Tag: laura boldrini


  • Se la Boldrini avesse raggiunto Di Battista e lo avesse riempito di schiaffi

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    Condividere un post di Giuliano Ferrara mi costa tantissimo, il mio pc sta sudando freddo. Ma condivido. Stiamo perdendo il senso della misura, quella linea che divide il consentito dal non consentito, la dignità dal barbaro spettacolo che ogni giorno siamo costretti a vedere.


  • Comunicato dei giovani parlamentari pugliesi – PRG VIII Legislatura

    Comunicato dei giovani parlamentari pugliesi – PRG VIII Legislatura

    Comunicato congiunto dei giovani parlamentari dell’VIII Legislatura del Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, sulla vicenda della delegazione in visita alla Camera dei Deputati, per l’incontro con il Presidente Laura Boldrini.

    Quando, nel 2011, ci candidammo al Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, avevamo dentro di noi la voglia di metterci in gioco, di esprimere in prima persona quali erano le nostre idee e i nostri sentimenti, verso la Puglia, verso la nostra generazione.
    Dopo quasi tre anni, da quel momento, molti di noi hanno continuato a vivere rafforzando quel desiderio forte di partecipazione, di protagonismo generazionale sano e maturo, radicato nel nostro territorio, dalla Capitanata al Salento.

    L’ottava legislatura, per noi, è stato momento di crescita collettiva, di senso profondo delle Istituzioni e della responsabilità, presente in ognuno di noi, nel dover rappresentare e dar voce le migliaia di ragazze e ragazzi pugliesi, con le nostre idee, la nostra voce e il nostro volto.
    Un momento importante, non solo per i diretti interessati, ma per l’intera Storia di quel parlamento che, peraltro, volevamo valorizzare ancora di più, istituzionalizzandolo, rendendolo più solido e pronto ad essere parte integrante della società moderna, in continua evoluzione e sempre più esigente su risposte concrete e democrazia partecipata.

    Apprendiamo con vera gioia la visita di una delegazione del PRGP alla Camera dei Deputati, per incontrare la Presidente Boldrini, una delegazione composta da componenti attuali del Parlamento e dagli ex-presidenti, Margherita Ricci e Fabrizio Camera.

    Ci rammarica, tuttavia, che la nostra “generazione” non sarà rappresentata quel giorno, poiché ne il nostro presidente, Davide Montanaro, ne nessuno dei rappresentanti eletti tra il 2011-2012 ha ricevuto un invito per prendere parte alla delegazione.

    L’aver svolto il proprio ruolo oltre ogni formalismo e ogni personalismo, costruendo e coltivando il dibattito delle idee tra generazioni e differenze, paga negativamente e questa ne è la prova.
    Non è importante il partecipare o no ad una iniziativa in particolare, quanto il gesto poco consono ad un progetto istituzionale, ma non istituzionalizzato.

    F.to
    Le ragazze e i ragazzi
    dell’VIII Legislatura del Parlamento Regionale Giovani Puglia.

    Fancesco Romito
    Dario Mancino
    Vito D’Alessandro
    Valeria Lanotte
    Diego Sovereto
    Vito Tafuni
    Ilaria Capone
    Giuseppe Furleo Semeraro
    Pietro Quarto
    Jacopo D’Andria
    Valentina Cristofaro
    Davide Montanaro
    Marco Bove
    Giuseppe Guario
    Cristian Ala
    Stefania Fanizzi
    Davide Montanaro
    Lorenzo Longo
    Leonardo Rinaldi
    Domenico Caputo Rinaldi
    Roberto Dellisanti


  • Botta e risposta con il Codacons

    Botta e risposta con il Codacons

    A seguito del mio post sulla questione che ha toccato da vicino la Presidente Boldrini, relativamente al suo viaggio in Sudafrica per il funerale di Nelson Mandela, rispetto alla denuncia presentata dal Codacons con l’accusa di aver portato sul volo di stato il marito, ho ricevuto un comunicato dall’Ufficio Stampa dell’associazione dei consumatori, che riporto e a cui rispondo.

