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  • Prima di scrivere un articolo, pensavo sempre prima al titolo, forse perchè credevo che da lì sarebbe partita l’argomentazione. Oggi, 18 maggio, a due giorni dai risultati delle amministrative, non posso che partire dal corpo del testo, dai contenuti, dal risveglio e dalla gioia che questi risultati hanno dato e ridanno ancora oggi a chi, senza abbattersi, si è rimboccato le maniche e, problemi a parte, ha dato dignità ad una parte politica molto significativa che, come fanno ben sperare queste lunghe ma meravigliose giornate, molto presto diventerà vitale per il nostro Paese.

    Chi di voi legge i miei post, conosce perfettamente la mia tendenza a criticare, delle volte, le scelte del mio partito, il Partito Democratico, e devo dire che anche in queste Amministrative ci sono stati degli ostacoli, ma che di certo, come ben spero, daranno voce a dibattiti costruttivi da cui continuare questo meraviglioso percorso.

    Partendo dalla mia Puglia, non posso che essere orgoglioso di appartenere ad un partito che con tanto sudore è riuscito a risultare il primo in Puglia. Conosco perfettamente il lavoro dello staff e questo mi da conferma che quando un folto gruppo di persone lavora per il bene del proprio territorio, riversando i propri sentimenti e spendendo tutto il tempo per delle cause comuni, si arriva a vincere, si arriva a ricevere gratitudine e rispetto da parte dei cittadini.

    Nel resto d’Italia? A Torino, Fassino è riuscito a manifestare quel senso di continuità con l’ottimo lavoro di Chiamparino come sindaco della città simbolo del lavoro. A Bologna, scandali o no, la sinistra è riuscita a costruire un nuovo volto di serietà e rispetto delle regole e Merola sarà in grado di amministrare Bologna con dignità e grandi capacità.

    Napoli? Abbiamo pagato i nostri errori per la precedente amministrazione e per le primarie piene di ombre e di enormi lacune. La divisione, come abbiamo visto, porta semplicemente ad una perdita delle possibilità di vittoria, ad una perdita di credibilità. Non potevamo presentarci in 2, come centro sinistra, era giusto rimettere al centro della situazione napoletana l’unità e la coesione politica.

    A Milano, lasciatemi dire, abbiamo sbancato. Nel feudo berlusconiano per eccellenza, il Partito Democratico è il primo partito milanese, ancor prima del PdL e della Lega, che si ferma ad un 10% di preferenze. Pisapia è stato in grado di dimostrarsi una persona mite e decisa, capace di interagire con i cittadini milanesi e di rispondere ai problemi seri della città. Le accuse stanno a zero. Non è un’offesa avere un passato nell’estrema sinistra, se per estrema si intende vicinanza alle persone meno fortunate, ai poveri e ai bisognosi. Il terrorismo è un’altra cosa, di certo non è stato Pisapia il personaggio criminale della politica milanese. La Moratti si è pugnalata da sola, quando ha accusato il candidato sindaco del centrosinistra di aver rubato un’auto, perchè Giuliano è stato assolto da ogni accusa. Cosa accadrebbe se a Milano vincesse il Pisapia, al secondo turno? Sicuramente toglieremmo la maschera che per venti anni Berlusconi e i suoi hanno portato sul loro volto tumefatto da promesse non mantenute e vicende poco consigliabili, tra mafia, criminalità e affarismo. Il futuro non è nella divisione, come Bossi e la Lega continuano imperterriti ad affermare, ma la coesione nazionale e la risoluzione dei problemi principali, porterebbero l’Italia ad essere di nuovo uno dei Paesi più belli d’Europa e del Mondo. Ecco perchè Milano è così importante, perchè da lì inizia il cambiamento.

    Da oggi, faccio un appello a tutti i tesserati del PD e simpatizzanti del centrosinistra: abbiamo vissuto momenti difficili, nessuno lo mette in dubbio, ma da oggi, tutti, me compreso, dovremo ristabilire un’ordine di rispetto reciproco e di costruttività. Bene le critiche, perchè è proprio da lì che nascono le idee migliori, ma che siano costruttive e non campate in aria. Anche io molte volte mi sono lasciato prendere dalle critiche, molte volte senza pensare al bene del mio partito. Ma da oggi basta! Da oggi abbiamo una forza in più tra le nostre file. Parlo della forza consegnataci dal Popolo, una forza che continuerà a crescere se solo noi saremo in grado di guadagnarcela.

