Tag: futuredem

  • Ho usato parole molto dure contro i FutureDem, contro la loro organizzazione, e quello che pensavo, continuo a farlo – perché credo che di giovanile ce ne sia solo una e che questa abbia tutti gli strumenti per incrementare la partecipazione e il coinvolgimento di nuovi ragazzi – ma una cosa è certa: mi sarei fatto in quattro per dare loro la possibilità di discutere, di fare proposte, di organizzare la scuola che in queste ore si sta tenendo a Canosa.

    Questa è la mia cultura politica. Rispetto, pluralità, comunità.

  • Molti la definiscono la “nuova giovanile” del Partito Democratico, con le sue incoerenze e particolari modalità di democrazia interna. Ecco chi sono i FutureDem, ai raggi X, semplicemente partendo dal loro Statuto nazionale.

    Oggi, Giulio Del Balzo, vice-presidente dei FutureDem (organizzazione politico-culturale, nata sulla spinta dell’ascesa nazionale di Matteo Renzi) cerca di dare consigli (sette, per la precisione) ai Giovani Democratici. Nel mio piccolo, voglio rispondergli, ma lo farò non come semplice “botta e risposta” ma analizzando l’organizzazione da cui provengono queste, legittime, sia chiaro, proposte.

    Ho dato uno sguardo allo Statuto e al Regolamento elettorale dei FD, che trovate qui, direttamente collegato con il loro sito FutureDem.it. Nelle citazioni, dove, tra parentesi c'è "ndr" trovate commenti miei ai singoli casi in esame.

    Il post di Del Balzo, precisa:

    È un’associazione politico-culturale autonoma e indipendente dal Partito Democratico, che, però, non evita affatto di dialogare con tutte le realtà che ritiene importanti per lo sviluppo e la promozione del Paese. […] Chi di noi è iscritto al PD o ai GD si sta già impegnando per portare avanti le nostre idee in questi organismi, ma la scelta appartiene a loro (quindi ognuno si assume le proprie responsabilità, ndr).

    Coerentemente con quanto detto, i FutureDem hanno provveduto a scrivere, nella bio del loro profilo Twitter, diversamente.

    fd-twitter-bio
    Siamo giovani, Democratici, con la passione per la buona politica. Lavoriamo per rinnovare il #PD e promuoviamo un progetto liberale per il futuro dell’Italia.

    Tralasciando questo piccolo particolare e tornando alla questione di fondo, la prima proposta parla dell’abolizione delle tessere GD.

    1- abolizione delle tessere GD. Manteniamo invece i circoli locali e rendiamoli luoghi di aggregazione tematici, affinché i giovani che intendono partecipare possano iscriversi e finanziare direttamente il circolo. Organizziamo assemblee regionali tra i responsabili di circolo e selezioniamo i rappresentanti nazionali con primarie aperte.

    Abolire, di fatto, le tessere dei Giovani Democratici, comporterebbe, la scomparsa dei GD, in quanto soggetto interno al PD e che, secondo la Carta di Cittadinanza dell’organizzazione, essere tesserati, significa essere tesserati al PD, salvo diverse indicazioni da parte dell’iscritto sul modulo del tesseramento.
    La presenza di una tessera non è da considerare come una chiusura da parte della giovanile, poiché, anzi, è uno strumento utile, necessario, per avvicinare le giovani generazioni alla vita di partito, non solo per questioni prettamente economiche – la tessera dei GD costa solo 5€, mentre quella del PD, ha un costo minimo di 15€ – ma per una questione di appartenenza, come del resto funziona per ogni organizzazione, compresa quella dei FutureDem, come specificato nell’art.5 del Regolamento elettorale.

    2- cambiamo la terminologia, basta usare la parola “segretario”, sostituiamola con “coordinatore” o “responsabile”. La parola circolo deve prevalere sulla più tradizionale “sezione”, eredità del retaggio verticistico comunista. Vorrei una piattaforma giovanile aperta e orizzontale, un soggetto politico nuovo e attrattivo.

    All’art.2 dello Statuto, i FD si ritengono liberali di sinistra. Nulla in contrario a tutto ciò, ognuno è libero di descriversi come vuole, ma viene facile pensare che la richiesta n.2 di Del Balzo sia dovuta ad una tendenza lontana dall’essere di sinistra, nell’aver paura a chiamare le cose con il proprio nome e mettendosi il fazzoletto sul naso quando si parla di certi argomenti.
    I FutureDem su questo ci hanno lavorato giorno e notte e, da quanto risulta dall’art.10 Statuto, il “vecchio” segretario con annessa segreteria, direzione, ecc. lasciano il posto a: presidente, vicepresidente, direttore, tesoriere, coordinatori territoriali e…rullo di tamburi…soci fondatori.

