Tag: Nichi Vendola

  • Il Partito Democratico sta affrontando un periodo difficile. Pierluigi Bersani decide di candidarsi alle primarie per le Politiche del 2013. È una sorpresa? No. Perché dovrebbe esserlo? Nichi Vendola, da Roma (specifico, da ROMA e non da BARI), annuncia la sua scesa in campo, anche lui per la scelta del candidato premier. È una sorpresa? Nemmeno questa. Ma allora quale può essere la “novità” del momento? La più fresca tra tutte riguarda Beppe Fioroni. Direte voi: cosa c’entra Fioroni con la “novità”, quando è lì da 16 anni e 35 giorni (OpenParlamento). La novità, meglio ancora la news, o per meglio dire la notizia, è che in un partito riformista, progressista e di centrosinistra, ci siano ancora dubbi sulle libertà individuali, in particolar modo per quelle degli omosessuali. Il Partito Democratico non può rimanere indietro su questi temi, ne tantomeno dar retta ad una piccolissima parte dell’attuale classe dirigente. C’è bisogno di Costituzione, c’è bisogno di uguaglianza e pari dignità. Chi pretende di bloccare tali idee, si riconosca egoista.
    Il video, allegato a questo articolo, vede un Fioroni-baluardo della buona politica. Per l’ennesima volta, non abbiamo capito nulla. Posso essere critico nei confronti del mio partito, ma credo che la mia critica attacca una piccola parte del PD, perché non è possibile poter gettare tutti nello stesso calderone. Dobbiamo capire che discorsi pieni di aneddoti, esempi e belle parole, da persone che hanno avuto tutto il tempo a disposizione per poter fare la loro parte, senza dare un reale contributo, incisivo, capace di evitare una situazione disastrosa come quella in cui oggi, quotidianamente, sguazziamo, non devono essere più tollerati. L’ipocrisia deve abbandonare la politica, o sarà la politica ad abbandonare gli ipocriti.

  • Leggo, con molto interesse, su Repubblica.it, che Michele Emiliano ha intenzione di guardarsi intorno, di trovare la giusta via per una politica del bene comune. Noto, però questa volta con dispiacere, che si esorta ad abbattere i muri tra lui e Fitto, o Vendola e Fitto. Che Vendola e Fitto non si siederanno mai dalla stessa parte del tavolo, è poco ma sicuro, ma lo è anche la necessità di bloccare questa politica da Prima Repubblica, e di essere coerenti con il futuro.
    È comprensibile sentirsi carichi, a tal punto, da mettere in gioco se stessi, da metterci la faccia, ma il gioco vale la candela? Di certo, non sarà la perdita del carattere e del senso di appartenenza a devi valori, più che ad dei simboli, il modo giusto per costruire l’Italia del domani ed una scena politica coerente e priva di affarismi. Michele Emiliano riprenda lo spirito di “Mezzogiorno di Fuoco” e si faccia portavoce di quelle istanze, ecco un punto da cui partire.

  • La Santa Alleanza. Che nome insolito, sembra quasi simile ad un’alleanza per una guerra santa, in nome di un popolo o in nome di un sentimento religioso ormai perso. E’ questa l’Italia che vogliamo costruire? E’ questo il modo di fare politica? Da tutto questo trambusto, l’UdC ne esce come la corteggiata che se la tira e il Partito Democratico il provolone sfigato rifiutato.

    Sono molto sincero quando si parla di alleanze, non ho paura a dirlo: sogno un alleanza di centro-sinistra, pura e dura. Ma cosa dobbiamo sistemare nel nostro territorio politico? Semplice: evitare che nasca il nuovo Berlusconi della sinistra. La persona non fa la differenza, ma ciò che pesa è il modo di essere. Berlusconi se fosse stato uno di quei politici che non predicano e razzolano male, non avrebbe dato vita al berlusconismo. Le particolarità del Conte di Hard-core sono essenzialmente 3: 1) carisma; 2) grande comunicatore; 3) vittima del viagra e della papaverina. Tralasciando l’ultimo aspetto, nel centro-sinistra, attualmente, chi ha in mente di presentarsi come Presidente del Consiglio è proprio lui, Nichi Vendola. Nichi è uno dei migliori politici che la sinistra abbia attualmente. Ce ne sono pochi in grado di poter essere portavoce di una coalizione. Esempi? Solo 2, secondo me. Il primo in assoluto è Matteo Renzi, giovane, presente nella vita pubblica della sua città, tanto da arrivare ad essere il sindaco più amato d’Italia. C’è chi dice che Renzi abbia avuto il cattivo gusto di andare ad Arcore, in visita ufficiale, per chiedere aiuti per la sua città. Chi non l’avrebbe fatto? Viene prima il bene della città di cui si è primo cittadino, oppure bisogna dare priorità a logiche politiche del 1700? L’incontro ha avuto i suoi frutti: è stato istituito il fondo turistico per Firenze, ogni turista pagherà una piccolissima tassa, pari a 1€, per poter visitare la Città Fiorentina. La seconda proposta è, senza ripensamenti, Debora Serracchiani. La Serracchiani è stata una sorpresa, dopo l’assemblea nazionale dei circoli del 2009. Il punto di partenza? Piuttosto che punto di arrivo? Le Europee. Da quando lavora a Strasburgo e Bruxelles, una delle donne più amate del PD, sta lavorando con un senso di responsabilità indiscutibile. Un politico che per arrivare dov’è, è stata votata con le preferenze, cosa che invece il caro D’Alema non ha ricevuto. Ecco l’alleanza, da sogni, del futuro centro-sinistra: PD, IdV, SeL, e FdS (sempre se non decide di andare da sola, cosa da non scartare).

    L’UdC ha dato tanto, si. Ha dato tanto schifo al Paese. Un partito che ne ha visti di tutti i colori (politici, ovviamente). In alcune parti d’Italia è con il centro-destra, in altre con il centro-sinistra, ad altre da sole. Ma che razza di partito è questo? Il salvatore di che? Della Patria? Per salvare il Paese servirebbe che un po’ di dirigenti cominciassero a salire sugli stessi barconi con cui, in questi giorni, tanti tunisini sono giunti a Lampedusa, e con la costa italiana alle spalle, a mai più rivederci!