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  • Mi sono assentato da questo blog per una settimana, torno ed è successo di tutto, ma di questo tutto non ve ne parlerò. Non mi interessa commentare, al momento, ciò che  sta accadendo nel centrodestra, un centrodestra diviso, orfano di un leader pregiudicato e giustamente espulso dal Senato, ma vorrei chiedervi cosa è per voi l’impegno politico. Cosa crediate che sia per voi la politica e soprattutto il rispetto verso non i cittadini, ma verso il Paese che è ben altra cosa. Vi spiego perché.

    Sono giorni febbricitanti per tutti, almeno per quelli che da quando si alzano la mattina sono travolti dalle mille cose da fare e dalle mille emozioni che un congresso nazionale, come quello che stiamo per svolgere, attraverso le primarie aperte, può dare.
    Mi dispiace, tuttavia, di come i mezzi di informazione tentino di oscurare un progetto di partito che merita dignità e rispetto, forse più di altri, perché privo di spinte d’interesse e di giochetti da vecchia politica.

    Dobbiamo tutti quanti immaginare una politica che guardi all’interesse del Paese, nel suo concetto di alta moralità pubblica, sovrapersonale. Perché uno degli aspetti più importanti per uno Stato è quello di saper educare i propri cittadini e non che venga condizionato, travolto senza un minimo di resistenza, dalla volgarità, dall’irrazionalità e, purtroppo, anche ignoranza, che ci caratterizza a livello internazionale e che regna sovrana nelle scelte populiste della classe politica attuale, altrettanto populista e demagoga.

    Sento gente lamentarsi, oggi, di come va l’Italia. Hanno ragione, certo, ma in realtà hanno torto, perché la responsabilità di ciò che è oggi l’Italia è anche degli italiani, elettori di una classe politica mediocre, incapaci di chiedere il meglio dalla politica, ma sempre e solo propensi a galleggiare nella mediocrità.

    Questa storia deve finire e, purtroppo, ancora non si vede la luce in fondo al tunnel.

  • Perchè il blog, è doveroso spiegarlo, perchè fare questo articolo ora, dopo ormai 2 anni e più dalla nascita, non riesco a spiegarmelo neanche io. Sicuramente avrò già trattato un argomento del genere in qualche post preistorico, ma di certo è necessario ribadire un concetto, pressoché fondamentale: la libertà di esprimersi, di essere colorato e colorito politicamente, ci rende cittadini. Con quanto detto, non voglio assolutamente dire che chi non si schiera ne a destra, ne a sinistra e ne al “centro”, non possa essere definito cittadino, ma che il pensare porti, inevitabilmente, ad essere da una parte o dall’altra, è più che scontato. (altro…)

  • Perché non può funzionare il sistema Italia? O meglio, l’attuale sistema Italia? Non sarebbe una risposta facile ma, rimanendo sui temi di rilevanza pubblica, morale e civile, direi che la questione più importante sia il conflitto di interessi. Non c’è sistema politico, nel mondo, che non abbia MAI avuto a che fare con il conflitto di interessi: chi per questioni professionali, chi per ragioni puramente personali, famigliari, ecc. Ma i veri responsabili di questo “disastro morale”, non sono gli autori, ma chi rimane a guardare.
    L’attivismo, non è sinonimo di una semplice iniziativa sulla raccolta dei rifiuti o di far rimarcare le strisce pedonali nelle principali strade della città, ma anche e soprattutto contrastare abusi e azioni immorali, come il gioco degli interessi, o peggio ancora, delle monetine. E se qualcuno vi risponde “ormai è troppo tardi”, dopo una sonora e grassa risata, fatelo tornare in se.

