Il titolo è fuorviante, ma il dato che, lunedì scorso, la Gazzetta di Bari ha riportato sulle proprie colonne rispecchia lo stato dei lavori sul Reddito di Dignità (ReD), in Puglia.
Il numero di domande presentate, nell’Area metropolitana di Bari, è ancora bassa, in relazione alla popolazione – con una percentuale di accoglimento che non corrisponderà al 100%, in quanto sarà necessario verificare la corrispondenza tra requisiti richiesti e quelli realmente in possesso dagli aspiranti beneficiari. E difficilmente tutti ne saranno provvisti (sul sito dedicato, trovate tutte le info).
Gli ambiti territoriali – divisione geografica dell’Area metropolitana, con comuni capofila – raccolgono dati sconnessi con il territorio di competenza, soprattutto, riguardo la proporzione tra numero di domande presentate e numero di cittadini residenti in quel territorio e, anche, quella tra numero di istanze pervenute o potenzialmente pervenibili e progetti di tirocinio disponibili.
Ma ReD non si rivolge soltanto a chi ha bisogno di un reddito. Infatti, la Regione Puglia ha realizzato un tour (ancora in corso) per le città pugliesi, con l’obiettivo di informare i cittadini riguardo ReD, rivolto sia a chi potrebbe beneficiare del reddito (ricordiamo che la domanda è “a sportello”, ciò comporta che non esiste una data limite per la presentazione delle domande, ma vige la regola del “chi prima arriva, meglio alloggia”) e sia, e aggiungerei soprattutto, a chi potrebbe presentare progetti di tirocinio volti alla formazione professionale degli idonei.
Insomma, i cittadini giocano il loro ruolo centralissimo in questa grande sfida del Reddito di Dignità, ma i Comuni – che dovrebbero sollecitare la presentazione di progetti di tirocinio, addirittura presentandone dei propri – non stanno facendo il loro lavoro, creando moltissimi disagi per i cittadini.
È importante sottolineare, inoltre, il ruolo dei Comuni nella fase istruttoria – per verificare l’ammissibilità delle domande. Fase che in moltissimi ambiti territoriali della nostra ex Provincia non è ancora incominciata, presentando una percentuale di domande analizzate pari allo zero%.
Fatta la fotografia, il messaggio pare chiaro: i Comuni devono darsi una mossa. Devono avviare le procedure di istruttoria delle domande; devono sollecitare le proprie comunità a presentare progetti di tirocinio, con l’obiettivo di coprire il 100% degli idonei; devono cogliere l’occasione nel presentare dei loro progetti di tirocinio. In poche parole: devono collaborare e fare rete con la Regione, affinché questo strumento rivoluzionario, quale il Reddito di Dignità, possa consentire a tantissimi pugliesi di tornare a respirare e a sperare in una vita dignitosa.