Tag: Camera dei Deputati

  • Due saranno le domande a cui risponderò in questo post: perchè fare le primarie dei parlamentari e perchè scegliere Liliana Ventricelli.

    La prima. Credo che il contesto politico in cui riversa il nostro Paese, sia uno dei più contorti e meno chiari degli ultimi tempi, soprattutto dopo che l’antipolitica ha divorato gran parte dei cittadini, portandoli nel partito dell’astensione o nel Movimento 5 Stelle che, dopo pochi mesi di vita, ha già i suoi primi terremoti e le sue prime crepe, in mancanza, come alcuni militanti ribadiscono, di democrazia decisionale sui temi e le scelte del movimento e viene mascherata dalla democrazia partecipativa delle “primarie online”.

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  • Ecco perchè le Parlamentarie verranno svolte il 29 e 30 dicembre.

    Prima del cenone ci aspetta un dovere enorme: scegliere i nostri deputati e senatori che dovranno rappresentarci nella prossima legislatura.

  • Ddl Anticorruzione, Art. 10.
    Potrei concludere con il precedente brevissimo periodo, questo articolo, ma voglio commentare quella assurda necessità che spinge il Governo a presentare alle Camere un disegno di legge che oltre a regolamentare le pene per chi corrompe nel pubblico e nel privato, pone il divieto d’accesso, ai condannati, in Parlamento.
    “Finalmente!”, direte voi. Purtroppo no.
    Purtroppo non è un aspetto positivo questo, non tanto per il Governo, ma quanto per il nostro Paese, perché mette in luce aspetti negativi della nostra società, che non riesce a respingere, in completa autonomia da leggi e obblighi giuridici, dei condannati dalle cariche pubbliche. Basterebbe un po’ di moralità e di senso del dovere, soprattutto all’interno dei partiti, per evitare che si presentino alle elezioni candidati condannati in via definitiva. Siamo garantisti, certo, ma chi è stato dichiarato colpevole, non può rappresentare i cittadini e per rendere reale questa condizione, non sarebbe servita, in un paese civile, una legge. Per me, questo nuovo capitolo della giustizia italiana, non è al 100% positivo. Mi dispiace molto, ma credo nell’autoregolamentazione, prima dell’intervento dello Stato. Se lo Stato si inserisce all’interno delle scelte dei criteri di candidabilità, vuol dire che i partiti sono stati spogliati della loro funzione, importante, di selezione della classe politica, buona, efficiente, onesta.
    Mi sembra di vivere nella scuola italiana degli anni ’30, quando le maestre (lo Stato), puniva gli scolari (i partiti) dietro la lavagna, con ceci e pietroline (leggi) sotto le ginocchia.

  • Ieri alla Camera si è votata la fiducia al governo Berlusconi. 342 voti favorevoli e 275 contrari, una maggioranza risicata che vede, senza ombra di dubbio, il Governo appeso ad un filo. Un filo finiano.

    Sono contento e mi riconosco al 100% con quanto ha detto Bersani nel suo intervento. Napolitano ha dichiarato che “la legislatura deve continuare“, bene, ma io penso che la legislatura camperà a stento fino alla primavera, perchè anche se B. vuole raggiungere la fine della legislatura, Bossi spinge ad andare al voto.

    Il segretario PD Bersani, dopo aver sentito le parole di B., ha descritto il discorso del Premier come debole e “reciclato”. Il berlusconismo sta per finire? Io penso e spero di si, perchè non è possibile avere un Paese che per vent’anni non ha parlato di se ma di un personaggio “sfruttatore” della politica per affari personali. Cosa significa che “Berlusconi non è sceso in politica per affari suoi ma per cambiare il Paese”? Ma chi vogliamo prendere in giro? Cosa ha fatto Berlusconi da quando è al governo di questo Paese? Condoni, scudo fiscale, lodo Mondadori e ha tentato e tenta tutt’ora di creare una legge che lo favorisca nei processi in cui è indagato. Sinceramente tanti cambiamenti non ne vedo e non gli ho mai visti. Ha ragione Bersani quando parla di “chiusura di una pagina vecchia“? Prima di girare pagina, quella successiva deve essere pronta, pulita e sana per poterci scrivere la storia di questo Paese. Abbiamo la penna? Nera?! No…rossa è meglio…bene! Forza! Dettiamo il nostro futuro.