Tag: Camera dei Deputati

  • Pare che il M5S abbia due pesi e due misure su quanto accade in Parlamento: condanna il deputato Dambruoso (SC), Questore della Camera, per aver interagito in modo brusco con l’On. Lupo (M5S) e apostrofa, tramite l’On. De Rosa (M5S), le deputate del Partito Democratico come brave a fare pompini, ragione per cui esse risiedano sugli scranni di Montecitorio. Che differenza c’è tra il gesto dei due parlamentari? Per me, nessuno.

    Cosa potevamo aspettarci da un cretino che si è messo sotto i riflettori dell’opinione pubblica per una così infelice dichiarazione? Ma alla fine questo è il prezzo per non aver utilizzato un sistema incontrollato di selezione della classe dirigente. Volete fare l’esempio degli altri partiti? No, non potete. Perché loro hanno molte gatte da pelare, anche e soprattutto per questo, ma da un movimento che si reputa rivoluzionario, non si possono accettare queste indecenze.

    Ma forse De Rosa è lì perché è bravo a fare qualcosa. Che cosa non è dato sapere, ma forse non voglio proprio saperlo. Il sessista lo sa fare, altro che, però.

    La Lupo, invece, so perché è in Parlamento: pensava di essere alle selezioni per una squadra di rugby ed invece erano le parlamentarie sul blog di Grillo.

    Chapeau!

  • Ormai è diventato mainstream additare i deputati e i senatori per l’elefantiaco costo della politica italiana, delle istituzioni parlamentari, quali appunto Camera e Senato, ma tralasciando, forse inconsapevolmente, una parte delle spese sotto il nome “personale”.

    Come potete vedere dalla tabella, tra il personale c’è chi prende molto ma molto di più rispetto ad un parlamentare che, ricordiamolo, ha un reddito annuo di circa 190000 € (15500 € al mese, circa).

    retribuzioni_personale_Camera_Deputati_2013_08_09C’è un problema serio, ancora non del tutto individuato dall’opinione pubblica: l’abuso redditizio tocca ogni parte del sistema istituzionale, un rastrellamento generale garantirebbe sicuramente più efficacia nel taglio delle spese.

     

  • ecco qui il discorso integrale di Giorgio Napolitano, fatto alle Camere riunite, nel giorno del suo (secondo) giuramento.

    (altro…)

  • I Presidenti di Camera e Senato hanno iniziato l’operazione di snellimento delle spese delle due camere, partendo da loro: si sono ridotti lo stipendio del 30%. È soltanto l’inizio.

  • Vi delizio con pensieri non miei, leggete e poi ditemi:

    Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo […]

    altra delizia

    Ogni eletto percepirà un massimo di 3.000 euro di stipendio, il resto dovrà versarlo al Tesoro, e rinunciare a ogni benefit parlamentare, iniziando dal vitalizio pensionistico.

    Ma gli eletti dopo tutto, guadagnano solo 11.000€, tutto il resto son bazzecole. Andiamo avanti:

    Oggi i parlamentari sono soltanto dei peones che schiacciano un pulsante se il capo, che li ha nominati, lo chiede.

    Anche qui, c’è da andar male di stomaco, visto quale sia la vera realtà, oltretutto, sotto gli occhi di chiunque. Continuiamo:

    Il M5S vuole far entrare degli uomini e delle donne alla Camera e al Senato che rispondano solo alla Nazione e al proprio mandato.

    Prima che qualcuno possa dire qualcosa, ho semplicemente riportato le parole tratte da un post di Beppe Grillo, sul suo blog, dell’agosto 2011.

    Tutto il resto lo lascio alle vostre considerazioni.

  • Mi è difficile pensare che tra i tre e dico TRE (3) senatori nocesi (uno di nomenclatura) eletti in questa tornata elettorale – 2 PDL (Piero Liuzzi e Donato Bruno) e 1 Scelta Civica (Angela D’Onghia) non ci sia stato nessuno che abbia votato, alla Presidenza del Senato della Repubblica, Pietro Grasso, ex-procuratore nazionale antimafia, persona di alto senso civico e difensore a spada tratta della legalità. Anche se pare che qualche “montiano” abbia scelto l’attuale Presidente: se la D’Onghia sarà una tra quei senatori, tanto di cappello, aspettiamo sue conferme.

