Tag: ferrovie sud est

  • Guardando quello che sta succedendo alle Ferrovie Sud Est, ai commenti da parte della classe politica nazionale e locale, mi viene in mente una sola frase: meglio tardi che mai.
    Spero che ora, che si sono puntati i riflettori sul caso, si possa trovare una soluzione adatta alle esigenze dei pendolari.
    Il diritto alla mobilità non può avere differenziazioni a seconda di dove si trovi il tuo comune di residenza.
    Lo sviluppo di un territorio parte da quanto sia ben strutturato il sistema dei trasporti.
    Le Ferrovie Sud Est sono elemento di disagio per una grande parte, non solo dell’Area metropolitana di Bari, ma dell’intera Regione Puglia.
    Non si faccia più l’errore del passato: si rendano le FSE una compagnia che sia strettamente legata alle necessità del territorio in cui esse operano, dove privati ed ente regionale svolgano la loro funzione.
    Ma una cosa deve essere fondamentale: chi ha sbagliato deve pagare. Non mi interessa, in questo momento, se debba pagare con la libertà personale o con il denaro. Ma è importante che chi si sia reso responsabile di tale scempio venga punito, a dimostrazione che il nostro Paese non rimane indifferente dinanzi ad uno scandalo preannunciato come questo, dove si è scoperto che fondi pubblici venivano gettati in un calderone di sprechi e ruberie.
    Impegniamoci tutti per garantire la dignità ad un territorio che non è secondo a nessuno.

  • Queste sono le notizie che ci giungono dai giornali. Una situazione incresciosa che chiamarla “accanimento terapeutico” mi sembra poco. Una società travolta da scandali, inefficienze e incapacità gestionali non possono che portare ad un’unica soluzione: la dissoluzione e il fallimento. Si dice che l’unico modo per rialzarsi, certe volte, sia quello di toccare il fondo. Spero soltanto che i cittadini possano avere un servizio di trasporto locale adeguato alle loro esigenze, perché, per quanto mi riguarda, il “diritto al trasporto pubblico” potrebbe benissimo essere inserito nella Costituzione.

  • Repubblica ha scritto un articolo, correlato da una videointervista ai pendolari, sul trasporto targato “Ferrovie del Sud Est” – la famigerata compagnia di trasporti locali che ha reso e rende ancora le giornata di migliaia di cittadini un vero incubo, sin dalle primissime ore del mattino.

    Vi consiglio di leggerlo e soprattutto di guardare il video. Sulla Sud Est non abbiamo ancora finito, continueremo a fare del nostro meglio per cercare una soluzione (che pare irraggiungibile).

  • Cinque indagati per presunte tangenti e truffa ai danni della Regione Puglia. L’accusa pende sulla testa delle Ferrovie Sud-Est, la linea ferroviaria che collega la Città di Bari con il Sud-Est della regione, fino al Salento. Una situazione grave che merita di essere chiarita subito.

    Tempo fa abbiamo avviato una petizione per sostenere le esigenze dei tantissimi pendolari che, nel giro di qualche giorno, si sono ritrovati i biglietti con un costo maggiorato, per fasce chilometriche, senza ricevere alcuna spiegazione.

    In Regione, l’Assessore regionale ai Trasporti, l’Avv. Gianni Giannini, con massima disponibilità, ci ha illustrato cosa aveva portato all’aumento del costo delle corse, annunciando che molto presto, a programmazione conclusa, la Regione avrebbe incominciato a studiare un progetto virtuoso, positivo per i pendolari, in merito alla tariffazione.

    Quello che apprendo oggi è un colpo al cuore, oltre per la gravità del fatto, ma anche perché rende più difficile poter sperare in un virtuosismo del trasporto nel Sud-Est. Pensare di poter lucrare sulle esigenze della gente è cosa ormai diffusa in politica e, riconfermata ora, anche nella classe dirigente, quella che gestisce i servizi pubblici, se pur con struttura aziendale di stampo privato (per dirla breve, con la partecipazione della Regione, ma con autonomia nelle scelte economiche – vedi il caso Sud-Est).

    Questa bomba ad orologeria arriva qualche ora dopo un altro grande scandalo, questa volta in Lombardia, sempre per tangenti ai danni della Sanità e dell’Expo.

    Ritorno con il dire che possiamo fare qualcosa per ridurre quasi a zero questo fenomeno: maggior controllo delle Istituzioni sulle aziende che gestiscono i servizi pubblici, pene severe e trasparenza assoluta dei capitoli di spesa, a partire dall’acquisto di beni utili (vedi treni, ad esempio) sino ai salari dei dirigenti e dipendenti.

