Di solito scrivo post di fine anno, facendo un bilancio di 365 giorni passati, sommando gli avvenimenti positivi e anche quelli negativi, mentre ho deciso, per questo 2012, di voler augurare, a tutti, felici 364 giorni (tolto ormai il 1°, passato nel letto a recuperare il sonno del 31 dicembre) con un bilancio del futuro.
Credo che il 2011, sia passato senza lasciare solchi profondi, sia positivamente che negativamente, ma è stato l’inizio di un percorso fondamentale, giusto o sbagliato che sia, ma importante, perché attraverso ciò, saremo in grado di riprenderci la credibilità, la voglia di essere comunità. La crisi economica attanaglia il nostro Paese più che mai, ma è dovere di tutti noi impegnarci, stringerci attorno al sentimento unitario e di coesione sociale.
Per me il 2012 sarà l’anno delle scelte importanti: si chiude una pagina della mia vita, le scuole superiori, se ne apre una nuova, l’Università. Non saranno solo queste le sfide che incontreremo, noi nuove generazioni. La politica sta cambiando e chi è dentro organizzazioni o è interessato ad occuparsi di argomenti di pubblico interesse, sa con certezza le difficoltà che il cambio generazione sta incontrando per raggiungere la vetta, per poter realmente considerare la Politica fuori da ogni pericolo di invecchiamento precoce e di perdita di credibilità.
Il 2012 sarà l’anno dei congressi dei Giovani Democratici, l’anno in cui sapremo se il nostro Paese sarà in grado, o meno, di uscire dalla crisi economica, l’anno delle superstizioni “Maya”. Non sarà noioso, basta volerlo.
Quest’anno inizia la mia esperienza al Parlamento Regionale dei Giovani della Puglia, fortemente convinto nell’essere interessante e ricco di esperienze, per me inizia una cosa nuova, così come ognuno di voi vorrà dare una svolta alla propria vita, chi in un campo e chi in un altro, ma tutti ci aspettiamo qualcosa di diverso da questo nuovo anno.
Auguro a tutti voi un felice e sereno 2012, ricco di vittorie, di soddisfazioni e di momenti di crescita.
Non smetteremo mai di sperare, ma è giunto il momento di realizzare.
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In questo momento di trasparenza di idee e di apertura verso la cittadinanza, noi Giovani Democratici di Noci, metteremo in chiaro tutte le situazioni politiche presenti sul piano cittadino.
Argomenti trattati:
• Situazione amministrativa;
• Analisi centrosinistra;
• Progetti GD;
• Tesseramento. -
Documento politico dell’Esecutivo dei GIOVANI DEMOCRATICI DELLA PROVINCIA DI BARI.
Pretendiamo rispetto. E se non lo riceviamo, ce lo prendiamo. Siamo Giovani sì, ma pure Democratici. Vogliamo, quindi, rispetto per il Partito Democratico. Per noi stessi.
I recenti fatti che hanno unito politica e giustizia, dal livello nazionale a quello locale, hanno mostrato ancora una volta la difficoltà del nostro Partito a prendere coraggio nel dire che nel particolare momento storico che stiamo vivendo chi è anche solo accostato a un reato importante debba fare un passo indietro. Il principio di non colpevolezza sancito dalla Costituzione è un punto fondamentale di dignità di qualsiasi individuo, ma in un periodo di tale scollamento tra partiti politici e cittadini è necessario che chiunque, accusato, faccia un passo indietro per dimostrare la propria estraneità ai fatti ascritti, per poi tornare a rappresentarci più forte di prima.
Per non subire ricatti politici, il Partito Democratico dev’essere in grado di fare a meno dei tanti, piccoli e grandi, conflitti di interessi di cui numerosi suoi iscritti, candidati o eletti si fanno portatori. Viviamo le elezioni a tutti i livelli come protagonisti da diversi anni e sappiamo riconoscere coloro che si candidano per portare il loro contributo di idee e proposte alla causa della pubblica amministrazione e chi, di contro, è solo un «reuccio» capace pure di portare vagonate di voti (a primarie o consultazioni politiche vere), ma privo di qualsiasi apporto positivo. La logica secondo cui tali soggetti siano irrinunciabili per il pacchetto di voti portato in dote alla propria candidatura ci sta stritolando, lasciandoci senza idee serie per migliorare il partito e spesso senza quei soggetti stessi, pronti ad abbandonare la nave se non ottengono immediatamente quanto richiesto. È per questo che vogliamo continuare a puntare sulla formazione, sulla preparazione e sull’esaltazione delle nostre professionalità e nuove idee: solo così potremo fare a meno delle incompetenze, delle “macchine da voti” e dei collusi. Pertanto è necessaria un’autentica “selezione all’ingresso” di candidati e rappresentanti, con interventi decisi, seri e puntuali della segreteria provinciale quando le sezioni si trasformano in “califfati”. Altrimenti dimostreremo sempre di non essere alternativi a un modello che ha portato il nostro Paese alla totale implosione.