    L’elezione del presidente e del suo vice, avviene un po’ all’american style: con un ticket “candidato presidente e candidato vicepresidente” e chi raggiunge più voti come coppia, vince. Ma un aspetto interessante si cela dietro l’art.1 comma 2 Regolamento elettorale:

    […] In caso di parità di voti, risulta eletto il ticket con il candidato Presidente più grande di età.

    Un aspetto, questo, in controtendenza rispetto alla stessa proposta fatta dal vicepresidente Del Balzo, esattamente la n.5

    5- Abbassiamo l’età per i ruoli di responsabilità nella giovanile a 25 anni. I più giovani devono essere subito messi alla prova e responsabilizzati. È impensabile che anche nella giovanile i piccoli debbano “attendere il loro turno” perché alcuni trentenni non riescono a trovare spazio nel partito dei grandi.

    Sull’argomento “soci”, vorrei soffermarmi un attimo. All’art.4 Statuto, si parla di una divisione “classista” (chiedo scusa per il termine troppo comunista) degli associati: socio ordinario è colui che ha “dai 14 ai 35 anni di età che si impegnano a pagare, per tutta la permanenza del vincolo associativo, la quota annuale[…]”, poi c’è il socio fondatore, cioè colui che è stato presente durante l’atto fondativo dell’associazione e conserva, nel suo “piccolo”, privilegi, quasi da Ka$ta. Infatti, all’art.24 Statuto, i soci fondatori hanno una carica “a vita“, cioè fino a quando l’organizzazione esiste, essi sono e rimangono soci fondatori e, secondo lo stesso articolo, al 2° comma, “decidono insindacabilmente (sic), entro trenta giorni dalla presentazione del ricorso, sulle decisioni di espulsione e sui dinieghi di ammissione” (in termini tecnici, hanno la funzione di collegio dei garanti, ma quello è elettivo, con cadenza biennale). Cosa succede in caso di eccessivo sforamento di età dei soci fondatori non è dato sapere. I FutureDem, da quanto riportato dallo Statuto, se avranno vita lunga, potranno trovarsi dei soci fondatori di sessant’anni.

    Ma cosa sono questi “dinieghi di ammissione”? Lo Statuto, all’art.5 dice

    L’ammissione dei soci ordinari è deliberata, su domanda scritta del richiedente e controfirmata dal Coordinatore Territoriale, dal Consiglio direttivo, nella persona del Direttore (una sorta di coordinatore di segreteria, con delega al radicamento, ndr).
    Contro il rifiuto di ammissione è ammesso appello, entro 30 giorni, al collegio dei soci fondatori.

    Quindi, accedere ai FD non è facile, c’è un iter burocratico più complesso di quello che ti trovi in banca quando vai ad aprire un conto corrente. Per non parlare dell’attestazione da parte dei genitori per i minorenni (su quest’ultimo io ci vedo una difficoltà di fondo: ma sapete quanti ragazzi fanno politica contro la volontà dei genitori? Io ne conosco parecchi e sono tutti in gamba, ma una domanda mi affligge: può la partecipazione ad un’associazione politico-culturale di un ragazzo, essere sottoposta ad approvazione genitoriale? Dov’è la libertà? Dov’è l’art.18 della Costituzione Italiana?).

    L’ordinaria e straordinaria amministrazione dell’organizzazione, la svolge il Consiglio Direttivo (negli ambienti comunisti verrebbe chiamato  “segreteria” o “esecutivo”, ma è un’altra storia). Composto da soli 7 membri che, stando all’art.1 comma 5 Regolamento elettorale, sono ripartiti tra i trombati alle elezioni presidenziali (è come una municipalizzata, in un certo senso) e i candidati a tale organo, su basi proporzionali ai voti presi come liste.

    Detto questo, come può Del Balzo, proporre, dalla sua posizione, le primarie aperte per le elezioni dei responsabili nazionali, quando la sua organizzazione ha un verticismo da capogiro?

