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  • Ieri, 17 marzo 2012, esattamente un anno dopo la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, si è tenuto il 1° Congresso Regionale dei Giovani Democratici della Puglia.
    Non vi farò la telecronaca di quanto accaduto, vi basterebbe la semplice ricerca tag su twitter (per i pigri, eccola).
    Quello che penso dei Giovani Democratici è che sono la miglior cosa che al Partito Democratico possa esser capitata, dopo la sua nascita, per alcuni aspetti. Non dico questo, per il semplice fatto che io stesso sia un GD, ma perchè realmente c’è speranza in quello che accade all’interno della giovanile, a partire da eventi come questo.
    Poteva sembrare un evento come tutti gli altri, magari una semplice formalità, ma il dibattito che si era acceso, dalle 11 di mattina, conclusosi alle 19:15, mi ha fatto riflettere sulla valenza delle giovani generazione all’interno della politica.
    Tante idee, tanti nuovi modi di intendere la politica. La novità è pericolo? Bene, se lo è, i Giovani Democratici sono pieni di soggetti pericolosi, ed io credo di essere uno di questi.
    I GD in Puglia hanno assicurato loro un futuro con ottimi risultati, dando l’incarico di segretario regionale a Pierpaolo Treglia! Auguri Pier!
    Il resto ve lo dico più tardi!

  • Manca poco ormai al Congresso Nazionale dei Giovani Democratici. Tante sono state le battaglie sostenute e, spesso, avviate dalla stessa organizzazione giovanile del Partito Democratico. Ora, i GD, sono chiamati a discutere del proprio futuro, di quello che, da qui a tre anni, dovranno sviluppare su tutto il territorio nazionale, affiancandosi al partito “madre”, il PD, e alle parti sociali coinvolte, in questo terribile periodo, dalla crisi economica e della possibili e, sicuramente, inevitabile recessione del 2012-2013.
    Due tesi, solo due, sembrano poche, ma in realtà sono state alla lunga dibattute all’interno dell’Organizzazione. Provocheranno divisioni? O saranno l’esempio eclatante della differenza tra “vecchi” e giovani.
    Staremo a vedere, tuttavia, si spera nella partecipazione attiva e nella consapevolezza che il bene comune lo si costruisce con la condivisione di idee e con il rispetto reciproco.

  • Ho avuto l’onore di fondare e di guidare i Giovani Democratici di Noci fino a ieri, quando, durante il 1° Congresso, ho annunciato la mia non ricandidatura a Segretario. La mia formazione politica la devo soprattutto al meraviglioso gruppo che i GD Noci rappresentano nella realtà locale.
    Sono convinto più che mai che, alla luce di quanto avvenuto, il nuovo esecutivo sarà in grado di garantire continuità e di andare avanti spediti verso li obiettivi che ci siamo prefissati. Rinnovamento, non significa, per forza, CAMBIO DI ROTTA, per questo la situazione locale, per migliorare, avrà bisogno di entrambe le parti. Il mio impegno per Noci continua, così come continuerà la mia passione per la politica e il mio impegno nella giovanile. Nessuno mi ha detto da che parte stare e credo sia questo a darmi tutta questa carica nel voler fare le cose.x

  • [Comunicato Stampa]

    La scuola ha bisogno di rinascere e di vivere!