Siamo sempre stati leali nei confronti del Partito, cercando di incidere, senza metterci di traverso rispetto a scelte anche poco condivise. Lavando i panni sporchi in casa, insomma. Chiediamo un’inversione di tendenza notevole, adesso, in un momento così difficile per noi e per la politica. La conseguenza di una giovanile a muso duro rispetto alle mancanze dei propri omologhi adulti sarebbe un inequivocabile segno di spaccatura politica. Noi lo vogliamo evitare. Voi? -
L’Italia è in pericolo. L’Italia è in serio pericolo. La società è allo sbaraglio. I cittadini vedono il proprio reddito scendere a vista d’occhio(-2,7%). I giovani vedono il loro lavoro (precario) sempre più lontano, la disoccupazione giovanile è salita al 29%, dato storico. Il Parlamento non ha più poteri, il dittatore con il passamontagna ha ormai sradicato il senso di quei posti, dove si è fatta l’Italia, dove sono nati i veri progetti per lo sviluppo del Paese. La paura è tanta, non si riesce a comprendere da che parte stare. Il senso dell’umiltà è ormai scomparso, non c’è nemmeno più la dignità di ammettere di aver sbagliato. Tutto questo è stato sostituito dalla superbia e dalla faccia tosta di negare la realtà, di negare le parole trascritte dalle intercettazioni. Le televisioni sono impantanate in un contesto melmoso, fatto di servitù politica e di lecchinaggio a tutto spiano. Annozero fa un unico errore: lascia troppo spazio a puttane e papponi e non si occupa di sondare il territorio, di effettuare un’indagine giornalistica degna di una trasmissione da 7 milioni di telespettatori. L’alternativa al berlusconismo doveva essere il centro-sinistra, ma qui pare essere la nuova destra di Fini. Che dolore atroce al popolo riformista di sinistra, che dolore atroce a chi ha creduto in un progetto. L’ipocrisia è in tutti noi, ognuno di noi ha qualcosa dentro di se che lo rende impocrita, purtroppo, nel momento meno opportuno. Il centro-destra italiano è stato mangiato vivo da Berlusconi, ma la sinistra è stata divorata in un sol boccone dall’anti-berlusconismo. Il Partito Democratico perde sempre consensi, pur perdendo credibilità anche il PdL e la Lega. Il partito più grande d’Italia ha un nome e governerà il Paese nella prossima legislatura, si chiama il Partito dei Cittadini Incazzati, il partito degli astensionisti. Gli astensionisti sono coloro che affrontano la situazione con un forte gesto politico, molto di più di quello che sembra. La situazione è paradossale, in un sistema democratico, basato di forti divergenze tra destra e sinistra, se una parte perde consensi, l’altra ne trae vantaggio, facendo suoi i voti degli scontenti. In Italia è tutto diverso, come sempre. Il grande centro, in realtà è una farsa, un’orgia politica, nata con l’unico scopo di portare i partiti che la compongono al Governo. Un partito che durerebbe 10 min, 6 se all’interno c’è anche il Partito Democratico. La sensazione di smarrimento nel più grande partito di sinistra è forte, a dimostrarlo sono anche i Giovani Democratici di Tivoli, con la loro lettera di addio al PD e l’annuncio del passaggio a SeL. Dovrei parlare di partiti? I partiti sono troppi e troppi rimarranno fino alla caduta della Seconda Repubblica. La Prima è stata la Repubblica delle coalizioni post-elezioni, la Seconda quella del leader al comando della coalizione. Ma dopo cosa accadrà? Si avvierà un nuovo processo, o si ritornerà indietro? Ci sarà una Terza Repubblica? Quella fondata sulle idee e sui progetti comuni o si ritornerà alla Repubblica della DC e del compianto PCI? Il consenso pare essere l’unico pane dei partiti. Tutto viene fatto esclusivamente per quello, ma se una determinata mossa, magari positiva per il Paese e per rilanciare, ad esempio, l’economia è impopolare, non si fa. Meglio il populismo, meglio sparare fesserie a tempo record. Tutta l’Europa si prende a braccetto per risollevare l’economia del continente, per salvare l’Euro dalla speculazione, ma l’Italia preferisce parlare, solo ed esclusivamente, di giustizia. Chissà per quale motivo. Io sono stanco di sentir parlare di lodo, legittimo impedimento, leggi ad personam, voglio sentir parlare del mio futuro. Voglio accendere la tv, guardare Ballarò e sentir parlare Bersani del futuro dei ragazzi di questo Paese, voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione di essersi stancato di parlare di puttane, consigliere regionali e ministre. Voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione che se il programma ha come tema i fatti personali del premier, lui non parteciperà alla trasmissione. Voglio sentir dire questo, voglio capire da che parte