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  • I giovani parlamentari scrivono alla Regione

    I giovani parlamentari scrivono alla Regione

    Il Presidente del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, Davide Montanaro, a nome di tutti i giovani parlamentari, scrive agli organi dirigenti e a tutti gli eletti della Regione Puglia, per chiedere l’istituzionalizzazione del PRGP, per garantire continuità e un profilo istituzionale ad un progetto, dopo ormai 9 anni.

    Vi scrivo questo messaggio a nome di tutti i giovani parlamentari del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, che ho avuto l’onore di presiedere nell’anno 2011/2012.

    Il sentimento di stima e di profondo affetto verso la nostra terra e verso il nostro status di cittadini, ci ha portato ad analizzare la situazione odierna della nostra Regione, notando che un territorio così virtuoso sulle politiche giovanili, basti guardare Bollenti Spiriti, o Principi Attivi, o le diverse politiche dell’innovazione, pecca, in realtà, in un particolare, direi fondamentale: la partecipazione attiva dei giovani alla gestione della cosa pubblica e un esempio di modalità di partecipazione è proprio il Parlamento dei Giovani, ma affinché esso possa diventare un vero mezzo e non un fine, è necessario che venga istituzionalizzato.

    In un momento così tragico per il nostro Paese, in un momento in cui i nostri coetanei sono spaventati dalla politica, vista come un insieme di malaffare, misto a parole incomprensibili e cattivo costume, lontana dal sentimento comune dei cittadini onesti che mai, quanto oggi, devono essere tutelati e soprattutto spronati a mettersi al servizio della comunità, tutto questo è necessario, vitale. Noi siamo pronti.

    Istituzionalizzare il Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, ecco cosa Vi chiedo, attraverso questa iniziativa, a nome delle ragazze e dei ragazzi che hanno dato un’anima al Parlamento nell’ultima edizione, anche se a noi piace chiamarla “legislatura”, perchè la terminologia è quanto mai importante e va ben utilizzata, soprattutto se la considerazione che si ha di quello che si fa è alta, come è alta la passione di ognuno di noi, assieme alla forte dedizione che abbiamo riversato nei mesi passati nel dare il nostro contributo alla Puglia.

    Avere un organo di riferimento per tutti i giovani della Puglia è qualcosa di emozionante, pensare che attraverso delle elezioni democratiche si possa scegliere il proprio candidato, il proprio punto di riferimento sul territorio per il PRGP è un momento di crescita, non solo del giovane parlamentare, assumendo e percependo delle responsabilità forti, di rappresentanza, che i “veri” parlamentari, oggi, poco sentono sulla loro pelle, ma ancora di più, è un momento di crescita per lo studente che vota, perchè davanti ad una scelta, dare un valore a quella preferenza su un nome anzichè su un altro, non è un semplice atto formale, ma è strumento di democrazia, valore fondamentale per rendere un essere umano cittadino.

    Chi oggi è in formazione presso le scuole e le università è già in moto per prendersi la legittima posizione nella società, una società che poco rappresenta le giovani generazioni, basterebbe uno sguardo alla sua attuale classe dirigente. Noi non faremo gli stessi errori delle generazioni precedenti, non rimarremo indifferenti.

    Con la presente sollecitazione, chiedo, a nome dei giovani parlamentari, un incontro in cui discutere di questa nostra proposta e ci impegneremo, con una delegazione, a presentarci con idee e proposte, facendoci carico di responsabilità nei confronti della nostra generazione.

     

    Davide Montanaro

    Presidente del Parlamento Regionale

    dei Giovani della Puglia e tutti i giovani parlamentari

    della VIII Legislatura.


  • Cari coetanei stiamo sbagliando

    Cari signori, stiamo sbagliando tutto! La reazione spontanea ha dato i suoi frutti ma qualcosa sta andando storto. Milioni sono i giovani che affollano la rete, i social network e tutti i mezzi di comunicazione, per non parlare delle centinaia di migliaia di discorsi pseudo-politici che ognuno di noi avrà fatto almeno una volta nella vita. Tutta arte nobile, tutti aspetti positivi, certo, come non negarlo, ma siamo sempre stati in grado di ascoltarci? Guardarci allo specchio? Non ne abbiamo voglia, o forse troppa da non accorgerci che la finalità di tali azioni è capire su che binario stiamo viaggiando.

    Le nostre reazioni a questo scempio sono abbastanza contrastanti, basti pensare che due ragazzi della stessa età, vissuti in nuclei familiari simili, con famiglia media, padre e madre lavoratori (o precari), un mutuo da pagare, e tante altre affinità, ma con una concezione diversa della società che a mio parere debba far riflettere sulla strada che noi, nuove generazioni, stiamo percorrendo e sui tranelli presenti su di essa.

    Siamo bravissimi, noi nuove generazioni, a fare la morale a chi è più grande di noi, penso che in alcuni aspetti, io stesso mi riconosco in questa mia critica e devo dire che nella maggior parte delle volte non fa male criticare i più grandi, gli errori dei più grandi, perchè questo è sinonimo di semplice cura del proprio futuro e della propria crescita.

    Ma ritengo che quando le giovani generazioni criticano se stesse, penso che in quel momento stiano dando il peggio del meglio di se, mi spiego: quando noi avviamo un dibattito con un nostro amico è qualcosa di strabiliante, vuol dire che due o più cervelli (uno se siete pazzi e parlate da soli) stanno lavorando per dar vita ad idee condivise, magari punti di convergenza ma che comunque sono sinonimi di un senso critico attivo. Quando però denigriamo dei diritti, diventiamo come le stesse persone che noi tanto critichiamo e accusiamo di aver mandato allo sfascio il nostro Paese: siamo divisi in due fazioni, peccato che queste siano estremiste, la via di mezzo non esiste, e permettetemi di dire che per via di mezzo non intendo di certo un soggetto ibrido, capace solo di annuire a tutti perchè intriso di un “grigiume”, sinonimo di insipidezza dei sentimenti, ma parlo della capacità di saper coordinare l’emotività e soprattutto le parole.

    Mai reagire con azioni estreme e soprattutto lasciamo da parte gli estremi, non fanno mai bene a nessuno. Gli estremisti sono come i vegetariani, non avranno mai le proteine che la carne può dar loro, almeno che prendano delle medicine, ma per il nostro caso, le medicine sono a spese del futuro del Paese, una Nazione che cade a pezzi.

    Non denigriamo una persona per il suo pensiero o per la sua voglia di fare, magari perchè ci sentiamo toccati nel vedere qualcosa che magari noi vorremo. Non siamo ostili nei confronti di nessuno, ma dialoghiamo e contribuiamo alla democrazia.

    Prima di pensare alla destra o alla sinistra, pensiamo ad andare avanti con la nostra personalità e il nostro diritto al futuro.