    Ormai non cʼè nulla di nuovo, le scuole italiane vivono, ancora una volta, una insopportabile situazione di degenerazione sociale e civile, frutto della Riforma Gelmini e di un piano di Governo inesistente e privo di soluzioni, irrilevante nella salvaguardia del Diritto allo Studio e della difesa dellʼumiltà dei soggetti in formazione.
    Noi Giovani Democratici di Terra di Bari condanniamo quanto accade in tutte le scuole dʼItalia, ma soprattutto, in tutte le scuole della Provincia di Bari. Testimonianze allucinanti, informazioni scomode a chi vede questʼazione di riformulazione dellʼIstruzione, come un passo in avanti: ci sono scuole dove il numero degli studenti per classe, impedisce il regolare svolgimento delle lezioni, togliendo spazio ad un aspetto fondamentale dellʼinsegnamento produttivo, ovvero il monitoraggio dellʼapprendimento, per ogni singolo studente, garantendogli il necessario supporto in caso di bisogno.
    Se gli studenti sono portati a dover fare dei turni per sedersi ai banchi di scuola, a causa del sovraffollamento delle classi (ci sono classi di 32 alunni, in spazi piccolissimi), crediamo sia giunto il momento di dire, con estrema chiarezza, che la Scuola Pubblica Italiana merita un progetto nuovo, basato sul principio della libertà del formarsi e di poter accedere ad ogni grado di studi, con qualità e determinazione, non tralasciando la sicurezza degli studenti e di tutto il personale scolastico.
    Le ragazze e i ragazzi sono i primi a vivere questo dramma. In un momento storico come il nostro, dove la crisi economica attanaglia ogni giorno di più il nostro Paese, in una situazione di forte sbandamento sociale, economico e politico, la base della società dovrebbe ritrovarsi nel vero cemento che unifica il Paese: la cultura e la formazione personale. Un soggetto formato è in grado di scegliere il proprio futuro, ma la scarsa propensione allʼinnovazione non garantisce, a nessun sistema dʼistruzione, di poter offrire unʼadeguata preparazione agli studenti. Il Governo prenda atto della degenerazione: il Ministro dellʼIstruzione, dellʼUniversità e della Ricerca lasci, per una volta, il palazzo e si diriga verso le scuole pubbliche, sommerse dai problemi e aggravate da situazioni ingestibili e a dir poco umilianti. Non si possono negare fondi alla scuola, quando essa li utilizza per garantire servizi, da quelli di prima necessità, fino alla formazione extracurriculare, molto importante per una preparazione mirata delle nuove generazioni. I finanziamenti PON stanno per terminare, la scadenza è il 2013: cosa accadrà alla scuola fino ad allora? E soprattutto come si gestiranno gli impegni scolastici, non appena la UE concluderà lo stanziamento del denaro? Questo autunno sarà importante: tutti gli studenti prendano atto del loro stato di essere soggetti in formazione e della gravità in cui vive la scuola italiana. Ora basta, è arrivata lʼora di darci da fare e di costruire il nostro futuro! Lo pretenderemo!

    Davide Montanaro
    Responsabile Scuola
    Giovani Democratici “Terra di Bari”

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    In questo momento mi trovo in treno, per partecipare alla riunione di Esecutivo Provinciale dei GD. Ho sempre visto il mio impegno politico come un modo di integrarmi nella società ma ancora di più di sentirmi cittadino al 100%. Non credo nella politica per soddisfare i propri, e dico propri, interessi personali, anzi, la vera grande sfida è quella di lasciar da parte l’IO e di prendere in cnsiderazione il NOI. Chi utilizza il VOI, la maggior parte delle volte, vede il suo impegno come un lavoro, disinteressandosi della partecipazione e soprattutto dimenticando di essere anche lui un cittadino a tutti gli effetti. Bisogna credere nelle nuove generazioni? Io credo proprio di si, soprattutto per quella parte di nuove generazioni che vuole risolvere i problemi del proprio futuro, mettendosi in prima persona, al “fronte” della politica, davanti alle enormi problematiche che lo attendono, tra le quali, l’ostilità da parte di molti cittadini, nel vedere un giovane attivo in politica, nelle Istituzioni.
    La prima settimana di settembre sarò a Torino, per ragioni personali, ma non perderò occasione di essere alla Festa Nazionale dei Giovani Democratici e del Partito Democratico. Voglio proprio vedere cosa si dirà in quel luogo, voglio capire se all’interno della componente giovanile, di cui faccio parte, abbiamo una classe dirigente che parla di futuro o che è paralizzata da logiche politiche vecchie. Staremo a vedere. Per il resto, per cambiare, partiamo ognuno dalle nostre città.