    Gentile Montanaro,

    In genere evitiamo di rispondere a chi ignora del tutto i fatti (e in tal senso può definirsi pacificamente “ignorante”), ma stavolta faremo una eccezione. Ne sia lusingato.

    Innanzitutto non è “LA” Codacons ma “IL” Codacons (primo indizio di ignoranza da parte sua).

    In secondo luogo, ci chiediamo dove lei si trovasse quando il Codacons ha denunciato l’utilizzo scorretto dei voli di Stato da parte di altri – e numerosi – esponenti politici. Forse, trattandosi di personalità estranee al partito di sua appartenenza, all’epoca non ha trovato così ridicole le ns denunce. Semplificando: il Codacons le sta bene quando denuncia Berlusconi, ma improvvisamente diventa ridicolo quando per gli stessi motivi attacca un politico di sinistra. Complimenti per la coerenza.

    Terzo punto: stia pure tranquillo. Non un euro dei suoi soldi e’ stato speso per l’esposto contro la Boldrini. Il Codacons non riceve finanziamenti pubblici a carico del bilancio dello Stato, e vive del sostegno dei propri iscritti, consumatori – loro si – intelligenti che appoggiano le ns battaglie e sono interessati a sapere se i politici (anche quello di sinistra a lei tanto cari) fanno un corretto uso dei soldi pubblici.

    Quarto e quinto punto: evidentemente lei ignora del tutto chi sia o cosa faccia il Codacons. Altrimenti saprebbe che, in quanto associazione dei consumatori più importante d’Italia, di visibilità ne ha fin troppa (e il suo post lo dimostra). Vada sul ns sito e legga la ns rassegna stampa. Allo stesso modo ignora – e questo e’ il punto più importante e più grave – che è nostro preciso dovere statutario interpellare le autorità competenti chiedendo indagini e verifiche quando anche solo si profila la possibilità di uno scorretto utilizzo del denaro pubblico. Questo e’ il nostro ruolo e la nostra funzione. Anche quando, come in questo caso, siamo costretti a chiedere accertamenti su persone a lei “vicine”.

    Certi della pubblicazione integrale di questo nostro messaggio sul suo blog, porgiamo cordiali saluti.

    Ufficio stampa Codacons
    Stefano Zerbi

    Spett.le Codacons,

    sono lusingato, con sincerità, per la vostra risposta che mi è stata inviata via email il 20 dicembre, a seguito del mio post relativo al “caso Boldrini”, a cui ora risponderò punto per punto.

    Premetto che il mio post non usava toni abbastanza moderati, ma mi aspettavo che da una posizione “ufficiale”, quale quella dell’Ufficio Stampa, si potesse ottenere un atteggiamento rispettoso verso la persona, senza offese personali, e un sano dibattito basato non su luoghi comuni (siccome sei di sinistra, allora tutti quelli di sinistra sono intoccabili, ecc..ecc..) ma su delle argomentazioni serie e concise. Proverò a correggere il tiro.

    Mi avete dato (uso il plurale, Sig. Zerbi, perché lei ha parlato a nome del Codacons) dell’ignorante, per aver usato “LA” anziché “IL”, nel citare il vostro Coordinamento. Chiedo scusa per questo errore madornale che mi ha costretto a rimuginare su tutti gli anni in cui ho studiato grammatica italiana, con angosciante rimorso sono tornato a studiarla, riprendendo i libri delle elementari.
    Le faccio presente, senza offesa, che l’aver posto l’articolo determinativo al femminile singolare era riferito alla vostra forma giuridica, quale appunto “associazione” (ossia persona giuridica, le cito l’Enciclopedia Treccani: La persona giuridica è quell’organismo unitario, caratterizzato da una pluralità di individui o da un complesso di beni, al quale viene riconosciuta dal diritto capacità di agire in vista di scopi leciti e determinati.) Perciò mi perdonerete se ho sottinteso il termine “associazione”, quando vi ho citati. Ora ho le conoscenze per non commettere più errori, vi ringrazio.