stare. I cittadini si stanno mobilitando, il 13 febbraio a Roma e in tutta Italia ci sono state manifestazioni per la salvaguardia dei diritti e della dignità delle donne. Io amo le donne. Amo il loro modo di essere, di saper interpretare il mondo. L’uomo senza la donna è perso. Se Dio creò la donna da una costola dell’uomo, significa che senza quella costola noi crolleremmo all’istante, come invertebrati. In tutta la Penisola, c’è una raccolta firme in corso, per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Anche qui andiamo divisi. Anche qui il PD ha i suoi moduli e Rifondazione Comunista i suoi. Ma perchè sono sempre gli stessi a fare queste cose? I cittadini sono stanchi! L’Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà hanno aderito all’iniziativa firmando i moduli dell’altro partito, senza creare dei propri moduli, con testi differenti e con una matrice politica un po’ diversa. Pensate che i cittadini siano contenti nel vedere questo scempio? Io sputerei per terra. L’ipocrisia di chi guida è tanta. I paraocchi di chi è alla base, immensi. Non ci accorgiamo che chi chiede sacrifici, non ha mai sentito la necessità di dare l’esempio. Il predicare bene e razzolare male, porta ad un’unica strada, quella della fine. Berlusconi ne è l’esempio, il 6 aprile sarà processato e se fino a quel momento, non si sarà fatto una legge ad personam, sarà la fine per colui che, più di tutti, ha preso in giro l’Italia. Dall’altra parte del Mediterraneo sta accadendo qualcosa di bellissimo. I dittatori sono schiacciati dal Popolo, con la P maiuscola. Anche in Iran e Algeria è iniziata la rivoluzione. Dobbiamo avere coraggio e soprattutto capacità di credere in qualcosa di remoto, ma che prima o poi potrà toccarci e cambiare la nostra vita. W l’Italia. W il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. W il Sud. W il Nord. W il Centro. W le Isole. W Noi. W chi ha voglia di cambiare.
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Cari cittadini di Noci, è appena trascorso un anno, il 2010, un anno difficile, a causa della crisi economica che ha colpito il nostro Paese. Noci, da sempre, è stata un faro nel mediterraneo, per i suoi aspetti economico-sociali, ma purtroppo qualcuno sta rovinando tutto ciò che, nel corso del tempo, è stato messo su dalla storia nocese. I Giovani Democratici sono nati in questo anno travagliato, e abbiamo subìto anche noi un forte scossone politico quando, da un momento allʼaltro, la maggioranza e tutto il Consiglio Comunale è passato da una forte stabilità ad uno stato di crisi. Ci siamo chiesti cosa fosse meglio per Noci: se due sagre e qualche evento culturale allʼanno, oppure rendere lo sviluppo, ad ogni livello, una priorità nella nostra cittadina. Abbiamo sviluppato un progetto bellissimo, il Wi-Fi gratuito per tutto il paese, segno di una civiltà in fase di espansione, di un cambiamento radicale delle poesie di vita prodotte allʼinterno dei confini del nostro Comune. Abbiamo pensato anche, che fosse meglio per tutti rivolgere uno sguardo a quella palazzina dietro la villa comunale, con un forte sentimento di affetto verso tutti noi, verso la cultura e lo sviluppo sociale. Creando una sorta di bacino di idee, siamo giunti alla conclusione che quel progetto (museo dei ragazzi), così comʼè è uno spreco, o comunque, potrebbe essere perfezionato eliminando aspetti inutili e arricchendolo di un senso profondo di umanità ma ancor più di amore verso la cultura, lʼarte e la crescita sociale di tutti i ragazzi di Noci. Abbiamo sofferto quando, non ancora chiaramente illustrato, le strade del nostro paese sono state invase da pale meccaniche e da macerie, per far fronte allʼincremento della fogna bianca. Tutto positivo, a vederla così, peccato però che dopo nemmeno due settimane di lavoro, tutto il manto stradale, sopra i canali, ha ceduto provocando forti disagi alla viabilità, portando così ad una sistemazione (si spera provvisoria), con cemento non uniformemente adattato allʼasfalto, con bellissime decorazioni moderne, a base di buche e di irregolarità, stile vintage, come le vecchie strade di una volta. Cosʼè meglio per il nostro paese? Lo chiediamo a voi. Pensiamo che la politica a Noci debba lasciare gli interessi personali e, invece, occuparsi dei problemi reali che colpiscono gli agricoltori, gli artigiani, i negozianti e tutti i lavoratori, passando dagli interessi importantissimi delle giovani generazioni, dei “cittadini in fase di sviluppo” e di ogni singolo cittadino contribuente. Noi ci sentiamo parte integrante della nostra cittadina, la politica la intendiamo come un forte senso di appartenenza e di