    Alla terza proposta

    3- investiamo su un network giovanile online, dove possano essere consultate le best-practices e iformat utilizzati in altri circoli, dove vengano caricati percorsi di formazione online, sull’esempio degli Young Democrats of America. Apriamo contemporaneamente una piattaforma di crowdfunding, affinché tutta la giovanile e privati cittadini possano finanziare i progetti più interessanti proposti dai giovani del PD. Troveremmo i soldi per far partire delle vere campagne nazionali, che raggiungano direttamente gli 8 milioni di giovani italiani, anziché limitarci a condividere delle grafiche carine sulla pagina Facebook nazionale, raggiunta oggi solo da cinquemila persone.

    non ho intenzione di dare nessuna risposta, semplicemente perché Tania Ruffa, sempre su Ateniesi, ha spiegato per filo e per segno quali sono state le iniziative dei GD a livello nazionale, che portano le “grafiche carine sulla pagina Facebook nazionale” ad un passo verso lo zero assoluto, in termini di importanza, anche se la comunicazione è importante.

    Alla quarta proposta, il numero 2 dei FutureDem dice:

    4- Valorizziamo progetti formativi a lungo termine. Consentiamo ai nostri giovani di fare stage a fianco dei sindaci e degli assessori. Elaboriamo un nuovo modello di politica che consenta di portare a termine gli studi e di apprendere l’inglese ai nostri ragazzi, perché è diffusa la tendenza a premiare chi, al posto di studiare, preferisce trascorrere tutto il giorno al circolo.

    Non è questo lo spirito giusto. Noi non dobbiamo essere degli “aspiranti politici”, che fanno “stage” come se la politica fosse un lavoro e ci fosse bisogno di un’assunzione e del praticantato, ma noi siamo già tra i sindaci e gli assessori, perché molti di noi sono sindaci o assessori o consiglieri comunali. Un modello di politica che consente di portare a termine gli studi c’è già ed è la buona volontà e un minimo di organizzazione personale degli impegni, aprendo al concetto di delegazione degli incarichi e delle responsabilità, già presente nel DNA dei Giovani Democratici. Se poi uno preferisce passare il tempo al circolo o da qualche altra parte, sono fatti suoi, ma di certo è sul campo che si vede la capacità di saper amministrare. Lo dico da ragazzo impegnato al 100% in politica e nel partito, che è un democratico 24h/24 e, soprattutto, in regola con gli studi.

    Sulla quinta proposta mi sono soffermato più sopra.

    6- Facciamo più iniziative che coinvolgano i giovani esterni al partito, e che li rendano interessati alla politica. L’obiettivo non dev’essere quello di tesserare le persone, bensì di farle partecipare.

    Da questa proposta si evince la scarsa conoscenza della giovanile da parte di Del Balzo. Come ho già detto nello scorso post, la giovanile va analizzata nel suo complesso prima di affermare che certe cose funzionano in un determinato modo. È un po’ come leggere un libro: non puoi dire che un libro fa schifo solo dalla copertina. Del Balzo si faccia un tour tra i circoli del Paese e veda come le iniziative ci sono e il tesseramento non è per niente contemplato.

    7- Guardiamo all’Europa. Andiamo a costituire una federazione insieme alle altre giovanili progressiste europee. Se non ci mostriamo all’avanguardia, se non abbiamo il coraggio di innovare e se non anticipiamo le mosse del Partito Democratico, non abbiamo senso di esistere.

    I Giovani Democratici fanno parte di una federazione europea ed hanno anticipato di gran lunga il Partito Democratico, visto che quella federazione è la Young European Socialists, la federazione europea dei giovani socialisti. Dieci passi in avanti rispetto al PD che ancora controbatte sul suo posizionamento in Europa, che ha visto Fioroni minacciare il partito di andar via, se quest’ultimo dovesse entrare nel PSE (mi auguro avvenga subito, così prendiamo due piccioni con una fava,). L’adesione ai Socialisti Europei è un passaggio dovuto per il Partito Democratico e deve essere fatto senza riserve e senza condizionali.

    Perciò, sempre nel mio piccolo, dico grazie per le proposte, ma non sono cose che non avevamo preso già in considerazione o già messe in pratica. Come ho avuto modo di dire più volte, ci sono, in diverse parti d’Italia, situazioni difficili all’interno dei GD, ma in una grande organizzazione questi problemi sono all’ordine del giorno e vanno affrontati, di petto, però, da un’organizzazione così in contrasto con i principi del partito e della sua giovanile, soprattutto per le cariche di responsabilità, io farei attenzione, se permettete, caro Del Balzo, soprattutto quando le tue proposte sono in netta incoerenza con quanto i FutureDem, di cui sei vicepresidente, attuano quotidianamente.

    Guardiamo dentro casa nostra, prima di criticare quella degli altri. La coerenza prima di ogni altra cosa.