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  • Sul caso kazako

    Ho trovato questo excursus sulla vicenda che sta travolgendo, in queste ore, il Governo Letta. Giusto per capirci qualcosa di più o giusto per capirci qualcosa.

    ablyazov

    Più di un mese fa Alma Salabayeva e la figlia Alua di 6 anni, entrambe cittadine del Kazakistan, sono state espulse dall’Italia in maniera alquanto frettolosa e molto poco corretta. La storia è piuttosto complicata ed è da qualche giorno sulle prime pagine di quasi tutti i principali quotidiani, con nuovi dettagli e editoriali molto critici su come è stata gestita la vicenda dal governo.

    I fatti
    Tra il 28 e il 29 maggio scorso Alma Salabayeva, moglie del politico e banchiere kazako Mukhtar Ablyazov, è stata arrestata in una villa a Casal Palocco, nella periferia di Roma, da circa 50 agenti di polizia e portata al CIE (centro di identificazione ed espulsione) di Ponte Galeria, a Roma. Gli agenti stavano cercando il marito, che oltre ad essere stato un ex ministro del Kazakistan accanto all’attuale presidente Nursultan Nazarbayev e poi all’opposizione, è oggetto di un mandato di cattura internazionale e di un processo nell’Alta Corte di Londra per delle vicende legate a quando si trovava ancora in Kazakistan. Al momento non è chiaro dove si trovi Ablyazov, che dopo essere diventato un oppositore del regime autoritario e repressivo di Nazarbayev è stato dieci mesi in carcere in Kazakistan dove sostiene di essere stato torturato.

    Il 30 maggio la prefettura di Roma ha firmato un decreto di espulsione affermando che Salabayeva fosse entrata illegalmente in Italia. Il 31 maggio madre e figlia sono state imbarcate su un aereo noleggiato dal governo kazako e su cui era presente almeno un diplomatico kazako. Dal loro arrivo in Kazakistan, si trovano agli arresti domiciliari nella città di Almaty.

    Ma il 5 luglio il tribunale di Roma ha stabilito che il presupposto con cui era stata giustificata l’espulsione – cioè un passaporto diplomatico della Repubblica Centroafricana in possesso della donna e considerato falso – non sussisteva. La storia – che era stata brevemente trattata dai giornali italiani a fine maggio – è stata raccontata allora dal quotidiano Financial Times, e poi dalla Stampa in Italia: da allora è diventata il caso politico da prima pagina che è oggi.

    Lo scorso venerdì 12 luglio il governo italiano aveva fatto sapere con un comunicato stampa che l’espulsione di Alma Salabayeva e della figlia era stata annullata: il motivo della decisione sarebbe stata la scoperta di alcuni nuovi documenti acquisiti quando i legali della famiglia di Ablyazov hanno presentato ricorso contro l’espulsione. Nel comunicato non è specificato quando questo ricorso sarebbe stato presentato né la natura precisa di questi documenti, che hanno spinto il governo a decidere  di «riesaminare i presupposti alla base del provvedimento di espulsione pur convalidato dall’autorità giudiziaria». Molto probabilmente riguardano il passaporto di Salabayeva. (altro…)