Tag: Partito Democratico

  • Sono certo di una cosa, quest’anno, chissà per quale assurdo miracolo, il Partito Democratico avrà nuovi tesserati, forse diminuiranno i riconfermati, non lo so.

    Tempo fa, parlando con un mio caro amico, mi ha spiegato le motivazioni che lo hanno spinto a farsi la tessera al partito, quest’anno, per la prima volta: voglia di partecipare e soprattutto voglia di cambiare. Come se il desiderio di buttare il tavolo all’aria e di ricominciare fosse ormai una scelta dovuta, e così è, e così bisogna fare, perchè è giusto.

    Sono queste, le persone, che si intrufolano per depistare il risultato del congresso o delle primarie? Se il PD ha paura di questi ragazzi e queste ragazze che hanno intenzioni serie di dare il loro contributo al partito e di essere protagonisti e non più parte di un sistema periferico interpellato (per carità, almeno questo) durante le primarie.

    Bisogna assolutamente ribadire che il concetto di democrazia diretta non è di proprietà di nessuno e che il PD lo ha sviluppato prima del Movimento 5 Stelle e si potrebbe andare oltre, con le Doparie, a mio avviso da regolamentare ed istituire, una volta per tutte, finalmente. Un esempio di strumento poco valorizzato dai dirigenti del PD è il referendum sui contenuti e sulla linea del partito: l’altro giorno, mentre ero ad un incontro con il Rettore dell’Università di Bari e i Giovani Democratici della Puglia, discutevamo di come il PD non avesse una linea unica sull’università, tale da impedirci di essere chiari con la gente e la poca chiarezza, si sa, poco premia, e lo abbiamo visto. Io vi ricordo i 6 referendum sulla riforma fiscale, sul reddito minimo, sul consumo di suolo, sul matrimonio gay, sull’incandidabilità e sulle alleanze e da questo esempio bisogna ripartire. Non sarà un congresso a salvarci del tutto, non sarà un nuovo personaggio a salvare la natura del PD. Sarà la forza dell’interesse e della partecipazione e chi ha paura di questo, per favore, resti fuori dal Partito Democratico o smetta di fare il dirigente.

    Ps. giusto per ricordarcelo:

    La consegna della maglia di #OccupyPD a Romano Prodi
    La consegna della maglia di #OccupyPD a Romano Prodi
  • 20130606-110322.jpg

    Ieri sera, sfogliavo l’Unità alla ricerca di qualche notizia sulla Direzione PD di martedì scorso.
    Nell’articolo riguardante la composizione della nuova segreteria, mi ha traumatizzato l’elenco, non tanto per i nomi, quanto per le parentesi accanto: Enzo Amendola (dalemiano), Fausto Raciti (giovane turco), Cecilia Carmassi (bindiana), Matteo Colaninno (bersaniano), Alfredo D’Attore (bersaniano), Antonio Funiciello (liberal), Luca Lotti (renziano), Andrea Manciulli (dalemiano), Katiuscia Marini (dalemiana), Roberta D’Agostini, Alessia Mosca (lettiana), Pina Picierno (areadem), Debora Serracchiani (areadem), Simone Valiante (fioroniano), Davide Zoggia (bersaniano).

    Il PD rinascerà solo quando dentro quelle dannate parentesi ci saranno qualità personali, professionali, e non il nome del capo spirituale.
    Io continuo a dirlo. Sarà che a battere il ferro si spezzerà il martello? Ma andiamo avanti, fino al Congresso.

  • Ora lo dice anche Civati, sul suo blog.
    Ve lo riporto qui.

    Alessandro Mitola, diventato segretario del Pd della mia città nei giorni dell’elezione del Presidente della Repubblica (il pericolo è il suo mestiere) ha promosso una “due giorni” di tesseramento al partito per questo fine settimana, con una particolare attenzione ai delusi di ogni età, genere e motivazione.

    Mi dice che molti si sono tesserati “ancora una volta” e altri si sono tesserati “per la prima volta”, giocando in contropiede. Entrambe le categorie si aspettano qualcosa di buono, secondo Alessandro, “nei prossimi sei mesi”. Anzi, lo fanno capire chiaramente. Soltanto se nei prossimi sei mesi ci sarà qualcosa in più di un banale segnale, questa non sarà l’ultima tessera.

    Teniamolo in considerazione, prima di spostare congressi e cambiare le regole. Perché i prossimi mesi non siano gli ultimi. Sarebbe un peccato.

    Poi ditemi se non è così. Questa è la sfida che deve vederci tutti protagonisti. E dico tutti.

