Tag: generazioni

  • Tornato sul mio blog in maniera effettiva. Sono stato assente per un problema tecnico del mio computer e per la mole di lavoro che in questi giorni stiamo affrontando a scuola, in vista degli Esami di Stato.
    È un periodo tutto sommato non negativo, finalmente vedo determinati risultati venire a galla, anche se ancora insufficienti per risolvere la situazione della nostra generazione, ma credo che oggi più che mai, la “generazione 2.0” o direi quasi “3.0” deve scoprire i suoi obiettivi attraverso esempi che giungono non dall’alto, né tanto da qualcuno lontano dal nostro modo di pensare e di agire, insomma, dobbiamo prendere come punti di riferimento i casi migliori TRA i nostri coetanei.
    La politica non può essere fattore di degrado morale di un giovane di belle speranze che, con passione e voglia di fare, si avvicina alla Cosa Pubblica per poi cadere nel vortice degli scandali e dello stile del malaffare.
    Non appena saranno conclusi gli esami di maturità, ci saranno dei risvolti importanti. Sarà proprio in quel momento che tutto ciò che fino ad ora abbiamo costruito, avrà i suoi frutti e comincerà un cammino importante. Io spero in tutto e in tutti. Spero sia lo stesso per loro, nei miei confronti e in quello che mi prefiggo di fare: dare credibilità alla mia generazione.

  • Da decenni si discute di futuro. Un futuro che, a mio avviso, è stato sempre idealizzato come un’azione costruttiva della classe dirigente attuale in prospettiva di periodi successivi: riforme, leggi, decisioni politiche. Sbagliando, in parte.
    Ma c’è un problema di fondo: nessuno ha mai compreso che per parlare di futuro, progettando una visione lungimirante della società del nostro Paese, sia necessario chiamare a raccolta chi quel futuro lo vivrà a pieno ritmo, le giovani generazioni.
    Credo sia di fondamentale importanza ringraziare chi ha già dato, ma chiedendo di andar via, ma non fraintendetemi, non parlo mica di una radicale sostituzione della classe dirigente – cosa che in Italia sarebbe necessaria, vista l’età media di 65 anni, ma di una presa in considerazione forte di una grande fetta della popolazione, con i suoi problemi e esigenze, ma soprattutto con le sue idee e proposte da inserire all’interno del dibattito comune.
    La proposta? Se dovessi dare un’idea per risolvere questo problema, potrei benissimo fare 2 proposte: la prima va all’attuale classe dirigente, chiedendo di inserire all’interno del confronto, ad ogni livello, i giovani, gli studenti e i giovani lavoratori; dall’altra, la seconda e più impegnativa proposta va a noi.
    Se vogliamo guadagnarci il futuro, e magari un futuro migliore rispetto all’attuale prospettiva, dobbiamo unire le nostre forze per far sentire la nostra voce: dobbiamo creare un documento nazionale, una petizione generazionale, che richiami all’”ordine” il nostro Paese e che ci dia la forza per rivendicare la nostra posizione nel sistema sociale, aprendo un forum perenne con la politica e le istituzioni, ad ogni livello.