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  • Ci lamentiamo, giustamente, della situazione incresciosa in cui si trovano gli scavi di Pompei, l’Ara Pacis di Roma e molti altri luoghi di grande valore culturale e artistico. Facciamo bene a lamentarci.

    Aggiungo, però, anche le università: al Politecnico di Bari, due cedimenti di soffitto a distanza di qualche giorno, al Palazzo Del Prete di Giurisprudenza, un pezzo di cornicione viene giù. Tutto a seguito della pioggia che ha colpito nei giorni scorsi la Città.

    Se questa è l’Italia che esce dalla crisi, stiamo proprio bene. Bisogna dirlo a Letta e ai suoi ministri.

  • Non ricordo da quanto tempo, ormai, la politica si poggia sulla logica del meno peggio.

    Un quesito del genere non può non balzare alla mante se si guarda cosa sta succedendo nei vari congressi del Partito Democratico, ad ogni livello, sia chiaro.

    Mi dispiace veramente tanto per quello che sta accadendo a livello provinciale, qui in Terra di Bari, dove il congresso si è trasformato in una conta tra correnti, in alchimie da premio Nobel, tra capibastone che credono in un partito al proprio servizio e a loro uso e consumo.

    Candidarsi per conto di qualcuno è qualcosa che non ho mai compreso e mai accetterò, soprattutto quando si perde la propria personalità e si è semplicemente la manifestazione di una scelta di altri.

    Ieri ho partecipato all’Assemblea degli Iscritti del PD di Noci, la mia città: si è parlato di proposizione di una propria candidatura, di una sorta di presa di coscienza che porti alla scelta di mettersi in gioco e di poter contribuire nelle proprie forme e nelle proprie misure al partito. Tanto di cappello ad un ragionamento di questo livello, ma io credo che il problema sia più grande di quanto possiamo immaginarlo.
    Se è vero che è una presa di coscienza e che la settimana prossima si eleggerà il nuovo segretario di circolo, credo che il flusso di coscienza che porti ad una autocandidatura sia ormai più che avviato dentro ogni ipotetico candidato, per questo non capisco come si possa temporeggiare e accettare che una candidatura possa essere proposta a poche ore dal voto. Inaccettabile e assurdo.

    Sapete, sino a quando il Partito Democratico si ridurrà a scegliere il meno peggio credo che il PD sarà il peggiore di tutti i partiti. Nei circoli, nelle federazioni, non possono esserci interessi personali nella scelta del segretario, per rispetto dei militanti e di tutti coloro che ci mettono la faccia (e qualcos’altro). Chiedo troppo? Se così fosse allora non c’è motivo di continuare a far politica, o meglio, non c’è motivo di credere ancora nel PD.

    Io ci credo, molto, moltissimo, nel progetto che raffigura il PD. Proprio per questa ragione non posso accettare che i congressi si trasformino in rese dei conti o peggio degli uffici di collocamento “politico” di amici di amici. Basta. Ora o mai più.

  • Sono le ore 18:15 circa al centro congressi della Fiera del Levante di Bari, mentre salutavo degli amici, dall’altra uscita ecco sbucare una massa inferocita di giornalisti, tutti impegnati a circondare la nuova pop star, Matteo Renzi, che si dirige presso un altro padiglione, dove di lì a poco, tutti i vari “big” del partito si sarebbero intrufolati, forse per un colloquio privato, o forse per ballare la samba.

    Certo è che come sono arrivato a Bari, così ho preso la strada per il ritorno: senza niente di nuovo da raccontare, senza una visione delle cose, senza niente di niente.

    Prendetemi pure per uno di parte, ma io sono del Partito Democratico da più tempo di qualche astuto commentatore e forse, dico forse, ho a cuore più di qualcun altro le sorti del mio partito. Proprio per questo, mi sarei aspettato un discorso più corposo, più intenso, più carico di contenuti (forse basterebbe solo dire “carico” di contenuti) che cercasse di dare una visione delle cose ad un partito, il PD, che di posizioni nette non ne ha mai avute e che chi vuole soverchiare il sistema deve necessariamente colmare. Ma niente.

    Apro una piccolissima parentesi: tra quelle quasi duemila persone ho visto di tutto, ho visto delinquenti, gente che da quando si alza la mattina pensa agli affaracci propri e che della politica non fanno altro che approfittarsene. Ho visto il vomito di una classe dirigente che ha fallito, gli ho avuti accanto, di fronte, dietro. Mi sono sentito pieno di vergogna ad essere lì, in quel momento.
    Tra quelle duemila persone, ho visto gente schierata con Renzi solo per portare a casa un proprio risultato personale, chi si vuole candidare ad una carica e chi ad un’altra, chi vuole sentirsi più forte nel proprio partito per ottenere una fetta più grossa, chi dopo le primarie chiederà la testa di qualcun altro. Insomma, lo schifo più totale. Ho ancora la nausea.
    Se solo i riflettori fossero stati puntati sulla folla anziché sul palco, avremmo visto tutti cosa c’era e c’è realmente sotto il simbolo “Renzi”, almeno in Puglia (ma io credo in tutta Italia).

