Tag: finanziamento pubblico

  • zittitutti

    Dare fiato, fiato e ancora fiato alla bocca. Ecco lo sport preferito da tutti coloro che si alzano la mattina per lamentarsi, andare contro questo o quello, senza cognizione di causa, senza un briciolo di ragionamento a monte, senza nulla. Solo polemica, polemica e ancora polemica.

    Oggi, a dar spettacolo, ci pensano tutti coloro che criticano le cene da 1000€ con Matteo Renzi. Questa raccolta fondi, oltre ad essere del tutto legale, è frutto dell’altra demagogia (che si affianca a quella delle attuali critiche) dell’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti.

    La cancellazione del finanziamento pubblico – che mi ha visto dalla parte opposta della barricata, per ragioni già ampiamente spiegate su questo blog – ha necessariamente portato a questi metodi poco utilizzati in Italia, ma all’ordine del giorno in altri Paesi europei e negli States. Di cosa vi meravigliate?

    Come credete si possa fare politica? Ci sono spese di organizzazione che vanno sostenute e, checché ne dica Grillo e il M5S, un vero partito ha una struttura territoriale, e questa ha bisogno di un sostegno economico. Facile sparare nel mucchio quando non si ha una rete “fisica” di circoli e federazioni come quella del Partito Democratico.

    L’unica abolizione condivisibile, a questo punto, doveva essere un’altra: l’abolizione del lamento pubblico. Tutti coloro che hanno voluto eliminare il finanziamento ai partiti ora devono tacere, perché se Renzi, oggi, partecipa a cene del genere, non è certo per il menù, o perché non ha vita sociale. (altro…)

  • Siccome siamo molto attenti alla trasparenza e siccome non possiamo non ascoltare quello che rimbomba nelle stanze a 5 stelle, i soliti slogan, per intenderci, è giusto anche andare oltre e capire se effettivamente il Movimento è quello che si auto definisce oppure se ci sono delle incongruità tali da rendere quanto più volte detto da Grillo semplicemente messaggi pubblicitari e di marketing politico.

  • La vicenda di Grillo ha interessato l’opinione pubblica, è da irresponsabili e, soprattutto, inutile nasconderlo.
    Ma un fondo di falsità c’è in quello che il comico genovese afferma sul suo blog, sui giornali e nei diversi video in cui commenta i risultati ottenuti alla prima tornata elettorale di queste Amministrative (si attendono i ballottaggi, soprattutto a Parma, roccaforte del centrodestra che, questa volta, vede scontrarsi al secondo turno, centrosinistra e Movimento5Stelle) ed è quella di considerarsi come l’espressione dell’antipolitica. Ora, siccome lo stesso guru a 5 stelle denuncia l’uso improprio delle parole, partendo da “operatori di pace” per chiamare i soldati in missione all’estero e “rimborso elettorale” per camuffare dei veri e propri finanziamenti ai partiti, anche lui commette un tragico errore.
    Lasciando sottinteso il revanscismo che muove le fila del movimento nato dal blog beppegrillo.it, gli eletti, i candidati e tutti coloro che militano e supportano a loro modo l’evoluzione delle vecchie “Liste Civiche a 5 stelle”, con la loro Carta di Firenze, non fanno altro che politica, con un loro programma, delle idee che, purtroppo, sono frutto di uno solo (sempre lui): basti osservare attentamente il dibattito tenuto negli studi de “L’UltimaParola“, da parte di una delegazione di eletti M5S, per sentire citazioni fedelissime di Beppe Grillo.
    A differenza di molti, impegnati in politica e nei partiti, io rispetto questo gruppo, perchè ha riacceso il dibattito del cambiamento, necessario per dare speranza all’Italia e ad intere generazioni che, non solo non hanno futuro, ma che non riescono ad occuparsi della Cosa Pubblica, perchè i posti sono tutti occupati da vecchie figure della Prima e della Seconda Repubblica. La Terza Repubblica non può iniziare con le stesse persone, c’è bisogno di svecchiare le idee e i protagonisti del dibattito, uno svecchiamento non per forza anagrafico, ma capace di dare voce a chi ha ancora molto da offrire al proprio territorio e alla propria nazione.