Con i Giovani Democratici di Noci, stiamo lavorando molto per le Amministrative che si terranno questo maggio. Vi posto due esempi di come, con chiarezza, abbiamo posto all’attenzione dei cittadini due problemi molto grandi che devono essere debellati.
Per il resto, potete seguire la campagna comunicazione tramite la mia pagina.
Se dovessi dar vita ad un regolamento per lo svolgimento dei poteri politici, a qualsiasi livello, direi che il primo articolo sarebbe, senza ombra di dubbio, “Rispetto dei Cittadini”, o meglio ancora, “Rispetto dell’intelligenza dei Cittadini”.
“A che pro?” direte voi, ma io credo che uno dei motivi essenziali per il quale la politica, in Italia, è arrivata a questi livelli di indecenza, è essenzialmente la noncuranza, da parte dei politici (o politicanti, fate voi), delle persone, dei cittadini che popolano il nostro Paese, che votano ogni qual volta ci siano le elezioni, che nonostante tutto, preferiscono “perdere” 10, 15, 20 minuti del proprio tempo per far valere un proprio diritto, quello del voto.
Ma in Italia il voto è un diritto che non ha diritti: normalmente, il cittadino che sceglie un determinato gruppo, si aspetta che quella scelta possa fruttargli i tanto desiderati servizi, dalla semplice risoluzione delle strade diroccate, fino alla pensione. Ma da decenni, ormai, la politica ha perso la gamba, mentre tentava di fare un passo più lungo di quello che poteva, ed ora i cittadini stanno aprendo gli occhi su uno spettacolo indecente, che merita solo di essere coperto da una colata di cemento armato, lasciando spazio ad aria fresca, pulita, che odori di futuro e di novità.
Ho imparato, nel corso della mia attività politica, che sognare rende forti, ma che non si può vivere solo di quelli. Interessandomi di politica, non solo a livelli nazionali, ma anche a livello locale, ho proprio esteso un mio pensiero su come il marcio lo si trovi ovunque, anche dietro l’angolo di casa.
Neo-Assessori nominati dopo un litigioso e capriccioso periodo politico, dove per non fraintenderci, confermo che l’aggettivo “capriccioso” indica proprio la presenza di capricci bambineschi da parte di certa gente, poi accontentata con una bella poltrona, affianco a quella del Sindaco.
Assessori che sfruttano, con faccia tosta, la loro posizione politica come vetrina del loro volto tumefatto da compromessi politici, ringraziando il pubblico, elogiando eventi nemmeno seguiti, inserendo “noi dell’Amministrazione Comunale” ogni cinque parole dette, a mo’ di campagna elettorale no-stop.
Se credono di poter andare avanti così, si sbagliano di grosso, non basterà più accusare qualcuno di creare critiche sterili, niente è sterile in questo momento, più di Berlusconi. Siamo ormai alle battute finali di questo teatrino nazionale, regionale e locale. Chi fin’ora ha mangiato, rimarrà a digiuno, chi è rimasto in un angolo, combattendo ogni giorno per i propri diritti e le proprie idee, verrà premiato.
I poltronisti lascino il Palazzo e andassero a pulire le strade, da loro nemmeno ristrutturate, andassero a raccogliere i pezzi dei fanali delle auto, scontratesi in un incrocio lasciato a se stesso, andassero in bicicletta su le pseudo-piste ciclabili. Ognuno faccia il suo lavoro, la politica non è per tutti, la politica è per i puliti e sani di principio.
Intanto, se siete nei paraggi, venite a firmare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare a favore delle nuove generazioni. Noi aspettiamo il caro Sindaco, che tanto sbandiera la parola giovani. Vediamo se, anche nei piccoli gesti, dove la faccia non viene messa in risalto, gente del genere ha il coraggio di dire “io ci sono, io vi sostengo”.