  • Entrando su facebook, questa mattina, ho trovato un post di un mio amico della rete, il quale mi segnalava una vicenda a dir poco squallida, tra un deputato PD e alcuni cittadini, sempre sul social network sopra citato.
    Si discute degli scontri in Val di Susa e della presenza dei Black Bloc, confermato dalla polizia e dalla parte pacifista dei manifestanti. Fin qui tutto bene, ma se entriamo nei particolari, troviamo una caduta di stile, che più che caduta, sembra uno sprofondamento abissale, sul comportamento cardine, che ogni parlamentare (almeno), dovrebbe seguire e fare proprio.
    Su “Lettera Viola”, viene riportata la vicenda tra Stefano Esposito, deputato PD del Piemonte, il quale ritiene legittimo offendere singoli cittadini che esprimono il proprio parere su questioni di grande rilevanza, come la TAV e i privilegi parlamentari. Qui l’articolo.
    Se dovessi esprimere una mia opinione sull’accaduto, ritengo inaccettabile un comportamento di questo genere, ne da un parlamentare, ne da un comune cittadino. Qui si parla di difendere i principi della nostra Costituzione: libertà di pensiero e di parola. “Fallito” è chi non ha la capacità di dialogo, pur ricoprendo un ruolo di così grande importanza. La politica, e quindi la persona che esercita questo dovere, deve ritrovare quella grande capacità di mettersi a confronto con i cittadini, ponendo in discussione tutto e tutti, ma senza attaccare nessuno. Dovremmo ritornare a quei principi delle poleis greche, dove le assemblee avevano una disposizione ciclica ed ognuno parlava, senza interrompere nessuno (vedi talk show) e con il rispetto verso chi la pensa diversamente da se.
    Navigando sul sito del parlamentare in questione, saltano fuori, come un pugno in un occhio, i toni polemici che vengono utilizzati su pareri, proposte democraticamente presentate da parte di altri esponenti di partito, come quella di Ignazio Marino, in merito al referendum popolare sulla TAV: “Il Senatore Ignazio Marino deve essersi svegliato da un lungo letargo“, ribadendo la necessità di rispettare la linea di partito, “Sarebbe consigliabile evitare di parlare di cose che non si conoscono o quanto meno informarsi prima sulla posizione del proprio partito“. Come militante del PD e come esponente della giovanile di partito, a livello territoriale, vorrei vedere parlamentari ribadire un rispetto dell’unità su temi di forte rilevanza, più della TAV, come la scuola, l’università e la ricerca, che magari potrebbero contribuire, se sviluppate, la nascita di nuove tecnologie, migliori della TAV, che accontentino tutti. La necessità di trovare una linea unica e condivisa o la si evidenza sempre, oppure no. Non è un optional.
    Con le polemiche non c’è serietà, ma solo protagonismo ossessivo e violento. I cittadini, di questo, se ne stanno accorgendo, faremmo bene a prendere esempio dalla base, anzi, io mi sento alla base.

  • Un mio modesto parere:
    Non è tollerabile vedere gente pestata a sangue, mentre difende i propri diritti, ne tanto meno prendersela con le forze dell’ordine che seguono ordini dall’alto, anche se con mano pesante sui civili, cosa da condannare.
    L’avanzamento tecnologico è importante, ma è anche vero che la popolazione deve avere la possibilità di confrontarsi con le istituzioni e discutere assieme delle diverse vie di sbocco, per un problema sempre più grave.
    Che il Popolo faccia la sua parte è d’obbligo e che le istituzioni debbano ascoltare i bisogni e i problemi della gente è un dovere.
    Troviamo una soluzione, basta a sangue e fumogeni. Basta ad imporre soluzioni, la vera Democrazia è fatta di partecipazione e di condivisione.

