Tag: Noci

  • L’impegno politico, a quasi 20 anni, è uno spreco di energie e di tempo, ti rovini solo la gioventù e la vita. Lascia fare ai grandi.“, dicono i grandi “luminari”, sbagliando amaramente.

    Sarò noioso con questo post? Me ne scuso, non andate oltre queste parole, se volete, ma sentivo la necessità di esternare quelle motivazioni che mi hanno spinto, tempo fa, a non essere più uno spettatore, ma a rimboccarmi le maniche per dare il mio contributo, sbagliando o facendo la cosa giusta.

    (altro…)

  • Se preferite ci sono anche le meravigliose parole di Ungaretti in Soldati: “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie”, certo è che sia Dante, con la citazione del Canto V dell’Inferno, che Ungaretti, in questi precisi momenti, sono più vicini a Noci di quanto si possa immaginare.

    I campanili. Segni d’identità comune, protagonisti dello skyline della città, riprodotti in ogni dove, quadri, sculture e poesie, oggi sono il simbolo della forza della natura. Ora è toccato alla Torre dell’Orologio. (altro…)

  • Relazione in vista delle nuove elezioni del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, mercoledì 7 novembre 2012. I parlamentari del Collegio BA4, Francesco Romito e Davide Montanaro, rispettivamente, Presidente della I Commissione e Presidente del Parlamento dei Giovani della Puglia, fanno un breve sunto del lavoro svolto per il territorio di riferimento e nel complesso delle attività parlamentari.

    A poche ore dalla prossima tornata elettorale che vedrà coinvolto il parlamento regionale dei giovani Puglia e le scuole pugliesi, ci sembra doveroso dover chiudere un capitolo per poterne riaprire uno nuovo. Il capitolo che chiudiamo ci ha donato una magnifica esperienza che abbiamo vissuto tra gli studenti della Puglia e in quei luoghi che gli studenti spesso sentono troppo distanti dalla loro vita. Tutto ha avuto inizio con una campagna elettorale molto sentita, combattuta e vinta da entrambi. Una campagna elettorale lontana dalle consuete dinamiche politiche, fatta di dialogo vero, di confronto e soprattutto di presenza fisica per creare un legame reale che oggi, a un anno di distanza, e’ ancora vivo. Una campagna elettorale che ha fatto nascere una buona amicizia e che ci ha portato ad unire le forze per combattere fianco a fianco la mediocrità del menefreghismo, l’astensionismo e l’ormaizzazione. Abbiamo compreso il pericolo dell’”ormaizzazione”, una dinamica sociale che porta, individui anche molto giovani, ad accettare delle dinamiche un tempo inaccettabili, ad accettare a priori gli ingranaggi di malapolitica pensandoli inevitabili, indispensabili e impossibili da infrangere. Abbiamo compreso che questi ingranaggi non devono spaventarci e che basta un pizzico di luddismo politico per vincerli. Dopo il buon risultato elettorale che abbiamo avuto nel collegio 4 e’ iniziato il reale confronto con le diverse realtà pugliesi che ci ha portato a ricoprire posti fondamentali nel funzionamento del PRG Puglia, dalla presidenza alla gestione della prima commissione riguardo ambiente, territorio e qualità della vita. Abbiamo preso consapevolezza del peso politico poco sfruttato del PRG e abbiamo sposato subito la causa degli studenti di Monopoli contro le trivellazioni, chiamando a raccolta i ragazzi dei paesi limitrofi. L’attività del Parlamento, si è sviluppata su tre fronti: 1) plenaria nella sede del Consiglio Regionale Puglia; 2) in sedute virtuali, sia generali che di commissione; 3) sul territorio, attraverso l’interazione tra i parlamentari e gli studenti.
    Tale organizzazione del lavoro, ha fatto sì che le 3 commissioni lavorassero autonomamente ma allo stesso tempo a stretto contatto con gli interessi generali del PRGP.
    Diverse sono state le proposte giunte all’attenzione dell’Ufficio di Presidenza da parte dei colleghi parlamentari, tra questi l’utilizzo di QR CODE per i monumenti e l’incremento dei servizi per disabili nei principali luoghi turistici, dai musei alle spiagge.
    Il Parlamento ha preferito approfondire e studiare la situazione del turismo accessibile, attraverso degli incontri con le associazioni di rappresentanza dei disabili, come Associazione Italiana Sordi per comprendere, attraverso le testimonianze dirette quali sono le grandi barriere architettoniche presenti sul nostro territorio.
    A far da cornice al turismo accessibile e alle varie attività di sviluppo del tema, c’è stato il forte impegno nell’incontrare i colleghi del Parlamento degli Studenti della Toscana, con i quali abbiamo un forte interesse nel stringere accordi di collaborazione per sviluppare e far crescere ancora di più un progetto così importante come il Parlamento.
    Il nostro ringraziamento va in primis a tutte le scuole del collegio 4, ai rappresentanti d’istituto, ai ragazzi, ai docenti e ai presidi che hanno creduto in noi. Un grande grazie va alla regione Puglia che da la possibilità, tramite questo progetto, di coltivare un buon percorso politico sin da subito. Siamo molto fiduciosi nei candidati del collegio 4 che scriveranno un nuovo capitolo nel parlamento regionale dei giovani. Confidiamo in loro, nelle loro idee e nella loro serietà. Confidiamo nella Puglia che cresce.