    In secondo luogo, ci chiediamo dove lei si trovasse quando il Codacons ha denunciato l’utilizzo scorretto dei voli di Stato da parte di altri – e numerosi – esponenti politici. Forse, trattandosi di personalità estranee al partito di sua appartenenza, all’epoca non ha trovato così ridicole le ns denunce. Semplificando: il Codacons le sta bene quando denuncia Berlusconi, ma improvvisamente diventa ridicolo quando per gli stessi motivi attacca un politico di sinistra. Complimenti per la coerenza.

    Mi rincresce dover rispondere ad insinuazioni di questo genere, ma vorrei sottolineare come ho sempre combattuto, dal primo giorno in cui ho deciso di far politica in un partito, abusi di ogni tipo da parte di esponenti di destra, di centro e di sinistra, anzi, vi dirò di più, se devo criticare, preferisco iniziare da casa mia, prima di guardare gli altri (chi, sciaguratamente, legge il mio blog, può confermarlo). È questione di buona educazione e di coerenza, quella coerenza per cui voi mi fate i “complimenti” e, per questo, ve ne sono grato.

    Cercate, per caso, di accostare il caso riguardante la Boldrini, con quello di Berlusconi (giusto per citarne uno tra molti)? Vediamo di ricapitolare: la Presidente della Camera ha viaggiato su un volo di stato, con l’AIRBUS in dotazione, assieme al Presidente del Consiglio, con relativi coniugi e staff al seguito. Un solo aereo è stato utilizzato e da quanto riportato dall’Ufficio Stampa della Camera, non ci sono state ulteriori spese, a segutio della rinuncia all’indennità di missione e al non pernottamento, vista la permanenza a Johannesburg per una sola giornata e il viaggio nella notte, sia all’andata che al ritorno. Di seguito il comunicato:

    Ufficio stampa su cerimonia commemorativa Mandela (13/12/2013)

    In relazione ad alcune notizie stampa riguardanti la partecipazione della Presidente della Camera dei deputati alla Cerimonia commemorativa solenne dell’ex Presidente Sudafricano Nelson Mandela, che ha avuto luogo il 10 dicembre a Johannesburg, si precisa quanto segue:
    – la Presidente della Camera dei deputati e coloro che l’hanno accompagnata sono stati ospitati sul volo del Presidente del Consiglio dei Ministri;
    – non vi sono state dunque spese di viaggio, né vi è stata alcuna spesa di soggiorno, dal momento che la delegazione ha viaggiato di notte sia all’andata che al ritorno.
    Si precisa altresì che tutto lo staff della Presidente, compreso il Capo del Cerimoniale, aveva già rinunciato alla corresponsione dell’indennità di missione, in considerazione della particolarità dello storico evento.
    L’indennità di missione corrisposta al personale di scorta ammonta complessivamente a 300 euro circa.

    Volete forse accostare il gesto del Presidente Boldrini, a questo?

    Sapete chi è quell’uomo alle spalle di Berlusconi? Il latitante Lavitola, un delinquente su un aereo della Repubblica Italiana. Cosa ha di analogo con quanto voi vi apprestate a denunciare in questi giorni?
    Perciò il Codacons mi sta bene quando, giustamente, pone in evidenza dei possibili abusi, ma solo quando a monte c’è una ponderazione indiscutibile. Questo caso è un buco nell’acqua, a mio avviso, perché così non fate altro che stuzzicare, in modo irresponsabile ed inutile, il campanello d’allarme dell’opinione pubblica, già duramente sotto pressione, a seguito della crisi economica e degli scontri avuti in questi giorni, per tutta la Penisola.

    Terzo punto: stia pure tranquillo. Non un euro dei suoi soldi e’ stato speso per l’esposto contro la Boldrini. Il Codacons non riceve finanziamenti pubblici a carico del bilancio dello Stato, e vive del sostegno dei propri iscritti, consumatori – loro si – intelligenti che appoggiano le ns battaglie e sono interessati a sapere se i politici (anche quello di sinistra a lei tanto cari) fanno un corretto uso dei soldi pubblici.

