Tag: elezioni 2013

  • È tutto uno sfacelo. Dal centrosinistra al cervello di chi ha votato di nuovo il pappone di Arcore, non mi sento di escludere nessuno.

    Farò delle piccole considerazioni, ennesime, in una giornata in cui la politica è sulla bocca di tutti e tra una settimana molti si dimenticheranno della sua esistenza o riprenderanno a schifarla, come qualcosa che non gli appartiene.

    Il PD ha sbagliato. Sarei uno sciocco se non lo ammettessi. Abbiamo creduto che la gente potesse svestirsi da un (mal)costume portato per vent’anni, che potessero percepire nella coalizione di centrosinistra e in Bersani l’unica forza capace di contrastare i problemi dilaganti che attanagliano il nostro Paese. Invece no.

    Invece no, perchè la rabbia ha ingrossato le fila di Grillo e del Movimento 5 Stelle, perchè Silvio Berlusconi ha chiamato a raccolta i suoi elettori con le sue solite promesse da campagna elettorale. Dare ora la colpa agli elettori è quanto mai un errore da non commettere, come in passato, perchè non ci darebbe la possibilità di crescere e di comprendere i nostri errori.

    Confidando nella onestà di Pierluigi Bersani, sono sicuro che prenderà atto di tale risultato, emulando ciò che Walter Veltroni fece nel 2009, lasciando il posto ad un nuovo corso nel partito, che non avrà nomi e non avrà tendenze, in quanto prematuro poter definire la linea dell’orizzonte verso cui si affaccerà il PD, fatto sta che per il governo del Paese, dopo Bersani, non può non toccare a Matteo Renzi. Lo dicono i risultati delle primarie e soprattutto lo stesso Segretario e quando la ruota gira, dopo Bettola, deve toccare a Firenze nel dare i natali al candidato premier del Partito Democratico. Questo è inevitabile, senza dubbio la migliore offerta che si possa fare all’Italia, per conciliare il riformismo di cui abbiamo bisogno e la voglia di cambiamento.

    Perchè dico queste cose, ora? Perchè ho creduto che l’Italia fosse stanca dei personalismi e del populismo, di schiamazzi e false promesse, ma invece no, Berlusconi e Grillo sono lì, più minacciosi che mai. Il rinnovamento sta anche nel fare mente locale di cosa è stato e trarre le dovute considerazioni, cambiare opinione, senza perseverare, sapendo di aver sbagliato, di aver avuto una idea diversa.

    Una cosa è certa: chi chiede le dimissioni dei vertici nazionali e regionali del PD, è più che legittimato a farlo e qui lo ribadisco anche io, ma chi pensa di buttare nel calderone i giovani del partito, ragazze e ragazzi con la passione per la politica ed emozioni che non esitano a manifestarsi, sbagliano di grosso. I giovani del partito sono l’unica ragione per cui il PD, soprattutto in Puglia, non è sceso sotto il 10%. Attenzione perchè qualcuno può farsi male e il ring del congresso è ormai alle porte (anche per scadenza naturale), l’importante è che sia ben chiaro un concetto: a nome del PD non dovrà parlare più nessuno di coloro che oggi risiedono nella segreteria nazionale e che hanno una carriera pluridecennale alle spalle. Ce lo chiede la gente e lo chiede al partito una generazione che è stanca di vedere il proprio lavoro, di mesi, anni e con tanti sacrifici, buttati a mare, per colpa di scarso interesse da parte di alti dirigenti e poca lungimiranza nel prendere decisioni.

    Dobbiamo prenderci il partito e ricostruirlo da zero.

    A chi ha intenzione di fare l’inciucio con il PDL: sappia solamente che sarà la volta buona per un viaggio di sola andata per l’Africa.

  • Vaffanculo. Ormai di casa nel gergo popolare e direi quotidiano di gran parte di noi, uso così normalizzato, che qualcuno ci fa campagna elettorale sopra, diventa lo slogan di una forza politica.

    Quali sono i nemici di chi vuole rinnovare la politica? Quali sono gli ostacoli da superare e soprattutto, quali strumenti utilizzare per compiere un passo storico, importante, per ridare credibilità al nostro Paese?

    Si chiedeva sobrietà della politica e delle istituzioni e invece la tendenza oggi è addirittura opposta. Mi chiedo cosa bisogna fare per far svegliare la gente e votare con la testa e non con la pancia. Sembra che la Storia si stia ripetendo, un mix di populismo e violenza viene fuori e ci attanaglia tutti.