    Chiusa questa infelice parentesi, vorrei tornare su quanto ho ascoltato: parole che non mi hanno lasciato niente, se non semplici frasi fatte, da ripetere come un pappagallo, ad esempio, “sul carro non si sale, il carro si spinge” oppure “vorrei dare un nome ai sogni dell’Italia”, giusto per farvi qualche esempio.

    Cambiare il PD che cambia l’Italia, cambiare l’Italia che cambia l’Europa: ma come? Mi chiedo come?

    Vorrei da un candidato alla segreteria del principale partito del centrosinistra, delle idee chiare su ambiente, lavoro, tecnologia, sviluppo sociale, cultura, istruzione, università. Perchè Renzi non ha parlato delle 5 hub della ricerca che ha intenzione di creare? Perchè Renzi non ha parlato dell’abolizione del valore legale del titolo di studio che vuole attuare? Magari tutti quei ragazzi che erano lì, tra il pubblico con gli occhi luccicanti o che erano lì per fare volontariato, si sarebbero resi conto di chi stavano sostenendo. Forse non le dice perchè tanto sente la vittoria in tasca, quella stessa sensazione su cui lui stesso ha posto l’altolà, con immancabile ipocrisia.

    Non possiamo continuare a pensare che qualcuno che parla di “establishment che ha fallito” accetti che quello stesso establishment lo applauda e lo porti alla vittoria al prossimo Congresso. Come può costui essere credibile? Come possiamo consegnargli l’Italia, in nome di un tanto richiesto rinnovamento? È questo il rinnovamento? Se così fosse vorrà dire che l’Italia ormai non ha più speranze.

    Se oggi la novità deve celarsi dietro una disposizione del palco diversa dal solito, io mi sento di non appartenere a questa novità. Non ho nulla da perdere, se non la dignità e per quanto possa, per molti, essere un optional, io non ho alcuna intenzione di venderla pur di ottenere qualcosa di personale. Mai.

  • Pur sostenendo un altro candidato alle Primarie del PD per la Segreteria, domani sarò alla Fiera del Levante, a Bari, a seguire “L’Italia Cambia verso” di Matteo Renzi. È importante ascoltare quali progetti ci sono per l’Italia e per il partito, pur divergendo da questi. Un particolare importante che non dobbiamo snobbare è proprio l’ascolto e la pluralità. Questo è il PD che sogno ed io non posso tirarmi indietro incoerentemente.

  • Oggi, alle 18:00 inizia ufficialmente la campagna elettorale della coalizione di centrosinistra per le prossime Amministrative a Noci.
    Siamo tutti proiettati verso quella fase ma mi chiedo se tutti siamo propensi alla chiarezza, soprattutto interna in quello che vogliamo.
    Noto con grande dispiacere che l’indole caratteristica della sinistra – quella di porre in uno status di precarietà l’equilibrio politico – è sempre presente.
    Vorrei che la gente cominciasse a pensare in funzione dei progetti per la comunità che al proprio peso in un gruppo. Non mi capaciterei, altrimenti, nel considerare ciò sinonimo di buona e nuova politica.
    Sarò presente a questo importante appuntamento, sperando di ottenere le risposte giuste. Perché non sono io a chiederle, ma tutti coloro che sperano in una seria alternativa all’attuale Amministrazione Comunale, che ha sfornato cemento e senatori in doppiopetto che sfilano davanti al Tribunale di Milano.

  • MontyBis è solo su RadioJusoPirata.

    4ª puntata per MontyBis, il format condotto da Davide Montanaro SOLO per RadioJuso Pirata http://www.rjp.altervista.org/?cat=4.

    Ospite in studio: Ezio Antonacci direttamente da Bath (UK).

    A breve tutte le puntate di MontyBis anche su Spreaker!

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  • Ieri, 17 marzo 2012, esattamente un anno dopo la celebrazione dei 150 anni dell’Unità d’Italia, si è tenuto il 1° Congresso Regionale dei Giovani Democratici della Puglia.
    Non vi farò la telecronaca di quanto accaduto, vi basterebbe la semplice ricerca tag su twitter (per i pigri, eccola).
    Quello che penso dei Giovani Democratici è che sono la miglior cosa che al Partito Democratico possa esser capitata, dopo la sua nascita, per alcuni aspetti. Non dico questo, per il semplice fatto che io stesso sia un GD, ma perchè realmente c’è speranza in quello che accade all’interno della giovanile, a partire da eventi come questo.
    Poteva sembrare un evento come tutti gli altri, magari una semplice formalità, ma il dibattito che si era acceso, dalle 11 di mattina, conclusosi alle 19:15, mi ha fatto riflettere sulla valenza delle giovani generazione all’interno della politica.
    Tante idee, tanti nuovi modi di intendere la politica. La novità è pericolo? Bene, se lo è, i Giovani Democratici sono pieni di soggetti pericolosi, ed io credo di essere uno di questi.
    I GD in Puglia hanno assicurato loro un futuro con ottimi risultati, dando l’incarico di segretario regionale a Pierpaolo Treglia! Auguri Pier!
    Il resto ve lo dico più tardi!