  • Abbiamo appena concluso l’incontro con l’Assessore regionale ai trasporti della Regione Puglia, l’Avv. Giovanni Giannini.

    Durante la discussione abbiamo discusso del problema e illustrato le ragioni della petizione che abbiamo lanciato più di una settimana fa.

    L’Assessore ci ha spiegato le ragioni di tale aumento, che non è discrezionale, ma basato su una Legge Regionale, la 18/02, che impone l’adeguamento tariffario agli indici d’inflazione ISTAT, oltre che per clausole contrattuali con le aziende.

    Il danno sarebbe stato erariale per la Regione, se questo non fosse stato attuato, e soprattutto non sarebbe stato sostenibile a causa di esigue risorse pubbliche e con la morsa del patto di stabilità sempre presente (un vero problema di tutte le amministrazioni).

    Oltre la questione legislativa a cui attenersi, l’Assessore Giannini ci ha spiegato che nel corso dei prossimi mesi verrà programmato il piano dei trasporti richiesto dallo Stato e il piano triennale dei trasporti per attingere dai finanziamenti europei 2013/2020 le risorse per incrementare e migliorare i servizi di trasporto pubblico.

    Sul miglioramento dei servizi, la Regione tornerà a lavorarci a pieno ritmo subito dopo le programmazioni, aprendo un tavolo di concertazione con le categorie interessate, compresi, ovviamente, gli studenti. Noi ci saremo.

    Questo è l’impegno preso: parteciperemo al tavolo di concertazione per porre il problema e trovare una soluzione idonea alle esigenze dei pendolari, con l’obiettivo di migliorare i servizi, in modo adeguato rispetto alle tariffe, avviando, inoltre, la discussione su un nuovo sistema di erogazione di abbonamenti innovativo. Vi chiediamo pazienza, il nostro primo obiettivo l’abbiamo raggiunto: far sentire la voce dei pendolari, ora attendiamo che la politica faccia il suo corso. Siamo fiduciosi, l’Assessore si è dimostrato molto disponibile a discutere e a trovare soluzioni condivise.

  • Qui il movente è politico. Dalla delibera regionale ne esce un quadro politico non indifferente, che ci porta inevitabilmente a scontrarci con chi ha autorizzato questo aumento tariffario. Spiego le ragioni di tale protesta, penso di poterlo fare a nome di tutti.

    Dal documento qui sotto trovate le motivazione che hanno portato la Giunta Regionale ad aumentare le tariffe: in poche parole, adeguamento agli indici inflazione ISTAT, che oggi ammonta a 7,3% d’inflazione. Questo ha portato ad un aumento di tutte le tariffe di tutti i trasporti pubblici locali, non solo delle Ferrovie Sud Est.

    Fin qui niente di nuovo ma la questione, come abbiamo detto poco fa, è politica: non si può pensare di aumentare le tariffe del trasporto pubblico in un momento in cui, non solo le famiglie sono ancora piegate dalla crisi, ma chi usufruisce del treno o del trasporto pubblico di lunga percorrenza sono studenti, studenti medi e studenti universitari che, comunque, appartengono alle famiglie di cui sopra e che fanno i conti con le spese dei libri e delle tasse universitarie (giusto per ricordarvi che la tassa regionale è magicamente raddoppiata, ma questa è un’altra storia).

    Se c’era una volontà politica chiara, nel voler evitare che i pendolari si addossassero ulteriori spese, oggi non saremmo in questa situazione: per giunta all’aumento dei costi non c’è stato, come è ben chiaro a tutti, un miglioramento dei servizi (vi sfido a prendere posto alle 12 o alle 13 da Bari Centrale, di ritorno dall’università).

    Vi terremo aggiornati sulla vicenda e, magari, non appena concludiamo la raccolta firme (dobbiamo raccogliere minimo 5000 adesioni) andremo a fare visita all’Assessore Regionale ai Trasporti, Giovanni Gannini, con il quale capiremo le soluzioni a tale problema e per rendervi partecipe, sarà una “intervista” video che pubblicheremo poco dopo.

    Continuate a firmare su Change.org e fate girare, perchè l’unione fa la forza e questo è più che scontato.

    change-org

    PS: se vi interessa scoprire di quanto è aumentato il vostro biglietto, ecco a voi la tabella generale.