Tag: angelino alfano


  • Italia mia…slegati!

    Slegati da dietrologie senza senso, ormai al passo con i più vecchi sistemi di pensiero, aggrappate ad una (finta) religiosità che, per niente, professa l’uguaglianza.

    Alfano ha stancato. Il Ministro ordinerà questa mattina ai prefetti di annullare le trascrizioni dei matrimoni gay contratti all’estero. A parte una rispolverata di diritto internazionale e del riconoscimento delle sentenze, soprattutto per i paesi membri dell’Unione Europea, la questione si fa seria proprio perché a parlare è un ministro del Governo Renzi, un governo a guida PD, il mio partito, di centrosinistra (l’animo…del partito). Renzi aveva promesso la civil partnership ma non c’è l’ombra n’è di civil n’è di partnership. In Italia le uniche coppie di fatto riconosciute, sono quelle politiche. Vedi Renzi e Alfano, ad esempio. Oppure a Taranto, tra PD e Forza Italia.

    Quanto tempo ancora dovrà passare affinché, nel nostro Paese, centrodestra e centrosinistra si svincolino da queste inettitudini e posizioni da medioevo? Forse è giusto ricordare che in Gran Bretagna (dove dal 2005 esiste la civil partnership), David Cameron – leader dei Tory (conservatori), nonché Primo ministro – ha rilasciato una dichiarazione che profuma di normalità.

    Perciò, lo ripeto: Alfano, hai stancato. “È l’ora che tu vada a giocare con la balena bianca sotto il porticato di casa tua” (cit.)

    In contemporanea, il compagno Ballini ha lanciato una petizione su Change.org e dirvi di firmarla mi sembra il minimo.


  • Italicum: contro la diarrea partitica

    Italicum: contro la diarrea partitica

    Da un po’ di giorni, si discute della nuova legge elettorale. Mi chiedo se si stia raggiungendo un bipartitismo o un minestronismo. Me lo chiedo da un po’ di tempo.

    Ottenere, dal nuovo disegno di legge elettorale, presentato dal tandem PD-FI, un sistema di sbarramento che distrugge completamente la rappresentanza dei piccoli partiti, scongiurando, di fatto,la frammentazione del Parlamento in tanti piccoli spicchi difficili d’assemblare, se non per interessi personali dei loro leader, puzza un poco.

    C’è chi crede che i partiti di Alfano, Salvini, Meloni, Storace e compagnia bella, rimarranno quelli di oggi e, forti del loro carattere, si scaglieranno contro un muro in pieno giorno. No, non credo sarà così, credo che il disegno costruito sulla legge elettorale e la mancanza delle preferenze, sia opera di Berlusconi e del suo rilancio politico, presentando, a mio avviso, due scenari possibili, alle prossime elezioni.

    Scenario 1 – I piccoli partiti del centrodestra si riuniscono con Forza Italia, promettendo percentuali di rappresentanza in Parlamento ai gruppi minoritari, tutti sotto l’ala protettrice di Berlusconi, il quale un po’ di la, un po’ di qua, potrebbe dare filo da torcere al PD di Renzi, in termini percentuali.

    Scenario 2 – I partiti più piccoli, coerentemente con i loro valori, si coalizzano e formano una grande federazione, con simbolo unico, che racchiude FdI, Lega, NCD. Mi chiedo, però, come possano convivere Lega e NCD insieme, perciò ritengo questo scenario improbabile al 99,5%.

    Tutto questo, sia chiaro, sulla base di una legge elettorale che delle preferenze non fa la sua battaglia. Qualche giorno fa, mi sono espresso negativamente nei confronti di queste, ritenendo ridicoli gli annunci, da parte di una fetta della classe politica, a mo di slogan per farsi belli e carini. Ritenengo, la libertà di scrivere il nome del candidato, un segnale politico forte, di controllo maggiore da parte del territorio, di un peso triplicato del singolo voto, ma che potrebbe essere facilmente controllato da logiche a noi non sconosciute e che, chi ha avuto almeno un’esperienza di campagna elettorale, sa della grande presenza in molte parti d’Italia, soprattutto al Sud.

    Ritengo fondamentale il ritorno ad un sistema elettorale capace di rendere il parlamentare al servizio del territorio e non delle segreterie. Ritengo fondamentale slegare i deputati e senatori dalle logiche del voto di gruppo, basato sulla volontà del leader di turno o per non scontentare qualcuno. Bisogna porre fine a questo orribile teatrino.

    La soluzione migliore credo sia quella dei collegi uninominali, in cui ci sono determinati nomi e i cittadini possono scegliere, liberamente, se votare un candidato, anziché un altro.
    Sarebbe un sacrilegio? Certo che no! Voglio vedere se un collegio si ritrovi un Minzolini, un Capezzone, un Fioroni o un chi so io! Verrebbero presi a pesci in faccia!

    [GARD]

  • Vergognarsi di vergognarsi

    Vergognarsi di vergognarsi

    Il PD non sa dove mettere la faccia, o così sembra. In realtà pare si vergogni di vergognarsi di ciò che sta accadendo a due ministri del governo di cui è principale azionista.

    Il Ministro all’Agricoltura De Girolamo è stata intercettata mentre usciva le “balls of steel” – caratteristiche di questo governo (stando alle dichiarazioni del suo Primo Ministro) – su una vicenda che toccava il presidio ospedaliero di Benevento. Non starò qui a raccontare il fatto, se volete leggetelo qui, ma la faccenda mi interessa sul piano prettamente logico-politico-morale. Non so se sono stato chiaro, o volete che metta qualche altro trattino e continui?
    In un paese normale, quale non è l’Italia, in casi del genere, un ministro si dimette incondizionatamente e presa a calci nel culo viene spedito a casa o agli arresti, cosa più che giusta, visto che è del pubblico che si sta parlando e della salute di tantissime persone.
    Non è banale quello che dico, soprattutto se relazionato alle dichiarazioni di Alfano dove bollava le intercettazioni come “illegali”. Dopo aver dato un buffetto potenziato ad Angelino sulla guancia e messo a dormire, la domanda sorge spontanea: c’è qualcuno che crede ancora a questa storia delle intercettazioni come attacco alla privacy? Lo vorrei sapere, perché credo che se questo è il risultato: W le intercettazioni! Se ascoltare una telefonata di un ministro porta a scoprire cose di questo genere, io credo che sia solo un modo come un altro di considerare questo strumento d’indagine utile per smascherare delle sottospecie di boss, maschi o femmine che siano non ha importanza.

    Parlavo di Alfano prima, sì. Ora sta dormendo, il buffetto era più che potenziato, ma l’ha combinata grossa. A “Che tempo che fa” di Fabio Fazio parla di unioni civili e immigrazione e come una scarica di diarrea butta tutto fuori e ne dice di paroloni. Conclude la sua intervista con un tweet

    https://twitter.com/angeaIfa/statuses/422466912111849472

    Ecco, dopo questi due esempi, dovremmo vergognarci, noi del PD, chiedere non solo le dimissioni dei due ministri (quello che sta dormendo, è persino vice-premier) ma porre fine a questo governo, e andare alle elezioni. Un altro giorno con Alfano e la De Girolamo non so se riuscirei a resistere.