    Oggi come sempre al vostro servizio
    Francesco Montanaro
    Davide Romito

  • Ho avuto l’onore di fondare e di guidare i Giovani Democratici di Noci fino a ieri, quando, durante il 1° Congresso, ho annunciato la mia non ricandidatura a Segretario. La mia formazione politica la devo soprattutto al meraviglioso gruppo che i GD Noci rappresentano nella realtà locale.
    Sono convinto più che mai che, alla luce di quanto avvenuto, il nuovo esecutivo sarà in grado di garantire continuità e di andare avanti spediti verso li obiettivi che ci siamo prefissati. Rinnovamento, non significa, per forza, CAMBIO DI ROTTA, per questo la situazione locale, per migliorare, avrà bisogno di entrambe le parti. Il mio impegno per Noci continua, così come continuerà la mia passione per la politica e il mio impegno nella giovanile. Nessuno mi ha detto da che parte stare e credo sia questo a darmi tutta questa carica nel voler fare le cose.x

  • Articolo scritto per “The New Deal” per spiegare la mia opinione sugli accorpamenti, a mio parere INUTILI e CONTROPRODUCENTI.

    – – – – – –

    Così come per un uomo, anche per un istituzione, perdere la propria autonomia, significa perdere metà della propria essenza. È quello che sta accadendo a decine e decine di scuole superiori della Regione Puglia, le quali, per ragioni puramente di stampo amministrativo e quantitativo, in merito alla popolazione studentesca dei singoli istituti, rischiano di perdere la cosiddetta “autonomia amministrativa”, che consiste nel garantire alla scuola la presenza di un dirigente scolastico e di una segreteria, funzionali solo per quell’istituto, e quindi un nucleo operativo di dipendenti che lavorano nell’istituto X per l’istituto X, con successive modalità di gestione autonome e la definizione di una istituzione scolastica distinta.

    Con l’accorpamento amministrativo, si ridimensionerà, attraverso un vero e proprio processo di sfoltimento, il settore delle segreterie e degli organi dirigenti, andando a penalizzare tutte le scuole che, per ragioni di numero di studenti, non riescono a mantenere il loro status.

    Obiettivo? Creare poli d’istruzione territoriali, con a capo un dirigente che gestisca diverse sedi contemporaneamente, con l’aiuto di vicari, responsabili, ma incentrando la gestione contabile in un unica direzione amministrativa. Così facendo però, per ragioni puramente burocratiche, si verrebbe a rallentare parecchio l’attività scolastica, creando problemi gestionali di non poca rilevanza.

    Dov’è l’errore? Nel momento della scelta della scuola a cui accorpare un altro istituto, si dovrebbe forse creare una scaletta di affinità tra istituzioni, in modo da garantire non solo una continuità nella qualità, ma anche la capacità, da parte della dirigenza, di essere a conoscenza dei fabbisogni dell’indirizzo acquisito, magari già presente nell’organizzazione precedente. Mi spiego meglio: se l’I.I.S.S. “Tizio e Caio” fagocita l’I.I.S.S. “Pinco Pallino” e il “Pinco Pallino” è un liceo scientifico e, allo stesso tempo, anche il “Tizio e Caio”, il dirigente di quest’ultimo non avrà problemi nel gestire più classi di un indirizzo già esistente e di cui conosce perfettamente le modalità organizzative. Se questo non dovesse accadere, e a prendere il Polo Liceale “Pinco Pallino” fosse l’ITIS “Epsilon”, il quale non ha mai avuto in gestione un indirizzo liceale, potrebbe trovarsi in difficoltà nell’adempiere ad ogni minima responsabilità o comunque non essere in grado di potenziare al massimo i servizi, rendendo quel percorso di studi sterile e privo di attività integrative importanti e soprattutto interessanti. Del tutto sbagliato non è il criterio di vicinanza territoriale, ma il fatto di tralasciare la questione delle affinità d’indirizzo.

