Loris Bertocco – rimasto totalmente paralizzato dal 1977, dopo un incidente stradale – ha deciso di procedere con l’eutanasia in Svizzera.
Ogni volta che un essere umano decide, con assoluta dignità, di scegliere questa via, c’è sempre chi sostiene la necessità dell’introduzione di una legge che provveda alla legalizzazione della pratica in Italia. Tra questi, c’è il sottoscritto.
Tuttavia, il pensiero costante che mi pervade è sempre lo stesso: se in questo Paese per approvare una legge sulla cittadinanza, quale lo Ius Soli, si fanno barricate di ogni tipo, ritenendola “pericolosa per il consenso”, pensare ad una classe politica coraggiosa e capace a tal punto da approvare una legge sul fine vita, mi getta nello sconforto.
Se fossi il leader della maggioranza di Governo, spenderei tutto il mio capitale politico per permettere questo passo di civiltà enorme.
Non sarei rieletto? Pazienza. Mi chiedo che senso abbia stare in Parlamento senza coraggio.
Ma, anche qui, a sbagliare sono io.
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Si nasce per vivere. E si vive per essere liberi. Ma cosa è la libertà, nella sua definizione più ampia? La libertà è scegliere cosa farne della propria vita. Una dimensione introspettiva della libertà è l’essenziale elemento che contraddistingue un essere umano da un prigioniero dell’etica altrui, frutto di dottrine medievali e retrograde.
Così come sono libero di scegliere che facoltà prendere all’università; libero di scegliere se fidanzarmi, sposarmi e avere un figlio; devo essere libero anche di scegliere se terminare la mia vita quando, a causa di una malattia incurabile, sono costretto a vivere immobile in un letto di ospedale, con tubi, respiratori ed un computer per poter parlare.
Il Governo si faccia carico di questo importante problema e trovi, finalmente, una soluzione sul testamento biologico. Ma attenzione! Nessuna soluzione frutto di miscugli e attenuazioni. O c’è o non c’è una seria proposta che sblocchi, definitivamente, la situazione di tantissimi malati irreversibili.
Ognuno di noi deve essere libero di scegliere il proprio destino. Giù le mani dei bigotti dalla libertà e dalla dignità dell’uomo!
In vista del Congresso del Partito Democratico, mi auguro che se ne discuta e che tutti e tre i candidati si facciano portavoce di questo assurdo “fossato di inciviltà” che ci separa dal resto d’Europa.