Tag: Partito Democratico

  • Caro segretario Bersani, chi ti sta scrivendo è un ragazzo, un semplice studente di periferia che come tutti, malgrado i tempi, ha dei sogni nel cassetto e vorrebbe vedere un Paese pronto a prendere per mano progetti di vita, iniziative e farli diventare realtà, una realtà per tutti. Ho deciso di scriverti questa lettera, una iniziativa che molti altri miei compagni, anzi, nostri compagni, hanno preso, cercando di lanciare un messaggio che però, peccato, nessuno ha saputo percepire. Eʼ scontato dirti che il mio timore più grande è quello di vedere, ogni giorno di più, il Partito Democratico, il mio partito, il partito di milioni di italiani, essere piegato in due dai dolori forti che dirigenti, ad ogni livello, alimentano senza esclusione di colpi. Ecco, è di quei milioni di italiani che, nonostante tutto, sostengono ancora un sogno iniziato quasi 3 anni fa, di cui ti vorrei parlare . Eʼ iniziata male la strada del PD, nessuno lo può negare, abbiamo perso le politiche del 2008, ma non tanto facili sono stati i primi chilometri percorsi, non a causa di ostacoli piazzati lì dalla parte politicamente avversa, ma per colpa di qualche corridore che, pur di arrivare prima degli altri, ha fatto sgambetti a tutto il gruppo. Ma sappiamo essere fieri di appartenere alla sinistra italiana? Una cultura politica, invidiabile da tutti, tramandata da un partito storico, quale il Partito Comunista Italiano, non può affiancarsi ad una cultura cosiddetta “centrista”. Il centro non esiste. In qualsiasi cosa, si è o di sinistra o di destra. La via di mezzo mi fa paura, sembra quasi un paradiso fiscale della politica, dove non interessa da che parte vieni, lʼimportante è che sei lì, con loro, ad aspettare che qualcuno ti corteggi, unʼammucchiata insomma. Che termine brutto, soprattutto in questo periodo. La Presidente Bindi, quando va in televisione, con estrema tranquillità e sicurezza dice che le prossime politiche le vinceremo ad occhi chiusi. Siamo destinati a vincere. Tutto ciò mi incuriosisce, ma temo la smentita, non dai giornali, ma dal Popolo. Pensi sia questo il PD vincente? Pensi sia veramente questa lʼalternativa a Berlusconi e al berlusconismo? Pensi che basti unʼorgia (termine molto usato dalla politica negli ultimi mesi) di alleanze? Ma guardatevi! Anzi, guardiamoci! Eravamo coloro che, tempo fa, quando Rutelli abbandonò il partito dicevamo: “Eʼ la sua fine. Non saprà dove andare. Il suo progetto politico non avrà seguito. Il suo amore verso il PD era finto, sin dallʼinizio.”. Cʼera anche chi lo chiamava traditore. Ora, anno 2011, siamo noi a corteggiare i centristi. Ma forse non ricordate che tra i suoi leader, il “grande centro” ha proprio il vecchio co- fondatore del PD. Bersani, sii autonomo, anzi, non lo essere. Non lo essere perchè devi dar retta alla vera componente forte del partito. DʼAlema? Assolutamente no. I vertici devono solo fungere da amplificatori, da esecutori del volere della base. I circoli esistono per questo: nascono e vivono progettando ed analizzando la politica locale, vivendo lʼItalia del lavoro nelle fabbriche, della scuola a pezzi, del futuro distrutto, dellʼimmigrazione, del terrore leghista. Tutti insieme, questi circoli costituiscono il PD. Il vero PD. Si proprio così, il “vero”, perchè quello che si vede in tv e sui giornali non è altro che un ologramma deformato. DʼAlema vuole assolutamente andare alle elezioni con lʼUdC. Letta dice che il partito è prontissimo ad appoggiare un governo fatto da Tremonti o da Maroni. Ma le sentite le parole quando le pronunciate? Ma pensate mai a noi? Semplici tesserati? Siamo stanchi di dover difendere la dignità del simbolo del Partito Democratico e tutto ciò che rappresenta, di giustificare e coprire montagne di vostre eresie. Siamo stanchi di sentirci presi in giro quando, parlando di politica con nostri amici, diciamo di essere tesserati. Sta per incominciare il tesseramento 2011. Pensate ci sarà un incremento delle tessere? Se continuate di questo passo ci saranno solo un numero esorbitante di sostenitori indignati, e tanta, tanta amarezza. I tanti fallimenti che dalle primarie di Milano e Cagliari, per citarne due, sono venuti fuori, non penso siano solo riferite ai vertici regionali e locali, credo che sia uno schiaffo moralealla vostra linea politica. Confusa e non chiaramente di sinistra, anzi, per certi versi, per niente di sinistra. Ecco cosa vogliamo, un Partito Democratico di Sinistra. Che sia guida della coalizione di centro-sinistra e non di “centro”, che guardi allʼItalia dei Valori, a Sinistra Ecologia e Libertà. Se credi, caro Bersani che non sia così, organizziamo dei referendum interni, quelli veri, quelli delle scelte politiche, quelli che contano. Forza, vediamo chi ha ragione. Vediamo se i Democratici dʼItalia vogliono essere di sinistra o di centro. Vediamo se ci sarà coerenza politica o una mercificazione del voto e delle alleanze.

