Tornato sul mio blog in maniera effettiva. Sono stato assente per un problema tecnico del mio computer e per la mole di lavoro che in questi giorni stiamo affrontando a scuola, in vista degli Esami di Stato.
È un periodo tutto sommato non negativo, finalmente vedo determinati risultati venire a galla, anche se ancora insufficienti per risolvere la situazione della nostra generazione, ma credo che oggi più che mai, la “generazione 2.0” o direi quasi “3.0” deve scoprire i suoi obiettivi attraverso esempi che giungono non dall’alto, né tanto da qualcuno lontano dal nostro modo di pensare e di agire, insomma, dobbiamo prendere come punti di riferimento i casi migliori TRA i nostri coetanei.
La politica non può essere fattore di degrado morale di un giovane di belle speranze che, con passione e voglia di fare, si avvicina alla Cosa Pubblica per poi cadere nel vortice degli scandali e dello stile del malaffare.
Non appena saranno conclusi gli esami di maturità, ci saranno dei risvolti importanti. Sarà proprio in quel momento che tutto ciò che fino ad ora abbiamo costruito, avrà i suoi frutti e comincerà un cammino importante. Io spero in tutto e in tutti. Spero sia lo stesso per loro, nei miei confronti e in quello che mi prefiggo di fare: dare credibilità alla mia generazione.
Tag: giovani
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Tornato, in un periodo mite
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Lettera dalla Spagna
Ho avuto il piacere di ricevere questa lettera, da un ragazzo spagnolo che, per tre mesi, ha vissuto nel nostro Paese. Credo che siano parole chiare, nette e penso anche di sconforto, per un giovane che vede il proprio Paese deriso e additato da tutta l’Europa. Ecco la lettera.
10 miliardi di euro. Questo è ciò che hanno tagliato dall’istruzione pubblica e dalla sanità. E questo é anche ciò che è stato fatto per evitare che Bankia (la più importante banca spagnola) fallisse. I cittadini spagnoli vivono una menzogna. I nostri politici si sono arresi, non sanno cosa fare, loro guardano il loro paese andare a picco, cercando di nasconderlo.
Mi sto rendendo conto che la Spagna è il peggior paese dell’Unione Europea. Infatti, molti politici stanno pensando di uscire (come nazione, ndr) dall’UE. Verremo cancellati dal mondo. Mi si diceva che su Facebook siamo liberi di esprimere quello che vogliamo, non dovrebbero dirmi niente se insulto i capi politici, il “cacciatore di elefanti” (Re Juan Carlos, ndr), il nuovo traditore (Rajoi, ndr) o tutti i corrotti di questo paese dove ci hanno cacato (senza farsi vedere) e del quale portano con orgoglio la bandiera. Non ce la faccio più. Mi dichiaro apertamente ANTI-SPAGNA, perchè non mi identifico con un paese di ladroni, corrotti, magnati, bugiardi e traditori al potere, e disoccupati e affamati nella strada dove si privatizza il pubblico (o direttamente si chiude).
Dove gli uffici sono tutte menzogne e metà della gente non paga le tasse.
Ritorniamo ai carri con cavalli, alla peseta, alle pecore, alle strade di terra, a piantare meloni per non morire di fame e sete cazzo!
È questo il paese dove vengono gli immigrati? Bella merda gli abbiamo preparato. Se io fossi un immigrante, in Spagna non andrei manco morto. Però di questa merda non frega niente a nessuno, nessuno la leggerà anche se lo traduco in inglese, perchè l’interesse è rivolto solo a vecchi e politici. No, non lo scrivo per te, Davide, ma può essere utile se lo traducessi in italiano e lo pubblicassi sul tuo blog. Io non farò parte della fuga dei cervelli. Farò parte della loro espulsione. E ora traduco questa merda in inglese così che gli stranieri vedano come stiamo. Sempre che qualcuno lo legga.Un grande abbraccio,
Alberto.
