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  • 1- Politici del “vecchio millennio”, se non avete altro da dare al vostro Paese, andate in pensione;
    2- Politici del “nuovo millennio”, se non vi date da fare, quelli del “vecchio millennio” rimangono lì;
    3- Corrotti e corruttori, autoespelletevi dalla vita pubblica;
    4- Partito Democratico, purifica le tue file, allontanando i volponi;
    5- Pierluigi Bersani, attento al lupo;
    6- Giovani Democratici, buon congresso a tutti;
    7- Lega Nord, come si suol dire, ride bene chi ride ultimo;
    8- Umberto Bossi, si predica male e razzola malissimo;
    9- Silvio Berlusconi, le “orgie” politiche non ci piacciono;
    10- Lettori, non date retta a quanto ho scritto nei 9 punti precedenti.

  • Se dovessi dar vita ad un regolamento per lo svolgimento dei poteri politici, a qualsiasi livello, direi che il primo articolo sarebbe, senza ombra di dubbio, “Rispetto dei Cittadini”, o meglio ancora, “Rispetto dell’intelligenza dei Cittadini”.
    “A che pro?” direte voi, ma io credo che uno dei motivi essenziali per il quale la politica, in Italia, è arrivata a questi livelli di indecenza, è essenzialmente la noncuranza, da parte dei politici (o politicanti, fate voi), delle persone, dei cittadini che popolano il nostro Paese, che votano ogni qual volta ci siano le elezioni, che nonostante tutto, preferiscono “perdere” 10, 15, 20 minuti del proprio tempo per far valere un proprio diritto, quello del voto.
    Ma in Italia il voto è un diritto che non ha diritti: normalmente, il cittadino che sceglie un determinato gruppo, si aspetta che quella scelta possa fruttargli i tanto desiderati servizi, dalla semplice risoluzione delle strade diroccate, fino alla pensione. Ma da decenni, ormai, la politica ha perso la gamba, mentre tentava di fare un passo più lungo di quello che poteva, ed ora i cittadini stanno aprendo gli occhi su uno spettacolo indecente, che merita solo di essere coperto da una colata di cemento armato, lasciando spazio ad aria fresca, pulita, che odori di futuro e di novità.
    Ho imparato, nel corso della mia attività politica, che sognare rende forti, ma che non si può vivere solo di quelli. Interessandomi di politica, non solo a livelli nazionali, ma anche a livello locale, ho proprio esteso un mio pensiero su come il marcio lo si trovi ovunque, anche dietro l’angolo di casa.
    Neo-Assessori nominati dopo un litigioso e capriccioso periodo politico, dove per non fraintenderci, confermo che l’aggettivo “capriccioso” indica proprio la presenza di capricci bambineschi da parte di certa gente, poi accontentata con una bella poltrona, affianco a quella del Sindaco.
    Assessori che sfruttano, con faccia tosta, la loro posizione politica come vetrina del loro volto tumefatto da compromessi politici, ringraziando il pubblico, elogiando eventi nemmeno seguiti, inserendo “noi dell’Amministrazione Comunale” ogni cinque parole dette, a mo’ di campagna elettorale no-stop.
    Se credono di poter andare avanti così, si sbagliano di grosso, non basterà più accusare qualcuno di creare critiche sterili, niente è sterile in questo momento, più di Berlusconi. Siamo ormai alle battute finali di questo teatrino nazionale, regionale e locale. Chi fin’ora ha mangiato, rimarrà a digiuno, chi è rimasto in un angolo, combattendo ogni giorno per i propri diritti e le proprie idee, verrà premiato.
    I poltronisti lascino il Palazzo e andassero a pulire le strade, da loro nemmeno ristrutturate, andassero a raccogliere i pezzi dei fanali delle auto, scontratesi in un incrocio lasciato a se stesso, andassero in bicicletta su le pseudo-piste ciclabili. Ognuno faccia il suo lavoro, la politica non è per tutti, la politica è per i puliti e sani di principio.
    Intanto, se siete nei paraggi, venite a firmare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare a favore delle nuove generazioni. Noi aspettiamo il caro Sindaco, che tanto sbandiera la parola giovani. Vediamo se, anche nei piccoli gesti, dove la faccia non viene messa in risalto, gente del genere ha il coraggio di dire “io ci sono, io vi sostengo”.

  • Bossi non riesce più a contenere il suo popolo. I militanti ed elettori della Lega Nord hanno sbattuto la testa contro un muro invalicabile: i problemi erotici del Premier. Su uno specchietto, uscito oggi sul Corriere della Sera, vengono riportate lamentele da parte di alcuni utenti di Radio Padania, tipo: “io sono un invalido civile che non ha mai percepito sostegni, perchè la percentuale di invalidità è bassa, e qui fottono alla faccia nostra”.

    La situazione attuale nell’oltre Po è qualcosa di terribile, i sostenitori della Bossi Family (da oggi, le visite ufficiali dei ministri leghisti, presso il Presidente del Consiglio, sono incorniciate dal futuro leader del Carroccio, Renzo Bossi detto “la trota”) si stanno svegliando da un sogno fine a se stesso. Le promesse sulla secessione, sul federalismo e su tutti i provvedimenti “pro-nord”, non sono più candidi come una volta.