    Possibile soluzione? Utilizzare tutti i criteri sopra elencati, ma come unica modalità di scelta. Vicinanza territoriale con, in più, efficienti servizi di collegamento e facendo riferimento inevitabilmente alla natura degli istituzioni scolastiche coinvolte.

    Cosa evitare? Un’altra falla del sistema “accorpamento” è quella di incentrare la segreteria in un’unica sede, magari quella in cui risiede la presidenza, causando spesse volte non poche difficoltà, soprattutto se ad averne bisogno sono istituti lontani o impossibili da raggiungere con facilità. È come se la segreteria lavorasse nella sede “A” del nuovo I.I.S.S. “Tizio e Pallino”, per la sede “A”, “B” e magari anche “C” del nuovo polo scolastico. Occorrerebbe aumentare il personale, ma a quel punto a cosa servirebbe un accorpamento di questo genere.

    Fatto sta che è importante garantire identità e libertà. Partendo dal proprio ambiente di formazione, per poi trasmetterlo ad ogni studente. Incominciando col preservare la storia di una cittadina, con i suoi ambienti e le sue scuole.

  • Se dovessi dar vita ad un regolamento per lo svolgimento dei poteri politici, a qualsiasi livello, direi che il primo articolo sarebbe, senza ombra di dubbio, “Rispetto dei Cittadini”, o meglio ancora, “Rispetto dell’intelligenza dei Cittadini”.
    “A che pro?” direte voi, ma io credo che uno dei motivi essenziali per il quale la politica, in Italia, è arrivata a questi livelli di indecenza, è essenzialmente la noncuranza, da parte dei politici (o politicanti, fate voi), delle persone, dei cittadini che popolano il nostro Paese, che votano ogni qual volta ci siano le elezioni, che nonostante tutto, preferiscono “perdere” 10, 15, 20 minuti del proprio tempo per far valere un proprio diritto, quello del voto.
    Ma in Italia il voto è un diritto che non ha diritti: normalmente, il cittadino che sceglie un determinato gruppo, si aspetta che quella scelta possa fruttargli i tanto desiderati servizi, dalla semplice risoluzione delle strade diroccate, fino alla pensione. Ma da decenni, ormai, la politica ha perso la gamba, mentre tentava di fare un passo più lungo di quello che poteva, ed ora i cittadini stanno aprendo gli occhi su uno spettacolo indecente, che merita solo di essere coperto da una colata di cemento armato, lasciando spazio ad aria fresca, pulita, che odori di futuro e di novità.
    Ho imparato, nel corso della mia attività politica, che sognare rende forti, ma che non si può vivere solo di quelli. Interessandomi di politica, non solo a livelli nazionali, ma anche a livello locale, ho proprio esteso un mio pensiero su come il marcio lo si trovi ovunque, anche dietro l’angolo di casa.
    Neo-Assessori nominati dopo un litigioso e capriccioso periodo politico, dove per non fraintenderci, confermo che l’aggettivo “capriccioso” indica proprio la presenza di capricci bambineschi da parte di certa gente, poi accontentata con una bella poltrona, affianco a quella del Sindaco.
    Assessori che sfruttano, con faccia tosta, la loro posizione politica come vetrina del loro volto tumefatto da compromessi politici, ringraziando il pubblico, elogiando eventi nemmeno seguiti, inserendo “noi dell’Amministrazione Comunale” ogni cinque parole dette, a mo’ di campagna elettorale no-stop.
    Se credono di poter andare avanti così, si sbagliano di grosso, non basterà più accusare qualcuno di creare critiche sterili, niente è sterile in questo momento, più di Berlusconi. Siamo ormai alle battute finali di questo teatrino nazionale, regionale e locale. Chi fin’ora ha mangiato, rimarrà a digiuno, chi è rimasto in un angolo, combattendo ogni giorno per i propri diritti e le proprie idee, verrà premiato.
    I poltronisti lascino il Palazzo e andassero a pulire le strade, da loro nemmeno ristrutturate, andassero a raccogliere i pezzi dei fanali delle auto, scontratesi in un incrocio lasciato a se stesso, andassero in bicicletta su le pseudo-piste ciclabili. Ognuno faccia il suo lavoro, la politica non è per tutti, la politica è per i puliti e sani di principio.
    Intanto, se siete nei paraggi, venite a firmare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare a favore delle nuove generazioni. Noi aspettiamo il caro Sindaco, che tanto sbandiera la parola giovani. Vediamo se, anche nei piccoli gesti, dove la faccia non viene messa in risalto, gente del genere ha il coraggio di dire “io ci sono, io vi sostengo”.