    Io sono tranquillissimo, dai toni utilizzati, sembrate voi un po’ agitati, ma tralascio questo particolare. Non ho assolutamente fatto riferimento al vostro bilancio ed a possibili finanziamenti pubblici. Il mio è un ragionamento semplice: se questa denuncia dovrà essere posta al vaglio dell’autorità giudiziaria, questo comporterà spese per la giustizia e quindi per le casse pubbliche. Punto. Nessun concetto fuorviante, nelle mie parole.
    Voi ritenete “intelligenti” coloro che appoggiano le vostre battaglie, allora mi chiedo cosa siano, invece, quelle persone che non si affidano a voi e che non hanno mai sostenuto le vostre battaglie. Sono stolti? Ignoranti anche loro?
    Vorrei sottolineare, che l’interesse verso il sistema politico, verso la spesa pubblica, deve partire, prima di tutto, dal tempo che una persona spende per scegliere chi votare. Ecco perché sono favorevole al ritorno al voto di preferenza, alle Politiche, così da poter avere un contatto diretto dei cittadini con i loro rappresentanti e non dover cadere più nel tranello “IMU sì, IMU no”. Questo vale per la destra, il centro e la sinistra. Basta luoghi comuni.

    Quarto e quinto punto: evidentemente lei ignora del tutto chi sia o cosa faccia il Codacons. Altrimenti saprebbe che, in quanto associazione dei consumatori più importante d’Italia, di visibilità ne ha fin troppa (e il suo post lo dimostra). Vada sul ns sito e legga la ns rassegna stampa. Allo stesso modo ignora – e questo e’ il punto più importante e più grave – che è nostro preciso dovere statutario interpellare le autorità competenti chiedendo indagini e verifiche quando anche solo si profila la possibilità di uno scorretto utilizzo del denaro pubblico. Questo e’ il nostro ruolo e la nostra funzione. Anche quando, come in questo caso, siamo costretti a chiedere accertamenti su persone a lei “vicine”.

    Ancora con questi luoghi comuni! “A lei ‘vicine’” cosa? Io ho una mia storia personale (se pur ancora giovane) e non vedo come si possa credere di poter definire due persone “vicine” per il semplice fatto di far parte  di un’aera politica. La maggior parte delle più forti discussioni che ho avuto in politica, le ho consumate  con coloro che fanno parte del mio partito e della mia area politica. Mi dovrei considerare vicino a loro? Io sono vicino alle mie idee, grazie alle quali condivido scelte e percorsi, e questo mi basta.
    Sono a conoscenza del vostro “dovere statutario” di interpellare le autorità competenti in caso di possibili abusi, ma mi chiedo dove sia l’abuso, in riferimento alla suddetta vicenda. Mi permetto di aggiungere che non sono l’avvocato di Laura Boldrini e che non sono stato inviato da nessuno a prenderne le sue difese, qui non si parla della Boldrini, ma di una “Boldrini”, donna o uomo qualsiasi che fa il suo lavoro e che con coerenza paga di tasca sua gli spostamenti, anche per funzioni di mandato.
    Ultimo passaggio: le vostre interpellanze chiedono “indagini e verifiche” – credo di aver letto bene – e allora mi chiedo se quanto sostenuto da me, qualche riga più su, sullo spreco di risorse per la giustizia, non sia vero, quando l’interpellanza riguarda un “non-abuso” e visto che non ci vuole uno scienziato per capirlo.

    Detto questo, spero di aver risposto, punto per punto, al vostro comunicato, con la speranza di poter discutere con toni che vanno oltre le persone e che ci si concentri sulla questione, non irrilevante e che, per questo, merita una seria analisi. La mia l’ho conclusa e concludo questo post con le parole della Presidente Laura Boldrini, per completezza di contenuti.

    Cordiali saluti.


