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  • Il terzo appuntamento con il podcast “5 Under35 Raccontano la Post-pandemia” è dedicato all’Impresa e all’Innovazione, alle sfide che il tessuto produttivo del Paese dovrà affrontare dopo l’emergenza sanitaria.

    Una chiave di lettura differente, dove al centro c’è l’esigenza di porre un’accelerazione all’innovazione dell’imprenditoria. Siamo un’economia dinamica, fatta per di più di piccole e medie imprese che sfidano ogni giorno il mondo sempre più vicino e sempre più competitivo.

    Quali sono le principali questioni da affrontare? Siamo davvero un’economia “basata sui bonus” come qualcuno ha affermato nei giorni scorsi? Molte imprese sono in difficoltà a causa del lockdown o il problema proviene da più lontano?

    Ne parlo con Domenico Colucci, 30 anni, Co-fondatore e Marketing Leader di Nextome, Miglior Imprenditore dell’anno dalla Commissione Europea, Miglior Innovator under 35 per la rivista del MIT – Massachussets Institute of Technology, Forbes 30 Under 30.

    La puntata è disponibile anche su Spreaker, Spotify, Google Podcast e Apple Podcast.


    Per il 10° anniversario del mio blog, ho pensato di creare un nuovo progetto. Breve ma, spero, utile per chiunque vorrà approfondire alcuni temi cruciali, alla luce dell’emergenza sanitaria provocata dal Covid-19.

    Ho incontrato (virtualmente) cinque under35 e con loro ho dialogato sul prossimo futuro. Attraverso le loro esperienze e le loro competenze, abbiamo provato ad immaginare il mondo che ci attende fuori dalla nostra finestra. L’emergenza sanitaria, prima o poi, finirà. Ma le scelte che si stanno concretizzando in queste settimane incideranno sulle nostre vite anche quando del Covid-19 resterà solo un vecchio e brutto ricordo.

  • Ho intervistato, qualche giorno fa, tre ragazzi che hanno avuto, assieme ad un folto gruppo di ragazze e ragazzi, l’idea di progettare una scuola che insegni e diffonda l’innovazione, in tutte le sue forme. La parola d’ordine dell’organizzazione è e sarà sempre: condivisione. E per chi mastica un po’ di informatica, il termine condivisione sarà venuto in automatico nel sentire il nome della scuola: Open Source.

    L’intervista la trovate, per intero, su Post Meridiani. Una videointervista, quasi 40 minuti per spiegare tutto della Scuola Open Source.

  • La banda larga è un’infrastruttura necessaria. Questo pare scontato, ma non lo è. Per decenni abbiamo pensato che l’innovazione fosse sviluppare tecniche e strumenti ormai consolidati nel tempo, cercando vie alternative per il loro utilizzo.

    Oggi, la banda larga, rappresenta quello che una volta rappresentavano le strade: necessarie per lo sviluppo, per le comunicazioni tra territori. I romani costruivano vie per i mercanti, per i collegamenti tra le province, ora c’è la necessità di consolidare l’utilizzo della rete, tra i cittadini, tra le imprese. Qui potete trovare qualche dato.

    Ma la banda larga può crescere da sola? Assolutamente no. Servono investimenti, ma ancor prima, serve una visione, capace di spazzare via le disuguaglianze, concretizzando un nuovo diritto in capo all’essere umano: il diritto alla rete. Centinaia di migliaia di famiglie sono ancora senza una rete internet veloce. Le ragioni sono tante: dalla posizione delle loro abitazioni (o aziende) a scelte politiche sbagliate e poco lungimiranti.

  • Se l’è chiesto l’Harvard Innovation LabIl risultato è impressionante e quanto mai vero.

  • Mi chiedo che concezione si abbia del “futuro”. C’è da domandarselo, perché se la società cerca di avanzare in ogni settore, con l’obiettivo di raggiungere sempre il meglio, vuol dire che qualcuno o qualcosa abbia cambiato questa finalità. La scienza e l’avanzamento tecnologico travolgono aspetti inutili, come l’aspirapolvere autonomo, per farvi un esempio, dandone anche molta importanza, per ragioni squisitamente di mercato.
    Nel 2012, se l’opinione pubblica mondiale, in passato, si fosse focalizzata su aspetti importanti per la crescita e la salvaguardia dell’ambiente, grazie alla tecnologia, vivremmo in case autosufficienti energeticamente, capaci di riscaldarsi attraverso l’energia solare, di garantire una ecosostenibilità necessaria, al giorno d’oggi.
    Invece no. La tecnologia sforna di giorno in giorno nuovi giocattoli e chi più ne ha, più ne metta.
    Il futuro attuale è oscuro. Nessuno sa cosa accadrà. Di certo, la responsabilità è dell’uomo, con le sue invenzioni e la sua voglia di novità. Io ho 18 anni, e vi posso assicurare che vedere qualcosa del passato mi fa venire la nostalgia degli anni dell’infanzia. Un esempio? Vi ricordate la sigla di “Lunedi Film” di RaiUno (vedi video)? Beh, è bellissimo ricordare quando c’era qualcosa di interessante alla TV, al posto dell’immensa spazzatura che, oggi, inonda le case degli italiani.
    Ai posteri l’ardua sentenza. Solo che tra quei posteri, ci sono anche io e a me non piace per nulla il futuro che ci stanno preparando.