    Ma contrastare con la violenza, se pur verbale, può essere la chiave della svolta? Perchè bisogna umiliare una persona, nella sua dignità, se pur magari quella persona ha sbagliato, rendendo le cose più difficili ai cittadini? Perchè essere dalla stessa parte?

    Mi infastidisce molto questo aspetto e soprattutto non c’è dialogo con chi fonda la propria battaglia sull’offesa.

  • La corruzione è un veleno sotterraneo. Riparte il futuro, al contrario, è un progetto chiaro e trasparente che si spiega con poche parole.

    Basta una firma per aderire alla più grande e innovativa petizione online contro la corruzione. Chiediamo ai candidati alle prossime elezioni politiche di sottoscrivere e rispettare 5 impegni di trasparenza, entro i primi 100 giorni di governo.

    Vogliamo arrivare a primavera con una nuova luce sul nostro futuro.

  • Quante volte, ci sentiamo dire “sono tutti uguali”, “è tutto uno schifo”? Tante volte, molte di queste sono strumentalizzate, sono offuscate da slogan di campagna elettorale, da parte di chi costruisce il proprio consenso sull’ingiuria e sulle offese, sul qualunquismo e sul disfattismo.

    “Sò tutt’ na maner!”, dice un vecchio signore passeggiando con un suo amico per le vie di un paese del Mezzogiorno, in questo caso pugliese.

    Ma è veramente così? È giusto tirare tutti nel calderone? Nessuno escluso e magari senza un giusto processo? No, non è giusto. È la cosa più sbagliata che si possa fare. Il non conoscere le realtà, il non saper cogliere il giusto da un marciume che sì, è dilagante, ma è fuso con chi intende la politica vero servizio civile, alla comunità.

    Chi non ha contenuti, chi marcia sullo scontro e sulle offese, scomparirà con la stessa velocità con cui è cresciuto nei sondaggi, perchè non potrà essere un VAFFANCULO a cambiare l’Italia. Chi come me, ogni giorno, cerca di costruire qualcosa per il bene comune, chi si spende con passione e dedizione, deve combattere quotidianamente con tanti muri sordi, invigoriti dalla rabbia che bolle nei loro corpi, alimentati dal megafono della strategia pseudo-rivoluzionaria.

  • Siamo a poche ore dal voto. Manca poco. Una cosa è certa, questa campagna elettorale è stata fonte di esperienza per tutti, ha svelato l’anima della peggior parte della politica, quella rancorosa, piena di se, ma ha fatto crescere quella della cooperazione. Il populismo resiste, ma i castelli di sabbia prima o poi crollano. Un in bocca al lupo a tutti. Ultimo sforzo. Ce la faremo!

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    Prendetemi per terrorista, violento, estremista, fate pure, ma non mi interessa. Ciò che il Popolo della Libertà sta compiendo in questi giorni è logorante, vergognoso, da reato penale, da veri esemplari di pochezza intellettuale e politica.

    La foto parla chiaro, il PdL gioca con la disperazione della gente, con la disinformazione che contribuisce ogni giorno a creare.

    Umiliante, da vomito, non so più che parole usare per descrivere questo ennesimo attentato alla dignità degli italiani e del loro voto. Poveri anziani presi in giro, povere famiglie in difficoltà che si ritrovano a combattere tra la ragione e la tentazione.

    Il Partito Democratico esporrà una denuncia alla Procura della Repubblica contro questo colpo basso agli italiani.

    Ecco la lettera in questione (clicca sulla miniatura):

    Parte A della lettera
    Parte A della lettera
    Parte B della lettera
    Parte B della lettera

     

  • La gente in realtà si vuole male. Prima protesta per le escort, per gli scandali, per la catastrofe in cui stavamo per precipitare. Nessuno voleva più sentir parlare di lui, tutti che negavano il loro voto a Berlusconi. Oggi sono tornati alla ribalta, più convinti che mai. Ecco perché un venditore di pentole potrebbe far carriera in politica nel nostro Paese: basta una manciata di battute e promesse e sei conquistato. Se un giorno dovesse riesserci non provate a lamentarvi, ad aprire bocca.

  • “Andate sempre a votare. Chi non sceglie lascia il potere alla folla. La folla sceglie Barabba, sempre!”

    Roberto Benigni