  • Codacons e le manie di protagonismo

    La Codacons si sta dimostrando ridicola davanti agli italiani. Alzare un polverone per il semplice fatto che Laura Boldrini si sia portata dietro il proprio marito per raggiungere il Sud Africa, in occasione del funerale di Nelson Mandela, con un volo di stato, con l’AIRBUS A319 CJ, non certo un aereo a 3 posti, è una pagliacciata.
    Spiegatemi: la Codacons dovrebbe difenderci dagli sprechi? Mi chiedo se gli accertamenti INUTILI che ora verranno avviati a seguito della loro denuncia non sia spreco di denaro pubblico.
    La Boldrini non ha sprecato un solo centesimo in più nel portarsi il marito e cominciamo ad essere un paese serio, dove si cominci a capire che chi fa politica ha anche una famiglia e che in caso di trasferte lunghe deve essere consentito a tutti poter giovare della sua presenza. Gli americani si lamentano di Obama che porta con se la First Lady e le sue due figlie? Suvvia! Cretinate!

    A me sembra che qualcuno abbia manie di protagonismo e che tutelare i consumatori ormai non sia più una priorità: meglio lo share!


  • Laura Boldrini sings “Naprodotà”

    Poi dite che uno non si deve flashare. Giusto per rendere il tutto musicalmente appetibile.


  • #OccupyCongress

    #OccupyCongress

    Arriverò in ritardo, nel commentare quanto sta accadendo al nostro Paese, durante le votazioni del Presidente della Repubblica, fatto sta che ho il voltastomaco e, candidato o no del Pd, non sono uno che riesce a tenersi le cose dentro.

    Partiamo per ordine. Il Partito Democratico durante la campagna elettorale ha sempre e dico sempre cercato di dare di sè un’immagine di forza rinnovatrice, riformista e devo dire che c’era anche riuscita, nella concretezza, non solo con le primarie per i parlamentari – dove sono stato eletti molti giovani, tra cui molte donne – ma soprattutto con la presentazione di due persone autorevoli e molto rispettate, alla presidenza di Camera e Senato, rispettivamente Laura Boldrini e Pietro Grasso.

    Oggi tutto questo è andato in fumo, forse per qualche chiappa venduta al nemico e magari per la disperata ricerca di una maggioranza che potesse dar vita ad un governo, un governo che, personalmente, potrebbe benissimo non esserci, se questo comportasse l’ammucchiata geneticamente modificata di PD e PDL, consegnando a Grillo, indebitamente, il 50% del consenso alle prossime elezioni, con Berlusconi secondo partito e noi relegati a fare il “nuovo terzo polo”. Tutto questo perchè il nome di Franco Marini è il risultato di una imposizione e non di quel sentito bisogno di cambiamento (ne parlo qui).

    Durante la mia piccolissima esperienza in politica, ho cercato di conoscere da vicino le realtà che circondavano e animavano il PD, trovando interessante la fronda renziana, per me caduta in basso, ultimamente, a causa dei recenti comportamenti assunti dal Sindaco di Firenze, comportamenti che si potevano assolutamente evitare, considerato il fatto che, a ragion veduta, il soggetto citato sarà, senza pronostici da fantapolitica, il prossimo candidato del centrosinistra alle prossime Politiche, salvo cambiamenti e tattiche “boldrini-grasso” dall’altra parte della barricata. Il fronte bersaniano, per intenderci.

    Il PD guarda al suo futuro. Ce lo dicono tutti: giornali, portali d’informazione, personaggi di spicco della scena politica italiana, protagonisti del centrosinistra. Tutto vero, nessun dubbio. Proprio perchè veritiera questa tendenza, oggi esprimo il mio dissenso per ciò che è stato il PD, ciò che non è stato il PD e auspico un futuro migliore per quello che, oggi, risulta essere il primo vero progetto di partito 2.0, casa dei riformisti e aperto, democratico. Peccato che in queste ore abbia avuto mancanza di promiscuità tra decisioni politiche e popolari, quello che, in fin dei conti, è la vera forza del Partito Democratico. Le primarie ne sono un esempio.

    Si parla di futuro, abbiamo detto, e quindi si parla di congresso. Non so chi rappresenterà il fronte ora targato “Bersani”, non sappiamo se ci sarà ancora, fatto sta che i nomi che ora circolano in rete e per i corridoi di partito vanno distinti e vanno comprese le loro ragioni e soprattutto il loro peso conquistato all’interno del partito.

    Fabrizio Barca ha un passato di tutto rispetto, ma il prossimo segretario del PD non può essere uno che ha deciso di aderirvi l’11 aprile 2013. Per l’appunto.