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Festa del Lavoro (che non c’è)
In tutto il mondo, oggi, si festeggia il lavoro e i lavoratori, come perno principale del sistema paese e di tutto quanto l’ordine socio-economico del mondo. Senza i lavoratori non ci sarebbe uno stato, senza i lavoratori non ci sarebbe sviluppo, senza lavoratori non ci sarebbe economia, ma senza lavoratori c’è politica, ma una politica poco attenta alle esigenze degli operai, dei dipendenti e di tutte le altre categorie di lavoratori, tra cui piccoli e medi imprenditori, messi alle strette da una crisi economica che non cessa di falciare speranze e impegno di moltissimi cittadini.
In un Paese, quale il nostro, in cui il lavoro scarseggia e i dati di disoccupazione sono elevatissimi – un 10% totale sui lavoratori-, mentre la disoccupazione giovanile tocca ormai cifre umilianti – 32% di ragazzi fino ai 25 anni senza lavoro.
Come starà passando il Ministro Fornero questa giornata? Sicuramente ascolterà i lavoratori, incominciando dal concertone di questo pomeriggio, a Roma.
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Il gran bazar della politica
Sarò anche un po’ ripetitivo, sul fatto che la politica debba essere riformata, per non dire totalmente abbattuta e ricostruita ex-novo. Penso che non si potrà mai definire la situazione attuale, una volta per tutte, con una semplice e dettagliata descrizione, sintesi e mappa concettuale, capace di essere dinamica e, perennemente, di estrema attualità.
Ogni giorno leggo cose sconcertanti sui giornali, a partire da un affannato governo tecnolitico (tecnico+politico, anche se, in realtà, -tecnico+politico) che, con i suoi professori, cercano in tutti i modi di raggiungere il pareggio di bilancio, pur trovandosi davanti ad un burrone, mentre dall’altra un ex-comico o comico in piena attività, non saprei come definirlo, viste le sue dichiarazioni da giullare di corte sulla mafia e lo Stato, considerando la prima MENO dannosa della seconda, tenta di sbaragliare. Soffermandomi su quest’ultimo personaggio, vorrei mettere nero su bianco alcune mie riflessioni scettiche e critiche nei suoi confronti e verso quello che si prefigge di costruire.
Partiamo dal presupposto che il Movimento5Stelle stenta ancora a non definirsi partito – quando la funzionalità di questo dovrebbe essere: comunanza di idee e costruzione di una rete di sinergie per l’attività amministrativa ad ogni livello, ma soprattutto per la costruzione di una prospettiva del Paese; Grillo e il suo Movimento strumentalizzano ogni “attacco” nei loro confronti, affrancandolo come sintomi di paura, di gemiti di mummie ammuffite che scosse nel loro sarcofago di palazzo, gettano fango su un “movimento di cittadini con l’elmetto”, sia ben chiaro: io critico Grillo e il suo Movimento, ma non mi sento affatto una mummia o parte di un partito morto e sepolto. Messaggio a Grillo: “chi dissente da te non è morto, il qualunquismo è una brutta malattia, sarebbe meglio guardare in faccia la gente che ti contesta, prima di mettere tutti sullo stesso livello, magari non considerandosi come il guru della “nuova” classe politica“. Su quanto rilasciato dal comico genovese, su mafia e Stato, permettetemi di non commentare un’uscita squallida e da immediata denuncia (questo in un paese civile), sarebbe scontata la mia reazione, ciò basta per confermare quanto di marcio e incosciente ci sia nell’auto-nominato eroe della finta antipolitica.
Ma torniamo a cose più serie. La fiducia dei giovani nella politica è ai minimi storici, una sfiducia che genera disinteresse, che a sua volta distribuisce un’ignoranza tale, da non sapere chi sia il Presidente della Repubblica o chi sia il Ministro dell’Istruzione (tema molto vicino alle giovani generazioni) o il titolare del dicastero più menzionato degli ultimi mesi, quello del Lavoro.
Vogliamo lasciare così, il futuro del nostro Paese? Formulo meglio: VOLETE LASCIARCI COSI’? È QUESTO IL SEGNO CHE L’ATTUALE CLASSE DIRIGENTE VUOLE LASCIARE NELLE GENERAZIONI FUTURE E NEL DESTINO DEL PROPRIO PAESE? – Usando formule di linguaggio web, da chat, il MAUISCOLO, significa GRIDARE: bene, immaginatele così!
