L’esodo ha preso il via. Il sud è il forno e il nord la tavola da pranzo. La fabbrica dei cervelli ha cominciato ad esportare pacchi interi di ingegnoso senso del dovere. Il meridione perde, il settentrione vince. Ma ora la deliziosa tentazione di scappar via di casa, non lascia scampo nemmeno prima dell’università. Prendiamo i singoli casi: Puglia -6.425 immatricolazioni in meno rispetto al 2009, Calabria -5.380, Campania -4.411, Sicilia 2.718, Basilicata – 2.455, Sardegna -1.193, Molise -483. La Puglia soffre di più. La Puglia ha più cervelli con le valigie pronte e la voglia di sbancare negli occhi. Sono 7.551 i giovani pugliesi che trovano alloggio e una seggiola all’università. E gli universitari ormai agli sgoccioli? Cosa progettano? Dopo un sondaggio, si è giunti ad un risultato spaventoso: il 50,9% dei ragazzi di età compresa tra i 25 e 34 anni vogliono andare all’estero e la maggior parte di loro ci riesce, perchè negli altri paesi, europei e non, in tempo di crisi economica si investe nella cultura, nella ricerca e non come il Governo Berlusconi ha pensato di risolvere la questione italiana: tagliando sulla scuola, borse di studio, ricerca e cultura. L’Italia è un botteghino per lo spettacolo televisivo, ma una prigione senza finestre per lo sviluppo tecnologico e scientifico. Le università perdono iscritti, sappiamo bene a cosa porta: accorpamento=morte dell’università più piccola. La disoccupazione giovanile è in continuo aumento, nel primo mese del 2011, il tasso di presenza di giovani senza un lavoro è arrivato al 29%, mai così alto. E cosa sono i provvedimenti del Governo? A cosa punta la politica italiana? Ad una modifica costituzionale? Bene, ma cosa? L’art. 41, l’articolo più innoquo del mondo e con cosa? Inserire nell’articolo: “tutto ciò che non è vietato è libero” e quindi? C’era bisogno di scriverlo!? Fatto sta che il Paese è in un continuo affanno, bisogna ringraziare la buona volontà dei cittadini lavoratori. I veri salvatori della Patria sono proprio loro, i lavoratori. Se ci fossimo fermati nell’attesa che la politica svolgesse il suo ruolo, a quest’ora saremmo ai livelli più bassi d’Europa, forse anche sotto la Grecia e il Portogallo. W l’Italia! E il 17 marzo sarà festa nazionale per tutti. Con o senza Lega, anzi, senza Lega che è meglio.
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L’Italia è un loop. A dirlo non sono io, ma sono gli occhi di tutti a darne conferma. Ogni settimana ci ritroviamo nella stessa identica situazione: nella trasmissione televisiva c’è il rappresentante del Governo (o della maggioranza) che è basito ad ogni minima dichiarazione contro il suo padrone (o presidente, fate voi), l’opposizione che si appiglia ad ogni minima caduta di stile di Berlusconi, facendo del male a se stessa.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali ha dato il meglio di se, a Ballarò di questa sera. Ha dimostrato di essere un segugio senza precedenti. L’allarme rosso a Palazzo Chigi è scattato e i cani sono stati sciolti. Il sorriso disinvolto è ormai un incubo passato. Ora si apre una nuova fase pubblica: la campagna elettorale ufficiosa. Se c’è un Governo che non ha mai smesso di fare campagna elettorale, questo è l’attuale Governo Berlusconi. La poltrona per il centro-destra si fa incandescente. C’è chi, pur di non lasciare nemmeno per un secondo la seggiola, arraffa qualsiasi cosa con i denti e con i denti stessi tenta di mordere il fantasma del futuro. Il dibattito di questa sera si è incentrato sulle parafarmacie. La bella suppostona non sarà più libera. A mettercela nel culo sarà direttamente il Governo e non più il caro vecchio negoziante, con la sua bella attività e i suoi farmaci senza obbligo di prescrizione. Bersani, durante la sua attività ministeriale, rese possibile un ambito importante, la liberalizzazione di queste attività e l’incremento di posti di lavoro per i farmacisti neo-laureati. Ora il cdx non vuole dar più questa possibilità. Chi si è appena laureato non potrà più gestire una farmacia in proprio. Altra botta alle giovani generazioni. Altro concime per l’altissimo tasso di cervelli in fuga. Le parole dei politici sono condizionati dai sondaggi, benedetti sondaggi pilotati (in alcuni casi). L’Ipsos parla chiaro, il centro-destra perde, il centro-sinistra vince: CDX: 40,2% (+0,3%) mentre CSX+FDS: 44,0% (+0,7%). Il centro assume una sorta di posizione intermedia, tipo filtro, campa dai malcontenti per i due poli principali: CX: 12,4% (-0,4%) perdendo tuttavia posizione.
Ma guardiamo nel dettagli cosa dice l’Ipsos: [CDX, CX, CSX, Altro] LA DESTRA: 1,1% (-0,1%), POPOLO DELLA LIBERTA’: 27,6% (+0,6%), LEGA NORD: 11,5% (-0,2%), UNIONE DI CENTRO: 5,8% (-0,1%), FUTURO E LIBERTA’ PER L’ITALIA: 5,0% (-0,4%), ALLEANZA PER L’ITALIA: 1,0% (Inv.), MOVIMENTO PER LE AUTONOMIE: 0,6% (+0,1%), PARTITO DEMOCRATICO: 25,8% (+0,5%), SINISTRA, ECOLOGIA E LIBERTA’: 9,7% (+0,5%), ITALIA DEI VALORI: 6,8% (Inv.), FEDERAZIONE DELLE SINISTRE: 1,7% (-0,3%), MOVIMENTO 5 STELLE: 2,4% (+0,4%), ALTRI: 1,0% (-1,0%).
Penso che i sondaggi parlino chiaro e più chiaro di così non si può. Il centro-destra perde e, certamente, senza la figura di Berlusconi scenderebbe al 20%, ma se la Lega scegliesse di andare da sola, arriverebbe al 3%. Ecco la situazione attuale, un loop gigantesco. Aspetto solamente che il disco di bruci, per sostituirlo con uno nuovo.
Nell’attesa, andiamo tutti in piazza per la difesa delle donne e della loro posizione importante nella società. Il 13 febbraio l’Italia si veste di rosa.