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  • Le pochezze della politica nocese

    Le pochezze della politica nocese

    Ho sempre creduto che in politica ogni mossa debba essere frutto di una riflessione profonda. Ciò non significa che l’impulsività non giovi, in diverse occasioni, ma il protagonismo o è collettivo o è sinonimo di pochezza politica. Credere oggi di poter creare una coalizione di centrosinistra “alternativa” al centrodestra e al candidato sindaco Stanislao Morea e alla coalizione vera di centrosinistra, Noci Bene Comune, con Domenico Nisi, vincitore delle Primarie e affiancato da forze rinnovate concretamente, è da complete vittime di protagonismo che mettono in secondo piano l’obiettivo comune: Noci, il rinnovamento e lo sviluppo della città.

    Come ha detto un ragazzo, con cognizione di causa, quel pastrocchio Socialista-Montiano è il risultato di un’accoppiamento genetico da laboratorio, ma di un laboratorio di uno scienziato pazzo, pericoloso: è giunto tra di noi il socialismo-liberista.

    Noi continuiamo la nostra battaglia, nel simbolo dell’unità e della passione. Ce la metteremo tutta e con la stessa forza con cui faremo questa campagna elettorale, vorremo governare la città, all’insegna della discontinuità con quanto fatto fin’ora dall’Amministrazione Comunale uscente (anche se già dimissionaria e commissariata).


  • Noci e quel triste articolo

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    Oggi sulla Gazzetta di Bari è apparso questo articolo sulle elezioni Amministrative che si terranno a maggio a Noci. Inizia con l’incensazione di Stanislao Morea, candidato sindaco del centrodestra, ex-vicesindaco e assessore ai lavori pubblici della giunta Liuzzi, ormai anche questa EX, a causa dello scioglimento dell’Amministrazione Comunale a seguito di dimissioni di massa da parte di consiglieri comunali di minoranza e di maggioranza, facendo mancare, così, il numero legale per far reggere il governo della città fino alla fine del mandato.

    Si parla di un centrodestra compattato (con lo sputo?), dopo che, per mesi, lotte intestine avevano, di fatto, bloccato l’azione amministrativa, in uno stallo che solo l’eutanasia da parte di quei consiglieri sopra citati ha risolto.

    Scorrendo nell’articolo, nelle ultime battute, si scorge una passata frettolosa sulla situazione del centrosinistra nocese, dove viene confermata la candidatura di Domenico Nisi (PD), legittimo candidato, dopo la vittoria alle primarie di coalizione, un mal di pancia da parte di Claudio Novembre, competitor con targa “SEL” sempre alle primarie e l’insider Nicola Lamanna, con rimorchio “Lista Civica-NocièViva“, il quale attraverso diversi comunicati stampa su Facebook lascia trasparire la voglia matta di rompere, forse perchè scontento (?) del risultato della competizione per la scelta del candidato sindaco (è risultato secondo).

    Mi vorrei ricollegare alla frase di Aldo Moro, citata durante la presentazione ufficiale della campagna elettorale del centrosinistra e di Domenico Nisi, con al fianco PD, SeL e Rifondazione Comunista – che non ha presentato nessun candidato alle primarie – (come avrete capito, il quarto pezzo è mancante, per le ragioni di cui sopra), la frase del grande statista parlava dell’insegnamento che bisogna dare ai giovani, partendo soprattutto dal comportamento di chi occupa ruoli di rilevanza, sul piano politico o comunque della classe dirigente in generale. Bene, mi chiedo se l’insegnamento che io stesso traggo da questa vicenda possa essere positiva o negativa: vedere un risultato di una consultazione popolare essere sbeffeggiato con tanta pubblicità mi addolora, soprattutto dopo che, chi ha partecipato attivamente all’organizzazione di quella giornata, ha creduto fortemente nello spirito di quelle primarie – forza, unione, voglia di riscossa.

    Da tutto ciò, tuttavia, traggo le mie considerazioni e le mie riflessioni che esplicito qui, anche indirizzandole verso i diretti interessati: credo che la politica non sia una piazza in cui vendere la propria idea e scappare se questa viene bocciata o messa in secondo piano. Credo che la politica sia lotta, sia credere in un progetto che, se pur non destinatario di quel consenso che ci si aspettava, va portato avanti comunque, condividendolo con altri ed emendandolo di nuove idee che possono arrivare dal contributo di altri. Credo che la politica sia sportività e sia anche e soprattutto accettare la democrazia, vera forza di una politica che vuole rinnovarsi e rinnovare.

    Quanto sta accadendo al centrosinistra nocese è l’esempio lampante di una scarsa propensione al bene comune. Chi ha partecipato alle primarie sia responsabile, non solo chi ha vinto, ma soprattutto chi non ce l’ha fatta, perchè è questo il senso di una scelta che passa dai cittadini: accettare il risultato e, un secondo dopo, cominciare a lavorare insieme.