messa al servizio della stessa. Abbiamo in mente bei progetti per la comunità che, durante il 2011, porteremo a galla e svilupperemo con tutta la cittadinanza. Il nostro senso del dovere ci porta ad una conclusione negativa di questo anno passato: noi pensiamo che la maggioranza debba prendersi la responsabilità di tutti i fallimenti che a Noci, durante il corso del tempo, si sono aggiunti ai lavori di questa Amministrazione, fallimenti politici ma soprattutto pragmatici, come le piste ciclabili. Cosa potrebbero essere le piste ciclabili, se non un modo attivo da parte dellʼAmministrazione Comunale di incentivare lʼuso delle biciclette e quindi lʼabbattimento di quella forte presenza di autovetture che, ogni giorno, circolano in centro? Peccato però che le piste ciclabili devono avere un progetto ben definito, soprattutto partendo dal presupposto che le barriere di protezione non devono essere muri alti 50 cm, ma gestire la sicurezza dei ciclisti attraverso un semplice sistema di controllo della velocità delle auto e di sistemi di rilevazione del margine, in caso di nebbia (guardare via Castrignano e le sue barriere omicida), ma anche saper collocare le piste ciclabili in punti strategici, senza creare problemi seri alla circolazione stradale. Se è vero che a Noci cʼè un forte problema di viabilità, tanto da arrivare a progettare una demolizione di un trullo e a “mangiare” parte di un parco giochi, come mai si è deciso di “inghiottire” parte delle strade di Noci, per dare spazio a piste ciclabili, con la conseguenza di aver tolto spazio alla circolazione di autovetture e ai parcheggi?Cosa accadrà nel prossimo 2011? Dio solo lo sa, ma non è difficile da indovinare. Il nostro augurio per il nuovo anno è quello di un cambiamento politico e di un rimodernamento sociale di tutta la nostra cittadina, con la speranza che la maggioranza si assuma le proprie responsabilità, che la minoranza faccia vera opposizione, che i cittadini capiscano ciò che è giusto per loro, e che tutto quello che accadrà nel panorama nocese, sia solo causa dellʼamore verso la nostra comunità.
Davide Montanaro segretario cittadino GD
e tutti i Giovani Democratici di Noci.
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Conoscete il “paradosso dell’elefante”? E’ quel complesso psicologico in cui prima di avviare una discussione si fa una premessa: “non devi pensare all’elefante”, dopo 10 minuti pensi solo ed esclusivamente all’elefante. Bene, la sinistra soffre di questo complesso e fino a quando non sarà guarita, squazzerà nell’oblio della non-essenza. Il centro-sinistra parte con il buon intento di non nominare minimamente Berlusconi, ma puntualmente cade nel fossato e diventa solo ed esclusivamente anti-berlusconiana. Male! Molto male! Vendola? Il caro governatore della Puglia, da me stimato per le sue abilità oratorie, rende una bandiera splendente l’essere anti-anti-berlusconismo. Ma nessuno si accorge, a quanto pare, che essere anti-anti-berlusconiani equivale ad essere berlusconiano nella forma e nei contenuti. Certo, è giusto, il pensiero della sinistra deve ritrovare il senso di un passato ormai perso. Conosceremo la vera sostanza della sinistra, quando il Paese sarà al limite delle proprie forze e l’attuale presidente del consiglio deciderà di ritirarsi a vita privata o comunque accetterà il rinnovamento politico, di un paese che per 20 anni a visto le medesime persone avvicendarsi in ruoli soliti e alle solite situazioni fare capo. Le componenti giovanili di qualsiasi corpo, di qualsiasi gruppo di lavoro, sono e saranno sempre il motore e la garanzia per il gruppo principale, di un recipiente di idee e di nuova classe dirigente di tale gruppo. Consideriamo la questione del PD. Il PD, nato nel 2008 prima delle elezioni politiche, primo segretario Veltroni, insomma, non devo raccontare tutta la storia del PD, basta andare qui e troverete tutto quello che volete. Dicevo, la questione PD: il primo partito del centro-sinistra, vanta di avere una componente giovanile solida e ben strutturata che vede e sente poco, l’unione di due partiti precedenti, quali DS e Margherita (i più grandi). Ma il PD, sa sempre tendere la mano ai giovani? E soprattutto, cosa intendiamo per giovani? Se la verità fosse quella che vediamo tutti i giorni, diremmo che si, il PD tende la mano ai giovani, Bersani ha compiuto un bellissimo gesto, quel giorno in cui ha incontrato tutti quei GD a Roma. Ma gli altri? I dirigenti locali? Regionali? A quanto pare il PD ha bisogno ancora di crescere, di TROVARE e non di RItrovare quel senso di compattezza emotiva e pratica. Ci riusciremo? Io penso di si. E voi?