È ufficiale, Twitter abbandona i 140 caratteri e raddoppia lo spazio a disposizione degli utenti.
La tendenza ad allargare “la voce” a disposizione degli utenti era arrivata sin dall’eliminazione, nel tweet, nel rispondere ad altri utenti, del tag @username, liberando così i cinguettii da un elemento spesso molto scomodo.
Ieri, sul blog ufficiale della società, arriva la notizia: addio 140 caratteri, arriva il double-tweet, un 2 in 1 che spesso caratterizzava comunicazioni da parte di diversi utenti non avvezzi alla sintesi estrema.
Le ragioni, Twitter, le trova nel dato storico dell’utilizzo del social network, dove il 9% dei tweet in inglese raggiunge il muro dei 140 caratteri, portando l’utente alla necessità di dover rivedere i tweet, togliere qualche articolo, qualche virgola o avverbio, oppure, di ripensarci e di abbandonare il tweet senza, di fatto, pubblicarlo. Un trend sempre più in aumento, questo, confermato anche dai dati riportati sempre da Twitter sul suo blog, ad opera della Product Manager, Aliza Rosen, a seguito della sperimentazione avvenuta nei giorni scorsi, prima del lancio pubblico dei 280 caratteri.
Per molti può sembrare un semplice cambiamento del servizio offerto dal social network ma, in realtà, c’è molto di più.
Twitter cresce a livello economico se cresce sul mercato e ingloba sempre più utenti. Questo a San Francisco l’hanno capito, da molto tempo.
Notizia di una settimana fa, Twitter, assieme a Google e Amazon, ha visto incrementare i propri bilanci più delle previsioni, nell’ultimo trimestre, e proprio il social network dell’Oblivius Corporation, da sempre in perdita, vede la luce degli utili in fondo al tunnel. Gli utenti che cominceranno ad usare Twitter con più interesse, facilità e, magari, per la prima volta, saranno esponenzialmente maggiori dei nuovi 140 caratteri sommati ai 140 precedenti, così come accaduto, sempre nell’ultimo trimestre, con un +4%, arrivando a 330 milioni.
Solo un incentivo alla comodità dei propri utenti? Certo che no. Twitter punta a diventare grande, finalmente. Più utenti, più fetta di mercato, più pubblicità, più entrate.
Ps. una delle ragioni che ho sempre associato al fatto che Twitter non abbia sfondato in Italia, come social network, rispetto agli USA e ad altri Paesi del mondo, sta proprio nel limite dei caratteri. Insomma, scrivere in inglese in 140 caratteri può esserti più semplice rispetto a farlo in italiano, una lingua più complessa (come altre lingue neolatine).