  • Ieri sera ho visto un film traumatico. Visto per caso, perchè non c’era una sala disponibile (tutto pieno): Solo Dio perdona di Refn (il regista di Drive, per intenderci).
    Vi risparmio la mia critica sul film che, a quanto pare, sarebbe conforme a quella di molti altri, pur non essendo per niente esperto di cinema. Il sangue a fiumi non mi è mai piaciuto.
    Ma mentre guardavo il film, sorridendo (per non vomitare), ho associato tutte quelle teste spaccate, gole sgozzate, braccia tagliate, al prossimo Congresso del PD e a qualche testa che rotolerà (in senso figurato, sia chiaro) e ai migliaia di schiaffoni che l’attuale classe dirigente del partito, spero, si prenderà dalla base e da chi questo partito lo anima nei circoli di tutta Italia, ogni giorno.
    Spero che il congresso si faccia subito, perchè il PD per ripartire deve, necessariamente, avere un sussulto di orgoglio e cambire radicalmente linea, essere realmente vicina alla sua base.
    Il PD, fino ad ora, ha semplicemente applicato una minima parte di quello che rientra nel suo progetto, non capendo la necessità di essere in sintonia con la sua base, prima di poter essere vicino ai problemi della gente.
    La base del partito è lo specchio del Paese, non ci sono frottole da dover raccontare, è così e basta e non può essere sempre troppo presto per accorgesene.
    Dire oggi che errori del genere non sono mai stati fatti è da incoscienti.

    Un albero con le radici deboli non reggerà mai la forza del vento che si schianta sulle sue foglie.

  • copertina_grazie

    Ieri ho ricevuto il più grande augurio che potessi desiderare, alla mia età e soprattutto in periodi così difficili per la politica e per il Partito Democratico ed è proprio questo augurio che voglio inoltrare a tutti coloro che hanno creduto in me, nel nostro progetto e continueranno a crederci durante il ballottaggio.

    154 volte grazie, ma ora sono 154 kg di responsabilità che io e tutti quanti noi sentiamo sulle nostre spalle. Spendere parole per quanto è già avvenuto sarà fatto, ma oggi c’è una priorità forte che non può essere disattesa: tutti uniti verso il ballottaggio, verso il cambiamento che noi tutti abbiamo contribuito a costruire e che oggi più che mai ha la necessità di essere sostenuto e di essere portato in braccio da ognuno di noi.

    Immaginate una maratona a due: da una parte coloro che hanno governato per 10 anni di fila – con i risultati che tutti noi sappiamo – e dall’altra il cambiamento, una fresca ondata di aria pulita, immensa, con buoni propositi e con un modo di intendere la politica completamente differente dal suo avversario. Immaginate voi: ai bordi del percorso, ad urlare e a sostenere il vostro corridore, ora, invece, immaginate di scavalcare quei recinti e di correre assieme verso una meta importante, il bene comune.

    Ecco la mia unica richiesta, per questi 15 giorni che ci attendono: scendete per le strade, sentitevi tutti candidati sindaci e per la prima volta, dopo anni, Noci sentirà sulla propria pelle l’emozione del cambiamento.

  • Ho apprezzato, tra i tanti dell’assemblea nazionale, l’intervento di Civati, quello di Soru e quello di Ludovica di #occupyPD. Ve li posto qui sotto.

  • Apprendo con rammarico (giusto per citare qualcuno) che alcuni soggetti candidati alle Amministrative del 26 e 27 maggio non reggono il ritmo da campagna elettorale. C’è bisogno di una terapia di gruppo per recuperare la loro psiche (sempre se lo sia ancora).

    A parte una visione poco celestiale di una città con le vie infestate di cartelloni, striscioni e insegne tanto da sembrare una fiera (del pesce – dopo i totem luminosi simili ai menù dei ristoranti sul mare…e vabbè!), ciò che mi turba è questa faziosità che si percepisce negli atteggiamenti, nei rapporti di rispetto reciproco che vedo mancare in queste situazioni. Sarà, forse e dico forse, un mio problema. Forse, sia chiaro. Ma proprio forse.

    A loro auguro una buona campagna elettorale, avvertendogli che chi tenta di attaccarci è come un bambino che cerca di buttar giù un muro di cemento armato. Impossibile. Noi parliamo dei problemi di Noci da ormai 3 anni, sempre, ogni giorno. È bene che ve lo ricordiate.
    Giusto per non lasciarmi con dell’amaro in bocca, vi do un piccolo consiglio: la campagna elettorale la si fa sui contenuti, se continuerete ad attaccare, sarà semplicemente la conferma di quanto già possiamo aver percepito. Oltre la siepe, il nulla.

  • Certe scelte mi lasciano esterrefatto. Credere che il PD possa fare a meno delle primarie per eleggere il proprio segretario è come spararsi un colpo di pistola in bocca (scusate l’accostamento). Se qualcuno cerca di demolire i principi del PD per demolire il PD è invitato ad andar via dal PD (scusate la ripetizione e scusate per l’invito). La risposta giusta è quella di rafforzare le primarie e i controlli su queste, evitando azzuffate inutili.

    Ps: buon 1º maggio. Se non s’era capito.