    E così come lʼItalia è impantanata nel berlusconismo, così il PD è ingarbugliato in una frenetica confusione politica. Così come Berlusconi deve andar via dal governo del Paese, assumendosi le sue responsabilità, anche qualcuno dei nostri dirigenti deve avere lʼaccortezza di far nascere, finalmente, il vero Partito Democratico, lasciando la propria poltrona e aprendo una nuova svolta interna. Se non cambiamo noi, non cambieremo lʼItalia.

    Davide Montanaro

    un semplice tesserato

  • Questa mattina, mentre facevo il giro degli auguri su facebook, contattando i miei amici lontani o che magari conosco solo per web, mi sono soffermato, con un mio amico del Movimento 5 Stelle di Bari, a fare una chiacchierata sulla politica locale e sulla situazione attuale in Italia. Lui mi ha posto delle domande provocatorie che io vorrei riportare qui e dare una risposta, spero esauriente, su ciò che penso io in merito a questi argomenti (sperando di ricordamele tutte, visto che ho perso la conversazione).

    I partiti sono morti. All’interno del partito non sei libero di dire quello che vuoi. Non puoi dire che D’Alema è un vecchiaccio attaccato alla poltrona e che Fassino e consorte devono andare a casa, visto che sono in parlamento da 30 anni.