    Il federalismo fiscale, senza dubbi a favore del nord e a svantaggio del sud, è una sorta di scissione mascherata. Le regioni del nord, economicamente ed industrialmente più avanzate, sono sicuramente pronte ad affrontare un discorso di autonomia economica. Ma le altre regioni? Le regioni più povere? Se si pensa ad un recupero delle spese e quindi ad una sorta di soccorso, sofferto, da parte delle altre regioni, è sicuramente un provvedimento che non avrà nulla di nuovo.

    Cosa ne sarà della Lega? Cosa ne sarà di Bossi? Lo storico leader del Carroccio sarà ancora in grado di avere quel carisma (astratto), necessario a mantenere unito il partito? O forse la lega è destinata a scomparire? O forse è già in declino? Predicherà bene al nord per poi razzolare male a Roma?

    Il declino tuttavia, non si riesce a visualizzarlo in quanto, a causa delle vicende di B., i voti passano dal blu PdL, al verde Lega, ma in realtà i veri leghisti sono ormai pochi.

    Buona Italia a tutti!

  • Non so cosa mi stia prendendo, eppure sono ben cosciente delle mie possibilità e dei miei obiettivi. Non riesco a capire perchè questo 2011 ha come mio primo pensiero i 150 dell’Unità d’Italia.

    Ho una gioia immensa nel sapere che questo anno sarà un periodo speciale per il nostro Paese, 150 anni di stare insieme, 150 anni di condivisione di obiettivi, 150 anni di sconfitte e di vittorie, 150 anni di problemi sociali, 150 anni di speranza civile, 150 anni di Storia, la Storia con la S maiuscola, un arco temporale che ha segnato le vite di tutti noi, e forse il destino del mondo intero.

    La voglia di conoscere, di approfondire, di apprendere cosa realmente è accaduto in questi 150 anni di Italia, mi hanno spinto ad avvicinarmi a testi storici che testimoniano non solo gli avvenimenti ma anche gli umori della gente di quel tempo, la gente del nostro passato, della nostra neo Italia.

    Torino, Firenze, Roma, sono 3 tasselli importanti, 3 solchi profondi che hanno indirizzato la cultura del nostro tempo e della nostra Nazione.

    Quanti hanno dato la loro vita per realizzare il Sogno? Quanti hanno combattuto e hanno trovato la morte in battaglia? Sulle montagne? Sulle colline e sulle pianure della nostra penisola?

    Abbiamo sofferto parecchio, ma l’abbiamo fatto da Italiani, indipendentemente se monarchici o partigiani, l’importante è che desideravamo essere un paese unitario. Al Sud, la Resistenza non è mai stata vissuta realmente, il Sud era prevalentemente monarchico quando, durante la Seconda Guerra Mondiale, l’Italia fece i conti con gli occupanti e la cultura che portavano dietro di se.

    L’Italia nella sua Storia, dovrebbe ringraziare la sorte, dovrebbe ringraziare il fatto di essere stata occupata dalle truppe anglo-americane, portatrici di una cultura democratica e di libertà individuale, simbolo madre degli Stati Uniti d’America.

    Tante è l’emozione che mi provocano questi festeggiamenti, io festeggio con sincerità i 150 anni dell’Unità d’Italia, pur essendo in vita da soli 17 anni, mi sento italiano da sempre e, a differenza di chi denigra il Paese, ne vado fiero e potrei gridarlo nel mondo, senza vergognarmi.

    Non mi vergogno affatto perchè, da quando ho appresto e costruito una mia coscienza critica, combatto ogni giorno contro il malessere e il ripudio sociale che c’è intorno. Non mi vergogno perchè ho il coraggio di dire che la politica italiana ha distrutto un’immagine bellissima di questo Paese e che personaggi del calibro di Bossi e Berlusconi, farebbero bene a smammare dalla loro posizione istituzionale, perchè è proprio quel sistema politico che loro occupano ad essere stato sudato con il sangue da chi volle l’Italia unita. Gli errori inimmaginabili di questi due esponenti politici e tutti i loro segugi al seguito, sono proprio l’aver, uno, denigrato e violentemente descritto gesti associati al Tricolore Italiano, aver fatto distinzioni tra settentrionali e meridionali, aver creato un partito che ha come principale obiettivo quello della secessione e della nascita della “Padania”, territorio corrispondente alla valle oltre il Po, terra italiana che ha conosciuto la Resistenza e il sangue di chi ha sofferto ed è perito per dare la possibilità che il Tricolore potesse sventolare dai balconi delle abitazioni e dei monumenti. L’altro, per aver stretto alleanze con certi personaggi e, oltre tutto, per i suoi gravissimi errori politici, giudiziari e sociali, che hanno messo il Paese in una grave situazione, diplomatica, d’immagine e di crescita.

    Il Presidente della Repubblica, garante dell’Unità Nazionale, ha espresso a Reggio Emilia le sue considerazioni in merito e non posso non trovarmi in completo accordo con quanto ha affermato. E’ giusto reagire a tali comportamenti, perchè faremmo del male non solo alla Storia e al ricordo dei patrioti italiani, ma faremmo del male alla nostra libertà, alla nostra appartenenza, al nostro senso civico e al nostro futuro.

    Tornerò ancora a parlare dei 150 anni dell’Unità e con grande piacere.