Il resto, è tutto un gran bazar. Tutto a metà prezzo, pagano le generazioni future.
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Basta coi culi flaccidi
Io sono stanco di sentire sempre le solite cose. Non posso più aprire un sito d’informazione che subito balzano agli occhi foto di veline e letterine in tailleur, su una poltrona di consigliere regionale, con titoloni al seguito, tipo: “B. è un culo flaccido”, “B. e il suo harem”. BASTA!
Capisco che la cronaca ha bisogno anche di argomenti per attirare attenzione, magari guadagni da vendite e quant’altro, ma non penso affatto che in un momento del genere, si possa pensare all’aspetto delle chiappe dell’ex-Presidente del Consiglio. Siamo un Paese in difficoltà, ma a quanto pare preferiamo mettere in secondo piano la “questione generazionale”, in cui riversano quotidianamente tutte le giovani generazioni del nostro Paese, per lavoro, istruzione e FUTURO!
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Quando i ragazzi sentono il senso di responsabilità: il Parlamento delle nuove generazioni
La Seconda Repubblica volge al termine? Forse. Prima di confermare un possibile “cambio di rotta”, è necessario sapere quale sarà quella futura. All’orizzonte, poco si intravede, forse perchè ci si aspetterebbe qualcosa di nuovo, ma l’aria fresca e pulitatarda ad arrivare. Tardare non significa non esistere: la longevità dell’attuale classe dirigente ha causato lo scontro generazionale all’interno della politica con, alle rispettive posizioni di guerra, nonni, padri e nipoti, in parole povere tre generazioni.
I nonni che non vogliono lasciare poltrone e stipendi d’oro, svolgendo, spesse volte, un lavoro disinteressato e poco produttivo.
I nipoti che stanchi nel vedere il proprio Paese andare alla deriva e il proprio futuro cadere a pezzi, con coraggio e convinzione cercano di buttare giù un sistema che mina, quotidianamente, il proprio futuro.
I padri che non sono (stati) in grado di inserirsi all’interno del dibattito, se non come continuità di un modello becero e mal strutturato.
Bisogna affidarsi alle Nuove Generazioni? Forse, sentendomi tirato in ballo, potrei appoggiare con assoluta convinzione questa unica soluzione, indipendentemente da tutto, ma vorrei farvi dei piccoli esempi di “speranza”.
In Puglia, da ormai otto anni, un gruppo di quaranta studenti, provenienti da tutta la Regione, costituiscono il Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, con tutti gli oneri e gli onori, per non parlare della campagna elettorale e delle elezioni che si tengono ogni anno in tutte le scuole superiori.
Il compito? Pensare, progettare e presentare al Consiglio Regionale della Puglia, una proposta di legge su un argomento scelto dal PRGP, come, del resto, è stato fatto fino ad ora. Il DiscoBus? Il pulman che passa per i comuni a raccogliere giovani e portarli in discoteca, per poi riportarli a casa, evitando incidenti? La proposta nacque tra i giovani parlamentari; per non parlare della Legge Regionale contro l’esportazione di ulivi secolari, a favore della salvaguardia dell’ambiente e la preservazione del territorio e delle sue caratteristiche.
Non è un esempio isolato, quello pugliese, che trova un contatto diretto con la Toscanae il suo Parlamento Regionale degli Studenti, anch’esso impegnato nella presentazione di proposte di legge e organizzazione di iniziative per le giovani generazioni.
Sono questi gli esempi che dovrebbero far sperare in un futuro migliore, con gente competente e massima partecipazione democratica dei cittadini. Le nuove generazioni sentono la responsabilità di ridare dignità all’Italia, più di qualunque governo tecnico o partito politico, basti guardare il massiccio aumento di candidati under 30 che, alle prossime Amministrative, si presenteranno ai cittadini con proposte e idee per il futuro.