    Non penso che i partiti siano morti, specialmente il Partito Democratico che, a mio giudizio, è in continua ebollizione. Nel PD, ora ci sono le primarie per le varie segreterie, ora ci sono le assemblee nazionali, regionali e provinciali, ora ci sono le primarie per il centro-sinistra nei comuni dove si voterà nel 2011, ora si sta pensando alle primarie del centro-sinistra per le Politiche del 2013 (forse 2011), ora si pensa alle alleanze. Di lavoro ce n’è tantissimo. Penso però sia necessario mettere in chiaro una cosa: io sono un ragazzo di 17 anni, ma ho un pensiero ben definito su ciò che dovrebbe essere la politica, oggi. La politica deve necessariamente essere composta da partiti, da gruppi organizzati che, ogni giorno, sfornano idee comuni, idee per il bene della società e per il riformulamento del sistema socio-economico del nostro Paese. Il Movimento 5 Stelle è un partito a tutti gli effetti. Quanti sono stati i partiti (attuali) che, fino a poco tempo fa, erano considerati dei MOVIMENTI? Tanti, uno di questi è il partito di Di Pietro, l’Italia dei Valori. Il pensiero politico deve essere sviluppato intorno ad un sincero dibattito politico-culturale, ma per farlo, i cittadini devono entrare nei partiti, per poter fare politica attiva. Se un partito non funziona come desideriamo, allora è arrivato il momento di salire in politica (dico salire perchè la politica è un’arte nobile e deve essere al di sopra della società e dei problemi umani, ma allo stesso tempo deve risolverli). I movimenti, come quello 5 Stelle di Beppe Grillo è un movimento di tutto rispetto, con un ottimo programma di riformulazione sociale, in chiave economica, ambientale e culturale, ma penso sia necessario scendere, prima o poi, dal cavallo di battaglia, dalla carrozza armata delle proteste e invece rimboccarsi le maniche per cambiare il nostro Paese. Il Partito Democratico è un partito in cui credo, non metto in dubbio che chi ha tentato e tenta di dirigerlo ha molto di cui fare mea culpa, ma è anche vero che nessuno, e dico nessuno, può scagliare la prima pietra, sappiamo bene a chi mi riferisco. La Libertà (con la L maiuscola) all’interno del partito? Bene, forse non è chiara una cosa: quando si è in un partito, è come se si venisse a creare un legame forte, fortissimo con tutti coloro che ci vivono all’interno di quell’organizzazione, ma ancor di più si crea un legame forte verso le sorti di un simbolo, di un programma e di tutti i militanti, perchè è come se si creasse una seconda famiglia, in cui credere, con cui lottare nei momenti di più difficoltà, con la quale condividere idee e progetti, insomma, la protesta è nel nostro animo, ma è una protesta rivolta al senso del partito e alla buona riuscita di un’azione degna di questo nome, su ogni fronte. Coloro che sono sulla poltrona da troppo tempo? E’ arrivato il momento di cambiare dirigenti e cambiare aria, sono il primo a dirlo. Io mi rifaccio al regolamento del PD, 3 mandati e poi a casa, niente di più, ma se non troviamo individui in grado di prendere il posto di queste persone come facciamo? Chi mettiamo al loro posto? Persone incompetenti? E forse peggio di queste? Se non formiamo la nuova classe politica, come potremo avviare il cambio generazionale? Di persone in gamba ce ne sono, evoglia, io ne conosco molte, dovremo solamente lavorare all’interno del partito per “sbocciare” definitivamente.

    Cosa ne pensa il Partito Democratico dell’acqua pubblica? La vuole privatizzare? In Puglia ha bloccato il DDL per l’acqua pubblica? Per quale motivo? Tu cosa ne pensi dell’acqua? Pensi debba essere pubblica o privata?

    Vi riporto un pezzo del comunicato uscito all’indomani dell’assemblea nazionale del PD del 21-22 maggio 2010: L’acqua è un bene comune dell’umanità, un bene essenziale e insostituibile per la vita.
    L’acqua è un bene pubblico e deve essere garantita a tutti nel rispetto dei vincoli ambientali e al massimo livello di qualità, secondo principi di equità e solidarietà e con criteri di sostenibilità per preservarne la qualità e la disponibilità per le future generazioni e sono beni pubblici le infrastrutture del servizio idrico integrato.
    L’acqua è un bene scarso e va preservata attraverso la cura del territorio, la manutenzione dei bacini idrografici, la tutela dei corpi idrici e delle aree di salvaguardia. […] Il Partito democratico ha condotto una dura opposizione al disegno di privatizzazione forzata dell’acqua imposto dal governo Berlusconi, approvato a colpi di fiducia con la falsa motivazione di rispondere a un obbligo comunitario in realtà inesistente. […] Il Partito democratico è perciò vicino a quanti combattono la battaglia per contrastare la privatizzazione forzata imposta dal governo anche attraverso lo strumento referendario. […] Lo strumento referendario richiede in ogni caso un intervento legislativo di riforma complessiva del settore che possa assicurare il raggiungimento di obiettivi irrinunciabili come la tutela delle acque, l’accessibilità per tutti, un uso razionale della risorsa garantendo l’equità delle tariffe e la massima qualità ed efficienza del servizio. Va garantita inoltre la copertura totale del servizio di depurazione sull’intero territorio nazionale e la gestione sostenibile della risorsa acqua, eliminando dispersioni, sprechi e usi inappropriati.

