Tag: Beppe Grillo

  • Arriverò in ritardo, nel commentare quanto sta accadendo al nostro Paese, durante le votazioni del Presidente della Repubblica, fatto sta che ho il voltastomaco e, candidato o no del Pd, non sono uno che riesce a tenersi le cose dentro.

    Partiamo per ordine. Il Partito Democratico durante la campagna elettorale ha sempre e dico sempre cercato di dare di sè un’immagine di forza rinnovatrice, riformista e devo dire che c’era anche riuscita, nella concretezza, non solo con le primarie per i parlamentari – dove sono stato eletti molti giovani, tra cui molte donne – ma soprattutto con la presentazione di due persone autorevoli e molto rispettate, alla presidenza di Camera e Senato, rispettivamente Laura Boldrini e Pietro Grasso.

    Oggi tutto questo è andato in fumo, forse per qualche chiappa venduta al nemico e magari per la disperata ricerca di una maggioranza che potesse dar vita ad un governo, un governo che, personalmente, potrebbe benissimo non esserci, se questo comportasse l’ammucchiata geneticamente modificata di PD e PDL, consegnando a Grillo, indebitamente, il 50% del consenso alle prossime elezioni, con Berlusconi secondo partito e noi relegati a fare il “nuovo terzo polo”. Tutto questo perchè il nome di Franco Marini è il risultato di una imposizione e non di quel sentito bisogno di cambiamento (ne parlo qui).

    Durante la mia piccolissima esperienza in politica, ho cercato di conoscere da vicino le realtà che circondavano e animavano il PD, trovando interessante la fronda renziana, per me caduta in basso, ultimamente, a causa dei recenti comportamenti assunti dal Sindaco di Firenze, comportamenti che si potevano assolutamente evitare, considerato il fatto che, a ragion veduta, il soggetto citato sarà, senza pronostici da fantapolitica, il prossimo candidato del centrosinistra alle prossime Politiche, salvo cambiamenti e tattiche “boldrini-grasso” dall’altra parte della barricata. Il fronte bersaniano, per intenderci.

    Il PD guarda al suo futuro. Ce lo dicono tutti: giornali, portali d’informazione, personaggi di spicco della scena politica italiana, protagonisti del centrosinistra. Tutto vero, nessun dubbio. Proprio perchè veritiera questa tendenza, oggi esprimo il mio dissenso per ciò che è stato il PD, ciò che non è stato il PD e auspico un futuro migliore per quello che, oggi, risulta essere il primo vero progetto di partito 2.0, casa dei riformisti e aperto, democratico. Peccato che in queste ore abbia avuto mancanza di promiscuità tra decisioni politiche e popolari, quello che, in fin dei conti, è la vera forza del Partito Democratico. Le primarie ne sono un esempio.

    Si parla di futuro, abbiamo detto, e quindi si parla di congresso. Non so chi rappresenterà il fronte ora targato “Bersani”, non sappiamo se ci sarà ancora, fatto sta che i nomi che ora circolano in rete e per i corridoi di partito vanno distinti e vanno comprese le loro ragioni e soprattutto il loro peso conquistato all’interno del partito.

    Fabrizio Barca ha un passato di tutto rispetto, ma il prossimo segretario del PD non può essere uno che ha deciso di aderirvi l’11 aprile 2013. Per l’appunto.

    Gianni Pittella, certo, uomo di partito, vice-Presidente vicario del Parlamento Europeo, d’accordo, aspetto di avere più informazioni in merito alle intenzioni di Pittella, ma non è il soggetto che il PD cerca, non perchè non sia una brava persona, ma perchè c’è bisogno di teorizzare nuovamente il concetto di partito e le modalità di partecipazione. Detto questo io ho fatto la mia scelta e fino a quando non mi caschi il cielo in testa, io ho il mio candidato ideale: Pippo Civati (che di nome fa Giuseppe e non Filippo!).

    Civati è sempre stato uno che, dal canto suo, ha sempre detto la propria e di teorie su come investire le forze del più grande partito italiano ne ha sfornate parecchie e non sono, di certo, da buttare nel cestino. Civati non va raccontato, va letto, vanno ascoltati i suoi discorsi (qui il suo blog) e la cose che più mi coinvolge è che dire di essere dalla sua parte non significa essere “civatiano” ma essere un democratico che vuole cambiare le cose e io sono un democratico che non vuole starsene all’angolo ad osservare. Mi sono iscritto al PD non con l’intenzione di fare carriera al suo interno, ma di lavorare per il bene del territorio, della provincia, della regione, del Paese, ma ancora di più della gente che ci circonda. Ciò che ci accadra di qui a pochi secondi non possiamo saperlo, ne per le nostre singole vite, ne per il nostro essere comunità.

