Tag: disoccupazione giovanile

  • Siamo al record storico (scontato, a mio avviso): la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 40,1%, il livello più alto dall’inizio sia delle serie mensili (2004) sia trimestrali (1977).

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    fonte: ISTAT

    A dimostrarlo è l’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT) nelle tabelle della sua ultima ricerca, con base Agosto 2013, dove La disoccupazione ad agosto sale al 12,2%, in rialzo di 0,1 punti percentuali su luglio e di 1,5 punti su base annua.

    Tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro, ovvero disoccupate, sono 667 mila, pari all’11,1% dei ragazzi nella stessa fascia d’età. E’ quanto emerge dai dati Istat per il mese di agosto (stime provvisorie e destagionalizzate).

    Il numero di disoccupati ad agosto torna a crescere, dopo due mesi di stop, raggiungendo quota 3 milioni 127 mila, in aumento dell’1,4% rispetto al mese precedente (+42 mila) e del 14,5% su base annua (+395 mila).

    Quasi un ragazzo su due non ha lavoro e questo è il risultato di una guerra che, ancora oggi, non ha deciso di cessare e che potrebbe regalare nuove e ulteriori vittime da aggiungere alla quota di cui sopra.

    Mai, come ora, le istituzioni dovrebbero incentivare l’impresa giovanile e l’occupazione di ragazzi tra under25. Un segno di rafforzamento dello stato sociale della popolazione e soprattutto di scelte politiche decise a voltare pagina.

    Sino a quando la disoccupazione aumenterà e dividerà le giovani generazioni a metà tra occupati e disoccupati – considerando, per altro, che gli indici statistici sono basati sugli elenchi di ragazzi under25 iscritti agli uffici di collocamento, quindi senza considerare tutti coloro che o stanno studiando, o non sono ancora iscritti agli uffici di collocamento – l’Italia non avrà mai una ripresa solida e la politica non potrà tirarsi fuori dalle sue responsabilità.

    Le startup sono la nuova frontiera dell’occupazione e l’ingegno e l’impegno, di moltissimi giovani, sta dando la dimostrazione della possibilità di riscatto di una generazione che non ha prospettive certe per il futuro, come i loro genitori. Ma smettiamola di dire che le giovani generazioni non hanno una prospettiva, a prescindere. Credo che le giovani generazioni siano incaricate dalla Storia di rimettere in piedi (da zero) un “Sistema Paese” in frantumi, in cocci, e di sparigliare qualsiasi tipo agente patogeno che farebbe ricadere l’Italia in un vuoto politico-sociale.

    In tutto questo, proprio oggi, come se non bastasse, è aumentata l’IVA e la benzina. Aumenta il costo della vita, diminuisce il valore della vita, che senza lavoro perde di dignità.

  • Pensavo tra me e me, analizzando quello che sta accadendo in Italia e soprattutto in Parlamento.
    C’è la necessità di dare un governo al Paese, di dare delle risposte serie e concrete ai problemi che affliggono l’intera società.
    Si è parlato di pagamento dei debiti della PA alle imprese – cosa sacrosanta – e di modalità della politica – la cui mancanza ha segnato lo sfacelo dell’antipolitica.
    Il lavoro: sul lavoro c’è da lavorare, scusate il giro di parole, ma una cosa è certa, l’urgenza è, soprattutto, per le giovani generazioni. 38,7% dei giovani sono senza lavoro, una situazione drammatica che se tradotta in un partito politico, vincerebbe le elezioni ad occhi chiusi.
    Bisogna fare presto! Le lagne sono a zero!

  • Questo discorso del 1978, di Sandro Pertini, Presidente della Repubblica, mi lascia riflettere parecchio. Penso e ripenso alla situazione attuale e mi chiado cosa sia cambiato, essenzialmente, da quel lontano periodo della nostra Italia.

    Crisi economica, sociale, politica: alla base di ogni singolo momento della nostra Storia e delle azioni che, quotidianamente, compiono chi è stato chiamato a risolvere i problemi comuni, la classe dirigente.

    Apro questa giornata sul blog con questo video, con la speranza che le parole di uno dei più grandi presidenti della Repubblica, possano far riflettere e comprendere la direzione giusta.

