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    C’ho lavorato per 3 anni. Ho fatto un po’ di tutto e per me è stata una bellissima esperienza. Il NociCortinfestival non era soltanto un evento cinematografico, ma era diventato un po’ come la festa di San Rocco. Un appuntamento atteso, che segnava l’estate nocese.

    Il NociCortinfestival, quest’anno non si farà. Questa mattina mi sono svegliato con questa bruttissima notizia, diramata dalla stessa associazione NociCinema.

    Mancano i fondi. Sempre la stessa storia, sempre lo stesso cancro di questo maledettissimo Paese che non sa sfruttare le proprie potenzialità, che considera tutto scontato, che non alimenta, ma lascia che la fiaccola dell’intraprendenza si spenga, quando la candela si è ormai consumata.

    Le ragioni, nello specifico, sono elencate nel comunicato stampa dell’associazione, che vi consiglio di leggere attentamente, ma su un punto voglio aprire una riflessione: non è vero quando si dice che basta “avviare” qualcosa che questa camminerà con le sue gambe. Non basta aver dimostrato per 10 anni di essere sinonimo di qualità, di promozione territoriale di alto livello. Non basta nulla. Non c’è mai nessuna certezza. Non c’è sensibilità davanti ad eventi del genere. La certezza risiede in altri luoghi e per altre attività.

    E sia ben chiaro: qui non si parla di sensibilità dei cittadini – gli spettatori e i partecipanti al NCF sono sempre stati entusiasti e attenti all’evento – mi riferisco alle Istituzioni, ad ogni livello. Potete conoscere la vicenda sul comunicato, come vi ho detto.

    Per il resto, Noci, la Puglia, il Mezzogiorno e l’Italia intera hanno perso il prestigio di un evento internazionale come il NociCortinfestival. Da oggi siamo tutti più poveri.

    Ps. spero ancora in un salvataggio di questa edizione e del Festival intero.

  • Ieri sera ho visto un film traumatico. Visto per caso, perchè non c’era una sala disponibile (tutto pieno): Solo Dio perdona di Refn (il regista di Drive, per intenderci).
    Vi risparmio la mia critica sul film che, a quanto pare, sarebbe conforme a quella di molti altri, pur non essendo per niente esperto di cinema. Il sangue a fiumi non mi è mai piaciuto.
    Ma mentre guardavo il film, sorridendo (per non vomitare), ho associato tutte quelle teste spaccate, gole sgozzate, braccia tagliate, al prossimo Congresso del PD e a qualche testa che rotolerà (in senso figurato, sia chiaro) e ai migliaia di schiaffoni che l’attuale classe dirigente del partito, spero, si prenderà dalla base e da chi questo partito lo anima nei circoli di tutta Italia, ogni giorno.
    Spero che il congresso si faccia subito, perchè il PD per ripartire deve, necessariamente, avere un sussulto di orgoglio e cambire radicalmente linea, essere realmente vicina alla sua base.
    Il PD, fino ad ora, ha semplicemente applicato una minima parte di quello che rientra nel suo progetto, non capendo la necessità di essere in sintonia con la sua base, prima di poter essere vicino ai problemi della gente.
    La base del partito è lo specchio del Paese, non ci sono frottole da dover raccontare, è così e basta e non può essere sempre troppo presto per accorgesene.
    Dire oggi che errori del genere non sono mai stati fatti è da incoscienti.

    Un albero con le radici deboli non reggerà mai la forza del vento che si schianta sulle sue foglie.