    L’altra alternativa qual era? Dico era, perchè alla fine, grazie al cielo, Pietro Grasso è diventato Presidente del Senato, assieme a Laura Boldrini, Presidente della Camera. L’alternativa era Renato Schifani, noto in politica e nelle procure, per essere stato accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Non penso serva altro per farvi capire qual era la situazione ieri in Senato. Sul M5S non c’è da dir nulla, se non, dubitare della trasparenza decisionale e del rispetto dei principi costituzionali attaccati quotidianamente dal tandem “Grillo-Casaleggio”.

    Il cambiamento è già iniziato e quanto si è detto fino ad ora, si sta realizzando, passo dopo passo. Ora il governo.

  • 35 anni fa, il 16 marzo 1978, in via Fani, a Roma, veniva rapito Aldo Moro, dopo che le Brigate Rosse avevano ucciso, uno dopo l’altro, gli agenti della sua scorta, mentre si dirigeva in Parlamento.

    Un uomo dal grande senso dello Stato che mai come oggi è così lontano dallo standard odierno di “politico”, colluso con la corruzione, la mafia, la criminalità e peggio ancora con l’indifferenza verso i problemi della gente.

    Oggi, inoltre, è un giorno particolare: a Firenze si celebra la “Giornata contro tutte le mafie”, organizzata da Libera, di Don Ciotti, ed in concomitanza, l’elezione dei due presidenti di Camera e Senato, ottenendo, per il momento, solo l’elezione di Laura Boldrini alla Camera dei Deputati, risultando la terza donna nella Storia Repubblicana ad aver ricoperto quel ruolo, oltre che personalità impegnata nelle campagne umanitarie internazionali dell’ONU. Simbolo della giornata è la sfida tra Pietro Grasso e Renato Schifani, il primo, ex-Procuratore Anti-Mafia, appena entrato in politica ed eletto senatore con il PD, il secondo Presidente uscente del Senato. Entrambi corrono per la Presidenza del Senato della Repubblica, un faccia a faccia pieno di simbologie.

    Sarà una giornata ricca di soddisfazioni, all’ombra del ricordo di Aldo Moro? Oppure finirà tutto con le tattiche doppiogiochiste di chi predica bene e razzola male?

  • Oggi si insedia ufficialmente il Parlamento, con la prima seduta plenaria e l’elezione dei presidenti provvisori. Alla luce di tutto questo, io sono felice che l’aula in cui i rappresentanti del Popolo dovranno confrontarsi per dare speranza al Paese, sia stata avviata con qualche scossone, non solo un terremoto 5 Stelle, ma anche generazionale. Peccato che la durata sarà brevissima, forse la più breve della Storia.

    Parallelamente alle scene da “Harry Potter e la pietra filosofale” – precisamente, quando gli studenti arrivano ad Hogwarts e cominciano a guardarsi intorno, con occhi sgranati e fare cauto – c’è la Puglia’s Hell a distanza di qualche centinaia di chilometri dalla Capitale.

    Nichi Vendola, da buon pasticcere, rimpasta la Giunta Regionale, come se bastasse per mettere a tacere le grandi delusioni ricevute all’ultima tornata elettorale, ma ciò che mi lascia più perplesso è, senza ombra di dubbio, la perplessità di molti nel vedere dei montiani entrare in giunta. Sono fasi delicate, da prova di convivenza, ne paga la Puglia e i pugliesi, ma per il resto, a chi importa?

    Che ci siano new entry del PD e aver visto qualche assessore che ha lavorato con dedizione essere allontanato dal Governo Regionale, mi rattrista. In ultima analisi, riferendomi sempre a questo episodio, vorrei capire quale sia la scelta di chi è stato eletto in Parlamento e allo stesso tempo nominato Assessore. Larisposta è positiva, aspettiamo risvolti.