Nasciamo per percorrere un corridoio immenso. Ogni 100 metri ci sono delle scale e lì, cadiamo, ci rialziamo, ad uno ad uno saliamo quei maledettissimi gradini, colpevoli di averci distrutto ma che necessariamente dobbiamo oltrepassare. La situazione politica nel nostro Paese è a dir poco fantastica, mi spiego meglio: il berlusconismo sta crollando, dopo ben 20 anni di questa tremenda malattia, il vaccino della “rottur de ball” sta dando i suoi primi frutti. Ieri ho pubblicato un post sul Movimento 5 Stelle di Bolzano, inerente al Consiglio Comunale, e con molto piacere ho visto gente interessata commentare, lasciare delle proprie dichiarazioni in merito, aprendo un dibattito molto interessante. Non parlo mai di me, direttamente, sul mio blog; quando pubblico un articolo, inserisco sempre mie riflessioni personali ma, alla fine, devo farlo perchè questo è il mio spazio personale e sono libero di dire tutto quello che voglio, nel rispetto del giusto e delle persone. Ho preso delle decisioni molto importanti, perchè sono frutto di una sincera meditazione su ciò che è bene fare, senza tralasciare nulla e nessuno. Il mio compito parte da Noci, il mio paese, in cui vivo e svolgo la mia attività politica, come segretario dei Giovani Democratici e dalla Provincia di Bari, come responsabile scuola dei GD “Terra di Bari”. Se ho aperto questo blog è perchè ho il forte desiderio di creare una rete di dibattiti e di scambio di informazioni, pensieri e progetti sul futuro che tanto sogniamo, ma che credo sia giusto contribuire a sviluppare. Ho sempre ribadito e ancora lo faccio, la mia disponibilità ad ascoltare tutti i consigli e critiche costruttive, a patto che lo stesso facciano gli altri con me. Mi pare una cosa sacrosanta. Il mio progetto politico si delinea in semplici passaggi, perchè semplice è l’idea di futuro, un futuro pulito, senza ostacoli per lo sviluppo del Paese. Da quando ho iniziato la mia attività politica, sono molto interessato ai dibattiti politici su tutti i livelli, da quelli nazionali a quelli locali, questi ultimi con un interesse maggiore, perchè si è partecipi di vicende, situazioni che ti toccano da vicino. Ed è qui che ribadisco il mio impegno per Noci. Dobbiamo avviare il cantiere dell’alternativa, in un momento in cui l’Amministrazione Comunale è incapace di gestire e di garantire una situazione politica dinamica, ma allo stesso tempo stabile. I capricci per delle poltrone da assessori sono l’esempio di come la politica viene vista, da questi signori, come una fonte di arricchimento e di soddisfazione, per i propri interessi, alla faccia degli obiettivi comuni. Si riparte dal basso e guai a criticare chi dice questo. Bisogna ridare la voce ai cittadini, senza se e senza ma. Bisogna essere in grado di porsi come ponte, tra la gente e le istituzioni. Cosa ne sarà del mio impegno politico? Tutto dipende da voi. Perchè il vero motore della politica sono i cittadini e se loro riterranno che io sia degno di rappresentarli nelle istituzioni, di poter operare sul territorio con convinzione e soprattutto con risposte vere da parte del mittente di esse, bene, allora sarà il momento di dire “sono aperte le danze”.
La società è come una casa. Nelle fondamenta troviamo le leggi e ad innalzare le mura troviamo squadre di uomini e donne, queste squadre si chiamano partiti e hanno tutti un loro modo di costruire. C’è chi ruba un mattone, chi scaglia un pezzo in testa ad un altro, chi si rifiuta di sporcarsi le mani e lascia agli altri il lavoro sporco, chi vorrebbe costruire con un metodo condiviso da tutte le squadre. I mattoni sono i provvedimenti, le riforme, i progetti per una casa migliore, ma ciò che manca è il cemento. Il cemento deve necessariamente essere raffigurato dalla fiducia e dalla partecipazione attiva della cittadinanza alla vita politica e amministrativa del proprio Paese, partendo dai comuni, fino ad arrivare al governo centrale.