    Civati è candidato al prossimo congresso e può essere certo di una cosa: io ci sono. Mi sono stancato delle linee forti e soprattutto della “macro-candidatura” certa della vittoria. Basta! Il partito è di tutti. Il partito non è di proprietà intellettuale di nessuno, ma di tutti. Si cambia al congresso e il PD se vuole sopravvivere dovrà fare un passo da gigante, altrimenti sprofonderà nella frammentazione e quel passo richiede rinunce, rinunce che non possono essere lasciate alla strumentalizzazione di qualcuno, ma che devono risultare non come mezzo di propaganda, ma di rinvigorimento.

    Ps: voglio esprimere il mio orgoglio e la mia soddisfazione nel vedere le sedi del PD occupate in tutta Italia. #OccupyPD ora è sostenuto dai Giovani Democratici. Ne vedremo delle belle nelle prossime ore. Io la lancio qui, una bella idea per il prossimo congresso: #OccupyCongress. Per il resto, stay tuned!

  • Risuona bene quella esclamazione che ha di certo abbastanza, soprattutto per la concezione stessa della politica. Peccato però che chi ha basato la propria campagna elettorale su ciò, non stia, in realtà, dimostrando tanta coerenza, anzi, forse per niente, anzi, per niente. Punto.

    Ecco a voi un sondaggio fresco di calcolo che dimostra come gli elettori, se pur autori di una situazione politica frammentata come quella attuale, vogliano un governo e vogliono che PD e M5S stiano insieme. Si badi bene che il campione ingloba solo elettori a 5 stelle e della coalizione Italia Bene Comune. Niente pidiellini.

    Anche se sono contro l’elemosina e la vendita delle chiappe ad un comico, credo che se il Paese voglia questo accordo, Grillo deve essere un semplice dipendente dei cittadini e mettere all’angolo le sue manie disfattiste e qualunquiste. Tutto il resto non serve, ecco il sondaggio. Per stasera mi sto zitto.

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  • Con che faccia si sarà presentato Beppe Grillo da Napolitano, oggi, nel secondo giorno delle consultazioni, dopo che per mesi, forse anni, l’ha definito “Morfeo” Napolitano?

    Il sempre grande Sergio Staino ha ipotizzato cosa possa accadere in quelle stanze del Quirinale.

  • La logica è un po’ quella dell’esilio forzato, come facevano i fascisti un tempo, ma prima di questo, B.G. (visto che non lo si può nominare, altrimenti succede il putiferio) vuol sequestrare tutti i passaporti dei politici sottocontrollo da parte della sua arma letale SWG4.

    Mi sono imbattuto in questo video, di un anno fa, attraverso i social network, e voglio staccare la spina con le mie seghe mentali. Ecco il testo del video:

    Sto leggendo un po’, ma siamo abbastanza messi bene, voglio dire, però adesso stiamo mettendo a punto un algoritmo, che è l’svg4 di out e crowd sourcing in modo che si possano intensificare e intersecare tutti i dati mondiali delle banche e delle dichiarazioni fiscali.
    In modo che questa gente non è che adesso dice “adesso vado via do le dimissioni e basta”, devono restituire quello che hanno preso, quindi si fa un’intersecazione con questo algoritmo che, vi ripeto, è un cross checking in modo da vedere il loro 740 all’inizio, il 740 di oggi, decurtata, con questo algoritmo che lo fa automaticamente, uno stipendio di 1200 euro al mese, quello che rimane verrà restituito.
    Si porranno dei sequestri, come i mafiosi, coi mafiosi ci siamo riusciti ma questi sono leggermente peggio, quindi bisognerà, oltre all’outsourcing fare un crownd outsourcing che sarebbe quello di una valutazione immediata dei beni patrimoniali residenti sia in italia che all’estero.
    Quando avremo il capitale, i passaporti verranno requisiti di nuovo con, abbiamo un check meraviglioso che mette in relazione tutti i dati anagrafici, quindi avremo tutti i documenti dei passaporti che saranno ritirati, e quando avremo sotto controllo la situazione e i beni patrimoniali restituiti al popolo italiano, loro potranno uscire, anzi, sarà doveroso mandarli via da questo paese, che non ritornino più.
    Comunque ora vedo un po’ come va l’SVG4, stiamo già facendo, intersecando i dati di banca, dove sono gli scudi fiscali, ci sono nomi, cognomi, c’è tutto, quando emtteremo tutto online, con un programmino che stiamo facendo coi migliori tecnici, stiamo già convergendo sugli ufficiali giudiziari migliori che abbiamo, le forze di polizia, con un zip war airganon, lo zip war airganon è questo software che ci garantirà sia l’anonimato che la presenza dell’ufficiale giudiziario nel posto giusto al momento giusto.
    Per ora è tutto vi terremo informati, grazie.