  • In questo momento di trasparenza di idee e di apertura verso la cittadinanza, noi Giovani Democratici di Noci, metteremo in chiaro tutte le situazioni politiche presenti sul piano cittadino.
    Argomenti trattati:
    Situazione amministrativa;
    • Analisi centrosinistra;
    • Progetti GD;
    • Tesseramento.

    (altro…)

  • Nasciamo per percorrere un corridoio immenso. Ogni 100 metri ci sono delle scale e lì, cadiamo, ci rialziamo, ad uno ad uno saliamo quei maledettissimi gradini, colpevoli di averci distrutto ma che necessariamente dobbiamo oltrepassare.
    La situazione politica nel nostro Paese è a dir poco fantastica, mi spiego meglio: il berlusconismo sta crollando, dopo ben 20 anni di questa tremenda malattia, il vaccino della “rottur de ball” sta dando i suoi primi frutti. Ieri ho pubblicato un post sul Movimento 5 Stelle di Bolzano, inerente al Consiglio Comunale, e con molto piacere ho visto gente interessata commentare, lasciare delle proprie dichiarazioni in merito, aprendo un dibattito molto interessante.
    Non parlo mai di me, direttamente, sul mio blog; quando pubblico un articolo, inserisco sempre mie riflessioni personali ma, alla fine, devo farlo perchè questo è il mio spazio personale e sono libero di dire tutto quello che voglio, nel rispetto del giusto e delle persone.
    Ho preso delle decisioni molto importanti, perchè sono frutto di una sincera meditazione su ciò che è bene fare, senza tralasciare nulla e nessuno. Il mio compito parte da Noci, il mio paese, in cui vivo e svolgo la mia attività politica, come segretario dei Giovani Democratici e dalla Provincia di Bari, come responsabile scuola dei GD “Terra di Bari”. Se ho aperto questo blog è perchè ho il forte desiderio di creare una rete di dibattiti e di scambio di informazioni, pensieri e progetti sul futuro che tanto sogniamo, ma che credo sia giusto contribuire a sviluppare.
    Ho sempre ribadito e ancora lo faccio, la mia disponibilità ad ascoltare tutti i consigli e critiche costruttive, a patto che lo stesso facciano gli altri con me. Mi pare una cosa sacrosanta. Il mio progetto politico si delinea in semplici passaggi, perchè semplice è l’idea di futuro, un futuro pulito, senza ostacoli per lo sviluppo del Paese.
    Da quando ho iniziato la mia attività politica, sono molto interessato ai dibattiti politici su tutti i livelli, da quelli nazionali a quelli locali, questi ultimi con un interesse maggiore, perchè si è partecipi di vicende, situazioni che ti toccano da vicino.
    Ed è qui che ribadisco il mio impegno per Noci. Dobbiamo avviare il cantiere dell’alternativa, in un momento in cui l’Amministrazione Comunale è incapace di gestire e di garantire una situazione politica dinamica, ma allo stesso tempo stabile. I capricci per delle poltrone da assessori sono l’esempio di come la politica viene vista, da questi signori, come una fonte di arricchimento e di soddisfazione, per i propri interessi, alla faccia degli obiettivi comuni.
    Si riparte dal basso e guai a criticare chi dice questo. Bisogna ridare la voce ai cittadini, senza se e senza ma. Bisogna essere in grado di porsi come ponte, tra la gente e le istituzioni. Cosa ne sarà del mio impegno politico? Tutto dipende da voi. Perchè il vero motore della politica sono i cittadini e se loro riterranno che io sia degno di rappresentarli nelle istituzioni, di poter operare sul territorio con convinzione e soprattutto con risposte vere da parte del mittente di esse, bene, allora sarà il momento di dire “sono aperte le danze”.