    Afferma che per realizzare tali obiettivi è necessario un quadro normativo chiaro e coerente fondato su alcuni elementi chiave:
    – acqua bene pubblico e proprietà demaniale della risorsa e delle infrastrutture;
    – gestione industriale del servizio idrico integrato;
    – una forte regolazione e controllo pubblico sulle gestioni istituendo una autorità nazionale di regolazione, compartecipata dallo Stato e dalle regioni;[…] [
    continua qui].

    In un partito democratico di tutto rispetto, l’Assemblea Nazionale è quell’organo supremo che decide e regola la linea politica da adottare in ogni argomento ordinario e non, quindi anche il PD Puglia, come gli altri PD di tutta Italia, hanno collaborato alla raccolta firme per il referendum sull’acqua pubblica, ma ancora di più c’è stata un’azione da parte di Bersani in merito all’attività legislativa: il PD non ha aderito ufficialmente al Referendum, pur essendo una cosa nobilissima e di alto consenso, perchè riteneva opportuno svolgere la sua attività all’interno dei luoghi cardine del problema, il Parlamento. Ma la cosa è risultata frutto di un semplice ragionamento: se il Referendum – richiesto da tutti i firmatari d’Italia, non superasse il quorum necessario per avere validità, il Governo avrebbe preso tale risultato per accelerare la privatizzazione e, magari, affermare che la scarsa partecipazione alle votazioni referendarie sono state frutto di un parere contrario dei cittadini all’acqua pubblica. Cosa c’è di diverso? E soprattutto cosa c’è di errato in questo? Cosa si chiede ad un partito? Se non quello di attivarsi all’interno dei luoghi comuni della politica, come appunto la Camera ed il Senato? Per poi ovviamente toccare i diversi Consigli Regionali? Per me l’acqua? Pubblica al 100%! Ho anche dato il mio contributo lavorativo al Comitato Referendario, quindi sono più che convinto delle mie posizioni.

    All’interno di un partito, le lotte interne, soprattutto indirizzate ad un rimodernamento dell’organigramma, in termini di età cronologica e mentale, ma soprattutto di una lotta indirizzata alla scelta condivisa della linea politica, beh…penso sia la cosa più bella del mondo. Le lotte ci sono ovunque, ci sono nel PD, ci sono nell’IdV, ci sono in SeL, ci sono nell’UdC, in ApI, ci sono ovunque, tranne nel PdL, lì c’è il padrone e i restanti sono esecutori del volere del potere al comando.

    Vogliamo cambiare la società? Prima di farlo cambiamo noi stessi e la politica, il vero motore del cambiamento è il cambiamento stesso.