    Scuse e accuse non servono a nulla, perchè per risolvere un problema, se alla base di tutto c’è la voglia di lavorare insieme, basta una riunione e tutto si normalizza.

    Il mio appello è che si faccia chiarezza e che per una buona volta, si capisca che i personalismi, in questa nuova era per la politica italiana, verranno sempre di più bocciati e che è giunto il momento di lavorare seriamente per dare una seria alternativa ad una città governata per dieci anni da una destra che ora merita le ferie forzate.


  • Propensione alla chiarezza

    Oggi, alle 18:00 inizia ufficialmente la campagna elettorale della coalizione di centrosinistra per le prossime Amministrative a Noci.
    Siamo tutti proiettati verso quella fase ma mi chiedo se tutti siamo propensi alla chiarezza, soprattutto interna in quello che vogliamo.
    Noto con grande dispiacere che l’indole caratteristica della sinistra – quella di porre in uno status di precarietà l’equilibrio politico – è sempre presente.
    Vorrei che la gente cominciasse a pensare in funzione dei progetti per la comunità che al proprio peso in un gruppo. Non mi capaciterei, altrimenti, nel considerare ciò sinonimo di buona e nuova politica.
    Sarò presente a questo importante appuntamento, sperando di ottenere le risposte giuste. Perché non sono io a chiederle, ma tutti coloro che sperano in una seria alternativa all’attuale Amministrazione Comunale, che ha sfornato cemento e senatori in doppiopetto che sfilano davanti al Tribunale di Milano.


  • Se il nuovo Governo uscisse dal cappello

    Si parla molto di trasparenza. C’è chi ha usato questo cavallo di battaglia per offendere politicamente (e non solo) qualche suo avversario, si pensi ai finanziamenti pubblici ai partiti e ai vari scandali che si sono presentati sulla scena politica italiana da qualche mese a questa parte.

    Ma la trasparenza è solo riferibile a ciò che si è già fatto e che si vuole rendere noto? Se osserviamo la valenza che tale concetto ha, pare proprio di si, tuttavia, in un mondo che cambia e in una politica che necessita di una scossone, la trasparenza deve essere anche riferita al futuro.

    Pensate cosa succederebbe se le diverse coalizioni che oggi sono in competizione fra loro per la corsa al Governo del Paese, presentassero agli italiani la squadra di governo già bella e pronta, in modo che ogni singolo elettore sappia chi si ritroverà come Ministro del Lavoro, Ministro dell’Istruzione e così via, qualora la coalizione da lui votata dovesse vincere, o magari utilizzare questa consapevolezza in più come ulteriore criterio di scelta, oltre che ai vari programmi elettorali.

    (altro…)


  • 1000 personaggi in cerca d’autore

    Sarà, ma la politica si sta dimostrando incapace, anche, di avviare una svolta. Sono abbastanza infuriato con chi, fino ad oggi, invocava le dimissioni di Berlusconi, senza se e senza ma, mentre oggi, alla luce delle vicende in atto, critica fortemente un Governo che ancora deve insediarsi e rendere noto il programma. Sono stanco di sentire critiche basate sul nulla, senza un briciolo di proposta alternativa. Le Elezioni? Cosa sacrosanta! Io sono il primo a dire di andare al voto, ma se ognuno di voi, sfoderasse la sua indole da opinionista, capirebbe perfettamente la difficoltosa cerimonia che precederebbe la scelta diretta degli elettori: un’estenuante campagna elettorale, lunga e piena di rancori e pezzi di vecchia politica ancora alle calcagna.
    Non sopporto chi spara a zero su tutto e tutti. Anche io ho i miei dubbi sulla funzionalità di un Governo di soli tecnici, tutti appartenenti ad una classe dirigente di non poco conto, ma è anche vero che, ad altri mesi di vuoto totale e di baratro economico, far muovere qualcosa, cercando, ovviamente, di trovare soluzioni condivise dal Parlamento, sia la cosa migliore, per uscire dalla crisi. È ovvio affermare la necessità di prendere decisioni che non siano di stampo esclusivamente tecnico-governativo, e che il Parlamento e quindi tutte le forze politiche possano dire la loro e fare proposte innovative per il Paese.
    Un’altra cortesia: con la fine del populismo berlusconiano, spero vada via anche la demagogia della politica italiana. Non è possibile sentire apprezzamenti al Presidente della Repubblica quando richiama la classe politica all’ordine, e poi critiche sulla sua scelta di nominare (strategicamente) Mario Monti, senatore a vita, come messaggio implicito per la costruzione di un nuovo Governo. Napolitano non è un sempliciotto, l’ha dimostrato sempre e sempre lo dimostrerà, non per questo, non lo si possa definire, ancora, più che mai, un uomo di sinistra, responsabile e garante della legittimità istituzionale. Se Napolitano ha posto la sua fiducia nei confronti del Presidente della Bocconi, qualcosa vorrà pure dire. Ci siamo fidati di Napolitano fin’ora, facciamolo anche adesso.
    Nel frattempo, pensiamo a creare una vera alternativa, con la speranza che la sinistra maturi un senso di responsabilità e non faccia capricci intestini inutili. Il PD e l’intero centro-sinistra, da domani si riunisca e crei il programma elettorale, faccia le primarie e si prepari al giudizio degli elettori! Ognuno di noi farà la sua parte, in questo periodo storico intenso e che, sono sicuro, sarà riportato nei libri di storia. Tutti siamo bravi a fare la morale, ma mai nessuno si guarda allo specchio.
    Chi ha distrutto le prospettive di questo Paese, faccia un passo indietro, a livello nazionale, ma soprattutto, a livello locale! Via dalle poltrone! Dobbiamo spolverarle e ridarle dignità! Via dai partiti, se non si è in grado di essere garanti del rispetto reciproco! Via dalla politica, se non si è in grado di comunicare alla gente le proprie intenzioni! Via da tutto! Spazio a chi, al primo posto, mette la passione per la politica e la Cosa Pubblica! W l’Italia!