    Una supercazzola dall’esplosività di una bomba nucleare. Ovviamente non è l’unica e la fabbrica è appena entrata nel vivo.

    PS: bello lo sfondo col mare, certo che l’arma letale di Grillo ha pure gusto. Povero tablet e le zappate sullo schermo, l’avrà buttato alla prima curva dopo la fine del video.

  • Vi delizio con pensieri non miei, leggete e poi ditemi:

    Ogni eletto risponderà al Programma del M5S e alla propria coscienza, non a organi direttivi di qualunque tipo […]

    altra delizia

    Ogni eletto percepirà un massimo di 3.000 euro di stipendio, il resto dovrà versarlo al Tesoro, e rinunciare a ogni benefit parlamentare, iniziando dal vitalizio pensionistico.

    Ma gli eletti dopo tutto, guadagnano solo 11.000€, tutto il resto son bazzecole. Andiamo avanti:

    Oggi i parlamentari sono soltanto dei peones che schiacciano un pulsante se il capo, che li ha nominati, lo chiede.

    Anche qui, c’è da andar male di stomaco, visto quale sia la vera realtà, oltretutto, sotto gli occhi di chiunque. Continuiamo:

    Il M5S vuole far entrare degli uomini e delle donne alla Camera e al Senato che rispondano solo alla Nazione e al proprio mandato.

    Prima che qualcuno possa dire qualcosa, ho semplicemente riportato le parole tratte da un post di Beppe Grillo, sul suo blog, dell’agosto 2011.

    Tutto il resto lo lascio alle vostre considerazioni.

  • Qualcuno dia lezioni di Diritto Costituzionale e di Diritto Parlamentare a Beppe Grillo. Dalle sue recenti dichiarazioni pare che il leader del M5S voglia proporre a Napolitano un Governo a 5 Stelle, pur non avendo maggioranza alla Camera e al Senato. Mi chiedo con quanta sincerità dica una cosa del genere. Vorrà forse rinfacciare al Presidente della Repubblica il suo rifiuto a tale proposta e poi farci una campagna elettorale ad hoc su questo? Io non avrei tanti dubbi, ma non vorrei che qualcuno pensasse che io sia malizioso. Certo è che non si può andare avanti così e agli attivisti e sostenitori del Movimento 5 Stelle dico che non devono prendersela se si parla del loro movimento e soprattutto ho una concezione dello stesso non tanto positiva. Non gridate al complotto o alla “tendenza della politica ad essere contro la rivoluzione”, perchè io di rivoluzione non ne vedo ombra, ma come ho già detto ieri, solo tanta disperazione nel Paese. Sarò pure superficiale, ma credo che non sia una dimostrazione di alto profilo quella di Grillo e Casaleggio. Mettere alle strette gli stessi neo-parlamentari a 5 stelle, minacciando il loro allontanamento dal M5S è l’esatta traduzione di un modo di far politica vecchio, becero, dove le persone vengono prima delle idee e dei progetti  comuni. Mi dispiace, ma non è così che si fa la rivoluzione. Le giubbe stellate devono riporre nel cassetto l’antipolitica e ricordarsi che ora non sono più nelle piazze, ma nelle Istituzioni e come tale, c’è bisogno di un comportamento degno di tale posizione.

  • Che da Casaleggio arrivino minacce al Movimento 5 Stelle di lasciare se quest’ultimo dovesse stringere un patto di collaborazione per un governo di vitali punti programmatici con il PD, c’è solo da cogliere aspetti positivi. Bloccare il M5S ed impedirgli di assumere responsabilità politiche ricevute, legittimamente, dalle elezioni è un attentato al Paese. Fitch ci declassa in serie B, migliaia di posti di lavoro sono sull’orlo del precipizio e l’Italia aspetta risposte serie e rivoluzionarie, ma è tutto bloccato per una ricerca della coerenza da parte di Grillo e Casaleggio, coerenza basata sul vaffanculo. È questa la novità? È questo il soggetto politico rivoluzionario? Ditemi voi. Qui si piange e basta.

  • Il capogruppo alla Camera del M5S, Roberta Lombardi, su un blog ha spaziato in lungo e in largo attuando quel revisionismo storico tipico di un neo-fascista.

    Più tardi scriverò due righe in merito, ora lancio la mia arma contro gente riprovevole come il Presidente dei Deputati a 5 Stelle. Per il momento, ti prendi solo questo: VAFFANCULO! Tanto ti è famigliare.