attuale classe dirigente del partito, spero, si prenderà dalla base e da chi questo partito lo anima nei circoli di tutta Italia, ogni giorno.
    Spero che il congresso si faccia subito, perchè il PD per ripartire deve, necessariamente, avere un sussulto di orgoglio e cambire radicalmente linea, essere realmente vicina alla sua base.
    Il PD, fino ad ora, ha semplicemente applicato una minima parte di quello che rientra nel suo progetto, non capendo la necessità di essere in sintonia con la sua base, prima di poter essere vicino ai problemi della gente.
    La base del partito è lo specchio del Paese, non ci sono frottole da dover raccontare, è così e basta e non può essere sempre troppo presto per accorgesene.
    Dire oggi che errori del genere non sono mai stati fatti è da incoscienti.

    Un albero con le radici deboli non reggerà mai la forza del vento che si schianta sulle sue foglie.

  • copertina_grazie

    Ieri ho ricevuto il più grande augurio che potessi desiderare, alla mia età e soprattutto in periodi così difficili per la politica e per il Partito Democratico ed è proprio questo augurio che voglio inoltrare a tutti coloro che hanno creduto in me, nel nostro progetto e continueranno a crederci durante il ballottaggio.

    154 volte grazie, ma ora sono 154 kg di responsabilità che io e tutti quanti noi sentiamo sulle nostre spalle. Spendere parole per quanto è già avvenuto sarà fatto, ma oggi c’è una priorità forte che non può essere disattesa: tutti uniti verso il ballottaggio, verso il cambiamento che noi tutti abbiamo contribuito a costruire e che oggi più che mai ha la necessità di essere sostenuto e di essere portato in braccio da ognuno di noi.

    Immaginate una maratona a due: da una parte coloro che hanno governato per 10 anni di fila – con i risultati che tutti noi sappiamo – e dall’altra il cambiamento, una fresca ondata di aria pulita, immensa, con buoni propositi e con un modo di intendere la politica completamente differente dal suo avversario. Immaginate voi: ai bordi del percorso, ad urlare e a sostenere il vostro corridore, ora, invece, immaginate di scavalcare quei recinti e di correre assieme verso una meta importante, il bene comune.

    Ecco la mia unica richiesta, per questi 15 giorni che ci attendono: scendete per le strade, sentitevi tutti candidati sindaci e per la prima volta, dopo anni, Noci sentirà sulla propria pelle l’emozione del cambiamento.

  • Dopo che ho finito di leggere questa analisi sulla tattica usata da Berlusconi per erodere il consenso del PD a suo vantaggio, l’ho riletta 3 volte, perchè non faceva una grinza.