Oggi faccio una proposta a tutti voi:una domenica di marzo, con i vostri amici più fidati, i vostri amici di partito, della vostra associazione, o con semplice organizzazione collettiva, prendete un tavolino, due sedie, in una vi sedete voi, nell’altra attendete che il cittadino in difficoltà venga da voi e vi spieghi le sue difficoltà quotidiane che è costretto a vivere a causa della non curanza da parte dell’amministrazione comunale. Alla fine della raccolta dati, del mettere insieme le notizie e le lamentele dei cittadini che, sicuramente, con grande interesse, si sono avvicinati a voi, unica fonte di risposte e di sana politica, stilate un documento politico da consegnare alla vostra amministrazione comunale.
Ora, il progetto consiste nel non essere schierati, necessariamente, con un partito o un movimento politico, ma basta semplicemente essere organizzati e volenterosi, il resto vien da se.
Siamo la fonte del cambiamento, non lasciamoci prendere da logiche di partito ormai morte, ma soprattutto non facciamoci attaccare dal morbo dell’immobilità culturale, sociale e politica, malattia che, purtroppo, ha infetto ormai molti giovani.
Trovate il regolamento e degli aiuti (anche del materiale) per l’organizzazione dell’azione di pura cittadinanza attiva, qui.
La svolta è nel senso civico. I partiti hanno perso il vero senso della politica. Al tempo dei nostri padri costituenti non si è mai pensato ad una situazione di questo genere. La casta si ingrandisce ogni giorno di più. A fare la differenza sono solo i comuni cittadini, mentre i finti eletti parlano di immunità e di leggi ad personam, mentre il Paese è allo scatafascio. La prossima invenzione del Parlamento sarà costituire una Commissione Affari Berlusconiani, presidente: On. Cicchitto. Una volta, la “gerarchia” del potere era basata su un principio di rappresentanza: il politico partiva dall’amministrazione locale, passando per quella provinciale e/o regionale, per poi passare al Parlamento, sempre se fosse riuscito a far valere i proprio ideali e si fosse dimostrato un politico capace di saper gestire gli interessi del territorio. Le liste per le politiche, come ben noto, sono a livello regionale, i coordinatori regionali, in accordo con la direzione nazionale del partito, “scelgono” i propri candidati. Una vergogna, perchè vedere politici “odiati” dalla base del proprio partito, essere tra i primi nella lista, mi fa vomitare. Se ci fosse una legge elettorale diversa, a quest’ora non ci sarebbero il 75% delle persone che oggi compongono il Parlamento.
La politica nel locale sta perdendo significato. Gli amministratori perdono tempo nel spartirsi le poltrone, nel capire se è meglio una pista ciclabile rossa o gialla, rimpasti mensili della giunta, insomma, i Comuni hanno perso la bussola. Non tutti, purtroppo c’è da dire questo: la destra, nelle amministrazioni comunali, non riesce a guadagnare quella marcia in più, quel mattone in più fondamentale, capace di poter sbloccare la macchina amministrativa e avviare la risoluzione dei problemi.
Ho assistito al Consiglio Comunale del mio paese, non ho mai visto una cosa del genere: 3/4 d’ora a discutere se era giusto avere 10 minuti di sospensione del Consiglio oppure no e poi, come se non bastasse, vedere consiglieri comunali che giravano per la sala consiliare o parlavano al telefono, lasciandolo prima squillare per un bel po’.
Ecco perchè nasce “Parla con me”. Significa dare un senso alle nostre idee e ai nostri principi. Se tutto ciò che facciamo rispecchia il nostro essere e se siamo quello che diciamo di voler essere, allora non possiamo rimanere con le mani in mano.
Scendiamo in piazza, prendiamo un gazebo, un tavolino e delle sedie e aspettiamo, aspettiamo che i cittadini sentano la voglia di parlare dei loro problemi, di segnalarci che sotto casa loro c’è qualcosa che non va. La politica non va dai cittadini? Nessun problema, saranno i cittadini ad andare dalla politica. Alla fine della giornata, che può anche ripetersi più di una volta, con tutti i dati raccolti, tutte le segnalazioni saranno parte principale del report che verrà preparato e consegnato all’amministrazione comunale delle propria città.
Questa è una sfida, fatta da cittadini ai cittadini. Riprendiamoci il ruolo da protagonisti, facciamolo subito.