Su Repubblica Bari, oggi, esce una notizia rimbalzata anche su giornali nazionali, nel quale si ritiene che il Comune di Bari abbia messo il bavaglio ai dipendenti pubblici dell’ente, grazie al nuovo Codice di comportamento approvato nei giorni scorsi. Un nuovo regolamento che prevede il divieto assoluto di timbrare e andar via dall’ente anche con la scusa di “parcheggiare” l’auto, o di ricevere doni che ammontino ad un valore superiore ai 100 euro.
Ma la norma incriminata riporta quanto segue:
“Il dipendente si astiene dall’esprimere, anche nell’ambito dei social network, giudizi sull’operato dell’ente, derivanti da informazioni assunte nell’esercizio delle proprie funzioni, che possano recare danno o nocumento allo stesso”
Qualcuno dice che è scandalosa, altri che è inutile – perché riporta già qualcosa che la legge regola, quale il segreto d’ufficio – ma in realtà è l’ennesima polemica basata sul nulla.
Il Codice del comportamento dei dipendenti pubblici è un ottimo strumento di tutela del cittadino, prima che dell’ente. Infatti, il Codice deve essere esposto in ogni luogo dove il pubblico ha accesso e, quest’ultimo, può invocarne le norme ogni volta un dipendente pubblico non si attenga alle stesse.
Vietare ad un dipendente comunale di commentare un provvedimento amministrativo sui social network è sinonimo di buon senso, oltre che di tutela del buon costume. Quindi questa polemica va rispedita al mittente, perché non si parla né di bavaglio né di diktat.