  • Lo spiraglio

    30 Maggio 2011

    è solo l’inizio…


  • Abuso di moralismo

    La chiamavano costola della sinistra, causa della dispersione di voti che l’attuale opposizione non riesce a contenere durante le elezioni provinciali, prima, e amministrative, per ultimo. Ma ora? A quanto pare il successo rende folli, a cominciare dalle piccole cose, si arriva a dilagare in contesti non poco delicati, come gli interessi estremisti, peccato però di destra.
    Quando un partito nasce e vive, principalmente, grazie all’elettorato di centrosinistra, ormai stanco dei soliti e non pochi problemi che toccano i più significanti partiti politici dello stesso colore, non può perdere la bussola, come hanno fatto i due consiglieri comunali di Bolzano, della “Lista Civica Movimento 5 Stelle – Beppe Grillo“.
    Durante la seduta del 31 marzo del 2011, i due consiglieri Alberto Filippi e Claudio Vedovelli, attualmente all’opposizione, con una maggioranza di centrosinistra, alzano i tacchi e assieme all’altra opposizione di centrodestra lasciano l’aula per protesta, nei confronti della decisione, da parte del Consiglio, di non ammettere nell’albo delle associazioni l’associazione “Casa Italia” riconducibile all’ormai nota Casa Pound Italia, molto vicina ad ideologie di estrema destra, oltre che nostalgica del fascismo, come loro stessi dichiarano.
    Intervistato, il consigliere ha subito dichiarato: “Escludere un gruppo di ragazzi che non solo hanno le carte in regola ma anche, fino ad ora, organizzato serate su temi diversi ed interessanti, senza segni di apologia, solo perchè si ritiene siano in contatto con gruppi neo o nuovi fascisti, ci pare sbagliato oltrechè rischioso“. Le polemiche verso il nuovo Movimento di Beppe Grillo non mancano e sicuramente, dopo quanto accaduto, la situazione si farà ancor più pressante nei confronti dei cosiddetti “grillini”. Ma come la prenderanno gli elettori del “WebParty” degli stanchi dell’attuale politica? Molti internauti hanno preso d’assalto il blog di uno dei consiglieri comunali, precisamente di Claudio Vedovelli, dichiarando il loro palese dissenso nei confronti dell’azione del gruppo consiliare, esempio ne è il primo commento al post di chiarimento sulla vicenda: “Non sono ragazzi, sono fascisti”.
    Pur se accaduto circa 2 mesi fa, il tutto fa scalpore alla luce delle ultime dichiarazioni che il leader del Movimento, lo stesso Beppe Grillo, ha rilasciato sul suo blog, tramite video messaggio, come suo solito: “Destra e sinistra sono uguali“, gettando, inoltre, un due di picche a tutti coloro che gli chiedevano un supporto in vista dei ballottaggi di fine mese.
    E a dire che il Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo sventola a destra e sinistra, sopra e sotto, la Costituzione Italiana, sbattendola in faccia agli attuali politici, non molto in sintonia con i principi legati alla Carta Costituzionale. Giusto per dare una rispolverata al primo dei Documenti del nostro Paese, alla disposizione finale XII risulta: “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista.” Piccola dimenticanza? Noi comunque sia, continuiamo a festeggiare il 25 aprile.

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