    Gianni Pittella, certo, uomo di partito, vice-Presidente vicario del Parlamento Europeo, d’accordo, aspetto di avere più informazioni in merito alle intenzioni di Pittella, ma non è il soggetto che il PD cerca, non perchè non sia una brava persona, ma perchè c’è bisogno di teorizzare nuovamente il concetto di partito e le modalità di partecipazione. Detto questo io ho fatto la mia scelta e fino a quando non mi caschi il cielo in testa, io ho il mio candidato ideale: Pippo Civati (che di nome fa Giuseppe e non Filippo!).

    Civati è sempre stato uno che, dal canto suo, ha sempre detto la propria e di teorie su come investire le forze del più grande partito italiano ne ha sfornate parecchie e non sono, di certo, da buttare nel cestino. Civati non va raccontato, va letto, vanno ascoltati i suoi discorsi (qui il suo blog) e la cose che più mi coinvolge è che dire di essere dalla sua parte non significa essere “civatiano” ma essere un democratico che vuole cambiare le cose e io sono un democratico che non vuole starsene all’angolo ad osservare. Mi sono iscritto al PD non con l’intenzione di fare carriera al suo interno, ma di lavorare per il bene del territorio, della provincia, della regione, del Paese, ma ancora di più della gente che ci circonda. Ciò che ci accadra di qui a pochi secondi non possiamo saperlo, ne per le nostre singole vite, ne per il nostro essere comunità.

    Civati è candidato al prossimo congresso e può essere certo di una cosa: io ci sono. Mi sono stancato delle linee forti e soprattutto della “macro-candidatura” certa della vittoria. Basta! Il partito è di tutti. Il partito non è di proprietà intellettuale di nessuno, ma di tutti. Si cambia al congresso e il PD se vuole sopravvivere dovrà fare un passo da gigante, altrimenti sprofonderà nella frammentazione e quel passo richiede rinunce, rinunce che non possono essere lasciate alla strumentalizzazione di qualcuno, ma che devono risultare non come mezzo di propaganda, ma di rinvigorimento.

    Ps: voglio esprimere il mio orgoglio e la mia soddisfazione nel vedere le sedi del PD occupate in tutta Italia. #OccupyPD ora è sostenuto dai Giovani Democratici. Ne vedremo delle belle nelle prossime ore. Io la lancio qui, una bella idea per il prossimo congresso: #OccupyCongress. Per il resto, stay tuned!


  • Laura Boldrini e Pietro Grasso a Ballarò

    I Presidenti di Camera e Senato hanno iniziato l’operazione di snellimento delle spese delle due camere, partendo da loro: si sono ridotti lo stipendio del 30%. È soltanto l’inizio.


  • Tre senatori e un funerale

    Tre senatori e un funerale

    Mi è difficile pensare che tra i tre e dico TRE (3) senatori nocesi (uno di nomenclatura) eletti in questa tornata elettorale – 2 PDL (Piero Liuzzi e Donato Bruno) e 1 Scelta Civica (Angela D’Onghia) non ci sia stato nessuno che abbia votato, alla Presidenza del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, ex-procuratore nazionale antimafia, persona di alto senso civico e difensore a spada tratta della legalità. Anche se pare che qualche “montiano” abbia scelto l’attuale Presidente: se la D’Onghia sarà una tra quei senatori, tanto di cappello, aspettiamo sue conferme.

    L’altra alternativa qual era? Dico era, perchè alla fine, grazie al cielo, Pietro Grasso è diventato Presidente del Senato, assieme a Laura Boldrini, Presidente della Camera. L’alternativa era Renato Schifani, noto in politica e nelle procure, per essere stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Non penso serva altro per farvi capire qual era la situazione ieri in Senato. Sul M5S non c’è da dir nulla, se non, dubitare della trasparenza decisionale e del rispetto dei principi costituzionali attaccati quotidianamente dal tandem “Grillo-Casaleggio”.

    Il cambiamento è già iniziato e quanto si è detto fino ad ora, si sta realizzando, passo dopo passo. Ora il governo.