  • L’Italia è in pericolo. L’Italia è in serio pericolo. La società è allo sbaraglio. I cittadini vedono il proprio reddito scendere a vista d’occhio(-2,7%). I giovani vedono il loro lavoro (precario) sempre più lontano, la disoccupazione giovanile è salita al 29%, dato storico. Il Parlamento non ha più poteri, il dittatore con il passamontagna ha ormai sradicato il senso di quei posti, dove si è fatta l’Italia, dove sono nati i veri progetti per lo sviluppo del Paese. La paura è tanta, non si riesce a comprendere da che parte stare. Il senso dell’umiltà è ormai scomparso, non c’è nemmeno più la dignità di ammettere di aver sbagliato. Tutto questo è stato sostituito dalla superbia e dalla faccia tosta di negare la realtà, di negare le parole trascritte dalle intercettazioni. Le televisioni sono impantanate in un contesto melmoso, fatto di servitù politica e di lecchinaggio a tutto spiano. Annozero fa un unico errore: lascia troppo spazio a puttane e papponi e non si occupa di sondare il territorio, di effettuare un’indagine giornalistica degna di una trasmissione da 7 milioni di telespettatori. L’alternativa al berlusconismo doveva essere il centro-sinistra, ma qui pare essere la nuova destra di Fini. Che dolore atroce al popolo riformista di sinistra, che dolore atroce a chi ha creduto in un progetto. L’ipocrisia è in tutti noi, ognuno di noi ha qualcosa dentro di se che lo rende impocrita, purtroppo, nel momento meno opportuno. Il centro-destra italiano è stato mangiato vivo da Berlusconi, ma la sinistra è stata divorata in un sol boccone dall’anti-berlusconismo. Il Partito Democratico perde sempre consensi, pur perdendo credibilità anche il PdL e la Lega. Il partito più grande d’Italia ha un nome e governerà il Paese nella prossima legislatura, si chiama il Partito dei Cittadini Incazzati, il partito degli astensionisti. Gli astensionisti sono coloro che affrontano la situazione con un forte gesto politico, molto di più di quello che sembra. La situazione è paradossale, in un sistema democratico, basato di forti divergenze tra destra e sinistra, se una parte perde consensi, l’altra ne trae vantaggio, facendo suoi i voti degli scontenti. In Italia è tutto diverso, come sempre. Il grande centro, in realtà è una farsa, un’orgia politica, nata con l’unico scopo di portare i partiti che la compongono al Governo. Un partito che durerebbe 10 min, 6 se all’interno c’è anche il Partito Democratico. La sensazione di smarrimento nel più grande partito di sinistra è forte, a dimostrarlo sono anche i Giovani Democratici di Tivoli, con la loro lettera di addio al PD e l’annuncio del passaggio a SeL. Dovrei parlare di partiti? I partiti sono troppi e troppi rimarranno fino alla caduta della Seconda Repubblica. La Prima è stata la Repubblica delle coalizioni post-elezioni, la Seconda quella del leader al comando della coalizione. Ma dopo cosa accadrà? Si avvierà un nuovo processo, o si ritornerà indietro? Ci sarà una Terza Repubblica? Quella fondata sulle idee e sui progetti comuni o si ritornerà alla Repubblica della DC e del compianto PCI? Il consenso pare essere l’unico pane dei partiti. Tutto viene fatto esclusivamente per quello, ma se una determinata mossa, magari positiva per il Paese e per rilanciare, ad esempio, l’economia è impopolare, non si fa. Meglio il populismo, meglio sparare fesserie a tempo record. Tutta l’Europa si prende a braccetto per risollevare l’economia del continente, per salvare l’Euro dalla speculazione, ma l’Italia preferisce parlare, solo ed esclusivamente, di giustizia. Chissà per quale motivo. Io sono stanco di sentir parlare di lodo, legittimo impedimento, leggi ad personam, voglio sentir parlare del mio futuro. Voglio accendere la tv, guardare Ballarò e sentir parlare Bersani del futuro dei ragazzi di questo Paese, voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione di essersi stancato di parlare di puttane, consigliere regionali e ministre. Voglio sentir dire da un esponente dell’opposizione che se il programma ha come tema i fatti personali del premier, lui non parteciperà alla trasmissione. Voglio sentir dire questo, voglio capire da che parte stare. I cittadini si stanno mobilitando, il 13 febbraio a Roma e in tutta Italia ci sono state manifestazioni per la salvaguardia dei diritti e della dignità delle donne. Io amo le donne. Amo il loro modo di essere, di saper interpretare il mondo. L’uomo senza la donna è perso. Se Dio creò la donna da una costola dell’uomo, significa che senza quella costola noi crolleremmo all’istante, come invertebrati. In tutta la Penisola, c’è una raccolta firme in corso, per chiedere le dimissioni di Berlusconi. Anche qui andiamo divisi. Anche qui il PD ha i suoi moduli e Rifondazione Comunista i suoi. Ma perchè sono sempre gli stessi a fare queste cose? I cittadini sono stanchi! L’Italia dei Valori e Sinistra Ecologia e Libertà hanno aderito all’iniziativa firmando i moduli dell’altro partito, senza creare dei propri moduli, con testi differenti e con una matrice politica un po’ diversa. Pensate che i cittadini siano contenti nel vedere questo scempio? Io sputerei per terra. L’ipocrisia di chi guida è tanta. I paraocchi di chi è alla base, immensi. Non ci accorgiamo che chi chiede sacrifici, non ha mai sentito la necessità di dare l’esempio. Il predicare bene e razzolare male, porta ad un’unica strada, quella della fine. Berlusconi ne è l’esempio, il 6 aprile sarà processato e se fino a quel momento, non si sarà fatto una legge ad personam, sarà la fine per colui che, più di tutti, ha preso in giro l’Italia. Dall’altra parte del Mediterraneo sta accadendo qualcosa di bellissimo. I dittatori sono schiacciati dal Popolo, con la P maiuscola. Anche in Iran e Algeria è iniziata la rivoluzione. Dobbiamo avere coraggio e soprattutto capacità di credere in qualcosa di remoto, ma che prima o poi potrà toccarci e cambiare la nostra vita. W l’Italia. W il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. W il Sud. W il Nord. W il Centro. W le Isole. W Noi. W chi ha voglia di cambiare.