  • Conoscete il “paradosso dell’elefante”? E’ quel complesso psicologico in cui prima di avviare una discussione si fa una premessa: “non devi pensare all’elefante”, dopo 10 minuti pensi solo ed esclusivamente all’elefante. Bene, la sinistra soffre di questo complesso e fino a quando non sarà guarita, squazzerà nell’oblio della non-essenza. Il centro-sinistra parte con il buon intento di non nominare minimamente Berlusconi, ma puntualmente cade nel fossato e diventa solo ed esclusivamente anti-berlusconiana. Male! Molto male! Vendola? Il caro governatore della Puglia, da me stimato per le sue abilità oratorie, rende una bandiera splendente l’essere anti-anti-berlusconismo. Ma nessuno si accorge, a quanto pare, che essere anti-anti-berlusconiani equivale ad essere berlusconiano nella forma e nei contenuti. Certo, è giusto, il pensiero della sinistra deve ritrovare il senso di un passato ormai perso. Conosceremo la vera sostanza della sinistra, quando il Paese sarà al limite delle proprie forze e l’attuale presidente del consiglio deciderà di ritirarsi a vita privata o comunque accetterà il rinnovamento politico, di un paese che per 20 anni a visto le medesime persone avvicendarsi in ruoli soliti e alle solite situazioni fare capo. Le componenti giovanili di qualsiasi corpo, di qualsiasi gruppo di lavoro, sono e saranno sempre il motore e la garanzia per il gruppo principale, di un recipiente di idee e di nuova classe dirigente di tale gruppo. Consideriamo la questione del PD. Il PD, nato nel 2008 prima delle elezioni politiche, primo segretario Veltroni, insomma, non devo raccontare tutta la storia del PD, basta andare qui e troverete tutto quello che volete. Dicevo, la questione PD: il primo partito del centro-sinistra, vanta di avere una componente giovanile solida e ben strutturata che vede e sente poco, l’unione di due partiti precedenti, quali DS e Margherita (i più grandi). Ma il PD, sa sempre tendere la mano ai giovani? E soprattutto, cosa intendiamo per giovani? Se la verità fosse quella che vediamo tutti i giorni, diremmo che si, il PD tende la mano ai giovani, Bersani ha compiuto un bellissimo gesto, quel giorno in cui ha incontrato tutti quei GD a Roma. Ma gli altri? I dirigenti locali? Regionali? A quanto pare il PD ha bisogno ancora di crescere, di TROVARE e non di RItrovare quel senso di compattezza emotiva e pratica. Ci riusciremo? Io penso di si. E voi?

  • “Su che livello si gioca il futuro del nostro Paese?” è questa la domanda che mi pongo e che rivolgo a tutti voi, miei cari lettori.

    Stiamo parlando della più grande svolta degli ultimi 20anni? Oppure guardiamo la situazione politica attuale, come una delle tante situazioni di stagno di una società che tenta il cambiamento, ma che poi si ritrova ad avare una situazione del tutto invariata o se non addirittura peggiorata?

    La mia risposta la sapete già, sempre se avete seguito i miei commenti ad altre vicende di carattere politico, nazionale e locale: I GIOVANI.

    Quando ragazzi snobbano altri ragazzi per aver preso atto e aver avuto il coraggio di affrontare una situazione difficile, apostrofandoli come montati e senza cervello, bene io non so come sarà possibile il cambiamento con una parte delle giovani generazioni in questo stato, ma mi lasciano pensare che, prima di tutto, bisogna adoperarsi per un miglioramento della situazione che c’è nelle generazioni nuove e di quelle che verranno.

    Quando parlo di nuove generazioni, non parlo da nostalgico o da chi ormai non fa più parte di una determinata schiera di persone, io faccio parte al 110% di quelle nuove generazioni, ho solo 17 anni.

    Oggi Bersani ha detto, alla festa del Partito Democratico, nel suo discorso, che il Partito Democratico ha bisogno di una forte organizzazione giovanile ed è necessario che il PD tutto aiuti i Giovani Democratici a lavorare in completa libertà e con tutto il sostegno della classe dirigente del partito e con l’aiuto da parte di tutto il PD.

    Siamo noi il futuro di questo Paese, lo dico sempre.

    Però c’è da dire che per quanto possano essere immensi gli sforzi di un tentativo di ricostruzione della dignità italiana, non si può discutere di futuro, senza aver interpellato CHI in quel futuro ci vivrà e dovrà governare il nostro Paese: i GIOVANI.

    Dopo questa Festa Democratica a Torino, ho visto un PD più forte e pronto a mettere in campo il CANTIERE dell’alternativa di governo.

    Ce la faremo? Io sono fiducioso e voi?