    Un’aspetto è bene ricordare: la vittoria elettorale non è un gioco da ragazzi se colui che abbiamo di fronte a noi è in bilico o sta cadendo a pezzi ogni giorno di più. Il Popolo in questo ventennio berlusconiano è maturato dai suoi errori e debolezze. I Cittadini Italiani vogliono rispetto e soprattutto serietà nel mantenere gli impegni presi. Ecco perchè dobbiamo ripartire nel riformulare una nuova politica, che oltre ad essere una nuova e forte alternativa, sia il punto di partenza per la rinascita dell’Italia.

    Io sono qui, è esattamente un anno da quando ho iniziato a fare politica attivamente, nel partito e immergendomi nei problemi e negli ambienti cittadini, della mia Noci e approfondendo il mio lavoro anche a livello provinciale, occupandomi del settore scuola dei Giovani Democratici. Ma non credo basti. Vi potrò sembrare un patetico sofferente di manie di protagonismo, forse un sognatore azzardato, ma da qui parte il mio impegno e nessuno me lo potrà impedire. Da qui parte la mia impronta, da qui, assieme a tutti coloro che mi vorranno aiutare, assieme al lavoro di tutti, assieme al mio aiuto per gli altri. Attendo quel periodo, lo attendo con tutto me stesso e so perfettamente, che non è troppo lontano.

  • A marzo scorso, Nichi Vendola ha ricevuto il bacio da parte dei suoi elettori: più voti delle sue liste. Giravi per le strade nel periodo della campagna elettorale e sentivi gli anziani dire “non vado a votare da tanto, ma adesso devo dare il voto a Vendola“, si respirava aria di speranza, di felicità, di possibile rimonta delle classi sociali più disagiate. A soli 7 mesi di distanza da quei meravigliosi giorni, il Governatore della Puglia si presenta al Popolo Italiano, assetato di rivincite sociali e politiche, come possibile candidato Premier per la prossima tornata elettorale (non dico del 2012 perchè tutto dipende da come Bossi si alza la mattina, dito medio destro “appoggiamo il Berlusca riccone”, dito medio sinistro “elezioni subito”), a parte che Maroni sta già progettando le elezioni e  ci sono delle possibili date, risalenti a marzo 2011.

    Ma cosa è cambiato? Il caro vecchio Nichi è stato avvolto da un lenzuolo di fumo? A mio parere si, anche perchè non si spiegherebbero le tante uscite “osè” contro NON i leader di centro-destra (su Fini parla soprattutto bene…mah), ma sui leader di centro-sinistra. In fin dei conti, “chi è senza peccato scagli la prima pietra” diceva Cristo ed infatti nessuno degli attuali o passati leader può criticare l’altro, senza prima guardarsi allo specchio (sempre se ne sono in possesso, anche perchè il narcisismo di molte persone porta al rifiuto dell’autocritica).

    Un senso di onnipotenza e presunzione che, prima o poi, si ritorcerà contro. Il senso del fare politica leaderisticamente è un senso sbagliato e ipocrita di chi, in modo insistente, sbandiera il nome del Popolo come unico sovrano di questo disperato Paese.

    Definisce D’Alema, Fassino e Bersani anime morte: ora, si che molti elettori del centro-sinistra vorrebbero che, soprattutto D’Alema, si allontanasse dal panorama politico attivo e lasciasse spazio ai (veri) giovani, non solo di età. Accusa i leader democratici di fare politica da più di vent’anni e a questo proposito mi chiedo da quanti anni stia lui, in politica: da quando aveva 15 anni. Perciò il motivo per cui, girando per le stesse strade di 7 mesi fa, senti “Vendola sta facendo chiudere l’ospedale e adesso?”, “Vendola non sta pensando proprio alla Puglia, mannaggia a me che l’ho votato” oppure “Ormai Vendola se n’è andato…pensa all’Italia”, ci dovrebbe far riflettere sulle potenzialità che il Terlizzese, dalle mille parole barocche, ha nei confronti dei suoi elettori e degli elettori del centro-sinistra, ma soprattutto nei confronti di chi è rimasto scontento dal centro-destra, percentuale grande che, non trovando un’affidabile alternativa a sinistra, deciderebbe, molto probabilmente, di votare il cosiddetto “terzo polo” di Casini e Lombardo (e Fini?).

    Penso che Dante sia l’ideale in questo momento:

    ahi quanto a dir qual era è cosa dura

    esta selva selvaggia e aspra e forte

    che nel pensier rinnova la paura.

    La politica è una foresta piena di pericoli, il ramo robusto su cui poterci aggrappare per salvarci la pelle da un attacco feroce, può dimostrarsi fragile. Facciamo attenzione.