    La rivoluzione non è tale se non collettiva e fondata su principi comuni, su un comune orizzonte e soprattutto, un comune sentire sulla propria pelle le sofferenze che la catastrofe del sistema economico-sociale sta alimentando, travolgendo, per l’ennesima volta, le giovani generazioni, con una disoccupazione giovanile pari al 38,7%.

    Può essere una “rivoluzione” il risultato di parole travasate di bocca in bocca, senza neanche l’uso dei sinonimi? Può essere una “rivoluzione” simbolo di chiusura mentale? Risposte ce ne sono, ma ho deciso di non darvele, perchè le saprete già, se vedrete questo video.

  • In tutto il mondo, oggi, si festeggia il lavoro e i lavoratori, come perno principale del sistema paese e di tutto quanto l’ordine socio-economico del mondo. Senza i lavoratori non ci sarebbe uno stato, senza i lavoratori non ci sarebbe sviluppo, senza lavoratori non ci sarebbe economia, ma senza lavoratori c’è politica, ma una politica poco attenta alle esigenze degli operai, dei dipendenti e di tutte le altre categorie di lavoratori, tra cui piccoli e medi imprenditori, messi alle strette da una crisi economica che non cessa di falciare speranze e impegno di moltissimi cittadini.
    In un Paese, quale il nostro, in cui il lavoro scarseggia e i dati di disoccupazione sono elevatissimi – un 10% totale sui lavoratori-, mentre la disoccupazione giovanile tocca ormai cifre umilianti – 32% di ragazzi fino ai 25 anni senza lavoro.
    Come starà passando il Ministro Fornero questa giornata? Sicuramente ascolterà i lavoratori, incominciando dal concertone di questo pomeriggio, a Roma.

    disoccupazione totale e giovanile in Italia (2012)
    disoccupazione giovanile in Europa (2012)
  • L’esodo ha preso il via. Il sud è il forno e il nord la tavola da pranzo. La fabbrica dei cervelli ha cominciato ad esportare pacchi interi di ingegnoso senso del dovere. Il meridione perde, il settentrione vince. Ma ora la deliziosa tentazione di scappar via di casa, non lascia scampo nemmeno prima dell’università. Prendiamo i singoli casi: Puglia -6.425 immatricolazioni in meno rispetto al 2009, Calabria -5.380, Campania -4.411, Sicilia 2.718, Basilicata – 2.455, Sardegna -1.193, Molise -483. La Puglia soffre di più. La Puglia ha più cervelli con le valigie pronte e la voglia di sbancare negli occhi. Sono 7.551 i giovani pugliesi che trovano alloggio e una seggiola all’università. E gli universitari ormai agli sgoccioli? Cosa progettano? Dopo un sondaggio, si è giunti ad un risultato spaventoso: il 50,9% dei ragazzi di età compresa tra i 25 e 34 anni vogliono andare all’estero e la maggior parte di loro ci riesce, perchè negli altri paesi, europei e non, in tempo di crisi economica si investe nella cultura, nella ricerca e non come il Governo Berlusconi ha pensato di risolvere la questione italiana: tagliando sulla scuola, borse di studio, ricerca e cultura. L’Italia è un botteghino per lo spettacolo televisivo, ma una prigione senza finestre per lo sviluppo tecnologico e scientifico. Le università perdono iscritti, sappiamo bene a cosa porta: accorpamento=morte dell’università più piccola. La disoccupazione giovanile è in continuo aumento, nel primo mese del 2011, il tasso di presenza di giovani senza un lavoro è arrivato al 29%, mai così alto. E cosa sono i provvedimenti del Governo? A cosa punta la politica italiana? Ad una modifica costituzionale? Bene, ma cosa? L’art. 41, l’articolo più innoquo del mondo e con cosa? Inserire nell’articolo: “tutto ciò che non è vietato è libero” e quindi? C’era bisogno di scriverlo!? Fatto sta che il Paese è in un continuo affanno, bisogna ringraziare la buona volontà dei cittadini lavoratori. I veri salvatori della Patria sono proprio loro, i lavoratori. Se ci fossimo fermati nell’attesa che la politica svolgesse il suo ruolo, a quest’ora saremmo ai livelli più bassi d’Europa, forse anche sotto la Grecia e il Portogallo. W l’Italia! E il 17 marzo sarà festa nazionale per tutti. Con o senza Lega, anzi, senza Lega che è meglio.